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Nelle gare vige il principio dell’unicità dell’offerta. Ogni operatore economico può presentare una sola proposta

Nelle gare, la possibilità di presentare più proposte contrattuali – compatibili o incompatibili tra loro – deve essere espressamente prevista dalla lex specialis di gara. Altrimenti vige il principio dell’unicità dell’offerta.
E’ quanto ha specificato l’Autorità Anticorruzione con il parere di precontenzioso n. 90, approvato dal Consiglio di Anac l’11 marzo 2025.

La delibera riguarda una procedura di gara della prefettura di Caserta finalizzata alla selezione di operatori economici con i quali concludere un accordo quadro per l’affidamento del servizio di accoglienza di cittadini stranieri, da ospitare in centri fino a 50 posti. 

“Il principio di unicità dell’offerta, che impone agli operatori economici di presentare una sola proposta tecnica e una sola proposta economica, al fine di conferire all’offerta un contenuto certo ed univoco – sottolinea Anac -, è posto a presidio del buon andamento, dell’economicità e della certezza dell’azione amministrativa, per evitare che la stazione appaltante sia costretta a valutare plurime offerte provenienti dal medesimo operatore economico e a tutela della par condicio dei concorrenti, poiché la pluralità delle proposte attribuirebbe all’operatore economico maggiori possibilità di ottenere l’aggiudicazione o comunque di ridurre il rischio di vedersi collocato in posizione deteriore, a scapito dei concorrenti rispettosi della lex di gara che hanno presentato una sola e univoca proposta corrispondente alla prestazione oggetto dell’appalto, alla quale affidare la loro unica ed esclusiva chance di aggiudicazione”.

https://www.anticorruzione.it/documents/91439/281534687/Parere+di+precontenzioso+n.+90+del+11+marzo+2025.pdf/eb3e80b8-b53d-be52-6111-d03701d18e2e?t=1743495811657

Fonte: ANAC

Anac: Gara annullata in autotutela perché non individuato il corretto contratto di lavoro

Nell’individuare il Contratto nazionale di lavoro da applicare al personale impiegato nell’appalto, la Stazione appaltante è tenuta a seguire la metodologia indicata dal Codice dei contratti pubblici e dal recente Correttivo, verificando, in particolare, la stretta connessione dell’ambito di applicazione del contratto con le prestazioni dedotte nell’appalto. 

La corretta individuazione, nel bando di gara, del contratto collettivo applicabile, stante l’obbligo per l’operatore economico che adotti un diverso CCNL di dimostrare l’equivalenza delle tutele, risponde alla finalità di garantire che al personale impiegato nell’appalto siano riconosciute le giuste tutele economiche e normative, e che le prestazioni oggetto della commessa siano correttamente eseguite attraverso una vincolante connessione funzionale delle stesse con i profili professionali più appropriati.
E’ quanto ha chiarito Anac con il parere di precontenzioso N. 75 approvato dal Consiglio dell’Autorità del 3 marzo 2025, e recepito dalla stazione appaltante che ha provveduto ad annullare in autotutela gli atti di procedura di gara come richiesto da Anac.

L’atto dell’Autorità, di particolare importanza perché riguarda l’applicazione corretta del correttivo del Codice appalti in materia di contratto nazionale, faceva riferimento ad una gara di servizio di trasporto sanitario secondario nonché di servizio di trasporto materiale biologico, per un periodo di vigenza del contratto di 36 mesi, con importo a base di gara di 7.963.874,98 euro, da parte della stazione appaltante ASST Melegnano e della Martesana.

“La ratio che sorregge gli obblighi normativamente imposti dall’articolo 11 del Codice appalti, tanto sulla Stazione appaltante (individuazione negli atti di gara del CCNL applicabile) quanto sull’operatore economico (dimostrazione, in caso di applicazione di un diverso CCNL, che siano garantite tutele normative ed economiche equivalenti) è da ricercarsi nella duplice volontà del legislatore di apprestare un’adeguata tutela ai lavoratori impiegati nell’appalto e di garantire la corretta esecuzione della commessa”, scrive Anac nella delibera di precontenzioso. “Come affermato dalla giurisprudenza la corretta applicazione dei contratti collettivi conformemente alle rispettive sfere di applicabilità costituisce condizione imprescindibile per il regolare funzionamento del mercato del lavoro e per il dispiegarsi di una leale concorrenza tra imprese, in quanto finalizzata a garantire sia che il personale impiegato venga adeguatamente tutelato per la parte giuridica e per quella economica, sia che le prestazioni oggetto della commessa siano correttamente eseguite attraverso una vincolante connessione funzionale delle stesse con i profili professionali più appropriati”.

