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ICMQ: La matrice dei rischi e il risk management per la progettazione e la gestione delle commesse così come richiesto negli appalti pubblici e privati (nuovo Codice D.lgs 36/2023). 13 Novembre 2025

La matrice dei rischi e il risk management per la progettazione e la gestione delle commesse così come richiesto negli appalti pubblici e privati (nuovo Codice D.lgs 36/2023)

Il corso di 8 ore si terrà in modalità online il 13 Novembre dalle ore 9.00 alle ore 18.00.

L’analisi dei rischi è fondamentale per approcciare a qualunque progetto. La matrice dei rischi è sempre più richiesta dalle Stazioni Appaltanti pubbliche quali il Politecnico di Milano, l’Università di Perugia, etc. come documento d’offerta in sede di gara con il criterio dell’offerte economicamente più vantaggiosa, unitamente ai concetti di rischio negativo e di rischio positivo/opportunità.

Il successo di un progetto dipende infatti dalla oggettiva e sapiente gestione di più variabili, fra cui i rischi da prevedere e gestire. In tutti i progetti ormai, è fondamentale poter disporre della capacità di individuare i rischi connessi al progetto stesso e, più in generale, all’intervento in atto, in modo da poter mitigare e comunque gestire i rischi medesimi; per il vero occorre osservare che il rischio, se ben gestito, può diventare un’opportunità (opportunità in quanto l’aver saputo gestire i rischi di un progetto/intervento porta ad essere concorrenziale sia dalla fase di offerta rispetto a chi non ha saputo gestire il rischio).

Il Corso di 8 ore, suddiviso in due moduli, si rivolge a liberi professionisti, società di ingegneria, imprenditori, dirigenti pubblici e privati che intendono acquisire una nuova opportunità professionale nel campo della progettazione, nella gestione delle commesse, allo scopo di mitigare i rischi e di poterli trasformare in opportunità. Saranno esposti casi reali di risk management in cui il relatore è stato consulente.

Obiettivo generale del Corso di Risk Analysis e Risk Management, è la formazione di una figura professionale capace di ridurre il rischio di derive del progetto attraverso una tempestiva analisi dei rischi applicata all’attività progettuale e gestionale delle commesse di opere sia pubbliche che private. La formazione di tale figura professionale è la risposta alla richiesta del mercato del lavoro di figure più ricche di competenze tecnico-manageriali, in grado di individuare e valutare i rischi, nonché di sviluppare strategie per governare gli stessi nelle diverse fasi tecniche, economiche, finanziarie e amministrative del progetto. Il corso terrà conto della Norma UNI ISO 31000/2018.

Obiettivo specifico del Corso di Risk Analysis e Risk Management è la formazione di un nuovo professionista capace di inserirsi nelle fasi tecniche e gestionali del progetto e della commessa, in grado di identificare potenziali rischi e poterne mitigare i più pericolosi, trasformandoli, ove possibile, in un’opportunità, ma soprattutto ottimizzare attraverso queste analisi, le risorse per un miglior rendimento del progetto e dell’intero processo costruttivo.
Una figura professionale, quindi, con un taglio fortemente polivalente, tale da consentirle di comprendere accanto ai problemi della progettazione, della programmazione e della gestione, il loro impatto in termini di rischi tecnici, economici, finanziari e sociali. Tutto ciò permetterà di approcciare complessi processi progettuali, costruttivi, industriali, con particolare attenzione alle criticità realizzative, nonché anche per evitare possibili conflitti di interesse.

Le procedure, le metodologie e le tecniche di Risk Management apprese fanno sì che il partecipante possa gestire al meglio le attività progettuali e tutti i processi necessari per la realizzazione di un progetto/commessa o di un bene immobiliare o industriale. Il Risk Manager è in grado così di agire nell’ambito degli obiettivi prescelti e strategici, al fine di garantire il controllo della realizzazione del progetto e della migliore gestione della commessa.

Il Risk Management attiene alla metodologia finalizzata ad un’efficace individuazione e analisi dei potenziali rischi in cui si può incorrere durante la progettazione e/o la gestione delle commesse, per poter limitare dunque l’esposizione ai rischi medesimi.

