Assiv e Servizi Antipirateria Marittima: Pergolizzi sulla Circolare 22 giugno

Assiv, per voce del dottor Vincenzo Pergolizzi, Delegato Assiv Antipirateria Marittima, approfondisce alcuni aspetti “fastidiosi” in relazione alla recente Circolare del Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza datata 22 giugno 2022.

CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL’INTERNO, DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA, 22 GIUGNO 2022: PALESE ANOMALIA?

A distanza di un paio d’anni torniamo oggi a parlare di antipirateria marittima visto lo spunto che ci viene dato dalla Circolare del Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza datata 22 giugno 2022 a firma del Prefetto Gambacurta, che ha per oggetto: “Aggiornamento  dei programmi di addestramento  delle guardie giurate addette ai servizi  di sicurezza sussidiaria di cui all’ art. 6, comma 2, del D.M. 15 settembre 2009, n. 154 – Programmi di addestramento per lo svolgimento dei servizi antipirateria previsti dall’art. 5  del D.L. 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130”.

Al di là delle facili considerazioni che si potrebbero fare sui tempi della burocrazia, considerando che questa circolare vede la luce a distanza di oltre due anni dall’ultimo incontro che le Associazioni di Categoria della Vigilanza Privata hanno avuto presso il  Ministero dell’Interno sull’argomento, certamente non si può nascondere l’usuale amarezza nel verificare che fra gli indirizzi di destinazione mancano proprio le Associazioni del nostro settore, che evidentemente  i funzionari ministeriali ritengono di non dover coinvolgere, nemmeno nella fase di pronta e diretta ricezione di provvedimenti che, come questo, incidono significativamente sull’operatività  degli Istituti. Questo con buona pace del tanto decantato nuovo corso che dovrebbe vedere la piena collaborazione fra il pubblico ed il privato là dove le scelte della Pubblica Amministrazione incidono sul sistema produttivo del nostro Paese.

Superato comunque il momento di fastidio – a cui siamo ormai abituati –  nell’aver preso atto della Circolare con un ritardo di quindici giorni, una volta entrati nel merito del documento apprendiamo che con Decreto del Capo della Polizia del 3 marzo 2020 “sono state apportate, con tecnica novellistica, alcune mirate modifiche al disciplinare” del 24 febbraio 2015, destinate a trovare applicazione a partire dal 31 dicembre 2022, una volta che si sarà esaurita la proroga del regime transitorio”.

In particolare il nostro maggior interesse si appunta sull’inserimento dell’art. 9bis che sopprime la 1° fase del corso di formazione, che gli addetti ai servizi di antipirateria marittima avrebbero dovuto tenere presso il Centro di Formazione “A. De Rubertis” del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera a Genova, sostituito con il superamento di un esame teorico.

Gli aspiranti Guardie Giurate antipirateria dovranno quindi superare una prova di esame di fronte alla Commissione prefettizia, prova che verterà, oltre che sugli argomenti richiesti per il rilascio dell’abilitazione a svolgere servizi di sicurezza sussidiaria in ambito portuale, anche su materie specialistiche, specifiche per i servizi di antipirateria di cui il “compendio per la preparazione all’esame per il conseguimento dell’abilitazione all’imbarco in qualità di guardia giurata in servizio antipirateria su navigli nazionale” redatto a cura del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e dello Stato Maggiore della Marina Militare.

Il nuovo art. 9bis conferma altresì l’esigenza per le aspiranti guardie giurate di partecipare al corso di formazione teorico-pratico, della durata ridotta a tre giorni, presso la scuola “Caorle” di Brindisi della Marina Militare. Tale corso si concluderà con una prova scritta, superata la quale sarà rilasciato un documento che, presentato alle Segreterie delle Commissioni prefettizie, consentirà il rilascio del certificato che attesta il possesso dei requisiti di formazione richiesti per lo svolgimento dei servizi antipirateria.

Per quanto sopra sembrerebbe quindi che il periodo transitorio che si protrae da 9 anni si stia per concludere con la definizione di un percorso formativo alleggerito rispetto a quello disegnato nella prima versione del decreto, e che, ricordiamo a noi stessi, non aveva mai visto la luce.

Resta comunque il fatto che questo nuovo decreto si inserisce in un contesto operativo che dal novembre del 2013 vede le guardie giurate impegnate, senza soluzione di continuità, a garantire i servizi di sicurezza a bordo delle navi che transitano nella nell’Oceano Indiano con la piena soddisfazione dei Clienti senza che si siano verificati incidenti, a riprova della serietà ed affidabilità che gli istituti di vigilanza privata hanno ampiamente e concretamente dimostrato.

Tale fatto però non è stato sufficiente per convincere il decisore a consentire al personale in servizio, già munito di decreto antipirateria i cui requisiti professionali sono di fatto ben rodati, di poter continuare a prestare la propria attività senza che siano loro create ulteriori difficoltà, così come più volte è stato sollecitato dalle associazioni di categoria.

Resta infatti in vigore l’art. 14 del DM 139/2019 che obbliga le guardie giurate che da quasi un decennio stanno svolgendo con profitto e soddisfazione i servizi di antipirateria a dover superare un esame perché, in caso contrario, dal 31/12/2022 diventeranno improvvisamente non più idonei. Come definire questo stato di cose se non una palese anomalia?

Comunque al di là delle considerazioni di cui sopra, da buoni sudditi, gli istituti di Vigilanza si adegueranno diligentemente alla nuova direttiva. Quello che resta è pertanto la sola speranza che almeno l’iter formativo sia celere, la Marina Militare non crei difficoltà insormontabili al personale che deve frequentare i corsi presso la propria scuola, così come già avvenne nel 2015, e che le Commissioni prefettizie si rendano conto di dover valutare degli operatori di security e non degli studenti universitari che si presentano per la discussione della tesi di laurea.

a cura di Vincenzo Pergolizzi, Delegato Assiv Antipirateria Marittima