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Nasce il Manifesto dell’Economia dei Servizi: Le imprese chiedono al Governo equità negli appalti pubblici

COMUNICATO STAMPA

Nasce il Manifesto dell’Economia dei Servizi: Le imprese chiedono al Governo equità negli appalti pubblici

Roma, 18 marzo 2025 – È stato lanciato il Manifesto dell’Economia dei Servizi, un documento sottoscritto da sedici Associazioni di rappresentanza che denuncia le gravi disparità normative tra il settore dei servizi e forniture e quello dei lavori pubblici negli appalti della Pubblica Amministrazione.

Attraverso il Manifesto, “Servizi e forniture: invisibili negli appalti, indispensabili per il Paese”, le Associazioni – Afidamp, Agci Servizi, Angem, ANIP-Confindustria, ANIR-Confindustria, ASSIV-Confindustria, Assosistema Confindustria, ConFedersicurezza e Servizi, FIPE-Confcommercio, FNIP-Confcommercio, Fondazione Scuola Nazionale Servizi, ISSA, Legacoopsociali, Legacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi, UNIV – lanciano un appello urgente al Governo, affinché vengano corretti i meccanismi di revisione prezzi, che oggi penalizzano un comparto strategico per il Paese, con un impatto su oltre mezzo milione di lavoratrici e lavoratori e un valore economico di circa 70 miliardi di euro.

Un trattamento discriminatorio, dimostrazione del fatto che in Italia c’è un problema culturale nell’ambito degli acquisti della Pubblica Amministrazione, che mette a rischio la stabilità delle imprese del settore e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in servizi essenziali ed indispensabili.

In assenza di interventi immediati, si rischia una situazione insostenibile, con effetti a catena su occupazione e qualità di servizi pubblici essenziali quali pulizia di luoghi pubblici e di lavoro, igienizzazione degli ospedali, mense scolastiche e ospedaliere, raccolta e gestione dei rifiuti, vigilanza privata, fornitura di dispositivi medici, sanificazione e sterilizzazione di dispositivi medici tessili e strumentario chirurgico, gestione di servizi sociosanitari, assistenziali ed educativi.

Per questo motivo, le Associazioni avanzano nel Manifesto quattro richieste al Governo per chiedere: la modifica delle norme sugli appalti pubblici, equiparando le soglie di revisione prezzi per servizi, forniture e lavori; l’obbligo di revisione ordinaria dei prezzi nei contratti pubblici continuativi, oggi lasciato alla discrezionalità delle stazioni appaltanti; la creazione di un dipartimento dedicato alle politiche del settore servizi e forniture, per colmare il gap di attenzione istituzionale; l’apertura di un tavolo di confronto con i ministeri interessati (MIT, MIMIT, MEF).

Il Manifesto è ora a disposizione delle Istituzioni e di tutti gli attori coinvolti. Nei prossimi giorni, le Associazioni annunceranno iniziative pubbliche volte ad avviare un dialogo concreto con il Governo, affinché riconosca l’importanza del settore dei servizi e delle forniture e il ruolo chiave che esso svolge nell’economia italiana.

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Lissone (MB): sicurezza partecipata, un modello di collaborazione tra cittadini e vigilanza privata

A Lissone, in provincia di Monza e Brianza, una positiva sinergia tra iniziative private e comunitarie sta contribuendo a migliorare la sicurezza nei quartieri. 

La discoteca Noir di via Guarenti ha recentemente ripristinato un servizio di vigilanza privata per contrastare risse, schiamazzi e disturbi notturni, fenomeni che affliggevano l’area circostante.

Questa iniziativa è stata accolta con entusiasmo dal gruppo di Controllo di Vicinato del rione, che da tempo sollecitava interventi concreti per garantire la tranquillità dei residenti. Già durante il primo fine settimana di attivazione, le pattuglie delle gpg hanno presidiato la zona, contribuendo a prevenire situazioni critiche e garantendo un maggiore controllo a favore dei residenti.

Il quartiere, soprattutto durante i fine settimana, era spesso teatro di disagi legati al traffico e al comportamento degli avventori del locale nelle ore notturne. In questo caso, la collaborazione tra la discoteca e il Controllo di Vicinato rappresenta un esempio virtuoso che ha determinato l’integrazione tra vigilanza privata e iniziative comunitarie con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nei quartieri, nel rispetto reciproco e con un traguardo comune: la sicurezza e la serenità dei cittadini.

