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Incentivi all’assunzione: ANPAL aggiorna la guida delle agevolazioni nazionali e regionali

Incentivi all’assunzione : ANPAL aggiorna la guida delle agevolazioni nazionali e regionali

L’ANPAL, Agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro, ha di recente pubblicato un’utile guida riassuntiva degli incentivi per le assunzioni del personale. 

Come specificato nella premessa del documento, La “ Guida Incentivi all’assunzione e altre agevolazioni ” fornisce un quadro di sintesi degli interventi, attualmente vigenti per favorire l’occupazione e ridurre gli squilibri del mercato del lavoro per particolari categorie di lavoratori. 

La Guida è suddivisa in tre sezioni: incentivi nazionali, altre agevolazioni nazionali e incentivi regionali. Al suo interno 39 schede di sintesi di altrettanti incentivi di natura normativa ; economica o contributiva riconosciuti ai datori di lavoro che procedono con nuove assunzioni. 

L’agenzia rimanda, per la consultazione delle fonti documentali nazionali, al Repertorio nazionale degli incentivi occupazionali e del lavoro di ANPAL, mentre per gli incentivi regionali, in ciascuna scheda, è presente un link di riferimento che conduce alla pagina di consultazione delle fonti. 

Per chi intende procedere con l’assunzione di nuove risorse, c’è da tenere in considerazione l’ipotesi al quanto probabile che alcuni sgravi contributivi non vengano rinnovati. Si tratta delle decontribuzioni rivolte ai giovani under 36 ; alle donne svantaggiate, entrambe previste dalla Legge di Bilancio 2023, e lo sgravio contributivo per l’assunzione dei percettori di RDC e l’ incentivo NEET, tutti in scadenza al 31 dicembre 2023. Queste agevolazioni potrebbero essere sostituite nel 2024 dalla super deduzione al 20 o al 30 per cento del costo del lavoro, prevista dai decreti attuativi della riforma fiscale in fase di discussione in Parlamento.  

Fonte: Lavorosì

Fringe benefit : Prestiti ai dipendenti, il decreto Anticipi cambia la tassazione

Fringe benefit : Prestiti ai dipendenti, il decreto Anticipi cambia la tassazione

Con la conversione del decreto Anticipi, è stata modificata la normativa fiscale riguardo ai finanziamenti concessi dai datori di lavoro ai dipendenti. 

La normativa previgente stava infatti provocando, dopo il repentino rialzo dei tassi di riferimento varato dalla Bce nell’ultimo anno, un pesante aggravio a carico delle lavoratrici e dei lavoratori. 

La nuova norma prevede che il tasso ufficiale di riferimento per determinare l’eventuale fringe benefit non sarà più quello di fine anno. Il tasso ufficiale di riferimento per i prestiti a tasso fisso diventa quello in vigore al momento della stipula, mentre per i prestiti a tasso variabile diventa quello alla data di scadenza di ciascuna rata. 

La nuova norma avrà un impatto sensibile nel settore bancario dove la concessione di finanziamenti ai dipendenti a titolo di fringe benefit risulta una prassi assai frequente. 

LA PREVIGENTE NORMATIVA : 

La normativa previgente all’intervento predisposto con la conversione in legge del DL Anticipi prevedeva che, “in caso di concessione di prestiti si assume il 50 per cento della differenza tra l’importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di sconto vigente al termine di ciascun anno e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi” ( art. 51, comma 4, lett. b) TUIR ). Tale criterio di determinazione si applicava a qualsiasi forma di finanziamento comunque erogato dal datore di lavoro mentre l’imponibile è determinato dal beneficio sugli interessi del prestito. 

Il datore di lavoro doveva calcolare il benefit al momento del pagamento di ciascuna rata confrontando il tasso applicato al prestito con il tasso BCE (TUR in vigore alla fine dell’anno precedente), per poi procedere al conguaglio alla fine dell’anno sulla base del tasso BCE vigente al termine del periodo d’imposta. 

