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Ministero della Salute: Emilia, Friuli, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta “bianche”. Lazio ancora in giallo.

Ordinanza Ministero della Salute 11 marzo 2022: Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 nelle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle d'Aosta
 Nelle Regioni  Emilia-Romagna,  Friuli-Venezia  Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle d'Aosta, cessano di
avere efficacia le misure  di  cui  alla  c.d.  «zona  gialla»  e  si applicano le misure di cui alla c.d.  «zona  bianca».

Nella Regione Lazio, invece,   continuano  ad  applicarsi,  per  un periodo di quindici giorni, le misure di cui alla c.d. «zona gialla». 

Fonte: Ministero della Salute 

Istat: Prezzi alla produzione dell’industria, delle costruzioni e dei servizi

Istat: Prezzi alla produzione dell’industria, delle costruzioni e dei servizi

A gennaio 2022, i prezzi alla produzione dell’industria registrano un aumento congiunturale di eccezionale entità, spinto dai forti rialzi sul mercato interno dei prezzi di energia elettrica e gas.

Anche la decisa accelerazione su base annua (+32,9%, da +22,8% di dicembre 2021) è soprattutto dovuta alla componente energetica; al netto di quest’ultima, la crescita dei prezzi è nettamente più contenuta, sia su base mensile (+1,8%) sia su base annua (+10,6%; era +9,3% a dicembre).

Accelerazioni dei prezzi si registrano per quasi tutti i settori manifatturieri, su tutti e tre i mercati di riferimento.

Per le costruzioni, i prezzi alla produzione segnano rialzi su base mensile determinati in larga misura dagli aumenti dei costi dei materiali; su base tendenziale, la loro crescita accelera.

Per i servizi, l’incremento congiunturale dei prezzi nell’ultimo trimestre 2021 è sintesi di aumenti diffusi; i più ampi interessano i servizi di trasporto marittimo e di trasporto aereo.

Fonte: ISTAT

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Banca d’Italia: Cyber resilience per la continuità di servizio del sistema finanziario

Banca d’Italia: Cyber resilience per la continuità di servizio del sistema finanziario

La Banca d’Italia pubblica “Cyber resilience per la continuità di servizio del sistema finanziario”, il nuovo numero della collana “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento”.

Il lavoro presenta le principali iniziative e misure in materia di cyber resilience volte a garantire la continuità di servizio del sistema finanziario.

Le minacce da fronteggiare sono sempre più variegate e ibride: esse includono eventi cyber e naturali, incendi, emergenze sanitarie, tensioni geopolitiche, attentati e altri fenomeni.

Nel comparto finanziario la necessità di intervenire tempestivamente per prevenire e contenere minacce di natura cyber è elevata, date le interconnessioni che lo caratterizzano: un evento su una singola infrastruttura, se non prontamente affrontato, può rapidamente propagarsi all’intero sistema, con impatti da reazione a catena. La diffusione di tecnologie digitali ha ampliato peraltro la superficie dei sistemi esposti a eventi cyber.

In questo contesto, la cyber resilience diviene strumento centrale per prevenire e gestire eventi che possono intaccare la continuità di servizio del sistema finanziario.

Il presente lavoro dopo avere descritto i principali elementi di contesto (capitoli 1, 2 e 3), espone le maggiori iniziative istituzionali avviate a livello nazionale (capitolo 4) e internazionale (capitolo 5) per rafforzare la cyber resilience nel sistema finanziario, comprese misure ad hoc adottate nel tempo dalla Banca d’Italia. Vengono poi presentati profili a carattere evolutivo (capitoli 6 e 7), prima di passare alle conclusioni.

Testo della pubblicazione: Cyber resilience per la continuità di servizio del sistema finanziario

Fonte: Banca d’Italia

Il mercato del lavoro in Italia (gennaio 2022)

Il mercato del lavoro in Italia (gennaio 2022)

A gennaio 2022 si conferma la sostanziale stabilità dell’occupazione registata a dicembre, dopo la crescita osservata nel corso dell’anno (con le uniche eccezioni dei mesi di agosto e ottobre).

Da gennaio 2021, infatti, il numero di occupati è cresciuto di circa 730 mila unità e il tasso di occupazione di 2,4 punti percentuali.
Rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020), il tasso di occupazione, pari al 59,2%, è superiore di 0,2 punti, quello di
disoccupazione è sceso dal 9,6% all’8,8% e il tasso di inattività, al 35,0%, è ancora superiore di 0,4 punti.

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Fonte: ISTAT