“Nel caso di specie, la Stazione appaltante non ha fornito alcuna prova di aver adottato la metodologia descritta nell’allegato I.01 del Codice, né di quella previamente suggerita dall’Autorità nella relazione illustrativa del bando tipo n. 1/2023, per l’individuazione del CCNL applicabile. Inoltre, tenuto conto di quanto rilevato dall’istante in merito alle ricerche effettuate sull’archivio del contratti del CNEL e dei contenuti della documentazione di gara, va rilevato che il CCNL Multiservizi non risulta strettamente connesso alle prestazioni oggetto dell’appalto, che afferiscono all’area socio-sanitaria e richiedono una specifica competenza e formazione professionale da parte degli addetti al servizio di trasporto in ambulanza”.

Per questo l’Autorità ha chiesto alla stazione appaltante di annullare la gara e, in sede di riedizione della gara, di “individuare il Contratto nazionale applicabile secondo il dettato dell’articolo 2 dell’allegato I.01 del Codice, determinando i conseguenti costi della manodopera.

Parere di precontenzioso n. 75 del 3 marzo 2025.pdf

Fonte: ANAC

La sicurezza arriva dal cielo, così funziona la vigilanza con i droni

Vedetta 2 Mondialpol, una delle aziende italiane leader nel settore della vigilanza privata, ha lanciato un nuovo servizio che, con l’ausilio di droni controllati a distanza, è in grado di pattugliare di giorno e di notte vaste aree. Come funziona e quali sono i vantaggi? Abbiamo osservato un drone in azione e visitato una delle centrali operative del gruppo

La sicurezza arriva dal cielo, così funziona la vigilanza con i droni | Sky TG24

Possono volare fino a 120 metri di altezza. Possono identificare dall’alto persone, targhe, oggetti. Si muovono di giorno e di notte in maniera sicura. E vengono controllati da centinaia di kilometri di distanza. Sono i droni utilizzati nel nuovo servizio di Vedetta 2 Mondialpol, una delle aziende leader in Italia nel settore della vigilanza privata con quasi cento anni di storia, 3.500 dipendenti e servizi che vanno dal trasporto e custodia valori alla sicurezza privata e aziendale fino alla videosorveglianza. Azienda che ha sviluppato internamente, con l’aiuto di un partner tecnologico, un sofisticato sistema di vigilanza aerea. Ecco come funziona e tutte le caratteristiche.

Il drone di sorveglianza esce dalla sua docking station e inizia la perlustrazione
Il drone di sorveglianza esce dalla sua docking station e inizia la perlustrazione

In cosa consiste la sorveglianza con i droni

Il servizio di vigilanza, già attivo presso diversi clienti sparsi per l’Italia, è composto da droni in grado di effettuare ronde, controlli specifici e interventi in caso di allarme in modo automatico, seguendo rotte preautorizzate. I droni non viaggiano “da soli” ma sono supervisionati da remoto, dalla centrale operativa di Vedetta 2 Mondialpol a Como, da guardie particolari giurate con certificazione di piloti di droni UAS, che controllano ogni movimento dei velivoli e, in caso di necessità, possono prendere i comandi e, allo stesso tempo, supportare i colleghi che si trovano sul territorio. Il servizio è pensato per la sorveglianza di grandi spazi, grandi aziende ma anche per il controllo di luoghi privati come comprensori residenziali, turistici, golf club, solo per fare alcuni esempi. Il compito dei droni è quello di effettuare delle ronde di monitoraggio ma possono ovviamente essere utilizzati per fare dei controlli preliminari in caso di scatto di allarme. Ma essendo dei concentrati di tecnologia possono anche essere utilizzati per altro, ad esempio controllare le strutture, le temperature o lo stato di efficienza di un campo fotovoltaico, solo per fare alcuni esempi.

Francesco Mura, responsabile del Progetto GODAT di Vedetta 2 Mondialpol

Il Progetto GODAT

A raccontarci e a farci conoscere il mondo dei droni per la sicurezza è il responsabile del Progetto GODAT (Gruppo Operativo Droni Aerei Terrestri) di Vedetta 2 Mondialpol, Francesco Mura: “Il servizio funziona in questo modo: noi installiamo il drone presso i nostri clienti, all’interno di una docking station che ha il compito di riparare, caricare e controllare il drone quando non è in funzionamento. L’utilizzo del drone in volo viene monitorato e controllato dalla nostra centrale operativa di Como da personale formato appositamente, che ha dovuto superare diversi corsi e ha preso attestati per diventare operatori di droni per il BVLOS (Beyond Visual Line of Sight – la modalità di volo in cui il pilota non ha contatto visivo con il mezzo, ma utilizza strumenti per mantenerne il controllo). Dunque il drone rimane sul posto e la guardia rimane in centrale operativa, anche a centinaia di kilometri di distanza”. I piccoli aeromobili funzionano indipendentemente dalle condizioni meteo e possono volare con vento, pioggia e anche durante nevicate moderate.

