La Ricerca & Sviluppo nella vigilanza privata: intervista al Cav. Gino Puma, Puma Security™ – ISSV Spa

Nell’ambito della campagna di comunicazione Sicurezza in pillole, abbiamo incontrato il Cav. Gino Puma della Puma Security™ – ISSV Spa con il quale abbiamo approfondito il tema della R&S nella vigilanza privata

Cavalier Puma, la Puma Security si caratterizza per una importante politica di investimenti nel settore ricerca e sviluppo, posizionandosi tra le prime imprese del comparto in materia di innovazione. Ci può spiegare le ragioni di tale scelta strategica, in un settore che tradizionalmente si caratterizza per essere labour intensive?

La sua domanda contiene alcuni concetti che oggi costituiscono due delle milestone su cui si fonda la Puma Security: l’innovazione e la ricerca e sviluppo, i quali arricchiscono in maniera sinergica e complementare l’offerta dei nostri servizi. Spesso i due concetti vengono impropriamente utilizzati come “sinonimi” ma, nella realtà, la differenza è sostanziale. La R&S mira a creare nuove conoscenze in assoluto, a realizzare e ad ottenere un risultato che in precedenza non esisteva. Dall’altra parte, invece, l’innovazione è finalizzata all’accrescimento delle conoscenze che portano all’implementazione di un prodotto nuovo o che lo migliorano significativamente, sia esso un bene, un servizio, un processo, un nuovo metodo organizzativo.

La Puma Security, sin dal 2015, ha pertanto realizzato una divisione di ricerca e sviluppo che, come risultato più evidente, ha prodotto il deposito di ben sette domande di brevetto. Parallelamente, ha portato avanti una politica di innovazione che, in un’azienda di servizi ad alta incidenza di manodopera, può e deve agire fondamentalmente su due aspetti: il fattore umano e la parte strumentale. In questo ambito, l’innovazione si traduce nel miglioramento del servizio stesso, reso più efficiente e utile per mezzo della formazione del fattore umano e l’implementazione della tecnologia, a sua volta, intesa come strumento per migliorare le condizioni e le performance degli operatori stessi.

A mio giudizio, le ragioni che sottendono all’implementazione di politiche di questa natura sono fondamentalmente quattro:

•       affiancare i propri clienti nelle fasi di analisi del rischio con l’ausilio di strumenti tecnologici sofisticati e all’avanguardia, volti ad individuare soluzioni per l’abbattimento dei livelli di vulnerabilità, attraverso un complesso di elementi tecnologici, risorse umane e procedure operative tese alla mitigazione del rischio;

•       introdurre sistemi tecnologici che consentano il miglioramento della prestazione del personale, efficientando ed incrementando i servizi offerti e consentendo alle risorse di operare secondo i più elevati standard di safety. Tutti i progetti della società sono da sempre stati incentrati sulla stretta collaborazione tra il personale della Divisione R&S ed il personale operativo, in assenza del quale non si sarebbero potuti ricevere, non solo i feedback della ricerca, ma anche le segnalazioni delle situazioni “tipo”, successivamente poste alla base dei protocolli dei vari progetti;

•       conseguire un vantaggio competitivo nell’ambito delle procedure di gara, per “fare la differenza” nel mercato. In un settore che purtroppo rischia di appiattirsi sulle linee di business tradizionali, restituendo un servizio “fotocopia” nel passaggio da un’azienda ad un’altra, l’introduzione di aspetti tecnologici innovativi decreta la differenza di fatto tra un istituto e un altro;

•       implementare il proprio valore aggiunto. In Italia, l’analisi dell’influenza degli investimenti in R&S ha fornito nuove evidenze empiriche a sostegno dell’ipotesi secondo la quale le attività innovative sono positivamente correlate con le performances aziendali.

In diverse occasioni Lei ha affermato di aver progettato alcuni kit per la sicurezza con il concorso della tecnologia israeliana. Perché Israele? E cosa caratterizza il comparto della sicurezza in quel Paese che può essere utilmente impiegato anche nella nostra realtà?

