La Direttiva (UE) 2022/2557 CER del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alla resilienza dei soggetti critici e che abroga la direttiva 2008/114/CE del Consiglio, adottata il 14 dicembre 2022, rappresenta un significativo avanzamento nel quadro normativo europeo per garantire la resilienza dei soggetti critici, ovvero quegli enti pubblici e privati che erogano servizi essenziali per il funzionamento delle societร e delle economie moderne. LโItalia ha recepito questa Direttiva attraverso il Decreto Legislativo 134/2024, che mira a rafforzare la protezione delle infrastrutture critiche e a garantire la continuitร operativa in caso di minacce fisiche, naturali o antropiche.
Il Decreto Legislativo 134/2024 definisce una serie di obblighi e misure che i soggetti critici e le autoritร competenti devono adottare per migliorare la loro resilienza. Tra questi, spiccano
- la predisposizione di strategie nazionali,
- lโistituzione di un Comitato Interministeriale per la Resilienza (CIR) e
- lโadozione di strumenti di valutazione del rischio a livello nazionale e settoriale.
Questi elementi costituiscono il fulcro dellโadattamento italiano alla Direttiva CER (Critical Entities Resilience), evidenziando un impegno verso un approccio integrato e coordinato alla protezione delle infrastrutture critiche.
La Direttiva si inserisce in un contesto piรน ampio di regolamentazione europea, integrandosi con la Direttiva (UE) NIS2 2022/20025, focalizzata sulla cybersicurezza, e con il Regolamento Delegato (UE) 2023/2450, che stabilisce un elenco di servizi essenziali per i soggetti critici. Mentre la Direttiva CER si concentra sulla resilienza fisica e operativa dei soggetti critici, la NIS2 si occupa della sicurezza dei sistemi informatici che supportano tali entitร . Questo approccio integrato riflette lโinterdipendenza tra sicurezza fisica e digitale, evidenziata da crescenti minacce ibride e transfrontaliere.
Il Regolamento Delegato (UE) 2023/2450 integra la Direttiva CER, stabilendo un elenco non esaustivo di servizi essenziali che gli Stati membri possono utilizzare per identificare i soggetti critici. Tale elenco aiuta a uniformare le metodologie di valutazione del rischio e a garantire una maggiore coerenza nellโattuazione delle norme in tutta lโUnione Europea.
Direttiva CER e i soggetti critici: definizione e settori
La Direttiva CER identifica come soggetti critici quegli enti che, attraverso infrastrutture o processi operativi, garantiscono la fornitura di servizi essenziali. Questi servizi includono:
- Energia: produzione, distribuzione e gestione di energia elettrica, gas e petrolio.
- Trasporti: sistemi ferroviari, aeroportuali, portuali e stradali.
- Sanitร : ospedali e centri di ricerca medica.
- Finanza: infrastrutture di pagamento e mercati finanziari.
- Infrastrutture digitali: data centers, reti di comunicazione e fornitori di servizi internet.
- Acqua: gestione delle risorse idriche e dei sistemi di trattamento delle acque reflue.
- Produzione alimentare: trasformazione e distribuzione industriale di alimenti.
LโItalia ha adottato un approccio basato sul rischio per identificare tali soggetti critici, considerando lโimpatto potenziale derivante da incidenti o interruzioni, il numero di utenti coinvolti, le conseguenze economiche e ambientali e la disponibilitร di alternative.
