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Circolare Ministero Interno 8 gennaio 2024: Nuova modulistica da utilizzare per il rilascio o il rinnovo del decreto di riconoscimento della nomina a guardia particolare giurata

Circolare Ministero Interno 8 gennaio 2024: Nuova modulistica da utilizzare per il rilascio o il rinnovo del decreto di riconoscimento della nomina a guardia particolare giurata

La circolare del Ministero dell’Interno dell’8 gennaio 2024, a firma del VicePrefetto Dott.ssa Maria De Angelis, fa seguito alla circolare del 2 novembre 2023 con la quale è stata diffusa la modulistica da utilizzare per il rilascio o il rinnovo del decreto di riconoscimento della nomina a guardia particolare giurata.

La Circolare accoglie le richieste pervenute da diverse Prefetture di disporre la modulistica (istanza di rilascio del titolo e modello di dichiarazione sostitutiva per la certificazione dei requisiti soggettivi dei richiedenti) in formato PDF editabile, e provvede anche a rivedere gli stessi moduli, che vanno quindi a sostituire ufficialmente quelli precedentemente diffusi.

Scarica la Circolare del Ministero dell’Interno 8 gennaio 2024

Fonte: Ministero dell’Interno

Istat: l’inflazione a dicembre rallenta ancora. Nel 2023 si attesta al 5.7%

Istat: l’inflazione a dicembre rallenta ancora. Nel 2023 si attesta al 5.7%

Prosegue a dicembre, secondo le stime preliminari, la fase di flessione dell’inflazione, scesa a 0,6% dall’11,6% del dicembre 2022. Nella media 2023 i prezzi al consumo risultano accresciuti del 5,7% rispetto all’anno precedente, in netto rallentamento dall’8,1% del 2022. Tale andamento risente principalmente del venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni energetici (+1,2%, dal +50,9% del 2022).

I prezzi nel comparto alimentare evidenziano invece un’accelerazione della crescita media annua (+9,8%, da +8,8% del 2022), nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale, evidenziata nella seconda metà dell’anno. Nel 2023, la crescita dei prezzi al netto delle componenti volatili (inflazione di fondo) è pari a 5,1% (da +3,8% del 2022). Sulla base delle stime preliminari, il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%.

Scarica la nota ISTAT

Fonte: ISTAT

DL 30 dicembre 2023 n. 215 : DL Milleproroghe, differimento dei termini in materia di lavoro e previdenza

DL 30 dicembre 2023 n. 215 : DL Milleproroghe , differimento dei termini in materia di lavoro e previdenza

Nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30.12.2023 è stato pubblicato il DL 30 dicembre 2023 n. 215 recante “ Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi “ ( cd. Decreto Milleproroghe ) con il differimento di alcuni termini prossimi alla scadenza. Si segnala pertanto che : 

Proroghe Ministero del Lavoro – Per quanto concerne la proroga dei termini di competenza del Ministero del Lavoro sono da segnalare :

1. Con decorrenza 1° gennaio 2024, le risorse assegnate per il finanziamento delle attività degli istituti di patronato in materia di Reddito di cittadinanza sono destinate ai medesimi istituti per le finalità correlate alle nuove misure di inclusione e accesso al lavoro introdotte dal DL Lavoro sulla base di un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali da emanarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Milleproroghe;

2. Prorogate al 31 dicembre 2024 le attività della Cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni – LEPS. 

Promozione e sviluppo della previdenza complementare – Capitolo a parte merita l’istituzione del  “Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare denominato “Previdenza Italia” in sostituzione di Assoprevidenza.

L’art. 58-bis del d.l. n. 124/2019 (l. conv. 157/2019) ha riconosciuto un ruolo alla Associazione Assoprevidenza- Associazione italiana per la previdenza complementare nel collaborare con il Ministero del lavoro svolgendo analisi, studi, ricerche circa l’attività di fondi pensione che investano nel capitale delle micro, piccole e medie imprese. 

Ad Assoprevidenza l’art. 58-bis ha attribuito anche altri compiti, come coadiuvare i fondi, ove da questi richiesto, con analisi e valutazioni delle operazioni di capitalizzazione e internazionalizzazione delle piccole e medie imprese meritevoli di sostegno nonché con l’attivazione e il coordinamento di iniziative di promozione, informazione e formazione finanziaria, previdenziale, assistenziale e di welfare, destinate ai medesimi soggetti, nonché alla generalità della collettività, anche in età scolare, ovvero svolgendo qualsiasi altra iniziativa finalizzata a favorire la crescita del numero dei soggetti che aderiscono alle forme complementari di previdenza, assistenza e welfare

Per lo svolgimento dei predetti compiti alla associazione è stato attribuito un contributo pari a 1,5 milioni di euro per l’anno 2020 e a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2034. 

