Home Blog Pagina 468

Istat: I Conti economici trimestrali dell’Italia

Istat: I Conti economici trimestrali dell’Italia

Prodotto interno lordo, valore aggiunto, consumi, investimenti, domanda estera


Nel secondo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,2% nei confronti del secondo trimestre del 2020.

La stima della crescita congiunturale del Pil diffusa il 31 agosto 2021 era stata del 2,7% mentre quella tendenziale era stata del 17,3%.

La variazione acquisita per il 2021 è pari a 4,7%.


Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un’espansione, con aumenti del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,6% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, del 2,4% e del 3,2%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo positivo di 3,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +2,8 punti dai consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,5 punti dagli investimenti fissi lordi e -0,2 punti dalla spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,8 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,3 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, aumentati rispettivamente dell’1,5% e del 3%, e stazionario per il valore aggiunto dell’agricoltura.

Scarica la nota

Fonte: Istat

Banca d’Italia (UIF): I quaderni dell’antiriciclaggio (I sem. 2021)

Banca d’Italia (UIF): I quaderni dell’antiriciclaggio (I sem. 2021)

Nel primo semestre del 2021 la UIF ha ricevuto 70.157 segnalazioni di operazioni sospette, in aumento rispetto a quelle pervenute nel periodo corrispondente del precedente anno (+32,5 per cento); l’incremento è stato particolarmente rilevante tra marzo e giugno, mesi in parte condizionati nel 2020 dal primo lockdown e dalla successiva fase di incertezza.

Si osserva una maggiore partecipazione per la quasi totalità delle categorie di segnalanti; gli IMEL e gli IP hanno più che raddoppiato le segnalazioni inoltrate rispetto al primo semestre 2020. L’incidenza del comparto finanziario non bancario è così cresciuta dal 21,0 al 33,4 per cento. Per il comparto non finanziario i maggiori aumenti sono per i prestatori di servizi di gioco (da 2.287 a 3.305 segnalazioni), i notai (da 1.561 a 2.479) e i soggetti in attività di custodia e trasporto valori (da 141 a 830). Le comunicazioni della Pubblica amministrazione, pur restando contenute, registrano il numero più elevato in un semestre (82) e sono riferibili principalmente ad anomalie riscontrate in operazioni di finanziamento nell’ambito delle misure straordinarie legate all’emergenza Covid-19.

Nel periodo considerato l’Unità ha complessivamente analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 68.823 segnalazioni (+29,4 per cento rispetto al primo semestre del 2020) e ha adottato 20 provvedimenti di sospensione per un valore di complessivi 14,3 milioni di euro.

Nel Quaderno, per la prima volta, è dedicata una sezione alle comunicazioni oggettive sulle operazioni in contanti ricevute dalla UIF. Le comunicazioni relative ai primi sei mesi del 2021 riguardano 19,8 milioni di operazioni, per complessivi 100,5 miliardi di euro, in aumento del 4,0 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’entrata in vigore dal gennaio 2021 del nuovo Provvedimento per le segnalazioni antiriciclaggio aggregate arricchisce la rilevazione S.AR.A. di nuove informazioni grazie alla riduzione della soglia per l’aggregazione delle operazioni, ora fissata a 5.000 euro, alla distinzione fra rimesse e bonifici, all’ampliamento della platea dei segnalanti e al maggiore dettaglio relativo ai settori di attività economica: il settore della Pubblica amministrazione forma ora oggetto di autonoma rilevazione e quello non profit è stato scorporato dal settore “altri”.

Il trend fortemente crescente della collaborazione con l’Autorità giudiziaria, già rilevato nel corso del 2020 rispetto all’anno precedente (oltre 40 per cento), è ulteriormente confermato dai dati relativi al primo semestre del 2021, che evidenziano un incremento del 14 per cento circa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

L’attività di collaborazione con le FIU estere ha registrato ancora un incremento, sia con riferimento alle richieste ricevute dalla UIF sia con riferimento agli scambi (circa 14.000) in ambito europeo relativi a operazioni sospette “cross-border”.

Nel mese di giugno l’Unità ha pubblicato nuove casistiche di riciclaggio e finanziamento del terrorismo; tra i casi selezionati figurano anche fattispecie emerse grazie alla collaborazione internazionale.

TESTO DELLA PUBBLICAZIONE

Fonte: UIF

Chi ha l’obbligo giuridico di riferire la violazione dell’obbligo di green pass?

Chi ha l’obbligo giuridico di riferire la violazione dell’obbligo di green pass?

di Rolando Dubini (Punto Sicuro)

Con riferimento al decreto-legge 127/2021 un contributo sottolinea che il datore di lavoro e i suoi incaricati non hanno alcun obbligo giuridico di riferire al prefetto le violazioni in azienda dell’obbligo di Green pass.

