Home Blog Pagina 62

Istat: Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali (IV trimestre 2024)

BILANCI BILANCIO ENTRATE USCITE PERDITE GUADAGNI PERDITA GUADAGNO CRESCITA RECESSIONE TLB courtesy: 26/09/2018 - IMAGOECONOMICA|

A dicembre 2024, l’indice delle retribuzioni contrattuali fa registrare una diminuzione su base annua che riflette l’anticipo dell’importo relativo al 2024 dell’indennità di vacanza contrattuale, erogato a dicembre 2023 per i dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazioni statali, come previsto dal DL 145. Nel settore privato, invece, la dinamica retributiva si conferma superiore al 4% per il terzo trimestre consecutivo.

Nella media del 2024, in concomitanza con una crescita molto debole dei prezzi, le retribuzioni contrattuali, dopo due  anni di marcato arretramento in termini reali, fanno registrare un primo sensibile miglioramento. A livello settoriale la crescita è robusta nel settore privato, in particolar modo nel comparto industriale. Nel settore della pubblica amministrazione, a causa della mancanza di rinnovi contrattuali, la dinamica risulta pressocché stazionaria.

Scarica la nota ISTAT

Fonte: ISTAT

DM Interno 21 gennaio 2025: Il Ruolo Chiave della Vigilanza Privata nella Sicurezza Pubblica

Il Decreto del Ministero dell’Interno del 21 gennaio 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 20 del 25 gennaio 2025, introduce, a distanza di oltre sette anni dalla norma da cui derivano (DL 113/2018 cd Decreto Sicurezza 2018), le linee guida per la prevenzione di atti illegali e situazioni di pericolo nei pressi degli esercizi pubblici, o, per essere più precisi, il provvedimento detta i requisiti, sia soggettivi che oggettivi, cui dovranno uniformarsi i protocolli di sicurezza stipulati a livello provinciale tra i Prefetti e le organizzazioni maggiormente rappresentative dei gestori degli esercizi pubblici cui detto provvedimento si rivolge, ovvero quelli di cui all’art. 86 del TULPS (locali di somministrazione di alimenti e bevande, stabilimenti balneari, strutture ricettive, sale pubbliche di giochi leciti, locali di intrattenimento e spettacolo).

Siamo in presenza di un provvedimento in linea con  i concetti di “sicurezza integrata” e di “sicurezza urbana” contenuti nel D.L 14/2017 (c.d. decreto Minniti): il primo relativo agli interventi messi in campo da Stato, Regioni, Enti locali ed altri soggetti anche privati, con lo scopo di realizzare un sistema unitario di sicurezza, ed il secondo che definisce la sicurezza quale bene pubblico che afferisce alla vivibilità ed al decoro delle città.

Due a mio avviso gli elementi da sottolineare con soddisfazione: il ruolo previsto per le associazioni di categoria, che tornano interlocutrici  fattive e partecipi del progetto sicurezza ed il potenziamento del concetto di collaborazione tra pubblico e privato.

Ultimo, ma non ultimo, il riconoscimento del ruolo della vigilanza privata come strategico nella gestione della sicurezza urbana. Infatti una delle principali novità del DM è l’obbligo, per i gestori degli  esercizi pubblici definiti, di installare sistemi di videosorveglianza, il cui monitoraggio può essere affidato a istituti di vigilanza privata, nel rispetto della normativa sulla privacy.

Il decreto prevede anche la figura del referente della sicurezza, incaricato di interfacciarsi con le Forze di Polizia per garantire un costante scambio di informazioni sulle criticità emergenti. L’impiego di addetti alla sicurezza privata, regolamentato dalla normativa vigente, permette di incrementare la tutela di clienti e lavoratori, dissuadendo la criminalità e assicurando interventi tempestivi in caso di necessità.

Con queste disposizioni, il DM 21 gennaio 2025 riconosce anche la vigilanza privata come un elemento fondamentale nella costruzione di un sistema di sicurezza integrata, capace di migliorare la qualità della vita nei contesti urbani e commerciali.

Maria Cristina Urbano

Scarica il DM 21 gennaio 2025

CONFINDUSTRIA: Gennaio: migliorano le aspettative nell’industria

Dalla pagina ufficiale del Centro Studi CONFINDUSTRIA.

