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Nuovo bando Macchinari innovativi: dal 13 aprile le domande per gli incentivi

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Nuovo bando Macchinari innovativi: dal 13 aprile le domande per gli incentivi

132,5 milioni di euro a disposizione di PMI, reti di imprese e professionisti

Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il decreto che definisce i termini di apertura del secondo sportello del nuovo bando “Macchinari innovativi”, a cui PMI, reti di imprese e professionisti potranno presentare le domande per richiedere le agevolazioni.

L’obiettivo è quello di sostenere investimenti innovativi finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale, nonché la transizione verso l’economia circolare delle attività d’impresa presenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

La misura è finanziata con 132,5 milioni di euro, una cifra pari a quella già messa a disposizione lo scorso anno dal Ministero con l’apertura del primo sportello del bando. Si tratta di risorse a valere sul Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR.

Le domande potranno essere compilate dalle ore 10 del 13 aprile 2021, mentre l’invio della richiesta potrà avvenire dalle ore 10 del 27 aprile 2021.

Per maggiori informazioni


Ufficio competente


Fonte: MISE

Istat: occupati e disoccupati (febbraio 2021)

Istat: occupati e disoccupati (febbraio 2021)

A febbraio l’occupazione torna a stabilizzarsi, interrompendo il trend negativo che, tra settembre 2020 e gennaio 2021, ha portato alla perdita di oltre di 410 mila occupati; dopo due mesi di forte aumento, cala leggermente il numero di disoccupati.

In un anno (febbraio 2021 rispetto a febbraio 2020) la diminuzione degli occupati – pari a 945 mila unità – ha riguardato uomini, donne, lavoratori dipendenti, autonomi e tutte le classi d’età.
Parallelamente sono cresciuti i disoccupati (+21 mila) e, soprattutto, gli inattivi, di oltre 700mila unità.

Rispetto a febbraio 2020, il tasso di occupazione è più basso di 2,2 punti percentuali e quello di disoccupazione è più alto di 0,5 punti.

Indicazioni ai prefetti sulle misure integrative delle norme anti-Covid19

Ministero dell’Interno: indicazioni ai prefetti sulle misure integrative delle norme anti-Covid19

Con la circolare firmata dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi sono state fornite ai prefetti le indicazioni operative in merito all’applicazione del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44.

Il provvedimento normativo – evidenzia la circolare –  protrae dal 7 al 30 aprile prossimo la vigenza delle disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dPCM) del 2 marzo 2021, laddove non diversamente disposto dallo stesso decreto-legge.

Tra gli elementi di novità sottolineati dalla circolare la previsione che, con apposite deliberazioni del Consiglio dei ministri, possano essere adottate determinazioni in deroga rispetto a quelle vigenti, che tengano conto non solo dell’andamento del quadro epidemiologico territoriale ma anche dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini, in particolare riguardo alle persone anziane e ai soggetti fragili.

La regolamentazione in materia di mobilità – incentrata sulla confermata distinzione fra zone di diverso colore e disciplina – non subisce alcuna modifica, come rimane invariato il richiamo all’impianto sanzionatorio già previsto nelle ipotesi di accertamento delle violazioni delle prescrizioni dettate dalla normativa di settore.

La circolare evidenzia poi, in particolare, le nuove e specifiche misure introdotte in tema di attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, che prevedono che dal 7 al 30 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale e indipendentemente dalla classificazione degli scenari di rischio epidemiologico, i servizi educativi per l’infanzia, l’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, e la scuola primaria e il primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado si svolgano con modalità in presenza.

A questo proposito, prosegue la circolare, la norma non ammette alcun intervento in deroga da parte dei presidenti delle regioni e delle province autonome e dei sindaci, tranne che in casi eccezionali, legati alla presenza di focolai o a un grado estremamente elevato di rischio di diffusione del virus e delle relative varianti.

Il riavvio della frequenza scolastica in presenza, con le modalità delineate dal decreto-legge, evidenzia ancora la circolare, comporta il rinnovo delle attività attribuite ai prefetti in materia di raccordo scuola-trasporti, confermate e ampliate dal dPCM del 2 marzo scorso.

A questo proposito dovrà essere avviata nell’ambito dei tavoli tecnici di coordinamento istituiti nelle prefetture “ogni utile iniziativa finalizzata al monitoraggio dello stato di attuazione” dei documenti operativi relativi alle modalità di rientro in classe, insieme con la valutazione dell’impatto della relativa domanda di mobilità sul sistema del trasporto pubblico locale.