La Risk Analysis permetterà oltre alla valutazione dei rischi anche la classificazione dei medesimi in base alla loro possibile gravità e frequenza, in modo da individuare la migliore politica per ottimizzare la loro gestione, e, ciò in linea con le possibilità e le capacità finanziarie disponibili; nonché la definizione delle misure di eliminazione o prevenzione dei rischi individuati in coordinamento con i tecnici coinvolti nel progetto/commessa e nella verifica dei risultati e in relazione al controllo nel tempo.

Informazioni e iscrizioni a questo link.

ICMQ: I criteri vincenti nella predisposizione dell’offerta economicamente più vantaggiosa Come redigere un’offerta vincente in un appalto – 29/10/2025 dalle ore 9.00 alle ore 18.00 

ICMQ organizza il corso di formazione

Il Corso offre ai partecipanti la formazione per completare e predisporre un’offerta vincente per un appalto di servizi e/o lavori aggiudicato tramite l’offerta economicamente più vantaggiosa.

Si terrà in modalità online sincrona il 29 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 18.00 .

Il corso vuole guidare i partecipanti nel destreggiarsi tra le clausole, richieste e documentazioni necessarie al corretto inoltro di un’offerta completa e vincente.

Il Corso offre ai partecipanti la formazione per completare e predisporre un’offerta vincente per un appalto di servizi e/o lavori aggiudicato tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Il corso intende guidare i partecipanti nel destreggiarsi tra le clausole, richieste e documentazioni necessarie al corretto inoltro di un’offerta completa e vincente.

Saranno affrontate le previsioni in materia di offerta economicamente più vantaggiosa di cui al Codice dei Contratti Pubblici, D.lgs. 36/2023, che delinea i possibili criteri e le metodologie di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per appalti di servizi di progettazione e DL, nonché per appalti di progettazione e/o costruzione e per appalti di servizi ispettivi.

La predisposizione di una completa ed esaustiva relazione metodologica, detta anche Piano di Gestione Qualità, coerente con le prescrizioni richieste dalla Stazione Appaltante, potrà esprimere in modo opportuno nell’offerta CHI, COSA, DOVE, QUANDO, PERCHE’, COME e QUANTO (trattasi dunque, di un’offerta gestita con le metodologie di Project Management).

Verrà studiata l’offerta con le succitate metodologie e tecniche di Project Management; Agli elementi qualitativi, sono attribuiti il massimo punteggio; Il D.lgs 36/2023 non prevede più un punteggio nell’offerta economica con il limite del 30%. Prevede comunque un equilibrio tra i punteggi dell’offerta tecnica e dell’offerta economica.

Da parte del relatore, sarà illustrata anche la richiesta sempre più frequente di offerte con il “criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”, che dovrà ormai comprendere la metodologia BIM e le fondamentali interazioni tra BIM – Project Management e Life Cycle Costing.

A tal riguardo, infatti, sempre più spesso, molte Stazioni Appaltanti pubbliche in relazione ad appalti di progettazione, costruzione e di servizi attinenti all’ingegneria e l’architettura, vengono evidenziati tra gli elementi di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa “professionalità e adeguatezza dell’offerta” e “caratteristiche metodologica dell’offerta” da esplicitarsi tutte tramite la relazione metodologica (o Piano di Qualità). Non esiste più il riferimento di legge, se pure come esempio, dei criteri di riferimento per l’offerta economicamente più vantaggiosa.

Per la progettazione, non c’è più la progettazione definitiva, e quella esecutiva è a cura dell’impresa. In gara lo studio di fattibilità tecnico economico.

La frequenza del corso conferisce 8 crediti formativi per il mantenimento della certificazione Project Manager secondo la norma UNI 11648.

Info e iscrizioni disponibili a questo link.

ASSIV a Sicurezza 2025

di Maria Cristina Urbano – 3 Ottobre 2025

Maria Cristina Urbano - Presidente ASSIV

Fiera Milano-Rho dal 19 al 21 novembre 2025 tornerà ad ospitare Sicurezza, la fiera che ogni due anni richiama aziende, professionisti, istituzioni e cittadini attorno a un tema sempre più centrale: la protezione delle persone, delle infrastrutture e delle informazioni. Per chi lavora in questo mondo, è un evento fondamentale: un’occasione per fare il punto, guardarsi intorno e capire dove sta andando il settore.

