Home Blog Pagina 785

Maria Cristina Urbano, ASSIV: necessaria l’applicazione sostanziale della normativa per una vigilanza privata credibile

S News incontra Maria Cristina Urbano, Presidente Assiv.

Presidente Urbano, ad un anno dalla sua nomina a Presidente dell’Assiv, quale il suo bilancio?
Nel corso dell’ultimo anno l’Associazione è stata impegnata su molti delicati capitoli strategici per il futuro delle imprese associate, ed ha contestualmente rinnovato tutti i suoi Organi Direttivi.
In particolare, l’attenzione principale dell’Associazione rimane sul completamento del processo di qualificazione del settore, che trova nella circolare del Ministero dell’Interno del 6 luglio scorso, l’ultimo step che dovrà portare necessariamente al compimento del nuovo quadro normativo.
Ritengo che la circolare di luglio chiarisca in maniera puntuale tre aspetti: l’inderogabilità della certificazione in ordine al rilascio o al rinnovo delle licenze di polizia ex art. 134 TULPS; la rilevanza degli interessi pubblici che i requisiti obbligatori di cui al D.M. 269/2010 sono chiamati a tutelare; ed il conseguente, necessario rigore nei procedimenti sanzionatori a seguito dell’accertata mancanza degli stessi.
Siamo sicuri della necessità di una rigorosa attuazione delle norme sui requisiti minimi di qualità, non più procrastinabile, e ci pare che la circolare del 6 luglio scorso, pur con la dovuta attenzione ad una progressione di misure modulate nel tempo, dia un limite temporale certo entro il quale si compia il riassetto degli Istituti sul territorio.

Qual è, quindi, il ruolo dell’Associazione in quest’ultima fase del processo d’implementazione della normativa?
L’Associazione si pone, con spirito collaborativo, quale interlocutore proattivo verso le Prefetture. A tal proposito, il Consiglio Direttivo Assiv ha deliberato un’azione di sensibilizzazione verso tutti gli Uffici Territoriali di Governo, per favorire l’implementazione della normativa. Oggi, a quadro normativo chiuso, (alla riforma manca solo il decreto sulla formazione) risultano ancora moltissimi, troppi Istituti di Vigilanza non certificati ai sensi del D.M. n. 115/2014. Questo è un fatto non tollerabile, che crea gravi sperequazioni tra aziende che hanno investito per adeguarsi alle nuove regole, ed aziende che ancora non lo hanno fatto. Ritengo che l’Associazione debba impegnarsi al massimo, a garanzia delle imprese virtuose.

Perché questa insistenza sull’applicazione della normativa? Potrebbe sembrare un’attività censoria, più che di promozione della categoria.
No, l’ottica non è questa, non ci interessa fare i censori, ma riteniamo, e non da adesso, che solo una vera qualificazione del comparto porterà a superare in maniera definitiva il deficit reputazionale che investe ancora oggi il settore della Vigilanza Privata, ed a consolidare i presupposti, già oggi esistenti, per una Vigilanza Privata sempre più complementare e sussidiaria alle Forze dell’Ordine, in una visione di sicurezza partecipata, di cui il Paese ha fortemente bisogno. Se riusciremo ad attivare questo processo virtuoso, e se la ripresa economica ci darà una mano, non dubito che potremo anche uscire dalle secche delle gare di appalto pubbliche, aggiudicate al massimo ribasso. La nostra controparte pubblica deve capire che la sicurezza non è un servizio generico, e che qualità e affidabilità hanno costi incomprimibili. La sussidiarietà non può essere svenduta all’ingrosso.

Proprio su quest’ultimo argomento, nei mesi scorsi, si è parlato molto di servizi di stewarding in un ottica di sicurezza partecipata. Le Forze dell’Ordine sembrerebbero preferire di collaborare con gli steward, o comunque con figure spurie, anziché con la vigilanza privata. Di cosa si tratta?
Si è creata qualche confusione a seguito delle circolari diramate dal Capo della Polizia dopo i fatti di Manchester (terrorismo) e Torino (proiezione in piazza San Carlo della finale di Champions League). Le due circolari riguardano il tema della gestione delle manifestazioni, in un’ottica di sicurezza integrata, in cui assumono identico rilievo tanto i profili della security, quanto quelli della safety.
Il fraintendimento deriva dal fatto che, nelle disposizioni del Capo della Polizia si fa riferimento, alla stregua del modello organizzativo previsto per le manifestazioni calcistiche, alla necessità che gli organizzatori degli eventi forniscano un adeguato contributo ad integrazione delle misure pianificate, mediante il concorso nel dispositivo di un servizio di stewarding calibrato in relazione alle esigenze, in un’ottica di partnership pubblico / privato.
Ritengo che il Capo della Polizia abbia voluto citare un esempio di servizio, ed infatti, allo scopo di fare chiarezza sull’argomento, il Ministero dell’Interno ha diramato, lo scorso 2 agosto, una circolare con la quale chiarisce che la ratio delle direttive impartite con le circolari del Capo della Polizia, era quello di dare indicazioni di carattere operativo alle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ed ha puntualizzato che resta impregiudicato il vigente quadro normativo regolamentare, che prevede il ricorso ai servizi di stewarding nell’ambito delle manifestazioni calcistiche e sportive in generale ed ai servizi di assistenza e controllo nell’ambito delle attività di pubblico spettacolo e d’intrattenimento.
Pertanto appare chiaro che il profilo di servizi di sicurezza complementare e sussidiaria è una prerogativa solo della Vigilanza Privata armata.

Ad oggi, quali sono i numeri dell’Assiv?
L’Assiv fa parte del sistema di rappresentanza di Confindustria, attraverso la Federazione ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettroniche ed Elettrotecniche). Rappresentiamo aziende per più di 20.000 dipendenti, per un fatturato di circa un miliardo e mezzo di Euro, su due miliardi e mezzo dell’intero comparto.

Il 30 Novembre si tiene il vostro importante evento pubblico annuale, quest’anno dal titolo “Le nuove frontiere della sicurezza partecipata”.
Certo. Quest’anno abbiamo calendarizzato, per la prima volta in una location di alto profilo istituzionale, il Senato della Repubblica, l’organizzazione di un evento pubblico per fare il punto sulle tematiche affrontate in questi mesi con gli esponenti del mondo politico ed istituzionale, che hanno accolto con interesse le nostre iniziative.
FONTE: S News

Le nuove frontiere della sicurezza partecipata. Intervista alla Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano

S News incontra la Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano.

Presidente Urbano, il 30 Novembre si terrà presso il Senato della Repubblica il Convegno ASSIV “Le nuove frontiere della sicurezza partecipata”, forse il più importante congresso per la Vigilanza Italiana dopo il vostro del 2008, con l’intervento dell’allora Ministro Maroni. Perché proprio al Senato?
È vero, un evento importante per la nostra associazione. Una riflessione sul futuro della vigilanza, e sul suo ruolo all’interno della società, ora che il percorso di qualificazione del settore è indiscutibilmente avviato. Quindi una sede istituzionale di grande bellezza e rigore architettonico, che spero faccia da cornice ad un dibattito costruttivo, che dia spunti di riflessione sia agli imprenditori, che ai rappresentanti delle istituzioni e dei corpi intermedi, per arrivare, in tempi sostenibili, ad una nuova definizione del perimetro di competenza della vigilanza privata.

Quali i relatori di questo importante Convegno, che vede S News Media Partner?
Profili di grande spessore: il Sottosegretario alla Giustizia, senatrice Federica Chiavaroli, con cui abbiamo interloquito sul delicato tema della sicurezza dei palazzi di giustizia; il Questore della Camera dei Deputati, onorevole Stefano Dambruoso, profondo conoscitore di terrorismo internazionale e di crimine organizzato; il senatore Mario Mauro, che ha ricoperto la carica di Ministro della Difesa, politico da sempre attivo sui temi della sicurezza, estensore dei due Disegni di Legge che ci riguardano: uno per la sicurezza alla persona nell’ambito dei confini nazionali, e l’altro sulle attività di sicurezza da svolgere all’estero; il dottor Umberto Saccone, Amministratore Unico di Port Authority Security s.r.l., esperto di sicurezza nazionale ed internazionale, con importantissime esperienze sul campo, sia con le Forze Armate che in favore di grandi aziende italiane; l’onorevole Angelo Tofalo, membro di COPASIR.
Con tali relatori, mi è parso opportuno chiamare a moderare il dibattito un autorevole giornalista, ed infatti avremo Gian Marco Chiocci, direttore del Tempo, abituato a parlare anche di attualità “scomoda”.

Quali i temi?
La sicurezza privata quale elemento del sistema sicurezza Paese.
Il nostro ruolo complementare e sussidiario alle forze dell’ordine non solo è stabilito dalla legge, ma si declina nella pratica di ogni giorno. I nostri servizi più qualificati sono indispensabili alle ordinate attività del Paese. Penso al trasporto valori, ai servizi aeroportuali, portuali e ferroviari.
Siamo una risorsa importante, che però non ha ancora il pieno riconoscimento che le spetta.
Anche noi, come imprenditori, abbiamo le nostre responsabilità in questo, ma le cose sono cambiate: siamo pronti, come categoria, a dimostrare che possiamo assumere, con efficacia e affidabilità, anche compiti diversi da quelli tradizionali che riguardano la tutela del patrimonio. In realtà, lo stiamo già facendo.

Quali le vostre richieste come ASSIV?
Pieno riconoscimento del nostro ruolo sussidiario ed individuazione degli ambiti in cui possiamo operare efficacemente, in armonia con le forze dell’ordine. Questo è un percorso che va fatto in maniera ponderata e sistematica, senza strappi causati da interventi estemporanei, sull’onda di avvenimenti contingenti, e qui penso alle circolari del Capo della Polizia, emanate dopo i fatti di Torino.

Cosa, quindi, volete ottenere?
Vogliamo che cada, una volta per tutte, la limitazione al perimetro della sicurezza dei beni, ormai obsoleta e non più rispondente alla realtà dei fatti.
Da qui, cominciamo a ragionare seriamente con il decisore su quali attività ci possono essere riservate, con una disamina a tutto campo, in cui si valutino anche i costi, i benefici, le ricadute sul sistema sicurezza in termini di recupero di risorse da destinare a servizi valutati prioritari e/o strategici per lo Stato, e la giusta remunerazione per le aziende, quali le nostre, che erogano servizi sempre più specializzati e di alto profilo.
FOTE: S News

Fiera Sicurezza Talk-show Assiv “Le tecnologie quale elemento strategico della Vigilanza Privata”

Il 16 Novembre 2017, si è tenuto sul set televisivo di S News presso il padiglione 7 – Stand G25 – H28 – di Fiera Sicurezza il Talk Show Assiv “Le tecnologie quale elemento strategico della Vigilanza Privata”, incentrato sulle moderne centrali operative, che con la certificazione UNI EN 50518 raggiungono un notevolissimo grado di sicurezza, efficienza ed affidabilità, oltre che di upgrade tecnologico.

Al talk show sono intervenuti: la Dott.ssa Maria Cristina Urbano, Presidente Assiv, il Dott. Francesco Crescini, Direttore Generale, VCB Securitas; il Dott. Nicodemo Gulluni, Direttore Amministrativo Telecontrol; il Dott. Angelo Merlo, Presidente IVNG; l’Ing. Eugenio Rubini, Business Development Manager Citel.

L’incontro è stato moderato dalla Dott.ssa Monica Bertolo, Direttore S News.

Fonte: Assiv

Leggi il redazionale pubblicato su IL SOLE 24 ORE Eventi

Sicurezza privata: con la riforma più stabilità

Sono gli obiettivi principali per promuovere la valenza del ruolo di sussidiarietà e complementarità alle forze dell’ordine

Più di 20.000 persone per un fatturato di circa 1.500.000.000 di euro sui 2.500.000.000 dell’intero comparto. Sono questi i principali numeri di Assiv, l’Associazione nazionale di categoria delle imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari, aderente a Anie-Confindustria (Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche), alla quale aderiscono le più importanti realtà del panorama nazionale che rappresentano oltre il 60% del settore. A presiederla c’è Maria Cristina Urbano che, da sempre impegnata nell’associazionismo di settore, ha contribuito all’avvio del processo di semplificazione che ha portato nel 2006 alla nascita di Assiv.

“Le attività principali di Assiv – spiega la presidente – si realizzano soprattutto nell’ambito istituzionale e in quello della contrattazione collettiva. L’associazione è parte attiva del processo di riforma del settore di vigilanza privata in quanto componente della Commissione Consultiva Centrale. Obiettivo comune è quello di tutelare gli interessi generali di categoria e di rappresentarli adeguatamente. Inoltre, Assiv promuove l’immagine del comparto e la valenza del ruolo della vigilanza privata come sussidiaria e complementare alle forze dell’ordine”.

L’impegno istituzionale di Assiv ha recentemente portato alla presentazione, da parte del senatore Mario Mauro, di due disegni di legge per tentare di colmare due distinti vuoti legislativi che rappresentano un unicum italiano. Parliamo sia del tema della close protection sia di quello dell’impiego delle guardie giurate all’estero. In merito al primo, viene ribadito che se l’attività di sicurezza alla persona venisse concessa agli istituti di vigilanza si raggiungerebbe un duplice obiettivo: ottimizzare l’attività delle forze di polizia e favorire lo svolgimento dell’attività di close protection in un quadro di legalità. Sul tema dell’impiego delle guardie giurate all’estero, l’azione è quella di insistere affinché anche l’Italia possa partecipare al mercato globale della sicurezza delle aziende che operano fuori dal nostro Paese. Queste società, infatti, operano spesso in contesti di sicurezza degradata o del tutto inesistente e la loro esposizione ad atti di criminalità o terroristici rappresenta un problema con un’elevata diffusione. Il mercato della sicurezza privata all’estero è ormai una scelta quasi obbligata, ma la mancanza di una precisa regolamentazione impedisce agli istituti di vigilanza italiana di parteciparvi.

Assiv ha inoltre favorito e condiviso con le sue professionalità l’attività di regolamentazione dell’impiego di guardie giurate a bordo di navi mercantili battenti bandiera italiana che transitano in acque internazionali a rischio pirateria. Partecipa attivamente ai tavoli governativi per il miglioramento e il rinnovo della normativa. “Su questa linea – dice Maria Cristina Urbano – abbiamo sempre puntato a una trasparenza dell’intero settore, osteggiando l’abusivismo che vede spesso una lesione della qualità del servizio di vigilanza privata e chiedendo alle istituzioni competenti di intervenire attraverso controlli mirati su situazioni di dubbia legalità. Per questo abbiamo sollecitato gli organi governativi alla pubblicazione degli istituti di vigilanza certificati secondo il Dm 115/2014”. In merito alla contrattazione collettiva Assiv è oggi parte attiva nel processo di rinnovo del Ccnl, di cui è firmataria. “Riteniamo centrale – conclude la presidente – la necessità che il processo di negoziazione e la successiva fase applicativa del Ccnl poggi su pilastri solidi e venga considerato, in ogni sede e settore economico, come quello di riferimento. Non può e non deve essere oggetto di fenomeni di elusione più o meno significativi che portano come unica conseguenza l’acuirsi del problema del dumping contrattuale che, se non efficacemente e tempestivamente contrastato in ogni suo aspetto, può portare a una vera e propria instabilità del settore”.