Ora, il decreto legge 30 dicembre 2023, n. 215 – Disposizioni urgenti in materia di termini normativi, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2023, sostituisce Assoprevidenza con il “Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare denominato “Previdenza Italia”, istituito in data 21 febbraio 2011”. 

Al Comitato, che prende il posto di Assoprevidenza, sono attribuiti i compiti e il finanziamento prima previsti per Assoprevidenza, con alcune nuove disposizioni: 

a)il Comitato Previdenza Italia definisce specifici programmi di attività sulla base degli indirizzi formulati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con obbligo di rendiconto al suddetto Ministero, che informa il Parlamento con cadenza biennale delle attività svolte dal Comitato;

b) il finanziamento è erogato direttamente al Comitato entro il 31 marzo di ciascun esercizio, previa rendicontazione delle attività svolte e approvazione delle stesse da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

c)con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di rendicontazione delle risorse da trasferire, nonché gli indirizzi per la programmazione delle attività. 

Pubbliche amministrazioni – Il decreto  proroga sino al 30 giugno 2024 le convenzioni stipulate in materia di lavoratori socialmente utili e le assunzioni in deroga a tempo indeterminato dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità e prevede che le procedure concorsuali già autorizzate per il triennio 2018-2020, per il triennio 2019-2021 per l’anno 2020 e per il triennio 2021-2023, possano essere espletate sino al 31 dicembre 2024.

Proroga altresì al 30 giugno 2026 la durata massima di 36 mesi dei contratti del personale assunto a tempo determinato addetto all’ufficio per il processo e la durata massima di 36 mesi dei contratti del personale assunto a tempo determinato per il supporto alle linee progettuali per la giustizia del PNRR. In deroga agli ordinari termini ‘prescrizionali, con l’esclusione dell’applicazione di sanzioni e interessi di mora, è differito al 31 dicembre il termine ordinariamente previsto per i versamenti contributivi previdenziali-assistenziali dovuti dalla PA alla Gestione sostitutiva dell’INPGI-AGO.  

Professionisti e imprese – Tra le più importanti c’è il prolungamento per tutto il 2024 del divieto di emissione di fattura elettronica per i medici. A questa conferma si contrappone la mancata proroga al 30 giugno 2024 del termine (scaduto il 30 novembre 2023) per completare gli investimenti in beni materiali e immateriali ordinari e in beni materiali 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2022.

Prevista inoltre la proroga di un anno i termini per la notifica degli atti di recupero in scadenza tra il 31 dicembre 2023 e il 30 giugno 2024 al fine di garantire il recupero delle somme relative agli aiuti di Stato e agli aiuti de minimis. 

Ad essere prorogato è anche il termine che consente alle società cooperative, esistenti alla data del 1° gennaio 1996, di continuare a svolgere la propria attività di concessione di finanziamenti senza obbligo di iscrizione nell’albo sino al 31 dicembre 2024. La proroga è rivolta esclusivamente alle cooperative le cui azioni non sono negoziate in mercati regolamentati, che concedono finanziamenti sotto qualsiasi forma esclusivamente nei confronti dei propri soci, nel rispetto delle seguenti condizioni :  1. non raccolgano risparmio sotto qualsivoglia forma tecnica; 2. il volume complessivo dei finanziamenti a favore dei soci non sia superiore a quindici milioni di euro; 3. l’importo unitario del finanziamento sia di ammontare non superiore a 20.000 euro; 4. i finanziamenti siano concessi a condizioni più favorevoli di quelli presenti sul mercato.

Fonte: Lavorosì

Funzionalità e regolamentazioni, in arrivo nuove norme per la sicurezza privata

Huffington Post: Funzionalità e regolamentazioni, in arrivo nuove norme per la sicurezza privata

di Maria Cristina Urbano

L’impegno del governo nel riconoscere la necessità della creazione di un quadro normativo è un primo passo verso il principio della sussidiarietà tra Forze dell’Ordine e vigilanza privata

L’ordine del giorno 9/1627/123 accolto dal governo in fase di conversione in legge del DDL bilancio 2024, a firma Caramanna, Mollicone, Ambrosi, esponenti di primo piano di Fratelli d’Italia, riconosce una volta di più il ruolo preminente che il comparto della sicurezza privata svolge nel sistema sicurezza Paese.

L’impegno assunto dal governo “a valutare l’opportunità di intervenire per regolamentare il settore della sicurezza privata non armata attualmente in crisi per effetto della mancanza di un quadro normativo definito” non è di poco conto e costituisce un ulteriore tassello, qualora trovasse concreta applicazione, del lavoro certosino che ASSIV porta avanti da tempo, anche attraverso il dialogo e il confronto con le istituzioni. Confronto che si pone l’obiettivo di definire ogni strumento normativo e regolamentare atto ad implementare il quadro legislativo vigente, affinché trovi piena applicazione il principio della sussidiarietà tra Forze dell’Ordine e vigilanza privata, concetto innovativo nel nostro Paese se applicato alla sicurezza, ma dal quale non si può prescindere nell’ottica di una rinnovata alleanza tra pubblico e privato per garantire alti livelli di sicurezza e al contempo la ottimizzazione nell’impiego delle risorse, umane ed economiche, in specie quelle pubbliche.