I droni sono equipaggiati con telecamera tradizionale e telecamera a infrarosso termico
I droni sono equipaggiati con telecamera tradizionale e telecamera a infrarosso termicoI droni sono equipaggiati con telecamera tradizionale e telecamera a infrarosso termico

La tecnologia dei droni

Partner tecnologico di Vedetta 2 Mondialpol è Aermatica 3D, azienda italiana che fornisce soluzioni applicative basate sui droni. “I velivoli che impiega Vedetta 2 – ci spiega il general manager dell’azienda, Paolo Marras – sono completamente automatici, in grado di volare in maniera automatica, in grado di fornire immagini video anche all’infrarosso termico, quindi sia di giorno che di notte, e sono in grado di individuare persone dove non ci devono essere e perlustrare ampie zone”. Uno degli aspetti forse più interessanti è che i droni “riposano” all’interno di uno scatolone, una docking station sorvegliata e collegata alla sala operativa, nel quale sono protetti quando non utilizzati e ricaricano le batterie. Una volta che il drone deve partire, in maniera del tutto autonoma (ma sempre controllata a distanza) la docking station si apre e in pochi secondi il velivolo parte. Molto interessante, conclude Marras, il fatto che “tutta la flotta di droni distribuiti sul territorio nazionale si può controllare dalla stessa centrale operativa in maniera completamente automatizzata e sicura”.

La centrale operativa di Como, dove vengono monitorati i droni a distanza
La centrale operativa di Como, dove vengono monitorati i droni a distanza

La tecnologia e la privacy

E a chi teme che droni e intelligenza artificiale possano sostituire il lavoro delle guardie o minare la privacy dei cittadini cosa risponde Vedetta 2 Mondialpol? “I droni assolutamente non vanno a sostituire il lavoro delle nostre guardie”, tiene a specificare Mura. “Anzi – continua – i nostri obiettivi sono due: il primo, offrire un servizio con una qualità più alta rispetto a prima, letteralmente con un’altra dimensione della qualità. Inoltre le nostre guardie non verranno sostituite da questa tecnologia, ma anzi noi cercheremo di innalzare il loro lavoro e di farle crescere insieme a noi”. Per quanto riguarda la privacy da Vedetta 2 Mondialpol spiegano di essere riusciti a creare un documento di calcolo del rischio dell’utilizzo dei droni per la videosorveglianza in siti privati che è stato accettato dal Garante della Privacy e non comporta problemi alle persone sorvolate o riprese. “La parola intelligenza artificiale, utilizzata soprattutto vicino ai droni, fa paura – conclude Mura – ma quello che vogliamo fare è cercare di normalizzare questo concetto, garantendo servizi con una qualità molto alta per i nostri clienti e, allo stesso tempo, anche una sicurezza maggiore per le nostre guardie, che non sempre sanno a cosa vanno incontro quando suona un allarme”.

Daniele Semeraro

Daniele Semeraro – tg24.sky.it

A Montecatini Terme, aumentata la sicurezza urbana con il patto ‘Mille occhi sulla città’

Siglato da prefettura, comune e vigilanza privata per un controllo integrato del territorio

È stato siglato ieri, in prefettura a Pistoia, il protocollo d’intesa ‘Mille occhi sulla città’, un progetto che valorizza la collaborazione tra Forze dell’ordine e vigilanza privata per rafforzare la sicurezza urbana nel comune di Montecatini Terme.

A sottoscrivere l’accordo, il prefetto Licia Donatella Messina, il sindaco Claudio Del Rosso e i rappresentanti degli istituti di vigilanza, alla presenza del questore e dei comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

L’iniziativa punta a rendere ancora più efficace la sicurezza partecipata, integrando le risorse pubbliche e private in un’ottica di collaborazione e complementarità.

Nello specifico le guardie giurate, durante i loro servizi, segnaleranno alle sale operative delle Forze di polizia situazioni sospette o rilevanti per la prevenzione dei reati e la tutela del territorio. Tra queste, minori non accompagnati, anziani in difficoltà, ostacoli stradali pericolosi, episodi di bullismo o vandalismo.

Le modalità operative saranno definite dal questore attraverso un ‘tavolo tecnico’, che vedrà la partecipazione di rappresentanti delle Forze di polizia, della Polizia municipale e degli istituti di vigilanza aderenti, tra cui Corpo vigili giurati, Fidelity and Security Srl, Il Globo vigilanza Srl, Securitas Metronotte Toscana Srl, Sicuritalia Ivri SpA e Rangers S.r.l.

Il prefetto ha evidenziato nell’incontro l’ulteriore passo in avanti rappresentato dal protocollo per la sicurezza della città, che si aggiunge al potenziamento della videosorveglianza per garantire ai cittadini un ambiente più sicuro, grazie a una rete capillare di ‘occhi’ attenti a ogni segnale di rischio o criticità.

Fonte: Ministero dell’Interno