di Redazione – 17 Luglio 2025 (S News)

“La sicurezza nei grandi eventi rappresenta una sfida complessa e multidimensionale, che richiede il contributo congiunto di istituzioni, forze dell’ordine, operatori specializzati e nuove tecnologie” evidenziano da Fiera Milano.
In tale scenario, la vigilanza privata assume un ruolo sempre più centrale, affiancando il settore pubblico con competenze tecniche, presenza sul territorio e capacità di gestione operativa, come sottolinea Maria Cristina Urbano, Presidente ASSIV, l’Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari parte di ANIE Confindustria, che sarà tra le protagoniste a SICUREZZA 2025.
“La sicurezza urbana, e in questa includo anche i grandi eventi – specifica Urbano – è uno dei settori che ci vedono schierati in modo efficiente, con qualche piccola differenza tra le diverse situazioni. Concerti, fiere, manifestazioni sportive o eventi di richiamo internazionale come le Olimpiadi infatti sono eventi che richiedono un presidio acuto, concentrato e di breve durata. Si tratta di contesti in cui la vigilanza privata agisce in stretta sinergia con il pubblico nel momento in cui è necessario un controllo più puntuale e sono situazioni in cui riusciamo a dimostrare la capacità del settore privato di integrare la tecnologia, la formazione e la pianificazione sotto una regia condivisa”.
Vigilanza privata: settore che cresce, pronto ad ampliare il suo raggio d’azione
“Per comprendere meglio dinamiche e potenzialità del settore è utile fare un passo indietro. La vigilanza privata sta vivendo una fase di profondo cambiamento. Grazie anche a soluzioni basate su tecnologie di ultima generazione, come ad esempio l’intelligenza artificiale, le aziende sono pronte a crescere” aggiungono da Fiera Milano.
“La sicurezza non è più un optional, è percepita come un bene essenziale, un diritto, sia tra chi lavora nel settore produttivo sia tra i cittadini privati – prosegue Urbano. – E per sicurezza non intendo solo l’intervento in caso di reato. Le centrali operative sono già attrezzate per gestire segnali diversi e le aziende hanno già fatto investimenti significativi su telecamere intelligenti, IA, sensori IoT e control room sofisticate. Queste infrastrutture, supportate da personale tecnico e operativi addestrati, consentono un monitoraggio in tempo reale e una gestione integrata degli allarmi, ma non solo. Oggi le possibilità che i nostri istituti hanno sono molteplici e si possono estendere le attività ad analisi predittive, gestione dei dati e safety sul lavoro.
Il vero ostacolo è la lentezza delle procedure normative e burocratiche. Oggi, infatti, le imprese del settore si trovano spesso a operare con strumenti e competenze moderne, ma dentro un quadro giuridico che risale al Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza del 1931, che limita l’ambito d’azione alla sola tutela dei beni. Il risultato è un paradosso: le imprese sono pronte a investire in formazione, tecnologie, aggiornamenti, ma non riescono a mettere in campo personale qualificato nei tempi richiesti dal mercato. Una situazione che frena lo sviluppo imprenditoriale e rischia di compromettere l’efficienza stessa dei servizi di sicurezza offerti”.
Pubblico–privato, formazione e tecnologia: le due integrazioni chiave per il futuro della sicurezza
“Il futuro della vigilanza privata dipende da due integrazioni fondamentali – specifica la Presidente ASSIV. – La prima riguarda il rapporto tra pubblico e privato: oggi, nonostante le guardie giurate operino quotidianamente in contesti sensibili come aeroporti, stazioni e porti, svolgendo compiti che vanno ben oltre la semplice tutela dei beni, la normativa vigente continua a limitarne formalmente il ruolo. Questo crea una discrepanza tra ciò che accade nella realtà e quanto previsto dalla legge, rendendo urgente un aggiornamento normativo che riconosca il contributo effettivo alla sicurezza delle persone.
La seconda integrazione è interna al settore e riguarda la necessaria sinergia tra innovazione tecnologica e formazione del personale: le aziende stanno già investendo in strumenti avanzati come intelligenza artificiale, videosorveglianza intelligente e sensori di nuova generazione, ma per sfruttare appieno queste tecnologie è fondamentale disporre di operatori adeguatamente formati, in grado di gestirle con competenza e consapevolezza. In altre parole, la tecnologia non può funzionare senza il supporto di risorse umane qualificate, capaci di coniugare professionalità e innovazione”.
SICUREZZA 2025: laboratorio di innovazione e confronto
“Le collaborazioni tra attori pubblici e privati – evidenziano da Fiera Milano – sono quindi oggi un elemento chiave per la crescita del settore della vigilanza. In questo senso, SICUREZZA 2025 si conferma come il contesto ideale per valorizzare queste interazioni: tecnologie all’avanguardia, operatori specializzati, istituzioni, associazioni di categoria, forze dell’ordine e Protezione civile si incontrano e si confrontano in quello che è, a tutti gli effetti, un laboratorio dinamico di innovazione e confronto operativo”.
Formazione, aggiornamento e riconoscimento professionale sono temi centrali
“La formazione occupa quindi un ruolo centrale nella crescita del settore – aggiunge la Presidente Urbano. – Il comparto si articola oggi su più livelli professionali, con esigenze formative molto diverse: da un lato le guardie particolari giurate, soggette a un percorso normativo rigoroso, dall’altro gli operatori disarmati, spesso impiegati nei servizi fiduciari o di guardiania, per i quali manca una regolamentazione specifica. L’associazione opera su più fronti per supportare gli imprenditori nella promozione di una vera cultura della formazione e nell’attivazione di percorsi strutturati interni. Lavoriamo sul piano imprenditoriale per fornire stimoli e strumenti concreti, perché riteniamo che la formazione sia un investimento strategico: essenziale per attrarre nuove risorse, qualificare l’offerta e rafforzare la credibilità dell’intero comparto” conclude Urbano.