Ma questo intendimento dell’esecutivo, ci piace credere, non sarebbe stato possibile in assenza di una felice intuizione della nostra associazione, ossia l’esigenza di far certificare da enti terzi sia i livelli qualitativi dei processi di erogazione dei servizi di sicurezza non armati, sia quelli dei lavoratori che li eseguono.

Lo scorso novembre, infatti, in occasione della manifestazione Sicurezza 2023 organizzata a Rho Fiera Milano, ASSIV ha organizzato un talk per raccontare come la prassi di riferimento UNI numero 54 del 2019, che rappresentava il primo tentativo di introdurre prescrizioni tecniche e modelli applicativi al comparto della Sicurezza privata non armata, si fosse finalmente evoluta nelle norme UNI 11925 e UNI 11926, definite nell’ambito dei lavori del CT043/GL 05 “Organizzazione e gestione della sicurezza”.

La UNI/PdR 54 definiva i requisiti di conoscenza, abilità e competenza dei diversi professionisti che operano nel settore, introducendo  norme tecniche sviluppate in UNI nell’ambito di un gruppo di lavoro ad hoc. Il fulcro della prassi si concentrava, quindi, su quei servizi ausiliari alla sicurezza, erogati da risorse qualificate, che non sono sottoposti all’esclusiva giurisdizione di soggetti con autorizzazione di polizia.

Dopo due anni dalla pubblicazione e dall’applicazione di detta prassi, occorreva valutare l’opportunità di farla evolvere in un documento normativo. Considerata la necessità, da sempre sentita da ASSIV, di dotare il sistema dei servizi di sicurezza disarmati di norme in grado di garantire il mercato, l’Associazione si è spesa in maniera risoluta per procedere in tal senso.

Da qui l’avvio dei lavori, la stesure delle due norme ed il via all’inchiesta pubblica, che, una volta conclusa, ha registrato una totale adesione degli esperti del settore, senza che venisse mosso nessun rilievo. Quindi si è potuto procedere con la fase di consolidamento delle due norme: la UNI 11925 e la UNI 11926.

La prima norma definisce i requisiti relativi all’attività professionale degli operatori dei servizi ausiliari alla sicurezza, ossia gli addetti di imprese incaricate della gestione del patrimonio di una organizzazione al fine di assicurarne i requisiti di fruibilità, disponibilità, funzionalità. La seconda identifica i servizi ausiliari alla sicurezza non regolamentati da norme cogenti e idonei ad assicurare le condizioni di fruibilità di beni materiali e immateriali di una organizzazione, da parte dei suoi utenti, nonché lavoratori e altre persone coinvolte.

A distanza di poche settimana dal nostro talk, ritengo che Parlamento e Governo abbiano deciso di valorizzare il grande lavoro svolto nel merito dal nostro comparto, nell’auspicio che le due norme UNI possano servire a ridefinire tutto il quadro regolamentare del personale non armato.

Nelle premesse all’ordine del giorno si parla, infatti, di “panorama della sicurezza privata in Italia (che) ha attraversato un’importante trasformazione, culminata nel 2023 con l’emanazione di due innovative norme tecniche UNI che stabiliscono con chiarezza le competenze richieste agli operatori del settore e i criteri organizzativi che le aziende devono rispettare”; ancora, “una vera e propria rivoluzione per il mondo della sicurezza e una grande opportunità, non solo per regolamentare un settore, quello della sicurezza non armata, […] ma anche per dare dignità, professionalità e competenza a circa 150.000 operatori che quotidianamente operano in questo ambito”: insomma, norme UNI come vero e proprio grimaldello per intervenire da un punto di vista normativo, a beneficio del comparto e dei suoi operatori ma, in ultima istanza, a beneficio dell’intera collettività, che potrà godere di livelli professionali sempre più alti degli operatori della sicurezza. Chiaramente un gioco a somma positiva, che potrà avere ripercussioni positive sui livelli salariali, come già accaduto in occasione della spiccata professionalizzazione delle guardie particolari giurate, ossia del personale armato.

L’obiettivo di ASSIV delle prossime settimane è di continuare a tenere alta l’attenzione su questo intendimento, necessario a completare un quadro normativo di riferimento già decisamente innovativo. Noi, come sempre, siamo pronti a contribuire con proposte, dati, e la profonda conoscenza del settore, acquisita negli anni e nei diversi ambiti operativi. Ma ci attendiamo che le istituzioni facciano la loro parte.

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