Ancora più controlli e videosorveglianza a Roma per la sicurezza in zona stazione Termini

Il prefetto: dispositivo potenziato a partire dal week end, telecamere aggiuntive e nuovo patto per la sicurezza urbana

Un «prisma fatto di molteplici facce», che vanno gestite secondo approcci diversificati, in particolare per quanto riguarda prevenzione e repressione della criminalità e del degrado in un’area vasta e complessa come quella della stazione Termini di Roma dove si muovono quotidianamente «numeri giganteschi» di persone, osserva il prefetto della capitale Bruno Frattasi nell’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero dopo aver presieduto l’ultimo comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in ordine di tempo, focalizzato sulla situazione della sicurezza nello scalo ferroviario.

Da questo week end «avremo un dispositivo ancora più incisivo sul quadrilatero di Termini: dalla piazza antistante a via Marsala e via Giolitti, con pattuglie fisse nelle ore più critiche, ovvero dalle 22 alle 7 del mattino», annuncia il prefetto, aggiungendo che sarà implementato anche il sistema di videosorveglianza dell’area. Un aspetto al quale sarà dedicato «un capitolo a parte” del nuovo patto per la sicurezza urbana «che firmeremo, spero, entro un mese», prosegue Frattasi senza dimenticare i fondi destinati alla sicurezza urbana, con i quali «lo Stato potrebbe cofinanziare una parte degli sforzi per mettere in piedi un sistema capace di dare una risposta più performante».

Intanto, sul fronte della prevenzione, «la presenza massiccia e continuativa su un territorio prima o poi porta dei frutti», osserva il prefetto ricordando i risultati delle operazioni di controllo interforze ad alto impatto partiti da metà gennaio scorso. «Abbiamo identificato 13 mila persone, arrestato altre 26, abbiamo sequestrato sostanze stupefacenti, effettuato controlli su 86 esercizi commerciali e sequestrato 40 milioni di prodotti in violazione del codice del consumo», inoltre «nel periodo dicembre-gennaio 2022 e 2023 le rapine da 17 sono scese a 7, i furti erano 160 oggi 125».

Consapevole delle problematiche dell’area ma anche attento nel ricordare che «le condizioni di contesto di Termini sono comuni a tante altre grandi stazioni internazionali», il prefetto si dice convinto «di aver intrapreso la direzione giusta», aggiungendo che «con il sindaco Gualtieri abbiamo convenuto sul fatto che molto di questo universo che gravita intorno a Termini si alimenta di situazioni che nascono dalla disperazione e dal degrado».

Una delle azioni possibili, a questo proposito, è cercare di aumentare la capacità di ricovero nelle ore notturne per le persone senza tetto che gravitano nell’area: «Ci sono strutture come la Caritas di via Marsala che funzionano ma se ne possono trovare altre non solo nelle immediate vicinanze di Termini», spiega Frattasi, precisando che «noi possiamo dare tutto il nostro supporto perché lo spostamento di queste persone, a volte affette da problematiche, avvenga nella giusta cornice di sicurezza».

Altro tema che incide sulla sicurezza urbana, effettiva e percepita, è quello delle occupazioni abusive di immobili residenziali, 4 gli alloggi di edilizia popolare liberati solo ieri dalla Polizia di Stato nel quartiere di San Basilio. «Dobbiamo fare in modo, come ha sottolineato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di ripristinare la legalità nel comparto degli alloggi popolari per fare in modo che chi ne ha diritto, e li attende da tempo, possa abitarli», sottolinea il prefetto, ricordando che «le occupazioni abusive dell’Ater sono più di 200».

A questo tipo di occupazioni si aggiungono quelle, altrettanto illecite, di immobili privati su cui pesano danni economici importanti. Questi sono all’attenzione della cabina di regia per il piano degli sgomberi, la cui prossima riunione operativa sarà il 20 febbraio, informa il titolare della prefettura di Roma, che aggiunge: «Ci stiamo occupando di 27 situazioni, che sono variegate e, come abbiamo già rilevato nel comitato presieduto dal ministro, bisognose di soluzioni diverse. Non è sempre possibile liberare un edificio e trasferire le famiglie in un altro. Servono interventi modulari e per questo anche l’ordine degli sgomberi può essere modificato». 

Complessivamente «se guardiamo i numeri delle grandi capitali abbiamo un indice di delittuosità molto più favorevole. Poi, certo, abbiamo dei problemi a partire dalla criminalità organizzata ma anche lì stiamo operando, nell’ambito dell’operazione “Propaggine” ho adottato sei interdittive antimafia», conclude il prefetto, annunciando «aggiornamenti anche per la messa in sicurezza degli investimenti legati al Giubileo».

Fonte: Ministero dell’Interno