La circolare, infine, pone attenzione all’attività di modulazione dei dispositivi di controllo del territorio, richiamando la necessità di intensificarli nell’imminenza del passaggio a una zona caratterizzata da misure più restrittive a seguito di peggioramento del quadro epidemiologico.

Fonte: Ministero dell’Interno

La Ricerca & Sviluppo nella vigilanza privata: intervista al Cav. Gino Puma

La Ricerca & Sviluppo nella vigilanza privata: intervista al Cav. Gino Puma, Puma Security™ – ISSV Spa

Nell’ambito della campagna di comunicazione Sicurezza in pillole, abbiamo incontrato il Cav. Gino Puma della Puma Security™ – ISSV Spa con il quale abbiamo approfondito il tema della R&S nella vigilanza privata

Cavalier Puma, la Puma Security si caratterizza per una importante politica di investimenti nel settore ricerca e sviluppo, posizionandosi tra le prime imprese del comparto in materia di innovazione. Ci può spiegare le ragioni di tale scelta strategica, in un settore che tradizionalmente si caratterizza per essere labour intensive?

La sua domanda contiene alcuni concetti che oggi costituiscono due delle milestone su cui si fonda la Puma Security: l’innovazione e la ricerca e sviluppo, i quali arricchiscono in maniera sinergica e complementare l’offerta dei nostri servizi. Spesso i due concetti vengono impropriamente utilizzati come “sinonimi” ma, nella realtà, la differenza è sostanziale. La R&S mira a creare nuove conoscenze in assoluto, a realizzare e ad ottenere un risultato che in precedenza non esisteva. Dall’altra parte, invece, l’innovazione è finalizzata all’accrescimento delle conoscenze che portano all’implementazione di un prodotto nuovo o che lo migliorano significativamente, sia esso un bene, un servizio, un processo, un nuovo metodo organizzativo.

La Puma Security, sin dal 2015, ha pertanto realizzato una divisione di ricerca e sviluppo che, come risultato più evidente, ha prodotto il deposito di ben sette domande di brevetto. Parallelamente, ha portato avanti una politica di innovazione che, in un’azienda di servizi ad alta incidenza di manodopera, può e deve agire fondamentalmente su due aspetti: il fattore umano e la parte strumentale. In questo ambito, l’innovazione si traduce nel miglioramento del servizio stesso, reso più efficiente e utile per mezzo della formazione del fattore umano e l’implementazione della tecnologia, a sua volta, intesa come strumento per migliorare le condizioni e le performance degli operatori stessi.

A mio giudizio, le ragioni che sottendono all’implementazione di politiche di questa natura sono fondamentalmente quattro:

•       affiancare i propri clienti nelle fasi di analisi del rischio con l’ausilio di strumenti tecnologici sofisticati e all’avanguardia, volti ad individuare soluzioni per l’abbattimento dei livelli di vulnerabilità, attraverso un complesso di elementi tecnologici, risorse umane e procedure operative tese alla mitigazione del rischio;

•       introdurre sistemi tecnologici che consentano il miglioramento della prestazione del personale, efficientando ed incrementando i servizi offerti e consentendo alle risorse di operare secondo i più elevati standard di safety. Tutti i progetti della società sono da sempre stati incentrati sulla stretta collaborazione tra il personale della Divisione R&S ed il personale operativo, in assenza del quale non si sarebbero potuti ricevere, non solo i feedback della ricerca, ma anche le segnalazioni delle situazioni “tipo”, successivamente poste alla base dei protocolli dei vari progetti;

•       conseguire un vantaggio competitivo nell’ambito delle procedure di gara, per “fare la differenza” nel mercato. In un settore che purtroppo rischia di appiattirsi sulle linee di business tradizionali, restituendo un servizio “fotocopia” nel passaggio da un’azienda ad un’altra, l’introduzione di aspetti tecnologici innovativi decreta la differenza di fatto tra un istituto e un altro;

•       implementare il proprio valore aggiunto. In Italia, l’analisi dell’influenza degli investimenti in R&S ha fornito nuove evidenze empiriche a sostegno dell’ipotesi secondo la quale le attività innovative sono positivamente correlate con le performances aziendali.

In diverse occasioni Lei ha affermato di aver progettato alcuni kit per la sicurezza con il concorso della tecnologia israeliana. Perché Israele? E cosa caratterizza il comparto della sicurezza in quel Paese che può essere utilmente impiegato anche nella nostra realtà?