Fonte: Punto Sicuro

Revisione del sistema fiscale: Consiglio dei Ministri approva DDL

Revisione del sistema fiscale: Consiglio dei Ministri approva DDL

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, ha approvato il disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale.

Sono quattro i principi cardine che guidano la riforma:

  1. lo stimolo alla crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione;
  2. la razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi;
  3. la progressività del sistema, che va preservata, seguendo i dettami della Costituzione che richiamano un principio generale di giustizia e di equità;
  4. il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.

In particolare, il disegno di legge interviene sui seguenti aspetti della materia fiscale.

Sistema duale e Irpef

Il disegno di legge prevede la riforma delle imposte sui redditi personali, in particolare l’Irpef e le imposte sostitutive. Poggia su due pilastri:

  1. il completamento del sistema duale e quindi la distinzione tra redditi da capitale e redditi da lavoro;
  2. la riduzione delle aliquote effettive che si applicano ai redditi da lavoro.

Per i redditi da capitale è prevista la tassazione proporzionale, tendenzialmente con un’aliquota uguale per tutti i redditi da capitale, ma con gradualità. L’obiettivo è quello di razionalizzare l’attuale sistema e rendere più efficiente il mercato dei capitali.

Per i redditi da lavoro è prevista la riduzione delle aliquote effettive medie e marginali dell’Irpef, con l’obiettivo di incentivare l’offerta di lavoro, in particolare nelle classi di reddito dove si concentrano i secondi percettori di reddito e i giovani.

La delega prevede anche la revisione delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta (cioè delle cosiddette spese fiscali), che dovrà basarsi su una valutazione attenta dell’equità e dell’efficienza dei diversi interventi. 

Infine, si prevede il riordino della tassazione del risparmio, facendo attenzione alla necessità di non generare spazi per l’elusione dell’imposta.

Tassazione di impresa Ires

In materia di tassazione del reddito d’impresa, il testo intende rendere coerente il futuro sistema con l’approccio duale. Quindi nel processo di attuazione della delega si potrà modificare la struttura delle imposte (aliquote e basi imponibili) a carico delle imprese in modo da allinearla a quella tendenzialmente e gradualmente omogena prevista per la tassazione di tutti i redditi da capitale.

All’interno di questo contesto, in ogni caso gli interventi potranno anche favorire la semplificazione dell’IRES, con l’obiettivo di ridurre gli adempimenti a carico delle imprese.

Iva e Imposte indirette

Per quanto riguarda l’Iva, si stabilisce l’obiettivo di razionalizzare l’imposta, con riguardo anche ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le aliquote stesse. Si mira a semplificare la gestione del tributo e a ridurre i livelli di evasione e di erosione dell’imposta

Irap

Il testo, nell’ambito della più ampia riforma della tassazione del reddito d’impresa descritta sopra, prevede il superamento in maniera graduale dell’Irap.

Catasto

È prevista l’introduzione di modifiche normative e operative dirette ad assicurare l’emersione di immobili e terreni non accatastati. Si prevede, inoltre, l’avvio di una procedura che conduca a integrare le informazioni sui fabbricati attualmente presenti nel Catasto, attraverso la rilevazione per ciascuna unità immobiliare del relativo valore patrimoniale, in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato e introducendo meccanismi di adeguamento periodico. Questo intervento non ha tuttavia alcun impatto tributario.

Le nuove informazioni non saranno rese disponibili prima del 1° gennaio 2026 e intendono fornire una fotografia aggiornata della situazione catastale italiana. Gli estimi catastali, le rendite e i valori patrimoniali per la determinazione delle imposte rimangono quelli attuali. Le nuove informazioni raccolte non avranno pertanto alcuna valenza nella determinazione né delle imposte né dei redditi rilevanti per le prestazioni sociali.

Imposte locali

Il disegno di legge prevede la sostituzione delle addizionali regionali e comunali all’Irpef con delle rispettive sovraimposte. Il nuovo sistema potrà essere disegnato al fine di garantire comunque che nel loro complesso Regioni e Comuni abbiano un gettito equivalente. Si prevede la revisione dell’attuale riparto tra Stato e comuni del gettito dei tributi sugli immobili destinati a uso produttivo, al fine, tra l’altro, di rendere l’IMU un’imposta pienamente comunale.

Riscossione

Il testo interviene per riformare il sistema della riscossione superando l’attuale sistema che vede una separazione tra il titolare della funzione di riscossione (Agenzia delle Entrate) e il soggetto incaricato dello svolgimento dell’attività (Agenzia delle Entrate-Riscossione). Il potenziamento dell’attività potrà derivare dall’adozione di nuovi modelli organizzativi e forme di integrazione nell’uso delle banche dati che andranno valutati e definiti in sede di decreti delegati.

Codici

Si prevede la codificazione delle norme tributarie e si mira ad avviare un percorso per giungere a un riordino di tutte le norme all’interno di Codici.

Fonte: governo.it