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Ferraro e Grieco, nominati prefetti di Crotone e Vibo Valentia

Ferraro e Grieco, nuovi prefetti di Crotone e Vibo Valentia

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 9 marzo 2023, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha deliberato la nomina a prefetto dei viceprefetti Franca Ferraro e Paolo Giovanni Grieco che assumono, rispettivamente, le funzioni di Prefetto di Crotone e di Vibo Valentia.

Riunione a Parma del Comitato ordine e sicurezza. Focus su andamento delittuosità in provincia

Riunione a Parma del Comitato ordine e sicurezza. Focus su andamento delittuosità in provincia

Tra le priorità condivise, mantenere alta l’attenzione su truffe e frodi informatiche

Riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto Antonio Garufi per una valutazione congiunta sull’andamento della delittuosità nei territori di tredici comuni del distretto socio sanitario di Parma sud est nel quadriennio conclusosi con il 2022. 

Il prefetto e i vertici delle Forze di polizia hanno sottolineato come non si rilevino fenomenologie che destino specifio allarme. In sensibile aumento, il dato relativo alle truffe e alle frodi informatiche: sul punto, i presenti hanno condiviso la necessità di mantenere alta l’attenzione e di proseguire con determinazione nell’azione di sensibilizzazione. 

«È fondamentale – ha dichiarato il titolare della prefettura – che i cittadini di questi territori continuino a riporre fiducia nelle istituzioni preposte alla tutela della sicurezza pubblica denunciando ogni episodio, segnalando ogni fatto di interesse, anche se questo non necessariamente costituisca reato. La collaborazione di tutti è essenziale perchè consente di conoscere appieno i fenomeni, di dare loro le giuste dimensioni e accrescere la capacità di risposta».

Fonte: Ministero dell’Interno

Istat, mercato del lavoro, redditi e misure di sostegno

Istat, mercato del lavoro, redditi e misure di sostegno

Istat presenta un’analisi sul mercato del lavoro e sui redditi condotta su una base informativa che integra le informazioni sullo stato occupazionale raccolte mediante la rilevazione delle forze di lavoro nel biennio 2020-2021 (circa 500 mila interviste per ciascun anno) con le informazioni su redditi e misure di sostegno provenienti dai registri statistici e fonti amministrative disponibili.

Durante la crisi pandemica la mediana del reddito da lavoro lordo è diminuita del 10% tra il 2019 e 2020, con cadute maggiori nei due quinti di reddito equivalente più bassi. Con l’intervento pubblico la mediana del reddito disponibile si è ridotta invece solo del 3% ed è aumentata del 5% nel primo quinto di reddito equivalente, come effetto della maggiore incidenza delle misure di sostegno presso le fasce economicamente più svantaggiate.

Nel 2021 gli occupati aumentano di 128mila unità rispetto al 2020, rimanendo tuttavia di circa 600mila unità al di sotto del valore pre-pandemia (2019). Il tasso di occupazione raggiunge il 58,2% (+0,7 punti percentuali rispetto al 2020), con aumenti maggiori nei primi due quinti di reddito equivalente (rispettivamente +1,8 e +1,7 p.p.).

Le misure esistenti e quelle introdotte nel corso del 2020 hanno attenuato significativamente l’impatto della crisi economica. Nel complesso circa 11,5 milioni di famiglie (poco meno della metà del totale) hanno ottenuto almeno un trasferimento nel 2020 mentre nel 2021 sono state sostenute 6,9 milioni di famiglie (il 26,8% del totale).

Tra le famiglie beneficiarie il 69,7% ha percepito esclusivamente sussidi legati all’attività lavorativa (indennità per lavoratori autonomi e atipici, Cassa integrazione guadagni (CIG), Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) e bonus baby-sitting), il 23,8% unicamente sussidi di contrasto alla povertà (Reddito e Pensione di Cittadinanza (RdC), Reddito di emergenza (REM)) e il 6,5% entrambe le tipologie.