Tra le realtà presenti, anche in questa edizione ASSIV intende giocare un ruolo da protagonista: ci presenteremo al pubblico con uno spazio condiviso insieme ad ANIE Sicurezza, ma con una novità che promette di cambiare il modo di vivere la fiera. Al centro dello stand, infatti, ci sarà un punto podcast: un luogo in cui non si terranno convegni e tavole rotonde tradizionali, né presentazioni e relazioni fatte da un relatore ad un pubblico passivo. Sarà invece uno strumento per facilitare conversazioni vive, registrate e pensate per arrivare sia a chi sarà fisicamente in fiera sia a chi vorrà ascoltarle in un secondo momento.

L’idea è semplice ma potente: trasformare lo stand in un laboratorio di idee, dove professionisti e operatori potranno raccontare esperienze, confrontarsi sulle sfide quotidiane e dare voce alle tante facce di un settore in continua trasformazione. Si parlerà di tecnologie emergenti, di formazione come chiave per costruire competenze solide, di sinergie tra pubblico e privato, ma anche di come l’innovazione sta cambiando il modo stesso di intendere la sicurezza. E, perché no, di come vengono percepite tali trasformazioni da chi è chiamato a gestirle ed implementarle e da chi ne usufruisce.

Ma non è tutto qui. Accanto al podcast, che rappresenta una sfida ad attivare un canale di confronto bidirezionale, ASSIV sarà impegnata anche in altre iniziative di rilievo. Una di queste è il convegno organizzato insieme ad ANIE Sicurezza e dedicato a due normative che segneranno il futuro prossimo della sicurezza europea: la Direttiva NIS2 e la Direttiva CER. Si tratta di un appuntamento ospitato all’interno della Cyber&Security Arena 2025, pensato per approfondire contenuti che vanno ben oltre la teoria: perché queste direttive avranno un impatto diretto significativo sull’operatività quotidiana di imprese e istituzioni. Il rafforzamento della cybersecurity europea passa anche attraverso la protezione informatica, fisica e operativa delle infrastrutture critiche e la resilienza del settore privato e conoscere come tale normativa va ad integrarsi con le vigenti normative in materia, ad esempio, dl GDPR e Regolamento DORA, costituisce uno degli obiettivi dell’incontro. 

L’Unione Europea e le Direttive NIS2 e CER 

Negli ultimi anni l’Unione Europea ha preso definitivamente atto del fatto che le minacce alla sicurezza non conoscono confini netti e possono rispondere a logiche di conflitto ibrido, ricorrendo spesso a strumenti diversi, seppur complementari, nel raggiungere il loro obiettivo: pertanto, un attacco cyber può mettere in ginocchio un ospedale tanto quanto un guasto fisico può compromettere la resilienza di un’intera rete informatica. Da qui nasce l’esigenza di rafforzare il quadro normativo affinché le infrastrutture critiche sappiano valutare correttamente tutte le tipologie di rischio e di minaccia e sappiano sviluppare e aggiornare misure atte a garantire la continuità operativa.

La Direttiva NIS2 amplia gli obblighi già introdotti con la NIS del 2016, estendendo il campo d’azione a un numero più ampio di settori e imponendo standards più severi in materia di gestione del rischio, sicurezza delle reti e notifica degli incidenti. Energia, trasporti, sanità, infrastrutture digitali, pubbliche amministrazioni: tutti questi ambiti sono ora chiamati ad alzare l’asticella della protezione.

La Direttiva CER (Critical Entities Resilience) si concentra invece sulle minacce fisiche e naturali che possono colpire le infrastrutture critiche. Ogni Stato membro dovrà identificare i propri operatori critici e garantire che siano pronti a fronteggiare scenari complessi, con piani di continuità operativa che non lascino spazio all’improvvisazione.

La vera novità è che queste due direttive non vivono in compartimenti stagni: insieme segnano il superamento della distinzione rigida tra sicurezza informatica e sicurezza fisica. La parola d’ordine è integrazione.

La valenza delle due Direttive europee per le imprese ASSIV 

Per le imprese associate ad ASSIV tutto questo significa nuove responsabilità ma anche nuove possibilità. La vigilanza privata, infatti, non si limita più a garantire la sorveglianza tradizionale: oggi è parte integrante del sistema sicurezza che tutela le infrastrutture critiche, anche  immateriali, e collabora con le istituzioni per garantire resilienza al Paese.

