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INPS: Rilascio del modulo di richiesta dell’esonero contributivo per le assunzioni di donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del Reddito di libertà

Circolare INPS 5 marzo 2024, n. 41: Rilascio del modulo di richiesta dell’esonero contributivo per le assunzioni di donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del Reddito di libertà, ai sensi dell’articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213

1. Presentazione della domanda di esonero

Con la circolare n. 41 del 5 marzo 2024 sono state fornite le prime indicazioni per la fruizione dell’esonero contributivo per le assunzioni di donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del Reddito di libertà.

La legge 30 dicembre 2023, n. 213 (di seguito legge di Bilancio 2024), ha previsto all’articolo 1, comma 191, che: “Ai datori di lavoro privati che, nel triennio 2024-2026, assumono donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie della misura di cui all’articolo 105-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, al fine di favorirne il percorso di uscita dalla violenza attraverso il loro inserimento nel mercato del lavoro, è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi all’INAIL, nella misura del 100 per cento, nel limite massimo di importo di 8.000 euro annui riparametrato e applicato su base mensile. In sede di prima applicazione, la previsione di cui al precedente periodo si applica anche a favore delle donne vittime di violenza che hanno usufruito della predetta misura nell’anno 2023. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

Il successivo comma 192 del medesimo articolo chiarisce che: “Qualora l’assunzione sia effettuata con contratto di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, l’esonero di cui al comma 191 spetta per dodici mesi dalla data dell’assunzione. Se il contratto è trasformato a tempo indeterminato l’esonero si prolunga fino al diciottesimo mese dalla data dell’assunzione con il contratto di cui al primo periodo. Qualora l’assunzione sia effettuata con contratto di lavoro a tempo indeterminato, l’esonero spetta per un periodo di ventiquattro mesi dalla data dell’assunzione”.

L’esonero in oggetto spetta, pertanto, in favore dei datori di lavoro privati che assumono, nel triennio 2024-2026, donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie della misura denominata “Reddito di libertà” di cuiall’articolo 105-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.

Nel rinviare alla citata circolare n. 41/2024 per la disciplina di dettaglio della misura agevolativa, si precisa che l’esonero contributivo in trattazione spetta per:

  • le assunzioni a tempo indeterminato, per la durata di 24 mesi;
  • le assunzioni a tempo determinato, per la durata di 12 mesi ossia per la durata del rapporto di lavoro fino a un massimo di 12 mesi;
  • le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto di lavoro a tempo determinato, sia già agevolato che non agevolato, per la durata di 18 mesi a partire dalla data dell’assunzione a tempo determinato.

Con il presente messaggio si comunica che, all’interno dell’applicazione “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)”, presente sul sito istituzionale www.inps.it, al seguente percorso: “Imprese e Liberi Professionisti” > “Esplora Imprese e Liberi Professionisti” > sezione “Strumenti” > “Vedi tutti” > è disponibile il modulo di istanza on-line “ERLI”, volto alla richiesta del beneficio in trattazione.

Per essere autorizzato alla fruizione dell’agevolazione, il datore di lavoro, previa autentificazione, deve inoltrare all’Istituto, avvalendosi esclusivamente del suddetto modulo di istanza on-line “ERLI”, una domanda di ammissione all’esonero, fornendo le seguenti informazioni:

  • l’indicazione della lavoratrice assunta;
  • il codice della comunicazione obbligatoria relativa al rapporto di lavoro instaurato/trasformato;
  • l’importo della retribuzione mensile media, comprensiva dei ratei di tredicesima e di quattordicesima mensilità;
  • l’indicazione della eventuale percentuale di part-time nel caso di svolgimento della prestazione lavorativa a tempo parziale;
  • la misura dell’aliquota contributiva datoriale oggetto dello sgravio.

L’Istituto, una volta ricevuta la richiesta, mediante i propri sistemi informativi centrali, svolge le seguenti attività:

  • verifica l’esistenza del rapporto mediante consultazione della banca dati delle comunicazioni obbligatorie;
  • calcola l’importo dell’incentivo spettante in base all’aliquota contributiva datoriale indicata;
  • verifica la sussistenza della copertura finanziaria per l’esonero richiesto;
  • in caso di sufficiente capienza di risorse per tutto il periodo agevolabile, informa, mediante comunicazione in calce al medesimo modulo di istanza on-line, che il datore di lavoro è autorizzato a fruire dell’esonero e individua l’importo massimo dell’agevolazione spettante per l’assunzione.

Al riguardo, si precisa che, nelle ipotesi di variazione in aumento della percentuale oraria di lavoro nel corso di un rapporto lavorativo part-time, compreso il caso di assunzione a tempo parziale e successiva trasformazione a tempo pieno, il beneficio fruibile non potrà superare, per i vincoli legati al finanziamento della misura, l’importo già autorizzato nella procedura telematica. Nelle ipotesi di diminuzione dell’orario di lavoro, compreso il caso di assunzione a tempo pieno e successiva trasformazione in part-time, sarà onere del datore di lavoro riparametrare l’incentivo spettante per fruire dell’importo ridotto.

