Bandi di gara per vigilanza al criterio del massimo ribasso

Bandi di gara per vigilanza al criterio del massimo ribasso

di Maria Cristina Urbano

Perchรฉย lo Stato impone altissimi livelli qualitativi a Istituti di Vigilanza Privata e poi le amministrazioni pubbliche bandiscono gare per vigilanti con costi orari del personale al di sotto delle stesse tabelle ministeriali?


Ci risiamo. Trovo francamente incomprensibile come non si riesca a superare la grave contraddizione insita nel fatto che lo Stato impone altissimi livelli qualitativi aย Istituti di Vigilanza Privata e Guardie Particolari Giurate, perchรฉ per norma inquadrati nel sistema sicurezza Paese e pertanto operanti in settori assai delicati, e poi le amministrazioni pubbliche bandiscono gare per la vigilanza che ricorrono al criterio del massimo ribasso, con costi orari del personale peraltro al di sotto delle stesse tabelle ministeriali.

Moglie ubriaca e botte piena, verrebbe da dire. Ma, potendo scegliere, chi affiderebbe perย esempio la propria sicurezza e quella dei propri parenti ricoverati in ospedale a personale sottopagato che per forza di cose deve essere anche scarsamenteย qualificato? Come puรฒ il personale ospedaliero sentirsi sicuro, quando le gare d’appalto per il servizio che dovrebbe garantire la loro sicurezza (e Dio sa quanto ve ne sia bisogno!) si preoccupano esclusivamente di risparmiare, senza alcun riguardo alla qualitร  del servizio che viene acquistato con i soldi dei contribuenti? Come รจ possibile che venga considerato ripetitivo un servizio, quello di sicurezza,ย che invece dovrebbe rispondere ad analisi di rischio fatte per ciascuna struttura? Perchรฉ ciascuna struttura, che si tratti di ospedali, tribunali, stazioni o infrastrutture strategiche, ha le sue peculiaritร , le sue vulnerabilitร , la sua utenza? Insomma, parliamo di sicurezza o del semplice approvvigionamento di carta per fotocopiatori?

Mi rendo conto di essere partita dalla fine e pertanto riassumo la vicenda: parliamo di una procedura sottosoglia per lโ€™affidamento, a lotto intero non divisibile, del servizio di piantonamento armato fisso presso il Pronto Soccorso di Pesaro e di Fano da parte di AST Pesaro Urbino. Si tratta, quindi, di servizi di sicurezza in ambiente sanitario, questa lโ€™aggravante. La gara รจ stata bandita al massimo ribasso, nonostante l’adozione di tale criterio per questa tipologia di servizi sia contra legem, perchรฉ trattasi di servizio ad alta intensitร  di mano dโ€™opera e perchรฉ non esiste oramai il concetto esimente della standardizzazione del servizio, concetto che serve invece a moโ€™ di giustificazione, una sorta di foglia di fico a coprire l’indecenza di stazioni appaltanti incapaci di redigere bandi di gara adeguati alle circostanze. E che la scelta dell’AST Pesaro Urbino non sia adeguata alla circostanza, nella fattispecie in questione, data la delicatezza e rischiositร  del servizio, lo dimostra il fatto che viene invocata la necessitร  di riaprire il posto di polizia interno alle stesse strutture sanitarie. 

Insomma: le risorse umane e strumentali delle Forze dell’Ordine non sono piรน in grado di coprire capillarmente le strutture pubbliche che pure ne avrebbero bisogno; quindi, in un’ottica di virtuosa partnership tra pubblico e privato, si esternalizza la vigilanza ad Istituti che per legge devono rispondere ad altissimi requisiti professionali e organizzativi (con i relativi oneri, si badi bene!), perchรจ costano meno e consentono alle Forze dell’Ordine di dedicarsi ad attivitร  piรน alte; ma nel far ciรฒ, in flagrante violazione di quanto stabilito dal Codice degli appalti pubblici, le stazioni appaltanti non ricorrono al criterio dell’offerta economicamente piรน vantaggiosa, che sola puรฒ garantire lo svolgimento di un servizio qualificato, efficiente ed efficace, bensรฌ impongono costi orari per il personale di vigilanza che sono la metร  di quelli di una normale donna delle pulizie! Per caritร , quante famiglie sarebbero in guai seri se non potessero avvalersi dell’insostituibile apporto delle collaboratrici domestiche, ma qualcuno forse noterร  che le due professioni richiedono capacitร  e formazione ben differenti…

La frustrazione di ritrovarci sempre dinanzi il solito problema, in una sorta di infinito giorno della marmotta, ci porta a disperare che vi sia la volontร  di garantire in maniera effettiva al cittadino un diritto, quello alla sicurezza, che trova spazio nella stessa carta costituzionale. E ciรฒ nonostante Assiv abbia espresso in tutte le sedi istituzionali la sua preoccupazione in proposito e abbia sempre ribadito la sua disponibilitร  ad avviare un confronto per superare il problema. Abbiamo tentato anche la strada delle linee guida per la predisposizione di bandi di gara capaci di garantire la sicurezza nelle differenti realtร  pubbliche dove questa ha bisogno di essere assicurata anche per mezzo della vigilanza privata. Figuriamoci! Non sia mai che un professionista della sicurezza debba spiegare a un presidente di tribunale, a un direttore di ospedale o di polo museale, come possono essere correttamente implementate safety and security nelle strutture da loro governate…!

Il nuovoย Codice dei Contratti Pubbliciย risolverร  definitivamente queste criticitร ? La speranza รจ sempre l’ultima a morire, ma qui o si educa alla sicurezza la Pubblica Amministrazione e si formano adeguatamente le stazioni appaltanti, oppure continueremo a fornire copiosi articoli per la cronaca. In un gioco a somma negativa, che almeno i giornalisti ne traggano qualche vantaggio!

Maria Cristina Urbano

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