Come Assiv esprimiamo quindi il nostro favore nei confronti di questa modalità di collaborazione tra vigilanza privata e cittadini. Il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella segnalazione di situazioni problematiche, unito all’intervento professionale delle guardie giurate, rappresenta un modello efficace per incrementare la sicurezza urbana senza sovraccaricare le forze dell’ordine.

Questa strategia di integrazione si inserisce in una visione moderna della sicurezza partecipata, dove la comunità e le aziende collaborano con un approccio responsabile e proattivo. L’esperienza di Lissone potrebbe quindi diventare un esempio da replicare in altri contesti urbani, dimostrando che la sicurezza non è solo un compito delle istituzioni, ma una responsabilità condivisa che, se gestita con equilibrio e rispetto reciproco, può portare benefici concreti a tutti.

Qui gli articoli di stampa – https://primamonza.it/attualita/risse-schiamazzi-e-disturbo-notturno-arriva-la-vigilanza-privata

Incentivi alle assunzioni: Pubblicato il decreto attuativo del Bonus ZES

Pubblicato nella GURI n. 55 del 7 marzo 2025 il DM 7 gennaio 2025 “Criteri e modalità attuative dell’esonero introdotte dall’articolo 24 del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 luglio 2024, n. 95 (Bonus ZES)”

Questo il link al testo del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che prevede un esonero dei contributi previdenziali (esclusi i premi INAIL) per due anni per le aziende del Mezzogiorno che assumono a tempo indeterminato lavoratori over 35 disoccupati di lungo periodo con uno stanziamento di circa 590 milioni fino al 2027.

Nel dettaglio, si prevede:

  • Beneficiari (Art. 2) – Possono accedere all’esonero contributivo i datori di lavoro privati che occupano fino a 10 dipendenti nel mese di assunzione che, tra il 1° settembre 2024 ed il 31 dicembre 2025, assumono con contratto a tempo indeterminato personale non dirigenziale con sede di lavoro nel Mezzogiorno.
  • Misura (Art. 2-3) –
    • Esonero contributivo  L’ammontare dell’agevolazione è pari all’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di importo pari a 650 euro su base mensile per ciascun lavoratore.
    • Durata e cumulabilità – L’esonero spetta per un periodo di massimo due anni con riferimento ai soggetti che alla data dell’assunzione hanno compiuto 35 anni e sono disoccupati da almeno due anni. L’esonero in questione non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente ma è cumulabile con la maggiorazione del costo ammesso in deduzione introdotta dal DM Assunzioni e prorogata dalla Legge di Bilancio 2025.
    • Disponibilità finanziaria – Il contributo è concesso nel limite di circa 590 milioni tra il 2024 ed il 2027. Nello specifico, sono stanziati 11.2 milioni per il 2024, 170.9 milioni per il 2025, 294.1 milioni per il 2026 e 115.2 milioni per il 2027.
  • Presentazione delle domande (Art. 4) – I soggetti ammissibili possono inoltrare domanda all’INPS, esclusivamente in via telematica, nei modi e termini indicati dall’Istituto con apposite istruzioni. La domanda è verificata dall’INPS sulla base delle informazioni inoltrate e delle disponibilità finanziarie disponibili. A fronte dell’ammissione, l’INPS quantifica gli importi erogabili per ciascuna annualità al singolo datore di lavoro, provvedendo ad accogliere le richieste solo se sussiste sufficiente capienza di risorse da ripartire pro quota per i 24 mesi di agevolazione.

Questo il link al testo del comunicato stampa del Ministero Lavoro.

Fonte: ANIE

Inail: Pagamento dei premi e accessori

Modifica del tasso di interesse di rateazione e della misura delle sanzioni civili

La Banca centrale europea, con la decisione di politica monetaria del 6 marzo 2025 (allegato 1), ha fissato al 2,65% il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema. Per effetto di tale decisione, a decorrere dal 12 marzo 2025, variano, come di seguito illustrato, il tasso di interesse per le rateazioni dei debiti per premi assicurativi e accessori.

Allegati

Fonte: INAIL