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Messaggio Inps n. 4159 del 17 novembre 2022: indennità una tantum pari a 150 euro per i lavoratori dipendenti

Messaggio Inps n. 4159 del 17 novembre 2022: indennità una tantum pari a 150 euro per i lavoratori dipendenti prevista dall’articolo 18 del decreto-legge n. 144/2022. Precisazione sulla determinazione della retribuzione imponibile

L’articolo 18 del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, prevede che venga riconosciuta, per il tramite dei datori di lavoro, nella retribuzione erogata nel mese di novembre 2022, un’indennità una tantum di importo pari a 150 euro “ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro”.

Con il presente messaggio, che segue la circolare n. 116/2022, con cui l’Istituto ha fornito le istruzioni applicative in materia, si chiarisce, d’intesa con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che la retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022, in relazione al limite retributivo previsto dalla norma in questione, è da considerare al netto della tredicesima mensilità, o ratei della stessa, stante la particolare natura di tale mensilità aggiuntiva, laddove l’erogazione avvenga nella competenza del mese di novembre 2022.

Si ricorda, che il lavoratore titolare di più rapporti di lavoro (anche a tempo parziale) dovrà presentare la dichiarazione di cui all’articolo 18 del decreto-legge n. 144/2022 al solo datore di lavoro che provvederà al pagamento dell’indennità. L’indennità, infatti, spetta nella misura di 150 euro una volta sola e la verifica della retribuzione imponibile, nella competenza del mese di novembre 2022, che non deve eccedere l’importo di 1.538 euro, è da effettuare in relazione al singolo rapporto di lavoro per il quale la dichiarazione è resa.

Si chiarisce, infine, che nelle ipotesi in cui i datori di lavoro non avessero erogato l’indennità con la retribuzione di novembre 2022 per motivi gestionali, nonostante il diritto dei lavoratori a percepirla, potranno esporre il conguaglio anche sul flusso di competenza di dicembre 2022.

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Fonte: INPS

Posti vacanti nelle imprese dell’industria e dei servizi – Stime preliminari (3° trimestre 2022)

Posti vacanti nelle imprese dell’industria e dei servizi – stime preliminari

L’Istat rende disponibili on line le stime preliminari del tasso di posti vacanti riferite al terzo trimestre 2022, per tutte le imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi (serie disponibile a partire dal 2016) e anche per il sottogruppo di quelle con almeno 10 dipendenti (serie disponibile a partire dal 2004).

Nel terzo trimestre 2022, il tasso di posti vacanti destagionalizzato – per il totale delle imprese con dipendenti – si attesta al 2%, valore registrato sia per il settore dell’industria sia per quello dei servizi. Rispetto al trimestre precedente, il tasso segna una diminuzione (-0,2 punti percentuali per il complesso dell’economia), che risulta più marcata nei servizi (-0,3 punti percentuali) rispetto all’industria (-0,1 punti percentuali). Per le imprese con almeno 10 dipendenti, il tasso di posti vacanti è pari all’1,8%, sintesi di un incremento nell’industria (+0,1 punti percentuali) e di un decremento nei servizi (-0,1 punti percentuali).

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Fonte: Istat

Osservatorio sul precariato: i dati di agosto 2022

Osservatorio sul precariato: i dati di agosto 2022

L’Inps ha pubblicato i dati di agosto 2022 dell’Osservatorio sul precariato.

Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 5.466.819, con un aumento del 19% rispetto allo stesso periodo del 2021 e una crescita di tutte le tipologie contrattuali. Nel dettaglio, sono state registrate 937.352 attivazioni per i contratti a tempo indeterminato, che hanno registrato la crescita più accentuata (+31%). Significativo è anche l’aumento delle diverse tipologie di contratti a termine: intermittenti, +28%; apprendistato, +20%; a tempo determinato, +19%; stagionali, +12%; somministrati, +7%. Dopo il 2015 non si era mai registrato, nei primi otto mesi dell’anno, un numero così elevato di assunzioni a tempo indeterminato.

Le trasformazioni da tempo determinato sono risultate 489.026, in fortissimo incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+65%). Nello stesso periodo, le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (76.902) risultano essere aumentate del 9% rispetto all’anno precedente. Nei primi otto mesi del 2022 l’insieme delle variazioni contrattuali a tempo indeterminato (da rapporti a termine e da apprendistato) ha raggiunto il livello massimo degli ultimi dieci anni, superando anche il precedente livello elevato registrato nel 2019.

Le cessazioni sono state 4.571.139, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+28%) per tutte le tipologie contrattuali: intermittenti, +46%; stagionali, +33%; a tempo determinato, +28%; apprendistato, +27%; a tempo indeterminato, +24%; in somministrazione, +20%. Per le cessazioni a tempo indeterminato si tratta, con riferimento ai primi otto mesi dell’anno, del valore più elevato dell’ultimo decennio.

FOCUS RAPPORTI IN SOMMINISTRAZIONE

Nel corso dei primi otto mesi del 2022, rispetto al corrispondente periodo del 2021, le assunzioni in somministrazione sono aumentate per entrambe le tipologie contrattuali, in particolare sono state registrate 29.963 assunzioni a tempo indeterminato (+58%) e 651.561 a termine (+6%). Anche per le cessazioni si rileva un aumento per le due tipologie contrattuali, con andamento analogo alle assunzioni.

IL LAVORO OCCASIONALE

I lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) ad agosto 2022 sono stati 12.712 (in diminuzione del 8% rispetto allo stesso mese del 2021). L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 273 euro.

I lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) sono stati invece 8.976, in diminuzione del 9% rispetto a luglio 2021. L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 166 euro.

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Fonte: INPS

Detassazione premi di produttività: disponibile il report aggiornato al 15 novembre 2022

Detassazione premi di produttività: disponibile il report aggiornato al 15 novembre 2022

È disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il Report sull’andamento dei premi di produttività, ricavato dalla procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha attivato a seguito del Decreto Interministeriale 25 marzo 2016, relativo alla detassazione dei premi di produttività.

Il Report, con i dati aggiornati a martedì 15 novembre 2022, si compone di due parti: la prima fornisce l’indicazione della tendenza della misura e della sua diffusione territoriale; la seconda, invece, svolge il monitoraggio dei soli contratti “attivi”.

Alla data di chiusura del Report, i depositi di conformità compilati, redatti secondo l’articolo 5 del Decreto, sono stati 77.819. Dei 13.038 riferiti a contratti tuttora attivi, 10.342 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 8.025 di redditività, 6.590 di qualità, mentre 1.549 prevedono un piano di partecipazione e 7.878 prevedono misure di welfare aziendale.

Prendendo in considerazione la distribuzione geografica delle aziende che hanno depositato i contratti – analizzata in base all’ITL competente – il 75% è concentrato al Nord, il 17% nelle regioni centrali e l’8% al Sud.

L’analisi per settore di attività economica, inoltre, evidenzia come il 60% dei contratti depositati sia riferito ai servizi, il 39% all’industria e l’1% all’agricoltura.

Per la consultazione integrale dei dati, scarica il report

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali