Un episodio di violenza ha scosso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. Un uomo, recatosi al Pronto Soccorso insieme alla moglie, avrebbe aggredito la donna davanti a medici e pazienti, trasformando un luogo di cura in uno scenario di paura.
Si tratta di un fatto che non può essere derubricato a semplice episodio isolato. Le cronache raccontano di un crescendo di situazioni critiche all’interno delle strutture sanitarie: di fronte a questa escalation, diventa sempre più evidente l’urgenza di potenziare la vigilanza privata negli ospedali. Non solo come presenza simbolica, ma come presidio costante, in grado di agire tempestivamente e dissuadere chiunque pensi di trasformare un luogo di cura in un terreno di conflitto.
Gli operatori sanitari hanno il diritto di lavorare in sicurezza, e i cittadini quello di ricevere assistenza in un ambiente protetto. A Brindisi, come in molte altre città italiane, l’esperienza dimostra che la semplice chiamata alle forze dell’ordine non basta: servono presidi strutturali, continui e visibili.
La richiesta che si alza dal territorio è chiara: rafforzare la sicurezza sanitaria con più guardie giurate, meglio distribuite, preparate a gestire tensioni e a garantire un supporto immediato. Un investimento che non riguarda solo la tutela delle persone, ma la fiducia stessa nella sanità pubblica, che deve restare un luogo di cura, e mai trasformarsi in un teatro di violenza.
Fonte: Brindisi Report