Le direttive europee porteranno con sé:

  • nuovi standards organizzativi e tecnologici, che richiederanno aggiornamenti costanti e formazione mirata;
  • una maggiore contaminazione con il mondo della cybersecurity, perché i rischi saranno sempre più ibridi;
  • un rafforzamento della collaborazione pubblico-privato, indispensabile per affrontare scenari in cui nessun attore può farcela da solo.

ASSIV si propone come facilitatore di questo percorso, mettendo a disposizione competenze, occasioni di confronto e canali di rappresentanza per accompagnare le imprese in questa fase di transizione.

Sbaglia, e di grosso, chi semplicisticamente pensa che la sicurezza sia un tema “di nicchia”, e dovrebbe valutare quanto accaduto negli ultimi anni: la pandemia, i conflitti internazionali, le tensioni economiche tra Paesi, l’aumento esponenziale degli attacchi cyber. Oggi la protezione delle infrastrutture non è solo una questione tecnica: è una condizione necessaria per la stabilità economica e sociale, anzi per la sopravvivenza stessa della nostra società post-industriale.

I Talks ASSIV a Sicurezza con S News 

Ma non è finita qui: durante i tre giorni di fiera sono in programma anche tre talks tematici, condotti da Monica Bertolo di S News, che toccheranno i temi più caldi e innovativi per il comparto. Saranno momenti più dinamici, con dibattiti vivaci, interventi di esperti e voci dal campo, per favorire uno scambio aperto, senza filtri, caratterizzato da concretezza e competenza.

Il settore della vigilanza privata sta cambiando pelle: accanto alle competenze tradizionali si affermano tecnologie come la videosorveglianza intelligente, i sistemi IoT per il monitoraggio in tempo reale, le piattaforme digitali per la gestione delle emergenze. È una trasformazione che richiede nuove figure professionali e un approccio sempre più multidisciplinare.
Ecco perché la presenza di ASSIV a Sicurezza 2025 non sarà solo un’occasione di visibilità, ma un vero e proprio banco di prova. Il punto podcast, i convegni e i talks rappresentano la volontà di proseguire sulla via di un dialogo continuo, inclusivo, capace di connettere operatori, istituzioni e cittadini.

Le sfide poste dalle direttive NIS2 e CER non sono facili: richiederanno investimenti, competenze e un cambio di mentalità. Ma è proprio da qui che passa il futuro della sicurezza europea. E ASSIV ha scelto di esserci, con spirito propositivo, per contribuire a costruire un sistema più integrato, resiliente e in grado di sostenere il Paese a far fronte all’urto delle trasformazioni globali.

Certificazione Servizi Ausiliari Talk ASSIV
Uno dei talk shows ASSIV con S News a Sicurezza 2023

Leggi l’articolo su S News

Ospedali sicuri: serve più vigilanza privata

Un episodio di violenza ha scosso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. Un uomo, recatosi al Pronto Soccorso insieme alla moglie, avrebbe aggredito la donna davanti a medici e pazienti, trasformando un luogo di cura in uno scenario di paura.

Si tratta di un fatto che non può essere derubricato a semplice episodio isolato. Le cronache raccontano di un crescendo di situazioni critiche all’interno delle strutture sanitarie: di fronte a questa escalation, diventa sempre più evidente l’urgenza di potenziare la vigilanza privata negli ospedali. Non solo come presenza simbolica, ma come presidio costante, in grado di agire tempestivamente e dissuadere chiunque pensi di trasformare un luogo di cura in un terreno di conflitto.

Gli operatori sanitari hanno il diritto di lavorare in sicurezza, e i cittadini quello di ricevere assistenza in un ambiente protetto. A Brindisi, come in molte altre città italiane, l’esperienza dimostra che la semplice chiamata alle forze dell’ordine non basta: servono presidi strutturali, continui e visibili.

La richiesta che si alza dal territorio è chiara: rafforzare la sicurezza sanitaria con più guardie giurate, meglio distribuite, preparate a gestire tensioni e a garantire un supporto immediato. Un investimento che non riguarda solo la tutela delle persone, ma la fiducia stessa nella sanità pubblica, che deve restare un luogo di cura, e mai trasformarsi in un teatro di violenza.

Fonte: Brindisi Report