Successivamente all’accantonamento definitivo delle risorse finanziarie, effettuato in base all’aliquota contributiva datoriale dichiarata nella richiesta telematica, il soggetto interessato può fruire dell’importo dovuto, in quote mensili, a partire dal mese di assunzione per il periodo spettante, ferma restando la permanenza del rapporto di lavoro.

La fruizione del beneficio avviene mediante conguaglio nelle denunce contributive secondo le indicazioni di seguito riportate e nei limiti della contribuzione esonerabile, come precisato nella citata circolare n. 41/2024.

Anche a seguito dell’autorizzazione al godimento dell’agevolazione, verranno effettuati i controlli volti ad accertare l’effettiva sussistenza dei presupposti di legge per la fruizione dell’incentivo in oggetto.

2. Modalità di esposizione dei dati relativi alla fruizione dell’esonero contributivo nella sezione <PosContributiva> del flusso UniEmens

I datori di lavoro autorizzati a fruire dell’esonero previsto articolo 1, commi da 191 a 193, della legge di Bilancio 2024, per le assunzioni/trasformazioni di donne disoccupate vittime di violenza e percettrici del Reddito di libertà, effettuate dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2026, in relazione alle lavoratrici per le quali spetta l’esonero devono valorizzare, secondo le consuete modalità, l’elemento <Imponibile> e l’elemento <Contributo> della sezione <DenunciaIndividuale>.

In particolare, nell’elemento <Contributo> deve essere indicata la contribuzione piena calcolata sull’imponibile previdenziale del mese di riferimento.

Per esporre il beneficio in oggetto a decorrere dal mese di competenza giugno 2024, devono essere valorizzati all’interno di <DenunciaIndividuale>, <DatiRetributivi>, elemento <InfoAggcausaliContrib> i seguenti elementi:

– nell’elemento <CodiceCausale> deve essere inserito il nuovo valore “ERLI”, avente il significato di “Esonero per assunzioni/trasformazioni articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”;

– nell’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> deve essere inserita la data di assunzione o la data di trasformazione nel formato AAAA-MM-GG.

Si fa presente che, nel caso in cui nell’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> venga indicata la data di assunzione/trasformazione, deve essere esposto l’attributo “TipoIdentMotivoUtilizzo” con valore “DATA”.

Nel caso delle agenzie di somministrazione relativamente alla posizione per le lavoratrici assunte per essere impegnate presso l’utilizzatore (posizione contributiva contraddistinta dal C.S.C. 7.07.08 e dal C.A. 9A), oltre all’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> contenente la data di assunzione/trasformazione e al relativo attributo “TipoIdentMotivoUtilizzo”, deve essere esposto un ulteriore <IdentMotivoUtilizzoCausale> contenente la matricola aziendale o il codice fiscale e il relativo attributo <TipoIdentMotivoUtilizzo> con valore “MATRICOLA_AZIENDA” oppure “CF_PERS_FIS” o ”CF_PERS_GIU”;

– nell’elemento <AnnoMeseRif> deve essere indicato l’AnnoMese di riferimento del conguaglio;

– nell’elemento <ImportoAnnoMeseRif> deve essere indicato l’importo conguagliato, relativo alla specifica competenza.

I dati esposti nell’UniEmens, come sopra specificati, sono poi riportati, a cura dell’Istituto, nel DM2013 “VIRTUALE” ricostruito dalle procedure come segue:

– con il codice di nuova istituzione “L595”, avente il significato di “Conguaglio esonero per assunzioni/trasformazioni articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”;

– con il codice di nuova istituzione “L596”, avente il significato di “Conguaglio arretrati esonero per assunzioni/trasformazioni articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”.

Si sottolinea che la sezione “InfoAggcausaliContrib” va ripetuta per tutti i mesi di arretrato e che la valorizzazione dell’elemento <AnnoMeseRif>, con riferimento ai mesi pregressi (da gennaio 2024 a maggio 2024), può essere effettuata esclusivamente nei flussi UniEmens di competenza dei mesi di giugno, luglio e agosto 2024.

I datori di lavoro che hanno diritto al beneficio, ma hanno sospeso o cessato l’attività e vogliono fruire dell’esonero spettante, devono avvalersi della procedura delle regolarizzazioni (UniEmens/vig).

3. Modalità di esposizione dei dati relativi all’esonero nella sezione <PosAgri> del flusso UniEmens

I datori di lavoro agricoli autorizzati a fruire dell’esonero previsto dall’articolo 1, commi a 191 a 193, della legge di Bilancio 2024, per le assunzioni a tempo determinato e indeterminato delle lavoratrici disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del Reddito di libertà, devono valorizzare, in <DenunciaAgriIndividuale>, nell’elemento <DatiAgriRetribuzione>, oltre ai consueti dati occupazionali e retributivi utili per la tariffazione, gli elementi di seguito specificati:

  • in <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione> il codice “Y”;
  • in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio> il codice Agevolazione “VL”, che assume il nuovo significato di “Esonero per assunzioni/trasformazioni articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”.

Per il recupero del beneficio relativo alle competenze pregresse di aprile e maggio 2024, per le quali non è ancora scaduto il termine del periodo di trasmissione (cfr. circolare n. 65 del 10 maggio 2019) per l’emissione di riferimento (31 agosto 2024), deve essere inviato il flusso completo valorizzando, per le lavoratrici per le quali si applica il beneficio, gli elementi sopra indicati. Si precisa che, nel caso in cui il flusso UniEmens mensile sia stato già inviato, l’invio del nuovo flusso completo annulla e sostituisce il flusso inviato in precedenza.

Per dichiarare l’importo dell’esonero spettante relativamente a competenze pregresse il cui termine di trasmissione è scaduto devono essere valorizzati i seguenti elementi:

  • in <Tipo Retribuzione>/<CodiceRetribuzione> con il codice “Y”;
  • in <AgevolazioneAgr>/<CodAgio> il codice agevolazione “VR”, che assume il significato di “Recupero arretrati <CodAgio> VLEsonero per assunzioni/trasformazioni articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”;
  • in <Retribuzione> l’importo del recupero spettante, rispetto alla totalità dei periodi pregressi.

Il codice agevolazione “VR” puòessere utilizzato per recuperare l’esonero relativo ai mesi di gennaio, febbraio, marzo 2024, nella competenza di giugno 2024 inviata entro il secondo periodo di trasmissione 2024 (31 agosto 2024).

In fase di trasmissione dei flussi, l’Istituto verificherà che le agevolazioni indicate nei flussi siano coerenti con le autorizzazioni rilasciate.

I datori di lavoro agricoli potranno verificare l’attribuzione del codice Agevolazione “VL” e “VR” nel Cassetto previdenziale del contribuente.

4. Modalità di esposizione dei dati relativi all’esonero nella sezione <ListaPosPA> del flusso UniEmens

I datori di lavoro con lavoratrici iscritte alla Gestione pubblica autorizzati a fruire dell’esonero previsto articolo 1, commi da 191 a 193, della legge di Bilancio 2024, per le assunzioni/trasformazioni di donne disoccupate vittime di violenza di genere e percettrici del Reddito di libertà, effettuate dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2026, devono compilare, a partire dalla denuncia del mese di giugno 2024, la sezione <ListaPosPA> dell’UniEmens, valorizzando, secondo le consuete modalità, l’elemento <Imponibile> pensionistico con la retribuzione lorda imponibile e l’elemento <Contributo> con la contribuzione piena calcolata su detto imponibile.

Per esporre il beneficio spettante deve essere compilato, per ciascun mese oggetto dell’esonero, l’elemento <RecuperoSgravi> di <GestPensionistica>, secondo le modalità di seguito indicate:

– nell’elemento <AnnoRif> deve essere inserito l’anno oggetto dell’esonero;

– nell’elemento <MeseRif> deve essere inserito il mese oggetto dell’esonero;

– nell’elemento <CodiceRecupero> deve essere inserito il valore “60”, avente il significato di “Esonero per assunzioni/trasformazioni articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”;

– nell’elemento <Importo> deve essere indicata la quota di contribuzione a carico del datore lavoro oggetto dello sgravio nei limiti comunque previsti per il mese o frazione di mese.

La possibilità di esporre l’esonero relativamente ai mesi pregressi (da gennaio 2024 a maggio 2024) sarà consentita esclusivamente nelle denunce <ListaPosPA> dei mesi di giugno, luglio e agosto 2024.

5. Istruzioni contabili

Per la rilevazione contabile dell’esonero in esame il cui onere è posto a carico dello Stato, si istituisce nell’ambito della Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno

alle gestioni previdenziali, contabilità separata GAW (Gestione sgravi degli oneri sociali

e altre agevolazioni contributive), il seguente conto:

  • GAW37255 – “Onere per l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per le assunzioni a tempo indeterminato e/o trasformazioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, di donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie della misura “Reddito di Libertà” di cui all’articolo 105-bis del D.L. n. 34/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77/2020, per il periodo dal 01 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 – articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”.

La procedura automatizzata di ripartizione contabile del DM provvede alla contabilizzazione sul suddetto conto delle somme conguagliate dai datori di lavoro, mediante l’esposizione in UniEmens e ricostruzione nel DM2013 VIRTUALE dei codici conguaglio “L595”, per il mese corrente, e “L596”, per gli arretrati, secondo le istruzioni operative riportate al precedente paragrafo 2.

Allo stesso conto vanno rilevate le somme conguagliate dai datori di lavoro agricoli e calcolate mediante il sistema della tariffazione, esposte nella sezione <PosAgri> del flusso UniEmens, con il codice “VL”, se riferite all’agevolazione con competenza corrente, e il codice “VR”, per gli arretrati relativi ai mesi di gennaio, febbraio, marzo 2024, come da indicazioni riportate al precedente paragrafo 3.

La medesima considerazione vale per i datori di lavoro con lavoratrici iscritte alla Gestione pubblica, i quali per le denunce contributive si avvalgono del flusso UniEmens, sezione “ListaPosPA”, mediante l’esposizione nel riquadro “codice recupero”, del valore “60”, come illustrato al precedente paragrafo 4.

La Direzione generale, come di consueto, curerà direttamente i rapporti finanziari con

lo Stato, ai fini del rimborso degli oneri connessi con gli sgravi contributivi in esame.

Si riporta, nell’Allegato n. 1, la variazione intervenuta al piano dei conti

Scarica la Circolare 5 marzo 2024, n. 41

Il punto di vista ASSIV sui PDL Iezzi e Spelgatti e il concetto moderno di sicurezza

Il punto di vista ASSIV sui PDL Iezzi e Spelgatti e il concetto moderno di sicurezza

di Maria Cristina Urbano – 18 Giugno 2024

ASSIV Maria Cristina Urbano nuove PDL Sicurezza Privata Iezzi e Spelgatti

Con questo articolo vogliamo riprendere il filo del discorso iniziato con l’approfondimento uscito sulle colonne di S News “ASSIV e le nuove PDL di diretto interesse della Sicurezza Privata in febbraio, quando abbiamo illustrato alcune delle proposte di legge riguardanti il comparto della sicurezza presentate in questa prima parte di legislatura.

Restarono, allora, fuori da quella disamina le proposte di Igor Iezzi della Lega e di e di Alberto Balboni di Fratelli d’Italia. Oggi l’intenzione è di colmare parzialmente la lacuna, dedicando la nostra riflessione alla PDL Iezzi e altri, presentata il 5 settembre 2023.

L’analisi di ASSIV sulla PDL Iezzi e il nuovo concetto di sicurezza “partecipata”

Si tratta di una proposta legislativa molto ambiziosa, perché si pone come obiettivo la disciplina delle attività di sicurezza sussidiaria svolte da soggetti privati. La premessa è incoraggiante, infatti gli estensori prendono in considerazione il nuovo concetto di sicurezza che diviene partecipata, e si pongono l’obiettivo di raccogliere in un unico strumento legislativo ciò che ora si trova nel TULPS, nel Regolamento di attuazione, nel DM 269/2010 e nelle leggi speciali che costituiscono la fonte normativa dei servizi di sicurezza “sussidiari” (porti, aeroporti, stazioni), ossia in affiancamento o in sostituzione (ma sotto il coordinamento) delle Forze dell’Ordine.

Il concetto moderno di sicurezza: stretta collaborazione tra operatori pubblici e privati

Si tratta di un’impostazione ampiamente condivisa da tutti gli operatori, in linea con un concetto moderno di sicurezza che vede la stretta collaborazione tra operatori pubblici e privati, i secondi sotto la direzione dei primi, coerente con il quadro di sistema sicurezza Paese individuato in linea di principio (ma mai applicato del tutto) dalla vigente normativa. Tuttavia, a nostro avviso come ASSIV, nei 26 articoli che compongono il disegno di legge si nascondono molte insidie.

Le molte insidie nella PDL Iezzi secondo ASSIV

Il DM 269/2010, che norma nel dettaglio la disciplina degli IVP (Istituti di Vigilanza Privata), dei requisiti dei servizi di sicurezza e delle GPG, viene per così dire “scomposto” e riassemblato all’interno della proposta di legge, disarticolando ciò che adesso, a distanza di 14 anni dalla sua entrata in vigore, ha trovato applicazione, con prassi amministrative certamente migliorabili ma consolidate.

Leggendo con attenzione, si rinviene la tendenza a riportare nella discrezionalità delle Prefetture alcuni importanti aspetti della vita aziendale degli IVP che adesso sono regolati in maniera oggettiva, per esempio l’ammontare della cauzione, (punto 9 art.2). Vale la pena di ricordare che uno degli aspetti a suo tempo censurati dall’UE, perché contrari ai principi normativi eurocomunitari e che portarono all’abrogazione del previgente quadro legislativo nazionale, era rappresentato proprio dai margini di discrezionalità cui veniva sottoposta l’attività imprenditoriale da parte della PA.

Di più: all’art. 5 si elencano i motivi per cui la licenza può essere negatasospesa o revocata, e si leggono, fra questi, “il fondato pericolo che l’istituto la società o l’impresa interessata acquisisca una posizione predominante nel territorio o nel settore di attività” (punto d ) o “la presenza nel territorio di un numero non proporzionato di istituti o imprese di servizi di guardie giurate o di altri operatori abilitati” (punto e), con facoltà dell’autorità di provvedere alla nomina di commissari straordinari per garantire la continuità operativa di quegli istituti oggetto di sospensione o revoca. Ancora più anacronistica è la reintroduzione dell’ambito territoriale, che prevede eccezioni e deroghe concesse dal Prefetto, ma che tornerebbe ad essere la regola. Insomma, la proposta di legge in esame reintrodurrebbe nel nostro sistema proprio alcuni dei più significativi vulnus,che caratterizzarono la precedente normativa e che ne hanno determinato il destino. Oggi che gli stessi principi in base ai quali venne imposta l’abrogazione della norma nazionale costituiscono in maniera inderogabile una delle trame del tessuto normativo UE, l’eventuale approvazione da parte del nostro Parlamento di una siffatta norma significherebbe certamente un nuovo intervento delle autorità europee e l’inaugurazione di un nuovo periodo di incertezza normativa, a tutto danno di un sistema di imprese che nel corso degli ultimi dieci anni ha dovuto adeguarsi, con grande dispendio di risorse umane ed economiche, al nuovo ecosistema legislativo. Fatto, questo, che certamente è alla base delle buone prestazioni del comparto anche in momenti di grande difficoltà per il Paese, quali la pandemia da Covid-19 e la crisi da questa generata. Ciò perché la vigente normativa, pur con tutti i ritardi e le difficoltà applicative riscontrate, ha spinto verso una sempre maggiore qualificazione delle aziende e degli operatori, operando una selezione che ha consentito la sopravvivenza alle aziende finanziariamente e organizzativamente solide. Infine, anche per i servizi di sicurezza disarmati, disciplinati nel dettaglio dalla PDL Iezzi e altri, si prevedono per gli operatori specifici requisiti riguardanti la condotta (previsione comprensibile e condivisa da chi scrive, ma già ampiamente attuata dalle aziende) e il loro collocamento sotto il controllo delle Prefetture, che ne terrebbero appositi registri. Ci nasconderemmo dietro un dito se non dicessimo chiaramente che una simile previsione significherebbe la paralisi del settore, perché le Prefetture non hanno le risorse per svolgere questa ulteriore incombenza. Inutile constatare come un intervento normativo che vorrebbe sistematizzare e quindi semplificare, in tal modo otterrebbe l’effetto opposto.

Insomma, il progetto di legge pare un ritorno all’antico, immemore dei principi contenuti nella sentenza Corte di Giustizia Europea del dicembre 2007, che condannò l’Italia per un quadro legislativo largamente difforme dai principi del Trattato europeo e diede inizio al processo di riforma che ancora non ha trovato compiuta applicazione, e sul quale il Ministero dell’Interno, di concerto con le sue terminazioni territoriali, dovrebbe mostrare maggiore impegno, anche nel coinvolgimento di tutti gli stakeholders di settore, per il miglioramento ed aggiornamento delle prassi applicative.

La posizione e le richieste di ASSIV

Prendiamo atto del fatto che l’iniziativa di legge è a cura di partiti della maggioranza, anzi sembra essere una proposta di riforma organica identitaria per la Lega. Sembra confermarlo quanto avvenuto a febbraio al Senato, con la presentazione da parte della senatrice Spelgatti e di tutto il gruppo della Lega del DDL “Disciplina delle attività di sicurezza sussidiaria svolte da soggetti privati”. Esatto carbon copy della PDL Iezzi e altri. Chiediamo dunque ai parlamentari firmatari delle proposte di legge in oggetto di voler aprire un confronto sui loro contenuti, nella certezza che l’obiettivo loro e nostro sia identico: garantire all’Italia un sistema sicurezza moderno, efficace ed efficiente, che benefici della grande dedizione delle nostre Forze dell’Ordine ma che sappia mettere a fattor comune le enormi risorse organizzative, tecnologiche e professionali del comparto della vigilanza privata.

Noi restiamo, come sempre, disponibili a fornire un contributo costruttivo.

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Centro Studi Confindustria: L’avvio del taglio dei tassi migliora lo scenario, ma l’inflazione resta alta. Riparte l’export di beni

Centro Studi Confindustria: L’avvio del taglio dei tassi migliora lo scenario, ma l’inflazione resta alta. Riparte l’export di beni

Crescita del PIL. Costruzioni e servizi hanno alimentato la buona dinamica del PIL italiano nel 1° trimestre. I positivi segnali sui consumi di beni, insieme al taglio dei tassi, anticipano una minore flessione nell’industria nel 2°. Prosegue la crescita del turismo, che alimenta l’export netto, insieme al calo dell’import. Resta la bassa fiducia delle imprese e i problemi nei trasporti e nei prezzi dell’energia.

Iniziato il taglio dei tassi. La BCE a giugno ha deciso il primo taglio dei tassi, a 4,25% (da 4,50%), come atteso. Ma ora i mercati si aspettano solo un altro -0,25% entro il 2024 perché l’inflazione è ancora alta; Poi un -0,50% nel 2025. L’Europa si è mossa prima della FED, che sta tenendo fermi i tassi USA (a 5,50%). Finora, non ci sono stati impatti significativi sul cambio dollaro/euro (stabile a 1,08). Gli spread sovrani hanno risentito poco delle elezioni UE (BTP-Bund a +141 punti l’11 giugno, da 132 il 7).

Ampi divari di inflazione. In Italia l’inflazione è stabilmente bassa (+0,8% annuo a maggio), grazie ai prezzi energetici in riduzione (-11,7%) e ai prezzi core scesi al +2,0%, sulla soglia BCE. Nell’Eurozona, invece, l’inflazione è in risalita: +2,6% totale (da +2,4% ad aprile e maggio), +2,9% la core. Negli USA va ancora peggio: al +3,3% a maggio (era +3,1% a giugno 2023) e +3,4% la misura core.

Prezzi dell’energia: dinamiche opposte. Il prezzo del petrolio scende ma resta alto: a giugno 78 dollari al barile in media (era a 90 in aprile): questo tende a moderare i prezzi al consumo dei carburanti. Al contrario, il prezzo europeo del gas va in direzione opposta, salendo a 34 €/mwh a giugno, da un minimo di 26 a febbraio: ciò si scaricherà sui prezzi di elettricità e gas per famiglie e imprese.

Scenario meno roseo per i servizi. Dopo aver anticipato l’espansione media nel 1° trimestre, in aprile l’RTT per i servizi (CSC-TeamSystem) ha segnalato una risalita che recupera l’isolata flessione di marzo. A maggio il PMI ha perso solo un decimale (54,2 da 54,3), restando in zona espansiva. Tuttavia, la fiducia delle imprese è scesa per due mesi di fila, mettendo in dubbio la crescita nel 2° trimestre.

Industria: schiarita in vista? Nel 1° trimestre l’industria ha registrato un -0,4% in termini di valore aggiunto e in aprile un calo della produzione (-1,0%), anche se RTT indica che il fatturato ha recuperato i livelli di febbraio. A maggio, l’HCOB PMI è sceso (45,6 da 47,3) e la fiducia delle imprese resta bloccata su valori modesti; l’indagine CSC su grandi imprese, invece, mostra un miglioramento delle stime di produzione nel mese corrente, coerente con la timida risalita nelle attese a breve (Istat).

Luci e ombre per la domanda interna. Nel 1° trimestre sono cresciuti sia i consumi (+0,3%), che gli investimenti (+0,5%, ma -1,5% in macchinari-attrezzature in attesa di Transizione 5.0). Gli indicatori sono migliorati a maggio: la fiducia delle famiglie ha recuperato il livello di inizio anno; gli ordini delle imprese di beni strumentali sono risaliti parzialmente. Giocherà a favore un minor costo del credito, sebbene il ribasso atteso sia limitato; viceversa, gli investimenti in costruzioni sono attesi in frenata.

Più lavoro ma meno produttività. L’input di lavoro ha continuato a crescere nel 1° trimestre 2024, sia nell’industria (+0,2% le unità a tempo pieno), nonostante il calo del valore aggiunto, sia nei servizi (+0,8%), dove da due trimestri cresce più dell’attività economica. Questo si riflette in una produttività del lavoro che è in ripiegamento, che nell’industria è ridiscesa sotto i livelli pre-Covid dal 3° 2023.

Export di beni in miglioramento. Nel 1° trimestre 2024 prosegue debole la dinamica del commercio mondiale (+0,3% in volume); prospettive migliori per i prossimi mesi, secondo gli ordini esteri globali manifatturieri, tornati in zona espansiva dopo 9 trimestri. Ad aprile le esportazioni italiane di beni sono aumentate (+2,3% in valore, +3,8% extra-UE), dopo la contrazione del 1° trimestre (-1,0%).

Nell’Eurozona più fiducia. Ad aprile la produzione industriale è rimbalzata, dopo i cali di marzo, sia in Germania (+0,3% da -0,3%) che Francia (+0,6% da -0,2%); in Spagna, però, è rimasta ferma (dopo -1,1%). A maggio si rileva un miglioramento del clima di fiducia (indice ESI a 96,0 da 95,6), ma ancora sotto il livello medio del 2023. In calo, invece, le aspettative sul mercato del lavoro (EEI a 101,3 da 101,6).

USA: industria debole, bene il lavoro. La produzione industriale USA in aprile è rimasta ferma sul livello di marzo, anche se si delinea una ripresa nel 2° trimestre (+0,4% acquisito), dopo i cali negli ultimi due  (-0,5% nel 4°, -0,3% nel 1° 24). D’altra parte, a maggio i segnali per la manifattura sono deboli: aumenta il PMI (51,3 da 50,0), ma cala l’ISM (48,7 da 49,2) e si aggrava il crollo dell’indice di Chicago (35,4 da 37,9). Le assunzioni però accelerano (272 mila, da 165), come i salari medi orari (+0,4%, da +0,2%).

Corre l’industria in Cina. La manifattura accelera (PMI a 51,7 a maggio, da 51,4) per il settimo mese di fila. A trainare è l’export (+7,6% annuo), spinto da elettronica, stampanti 3D, veicoli elettrici (su questi avranno un effetto le nuove misure protezionistiche che USA e UE stanno varando). Invece, la frenata dell’import cinese (+1,8% da +8,4%) riflette la fragilità della domanda interna.

Focus del mese – Consumi di beni e servizi in via di “normalizzazione”

Consumi con poco slancio. Il totale dei consumi privati in Italia a inizio 2024 si trova appena sopra rispetto ai livelli pre-pandemia (+0,2% nel 1° trimestre rispetto al 4° 2019). Tale livello, peraltro, era già stato recuperato nel 3° trimestre 2022: nell’ultimo anno e mezzo, dunque, si registrano oscillazioni dei consumi intorno a un livello più o meno invariato.

Recuperano i consumi di beni. La parte debole dei consumi privati è da tempo quella relativa ai beni. A inizio 2024 la spesa in beni in Italia ha finalmente registrato un recupero significativo (+1,1%). Che però è ancora molto parziale, dopo cinque trimestri di tendenziale caduta (-2,8% dal 3° 2022 al 4° 2023).

Volatili i consumi di servizi. La spesa in servizi, invece, ha mostrato un trend crescente nell’ultimo anno e mezzo, ma con molta volatilità. Infatti, negli ultimi due trimestri si è registrato un calo (-2,2% nel 4° 2023 e       -0,6% nel 1° 2024), ma non è una novità: a partire dalla pandemia, cioè nei 4 anni tra 2020 e 2023, la spesa in servizi ha sempre registrato un calo significativo nel 4° trimestre, e in 3 anni su 4 anche nel 1° trimestre. Volatilità che era sconosciuta in precedenza, quando l’andamento della spesa per servizi era molto più stabile. Dunque, i dati negativi più recenti possono anche non anticipare una flessione di questa parte di spesa, che resta su un sentiero di aumento.

Alimentari, la voce che va peggio tra i beni. Tra i consumi di beni hanno sofferto particolarmente quelli alimentari: i dati di contabilità nazionale (CN) mostrano un calo di -3,5% negli ultimi due anni, tra 4° 2021 e 4° 2023. Che sta proseguendo nei primi mesi del 2024, in base ai dati sulle vendite al dettaglio: -1,1% in aprile rispetto a fine 2023 (in volume). Due cause possono spiegare questo fenomeno: i prezzi delle materie prime alimentari in aumento; l’aumento del consumo di pasti fuori casa (che, come il delivery di pasti a domicilio, è contabilizzato tra i “servizi”).

Turismo, la voce che va meglio tra i servizi. La spesa degli stranieri in Italia (dati Banca d’Italia, a prezzi correnti) ha registrato un boom nel 2023, sopra i valori pre-Covid, e a inizio 2024 sta continuando a crescere (+12,9% annuo a marzo). Tenendo conto della dinamica in aumento dei prezzi (dati Istat di CN), i consumi di persone non residenti in Italia sono saliti nel 1° trimestre 2024 a 11,5 miliardi di euro, sui massimi precedenti alla pandemia (11,6 nel 2° 2019). In particolare, la spesa in alberghi e ristoranti in Italia (di residenti e non) è in forte crescita: +10,1% nel 4° 2023, rispetto al 4° 2021 (a prezzi costanti), opposta al calo degli alimentari.

Esaurito il recupero del livello pre-Covid. Sia per i beni che per i servizi, pur con traiettorie diverse, la spesa è tornata vicina ai livelli pre-pandemici. Nel 1° trimestre 2024 i beni sono poco sopra i valori di fine 2019 (+2,8%), mentre i servizi sono poco sotto (-2,1%). Perciò, quest’anno si attendono dinamiche più sincronizzate dei consumi e non più “gonfiate” dal recupero post-pandemia. Questo, chiaramente, significa una crescita annua dei consumi più contenuta.

La spesa dipenderà di nuovo dal reddito. Negli ultimi anni, prima la forte caduta e poi il veloce recupero dei consumi, mentre il reddito reale mostrava movimenti molto meno ampi, si sono riflessi prima in un enorme aumento della propensione al risparmio, in larga parte non volontario, cioè forzato (19,9% del reddito nel 2° 2020, da 8,2% tra 2015 e 2019), poi in un marcato calo (5,3% nel 4° 2022). La propensione ora sta risalendo, al 7,0% nel 4° 2023, ed è attesa continuare a normalizzarsi nei prossimi trimestri, verso la media pre-pandemia. I consumi torneranno a seguire più da vicino il sentiero del reddito reale, soprattutto dal 2025.

Più domanda di beni per l’industria? In prospettiva, la recente risalita del consumo di beni è un buon segnale per l’industria italiana: significa, infatti, un aumento della domanda interna di prodotti manifatturieri, che è stata a lungo compressa. Al contrario, la domanda estera di beni italiani ha subito nel 1° trimestre 2024 una riduzione (-0,5% a prezzi costanti), riflettendo la dinamica negativa dell’import mondiale. Le prospettive appaiono incerte: i giudizi sugli ordini esteri sono peggiorati in aprile e maggio.

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ICMQ. La matrice dei rischi e il risk management per la progettazione e la gestione delle commesse così come richiesto negli appalti pubblici e privati (nuovo Codice D.lgs 36/2023). 28 giugno 2024

La matrice dei rischi e il risk management per la progettazione e la gestione delle commesse così come richiesto negli appalti pubblici e privati (nuovo Codice D.lgs 36/2023)

Il corso di 8 ore si terrà in modalità online il 28 giugno dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
L’analisi dei rischi è fondamentale per approcciare a qualunque progetto. La matrice dei rischi è sempre più richiesta dalle Stazioni Appaltanti pubbliche quali il Politecnico di Milano, l’Università di Perugia, etc. come documento d’offerta in sede di gara con il criterio dell’offerte economicamente più vantaggiosa, unitamente ai concetti di rischio negativo e di rischio positivo/opportunità.
Il successo di un progetto dipende infatti dalla oggettiva e sapiente gestione di più variabili, fra cui i rischi da prevedere e gestire. In tutti i progetti ormai, è fondamentale poter disporre della capacità di individuare i rischi connessi al progetto stesso e, più in generale, all’intervento in atto, in modo da poter mitigare e comunque gestire i rischi medesimi; per il vero occorre osservare che il rischio, se ben gestito, può diventare un’opportunità (opportunità in quanto l’aver saputo gestire i rischi di un progetto/intervento porta ad essere concorrenziale sia dalla fase di offerta rispetto a chi non ha saputo gestire il rischio).
Il Corso di 8 ore, suddiviso in due moduli, si rivolge a liberi professionisti, società di ingegneria, imprenditori, dirigenti pubblici e privati che intendono acquisire una nuova opportunità professionale nel campo della progettazione, nella gestione delle commesse, allo scopo di mitigare i rischi e di poterli trasformare in opportunità. Saranno esposti casi reali di risk management in cui il relatore è stato consulente.
Obiettivo generale del Corso di Risk Analysis e Risk Management, è la formazione di una figura professionale capace di ridurre il rischio di derive del progetto attraverso una tempestiva analisi dei rischi applicata all’attività progettuale e gestionale delle commesse di opere sia pubbliche che private. La formazione di tale figura professionale è la risposta alla richiesta del mercato del lavoro di figure più ricche di competenze tecnico-manageriali, in grado di individuare e valutare i rischi, nonché di sviluppare strategie per governare gli stessi nelle diverse fasi tecniche, economiche, finanziarie e amministrative del progetto. Il corso terrà conto della Norma UNI ISO 31000/2018.
Obiettivo specifico del Corso di Risk Analysis e Risk Management è la formazione di un nuovo professionista capace di inserirsi nelle fasi tecniche e gestionali del progetto e della commessa, in grado di identificare potenziali rischi e poterne mitigare i più pericolosi, trasformandoli, ove possibile, in un’opportunità, ma soprattutto ottimizzare attraverso queste analisi, le risorse per un miglior rendimento del progetto e dell’intero processo costruttivo.
Una figura professionale, quindi, con un taglio fortemente polivalente, tale da consentirle di comprendere accanto ai problemi della progettazione, della programmazione e della gestione, il loro impatto in termini di rischi tecnici, economici, finanziari e sociali. Tutto ciò permetterà di approcciare complessi processi progettuali, costruttivi, industriali, con particolare attenzione alle criticità realizzative, nonché anche per evitare possibili conflitti di interesse.
Le procedure, le metodologie e le tecniche di Risk Management apprese fanno sì che il partecipante possa gestire al meglio le attività progettuali e tutti i processi necessari per la realizzazione di un progetto/commessa o di un bene immobiliare o industriale. Il Risk Manager è in grado così di agire nell’ambito degli obiettivi prescelti e strategici, al fine di garantire il controllo della realizzazione del progetto e della migliore gestione della commessa.
Il Risk Management attiene alla metodologia finalizzata ad un’efficace individuazione e analisi dei potenziali rischi in cui si può incorrere durante la progettazione e/o la gestione delle commesse, per poter limitare dunque l’esposizione ai rischi medesimi.
La Risk Analysis permetterà oltre alla valutazione dei rischi anche la classificazione dei medesimi in base alla loro possibile gravità e frequenza, in modo da individuare la migliore politica per ottimizzare la loro gestione, e, ciò in linea con le possibilità e le capacità finanziarie disponibili; nonché la definizione delle misure di eliminazione o prevenzione dei rischi individuati in coordinamento con i tecnici coinvolti nel progetto/commessa e nella verifica dei risultati e in relazione al controllo nel tempo.

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