Di seguito il link per leggere il comunicato completo.

  • La rilevazione di gennaio segnala un miglioramento delle aspettative tra le grandi imprese industriali associate a Confindustria. Più di un quarto delle imprese intervistate (28,7%) prevede una espansione della produzione industriale rispetto all’ultimo quarto del 2024. La maggioranza delle imprese continua a stimare una produzione stabile (59,9%) e solo l’11,4% degli intervistati anticipa una contrazione sia essa significativa o moderata. (Grafico 1).
  •  La domanda e gli ordini si confermano, secondo gli industriali intervistati, essere i principali punti di forza a sostegno della produzione nei prossimi mesi. Il saldo tra la quota di imprese che li considera fattori trainanti e quella che invece li ritiene ostacoli diminuisce ma resta comunque in attivo, attestandosi al +2,1% dal +4,8% di dicembre (Grafico 2).
  • La visione delle imprese sulla disponibilità di manodopera nei prossimi mesi resta pressoché stabile nelle rilevazioni di dicembre e gennaio con oscillazioni inferiori al punto percentuale (da +0,6% a -0,9%).
  • I costi di produzione continuano a preoccupare le grandi imprese industriali, complice il marcato aumento dei costi dell’energia. Il saldo migliora rispetto al -5,0% di dicembre ma resta ancora in negativo (-2,8%).
  • Restano positivi i giudizi relativi alle condizioni finanziarie (+1,4% da +3,9% rilevato a dicembre).
  • Negativo il giudizio sulla disponibilità di materiali: saldo pari a -2,2% a gennaio in miglioramento rispetto al -5,1% di dicembre.
  • Il sentiment sulla disponibilità degli impianti, che era già salito a dicembre (+0,7%), continua a migliorare toccando +2,4% nella rilevazione di gennaio.

CONFINDUSTRIA: A dicembre, moderata flessione di RTT

Dalla pagina ufficiale del Centro Studi CONFINDUSTRIA.

Di seguito il link per leggere il comunicato completo.

RTT, costruito in base ai dati sul fatturato, destagionalizzato e deflazionato, del campione di imprese clienti di TeamSystem, registra un moderato calo a dicembre (-1,2%). L’indicatore mostra ancora una riduzione nell’industria e nei servizi, mentre continuano a crescere le costruzioni.

Il dato aggregato di RTT per l’economia italiana

  • A dicembre, RTT indica una riduzione del fatturato a prezzi costanti delle imprese, pari a -1,2%, che fa seguito al calo di novembre (Grafico 1).
  • Nonostante ciò, grazie al dato molto positivo di ottobre, RTT suggerisce ancora per il 4° trimestre un aumento del fatturato, dopo il calo nel 3°.

RTT per i macro-settori produttivi

  • Il moderato calo di RTT nell’industria (-0,6% a dicembre) si somma a quello del mese precedente.
  • Lo stesso avviene nei servizi (-1,0%), con variazioni di poco più ampie rispetto all’industria (Grafico 2).
  • La variazione nel 4° trimestre, però, è negativa nell’industria (-1,4%) e positiva per i servizi (+4,3%), grazie al balzo molto più marcato in ottobre.
  • Nelle costruzioni, RTT prosegue l’aumento (+3,7% a dicembre), indicando espansione nel 4° trimestre.

RTT per le macro-aree e le dimensioni d’impresa

  • RTT registra a dicembre un calo in tutte le aree, come già a novembre; le maggiori flessioni si hanno nel Centro (-3,3%; Grafico 3) e nel Nord-Est (-1,8%).
  • Il calo di RTT, invece, è molto moderato sia nel Nord-Ovest (-0,9%) che soprattutto al Sud (-0,3%).
  • Il 4° trimestre resta positivo in quasi tutte le aree, grazie ai balzi di ottobre, tranne al Nord-Est (-0,1%).
  • RTT indica a dicembre forti flessioni per grandi (-5,1%) e medie imprese (-5,7%), più che a novembre.
  • Il calo per le piccole imprese è moderato (-0,6%). La variazione nel 4° trimestre è positiva agli estremi, per le piccole e le grandi imprese, cresciute molto a ottobre, mentre è negativa per quelle medie.