La risposta più efficace a questa domanda ritengo trovi fondamento nei numeri. La spesa per la ricerca e lo sviluppo varia molto da paese a paese, ma può essere confrontata se viene espressa come percentuale del Prodotto Interno Lordo (PIL). A guidare questa classifica vi è proprio Israele, un paese che si distingue per un risultato performante nel rapporto risultati/investimento. Percentualmente ecco l’investimento in Ricerca di vari paesi:

•             Israele 4.53%

•             Svezia 3.73%

•             Finlandia 3.45%

•             Giappone 3.39%

•             Corea del Sud 3.23%

•             Svizzera 2.90%

Sotto la soglia 1.45% si distaccano:

•             Cina 1.43%

•             Irlanda 1.32%

•             Italia 1.31%

•             Spagna 1.20%

•             Sudafrica 0.92%

Le informazioni sulle attività di R&S rappresentano ad oggi la componente principale degli indicatori statistici utilizzati in ambito europeo per valutare le politiche di sostegno alla ricerca e di miglioramento della capacità innovativa e competitiva di un paese. In particolare, l’incidenza della spesa in R&S sul Pil è uno dei cinque indicatori decisi dalla Strategia Europa 2020 per monitorare i progressi compiuti dai singoli Stati rispetto agli obiettivi di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile.

Inoltre, non possiamo ignorare che Israele dal punto di vista geopolitico, per proprie dimensioni territoriali, di popolazione e di risorse, abbia dovuto sviluppare un proprio staying power che ha reso il paese un punto di riferimento nell’ambito della security internazionale, unitamente ai crescenti investimenti effettuati.

Le politiche commerciali attuate dalla Puma Security negli ultimi anni le hanno permesso, pertanto, di poter beneficiare dell’esperienza e del know how proprio di aziende israeliane, con le quali ha realizzato partnership ad hoc, e le quali hanno messo a fattor comune la loro tecnologia all’avanguardia e le loro soluzioni innovative, migliorando significativamente la qualità dei prodotti offerti.

Ritiene quindi che il futuro della vigilanza privata sia nelle nuove tecnologie?

Il mercato globale della sicurezza privata vale, oggi, oltre 90 mld di dollari, con una stima di crescita fino a 120 mld entro il 2025. In Italia vengono realizzati solo 3,5 mld di Euro dei 90 suddetti. I numeri, quindi, ancora una volta ci aiutano a capire la direzione e il futuro della vigilanza privata. I paesi trainanti nei settori della security internazionale sono quei paesi che, pur non avendo snaturato i propri business model, hanno però rideterminato l’equilibrio tra risorse umane e tecnologia, ponendo sempre le risorse al centro focale dei propri progetti di sviluppo, ma con un supporto tecnologico significativo.

Sicuramente è la direzione che continuerà a perseguire la Puma Security, la cui propensione sempre volta alla ricerca delle migliori soluzioni di sicurezza, ha portato negli anni ad attivare nuove forme di collaborazione. Da ultimo, è stata avviata una comune attività di sviluppo con la EuroLink Systems, azienda italiana attiva nel settore della difesa.

EuroLink Systems è una società che da oltre 25 anni distribuisce, integra e progetta soluzioni hardware e software per l’elaborazione di segnali per il mercato della difesa e dell’industria ed è da sempre pioniera dell’innovazione tecnologica. È stata una delle prime aziende italiane a muoversi nel campo della robotica, con droni disegnati per soddisfare le esigenze di Forze Armate italiane ed estere. Ancora oggi investe molto nello sviluppo di progetti finalizzati alla realizzazione di prodotti allo stato dell’arte nel mercato della robotica, sempre con lo sguardo rivolto verso le tendenze del futuro, tra intelligenza artificiale e mobilità elettrica.

Questa collaborazione risente dei positivi effetti di una reciproca contaminazione, che, partendo dalla centrale e nevralgica importanza del fattore umano, consente, grazie all’utilizzo dei più innovativi ritrovati tecnologici, di raggiungere importanti ed ambiziosi traguardi.

In tal senso, i rispettivi uffici di Ricerca & Sviluppo stanno lavorando all’implementazione di soluzioni tecnologiche integrate al “Cane Robot”, che potrà garantire, al fianco dell’operatore della sicurezza una vasta gamma di attività: ispezione remota, ronda, raccolta di informazioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione, mappatura. Tale soluzione consentirà all’operatore in servizio, inteso come vero e proprio conduttore, di avere al seguito un “fedele” compagno in grado di eseguire molteplici azioni, che potranno essere di ausilio e di supporto alla prestazione erogata.

Cav. Gino Puma

Puma Security™ – ISSV Spa