La risposta più efficace a questa domanda ritengo trovi fondamento nei numeri. La spesa per la ricerca e lo sviluppo varia molto da paese a paese, ma può essere confrontata se viene espressa come percentuale del Prodotto Interno Lordo (PIL). A guidare questa classifica vi è proprio Israele, un paese che si distingue per un risultato performante nel rapporto risultati/investimento. Percentualmente ecco l’investimento in Ricerca di vari paesi:

•             Israele 4.53%

•             Svezia 3.73%

•             Finlandia 3.45%

•             Giappone 3.39%

•             Corea del Sud 3.23%

•             Svizzera 2.90%

Sotto la soglia 1.45% si distaccano:

•             Cina 1.43%

•             Irlanda 1.32%

•             Italia 1.31%

•             Spagna 1.20%

•             Sudafrica 0.92%

Le informazioni sulle attività di R&S rappresentano ad oggi la componente principale degli indicatori statistici utilizzati in ambito europeo per valutare le politiche di sostegno alla ricerca e di miglioramento della capacità innovativa e competitiva di un paese. In particolare, l’incidenza della spesa in R&S sul Pil è uno dei cinque indicatori decisi dalla Strategia Europa 2020 per monitorare i progressi compiuti dai singoli Stati rispetto agli obiettivi di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile.

Inoltre, non possiamo ignorare che Israele dal punto di vista geopolitico, per proprie dimensioni territoriali, di popolazione e di risorse, abbia dovuto sviluppare un proprio staying power che ha reso il paese un punto di riferimento nell’ambito della security internazionale, unitamente ai crescenti investimenti effettuati.

Le politiche commerciali attuate dalla Puma Security negli ultimi anni le hanno permesso, pertanto, di poter beneficiare dell’esperienza e del know how proprio di aziende israeliane, con le quali ha realizzato partnership ad hoc, e le quali hanno messo a fattor comune la loro tecnologia all’avanguardia e le loro soluzioni innovative, migliorando significativamente la qualità dei prodotti offerti.

Ritiene quindi che il futuro della vigilanza privata sia nelle nuove tecnologie?

Il mercato globale della sicurezza privata vale, oggi, oltre 90 mld di dollari, con una stima di crescita fino a 120 mld entro il 2025. In Italia vengono realizzati solo 3,5 mld di Euro dei 90 suddetti. I numeri, quindi, ancora una volta ci aiutano a capire la direzione e il futuro della vigilanza privata. I paesi trainanti nei settori della security internazionale sono quei paesi che, pur non avendo snaturato i propri business model, hanno però rideterminato l’equilibrio tra risorse umane e tecnologia, ponendo sempre le risorse al centro focale dei propri progetti di sviluppo, ma con un supporto tecnologico significativo.

Sicuramente è la direzione che continuerà a perseguire la Puma Security, la cui propensione sempre volta alla ricerca delle migliori soluzioni di sicurezza, ha portato negli anni ad attivare nuove forme di collaborazione. Da ultimo, è stata avviata una comune attività di sviluppo con la EuroLink Systems, azienda italiana attiva nel settore della difesa.

EuroLink Systems è una società che da oltre 25 anni distribuisce, integra e progetta soluzioni hardware e software per l’elaborazione di segnali per il mercato della difesa e dell’industria ed è da sempre pioniera dell’innovazione tecnologica. È stata una delle prime aziende italiane a muoversi nel campo della robotica, con droni disegnati per soddisfare le esigenze di Forze Armate italiane ed estere. Ancora oggi investe molto nello sviluppo di progetti finalizzati alla realizzazione di prodotti allo stato dell’arte nel mercato della robotica, sempre con lo sguardo rivolto verso le tendenze del futuro, tra intelligenza artificiale e mobilità elettrica.

Questa collaborazione risente dei positivi effetti di una reciproca contaminazione, che, partendo dalla centrale e nevralgica importanza del fattore umano, consente, grazie all’utilizzo dei più innovativi ritrovati tecnologici, di raggiungere importanti ed ambiziosi traguardi.

In tal senso, i rispettivi uffici di Ricerca & Sviluppo stanno lavorando all’implementazione di soluzioni tecnologiche integrate al “Cane Robot”, che potrà garantire, al fianco dell’operatore della sicurezza una vasta gamma di attività: ispezione remota, ronda, raccolta di informazioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione, mappatura. Tale soluzione consentirà all’operatore in servizio, inteso come vero e proprio conduttore, di avere al seguito un “fedele” compagno in grado di eseguire molteplici azioni, che potranno essere di ausilio e di supporto alla prestazione erogata.

Cav. Gino Puma

Puma Security™ – ISSV Spa