Analizzando le misure principali si stima che nel 2021 il 19% dei lavoratori dipendenti del settore privato extra-agricolo abbia utilizzato la CIG, in diminuzione rispetto al 46,2% del 2020, ma circa cinque volte il valore pre-pandemia (2019). Forti concentrazioni si osservano nei settori degli Alberghi e ristoranti (oltre il 50% nel 2021), dei Servizi alla persona e delle Costruzioni (circa un terzo). Nel 2021 e rispetto alla distribuzione del reddito, la percentuale di percettori di CIG è leggermente maggiore nei due quinti più poveri (oltre il 20%).

Nel 2021 il 6,8% degli individui di 15-64 anni ha percepito la NASpI. L’incidenza dei percettori di NASpI è decisamente più marcata in settori tipicamente stagionali come gli Alberghi e la ristorazione (21%), e in altri settori come i Servizi alla persona (13,6%), la Sanità e l’Istruzione (10,5%). Analogamente si registra una maggiore incidenza dei percettori di NASpI nei quinti di reddito medi e medio-bassi (in particolare nel secondo (9,1%) e terzo quinto (8,6%)). Il quinto più povero, caratterizzato da un più basso tasso di occupazione, ha una incidenza inferiore (7,2%). Le donne percepiscono la NASpI più degli uomini (7,5 rispetto a 6,1%), e il divario di genere, è particolarmente ampio per gli stranieri provenienti da paesi UE: le donne percettrici sono circa il doppio (16%) rispetto agli uomini (8,8%).

Nel 2021 i beneficiari dell’indennità per i lavoratori atipici sono il 2,3% degli individui di 15-64 anni e sono presenti soprattutto nell’Agricoltura (26,6% degli occupati del settore).

Nel 2021 il 5,3% delle famiglie ha percepito il RdC e quasi la totalità in modo “persistente” avendone beneficiato anche nel 2020 (5,2% delle famiglie totali). Nel quinto più povero il 19,9% delle famiglie ha ricevuto la misura in entrambi gli anni. Nel 2021 il 2,3% delle famiglie ha percepito il REM, la misura emergenziale di contrasto alla povertà, e solo lo 0,7% ne ha beneficiato anche nel 2020, con una incidenza che sale al 3,2% se si considera solo il primo quinto di reddito.

Nel 2021 il 74% delle famiglie beneficiarie del RdC e il 70,3% di quelle beneficiarie di REM appartiene al quinto più povero. Il REM ha coinvolto una quota più ampia di famiglie con stranieri (35,4% nel 2021) rispetto al RdC (15,1%).

Fonte: ISTAT

Scarica la nota ISTAT

AGCM: Piattaforma whistleblowing

AGCM: Piattaforma whistleblowing

Tramite una piattaforma sul sito dell’Autorità, il segnalante potrà inviare informazioni su una condotta anticoncorrenziale e sulle persone coinvolte rimanendo anonimo

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, seguendo le best practice della Commissione Europea e di numerose Autorità nazionali di concorrenza, ha introdotto una propria piattaforma di Whistleblowing sul sito https://www.agcm.it/servizi/whistleblowing. Da ora in poi, dunque, le persone in possesso di informazioni riservate su violazioni della concorrenza potranno interfacciarsi con gli uffici istruttori senza dover rivelare la propria identità.

La piattaforma, attraverso un sistema criptato, garantisce al segnalante che voglia rimanere anonimo la possibilità di instaurare un filo diretto con l’Autorità inviando informazioni in merito a una condotta anticoncorrenziale, alle circostanze che l’hanno prodotta e alle persone coinvolte. Ad esempio si potranno segnalare notizie di accordi segreti sui prezzi dei prodotti, sulla ripartizione dei mercati, sui boicottaggi di concorrenti.

Con questo strumento, l’Antitrust mira ad incrementare la lotta ai cartelli segreti, sempre più difficili da scoprire, e a rafforzare il contrasto alle condotte che violano le norme a tutela della concorrenza incentivando la collaborazione di soggetti che, anche in ragione della propria vicinanza alle imprese coinvolte, non vogliano rivelare la propria identità

Fonte: AGCM