Obiettivi principali della Direttiva (UE) 2022/2557 CER e del Dlgs 134/2024
La Direttiva CER e il relativo Decreto Legislativo 134/2024 pongono come obiettivi principali:
- identificazione dei soggetti critici. Gli Stati membri devono identificare i soggetti critici nei settori chiave come energia, trasporti, sanitร , finanza, acqua e infrastrutture digitali. Il Dlgs 134/2024 stabilisce criteri specifici per lโidentificazione in Italia, coinvolgendo autoritร centrali e regionali;
- valutazione del rischio. I soggetti critici devono effettuare valutazioni regolari dei rischi fisici ed informatici, considerando minacce naturali, accidentali ed intenzionali. Il decreto legislativo introduce linee guida dettagliate per uniformare questo processo sul territorio nazionale;
- piani di resilienza. Ogni soggetto critico รจ tenuto a sviluppare e implementare piani di resilienza per prevenire, gestire e rispondere a potenziali crisi. Il Dlgs 134/2024 specifica requisiti minimi e tempistiche per lโadozione di tali piani;
- cooperazione e comunicazione. La normativa promuove una stretta collaborazione tra autoritร nazionali, soggetti critici e imprese private. In Italia, il decreto prevede la creazione di piattaforme di condivisione delle informazioni e lโorganizzazione di esercitazioni congiunte.
Opportunitร per le imprese di sicurezza privata
La Direttiva CER, ed il Dlgs 134/2004, che introducono nel nostro ordinamento concetti e metodologie ben conosciuti a chi di sicurezza si occupa, come ad esempio lโanalisi del rischio, la business continuity, i piani di resilienza, offrono, a mio avviso, grandi e significative opportunitร di sviluppo sia a professionisti quali i security managers, sia alle imprese di sicurezza, che potranno beneficiare di una importante espansione del mercato. Le norme di cui parliamo, per essere applicate in maniera costruttiva e non semplicemente burocratica, esigono un cambiamento di approccio culturale nei confronti del rischio e della protezione, cambiamento che coinvolgerร molteplici aspetti quali la formazione, che dovrร puntare su tecnologie e procedure. Ad esempio, gli operatori che lavorano in infrastrutture critiche dovranno essere addestrati a gestire sia minacce fisiche che informatiche, garantendo una risposta coordinata in situazioni di emergenza. Dovranno anche essere adottate tecnologie avanzate, quali quelle che si avvalgono dellโAI, cosa che stimolerร innovazione e sviluppo per migliorare lโefficienza e la precisione dei servizi di sicurezza. E ancora, le imprese di sicurezza potranno offrire servizi di consulenza specializzata ai soggetti critici, per aiutarli a sviluppare strategie di resilienza personalizzate. Questo include lโelaborazione di piani di gestione del rischio e la formazione dei dipendenti dei soggetti critici, aumentando cosรฌ il valore percepito dei servizi di sicurezza offerti. Inoltre dovranno essere sviluppati sistemi di protezione integrata, che gestiscano non solamente la protezione fisica da eventi dolosi, ma anche la prevenzione ed il contenimento dei rischi da eventi accidentali. Infine, lโapplicazione della normativa per la resilienza dei soggetti critici porterร ad una piรน stretta collaborazione fra pubblica amministrazione e soggetti economici privati, https://www.snewsonline.com/assiv-sicurezza-urbana-intensificare-collaborazione-gpg-forze-ordine/favorendo quellโintegrazione pubblico โ privato, che rappresenta e rappresenterร un ulteriore fattore di crescita e qualificazione per il nostro comparto.
Conclusioni
In definitiva, penso che lโattuazione della Direttiva (UE) 2022/2557 CER e del Dlgs 134/2024 rappresenti sia una sfida che una opportunitร per le imprese di sicurezza privata, che potranno contribuire, in modo organico e multidisciplinare alla resilienza nazionale, rafforzando nel contempo la propria posizione competitiva in un mercato sempre piรน interconnesso. Certo, la regolamentazione di settore dovrร seguire con duttilitร le nuove esigenze, favorendo con le opportune modifiche la possibilitร , per le aziende di sicurezza, di sviluppare appieno le potenzialitร giร presenti in modo da poter svolgere, allโinterno di una cornice normativa chiara ed adeguata, gli innumerevoli compiti che il progetto di resilienza nazionale richiede. Ma questo, come sappiamo, rappresenta un altro capitolo delle necessitร del comparto.
Maria Cristina Urbano โ 3 Febbraio 2025
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