CSC Confindustria: indagine rapida sulla produzione industriale (aprile 2021)
Marginale correzione della produzione industriale in aprile (-0.4%), dopo l’incremento rilevato a maggio (+0.4%)
In aprile la produzione industriale registra un lieve arretramento (-0,4%, dopo +0,4% in marzo), in particolare per effetto della frenata della domanda interna conseguente alle maggiori restrizioni che hanno interessato gran parte delle regioni italiane durante il mese. Nel primo trimestre del 2021 si conferma un incremento robusto dellโattivitร industriale (+1,1% dopo -0,4% nel quarto 2020), ma il calo di aprile azzera la variazione acquisita nel secondo trimestre. La domanda estera continua ad essere vivace, sostenuta soprattutto da Cina e USA. Le indagini qualitative (ISTAT e IHS-Markit) evidenziano un significativo miglioramento delle valutazioni sullโevoluzione della domanda nei prossimi mesi. Lโaccelerazione della campagna vaccinale genera un maggiore ottimismo. Lโauspicio รจ che questa accresciuta fiducia si tramuti ben presto in un effettivo, robusto, aumento della domanda interna, fino ad ora soffocata anche da molte incertezze e preoccupazioni, oltre che dalle misure di contenimento del Covid-19.
Come sta andando la produzione industriale in Italia
Il CSC rileva un arretramento della produzione industriale dello 0,4% in aprile su marzo, quando si รจ avuto un aumento dello 0,4% rispetto a febbraio. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, aumenta del 73,0% in aprile rispetto allo stesso mese del 2020; in marzo era cresciuta del 39,4% sui dodici mesi. Gli ordini in volume avanzano in aprile dellโ1,3% su marzo (+75,6% su aprile 2020), quando sono cresciuti dello 0,7% sul mese precedente (+41,5% annuo). Gli incrementi tendenziali cosรฌ elevati nel bimestre marzo-aprile sono spiegati dai bassi livelli di attivitร che si erano registrati negli stessi mesi dello scorso anno, quando era stato imposto il lockdown nazionale con blocco normativo di oltre il 50% delle imprese industriali.
Nel primo trimestre del 2021 si stima per lโindustria italiana un andamento robusto (+1,1% congiunturale) che ha piรน che compensato la diminuzione di attivitร rilevata dallโISTAT a fine 2020 (-0,4%). In aprile la variazione congiunturale acquisita della produzione industriale รจ nulla; ma le prospettive sono in netto miglioramento, stando alle valutazioni degli imprenditori e anche in considerazione delle riaperture di molte attivitร nei servizi a partire da fine aprile in quasi tutto il territorio nazionale.
Le indagini qualitative condotte dallโISTAT hanno evidenziato un generale e diffuso miglioramento delle valutazioni degli imprenditori sulle condizioni di attivitร nel manifatturiero. Sono molto piรน favorevoli le attese, rispetto ai mesi scorsi, fattore questo che va messo in stretta relazione con lโaccelerazione della campagna vaccinale e lโallentamento delle restrizioni conseguente a un progresso della situazione sanitaria in Italia. La fiducia delle imprese manifatturiere รจ salita di 3,5 punti rispetto a marzo, portandosi ampiamente sopra i livelli pre-covid e al massimo dallโestate del 2018. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti che non devono essere sottovalutati: il saldo dei giudizi sui tempi di consegna e sullโinsufficienza delle materie prime e dei semilavorati ha raggiunto i massimi storici. Il suo aumento mette in luce un problema diffuso, ovvero la carenza di componenti che in questi mesi sta costringendo le imprese a rinviare una parte della produzione. Ne รจ un esempio la mancanza di microchip, una componente necessaria a fare funzionare il sistema elettronico delle auto, che sta mettendo in grave difficoltร lโintero settore automotive a livello globale. La carenza di microchip ha costretto la FIAT a sospendere la produzione nellโimpianto di Melfi – che da solo produce la metร delle auto realizzate in Italia – per una settimana (3-10 maggio), con evidenti ricadute sullโintera filiera italiana. Per fare fronte temporaneamente alla crescente domanda le imprese stanno utilizzando le scorte di magazzino. Anche lโindagine Ihs-Markit sul PMI manifatturiero mostra simili evidenze: lโindice composito รจ salito in aprile ai massimi storici (60,7 da 59,8 di marzo), spinto dalla dinamica positiva della produzione e soprattutto dallโaccelerazione della componente โordiniโ che ha raggiunto i livelli del 2000. La catena di distribuzione perรฒ, secondo i direttori degli acquisti, ha sofferto ulteriori interruzioni in aprile, con i ritardi nelle consegne principalmente attribuiti alla carenza di beni e in parte ai rallentamenti presso i porti e alle restrizioni anti Covid-19. I tempi medi di consegna dei fornitori si sono allungati raggiungendo quasi il picco che si era registrato nello scorso aprile, allโinizio della pandemia.
Pur con una necessaria prudenza nella valutazione degli indicatori e al di lร delle oscillazioni mensili, รจ ragionevole supporre che il contesto dellโindustria sia destinato a migliorare ulteriormente nei prossimi mesi, sostenuto da entrambe le componenti della domanda. Le indagini Ihs-Markit mostrano che anche nel resto dโEuropa la situazione sia in netto progresso, con il PMI dellโEurozona che ha registrato un nuovo massimo storico (grazie a notevoli incrementi di ordini e produzione) e Paesi Bassi e Germania che primeggiano (Italia quarta). Lโallentamento della restrizioni e il calo dei contagi atteso nelle prossime settimane, grazie anche alla contestuale accelerazione delle vaccinazioni, apre la strada a una ripresa della domanda interna che finora รจ stata latitante a causa dei vincoli imposti per contenere la diffusione del virus e per effetto dellโincertezza e delle preoccupazioni sullโevoluzione della crisi sanitaria. Ci sono dunque le condizioni perchรฉ la ripartenza della domanda interna sia robusta e spinga verso unโaccelerazione dellโattivitร nellโindustria nei prossimi mesi.








