Banca d’Italia: pubblicato il bollettino economico (luglio 2020)

Gli effetti della pandemia continuano a pesare sull’economia globale

La contrazione degli scambi internazionali si è accentuata in aprile. Nelle ultime settimane sono emersi segnali di ripresa, ma restano significativi i rischi: da maggio l’epidemia si è intensificata in alcune economie emergenti e negli Stati Uniti. Le misure espansive hanno favorito un rientro delle tensioni sui mercati finanziari, che rimangono tuttavia sensibili alle notizie sulla diffusione del contagio.

 

Il Consiglio della BCE ha rafforzato lo stimolo monetario

 

Il Consiglio direttivo della BCE ha rafforzato l’orientamento espansivo della politica monetaria ampliando la dimensione e l’;orizzonte temporale del programma di acquisti mirato a contrastare gli effetti della pandemia, che proseguirà fino a quando non sarà superata la crisi.

 

In Italia sono emersi segnali di recupero in maggio, ma la ripresa è graduale

 

In Italia il calo del prodotto si sarebbe intensificato nel secondo trimestre, collocandosi in base alle informazioni attualmente disponibili attorno al 10 per cento. La stima rispecchia l’andamento sfavorevole nel mese di aprile; gli indicatori congiunturali segnalano che in maggio si è avviata una ripresa dell’attività.

 

Aumenta l’erogazione di prestiti alle imprese

 

Le misure adottate dalla BCE e dal Governo hanno sostenuto il credito alle imprese. In Italia la crescita dei prestiti alle società non finanziarie in maggio ha raggiunto l’11,5 per cento (in ragione d’anno sui tre mesi). L’espansione del credito si è estesa alle imprese familiari con la progressiva riduzione dei ritardi nell’implementazione delle misure adottate dal Governo.

 

L’attività economica dovrebbe tornare a crescere nella seconda metà dell’anno

 

In questo Bollettino si aggiornano le analisi di scenario per l’economia italiana. In uno scenario di base, nell’ipotesi che la pandemia rimanga sotto controllo, il PIL si contrarrebbe del 9,5 per cento nella media di quest’anno e recupererebbe in maniera graduale nel prossimo biennio (4,8 per cento nel 2021 e 2,4 nel 2022). Sviluppi più negativi potrebbero manifestarsi se emergessero nuovi rilevanti focolai epidemici a livello nazionale o globale.

 

Le iniziative europee potrebbero favorire la crescita

 

Un miglioramento delle prospettive di crescita potrebbe derivare dal rafforzamento delle politiche espansive attualmente in esame. L’approvazione e l’utilizzo efficace degli strumenti in discussione per l’Unione europea può incidere direttamente sulla domanda, sulla capacità produttiva e sulla fiducia di famiglie e imprese. L’ammontare di risorse di cui sarà possibile beneficiare e il conseguente stimolo alla crescita dipenderanno dalla capacità di proporre e mettere in atto progetti di investimento validi.

 

Fonte: Banca d’Italia