La disposizione così strutturata aveva il vantaggio di semplificare la quantificazione del benefit concesso ma, durante i periodi di innalzamento dei tassi, si è dimostrata altrettanto inadeguata in quanto ha reso iniquo il prelievo fiscale riducendo così la convenienza del benefit. 

NUOVO REGIME FISCALE : 

Con la sostituzione del primo periodo dell’art. 51, comma 4, lettera b), TUIR operata dall’art.3, comma 3-bis, introdotto in sede di conversione del DL Anticipi viene modificato il criterio di calcolo del beneficio relativo alla concessione di prestiti al lavoratore da parte del datore di lavoro. 

In base alla nuova disciplina, in caso di concessione di prestiti, ai fini della determinazione dell’imponibile, si assume il 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di riferimento vigente alla data di scadenza di ciascuna rata o, per i prestiti a tasso fisso, alla data di concessione del prestito (in luogo del tasso ufficiale di sconto vigente al termine di ciascun anno), e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi prestiti. 

Il principale elemento di novità della nuova disciplina è rappresentato dalla distinzione tra prestiti a tasso variabile e prestiti a tasso fisso. Nel primo caso, il TUR di riferimento sarà quello vigente alla data di scadenza di ciascuna rata; nel secondo caso, il TUR di riferimento sarà quello alla data in cui il contratto viene stipulato. 

Le nuove regole sono applicabili a decorrere dal periodo d’imposta 2023. I datori di lavoro dovranno pertanto effettuare operazioni di conguaglio delle maggiori ritenute operate nel corso dell’anno procedendo al rimborso delle somme indebitamente trattenute.

Fonte: Lavorosì

ICMQ: Whistleblowing e gli obblighi del D.Lgs 24/2023: Opportunità e soluzioni per la gestione delle segnalazioni ed integrazione con i sistemi di gestione. 7 febbraio 2024

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ICMQ: Whistleblowing e gli obblighi del D.Lgs 24/2023: Opportunità e soluzioni per la gestione delle segnalazioni ed integrazione con i sistemi di gestione. 7 febbraio 2024

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 e gli obblighi del D.Lgs 24/2023:

Opportunità e soluzioni per la gestione delle segnalazioni

ed integrazione con i sistemi di gestione

Formazione a distanza (FAD)

7 Febbraio 2024 ore 9.00 – 18:00

Con il patrocinio di

PRESENTAZIONE

Il corso prevede l’illustrazione della normativa di riferimento, con specifico riguardo alle condotte oggetto di segnalazione, all’individuazione dei segnalanti ed alle caratteristiche del sistema di gestione delle segnalazioni delineato dal legislatore. In questo contesto, saranno approfonditi anche gli aspetti connessi alla figura del Gestore ed alla gestione delle segnalazioni, unitamente alle tutele nei confronti del segnalante.

Saranno approfonditi, sotto il profilo teorico e pratico, i requisiti organizzativi e tecnologici atti a garantire il rispetto del dettato normativo anche alla luce dei correlati adempimenti previsti dalla vigente normativa in materia di protezione dei dati personali (GDPR), con particolare focus sul rispetto della privacy del segnalante.

OBIETTIVI

Il corso, con un taglio pratico-operativo, mira a trasmettere ai discenti le conoscenze e gli strumenti utili a:

DESTINATARI

Gestori delle segnalazioni, Responsabili Anticorruzione, HR Manager e Responsabili parità di genere, DPO, Responsabili dei Sistemi Informativi, Auditor/Esperti/Componenti Odv Dlgs 231/2001, Responsabili sistemi di gestione, Titolari degli organi di controllo, Compliance manager, CFO, Datori di Lavoro, Consulenti, Professionisti della Security e tutti coloro che intendono approfondire il tema.

STRUTTURA DEL CORSO

Il corso la durata di 8 ore con orario 9:00/18:00 in modalità FAD SINCRONA.

Per partecipare ai corsi in FAD non occorrono particolari strumenti: è sufficiente una buona connessione ad internet ed un PC dotato di videocamera; la piattaforma interattiva per la gestione delle lezioni che sarà comunicata successivamente e messa a disposizione da ICMQ. Una volta iscritti, riceverete una mail/calendar con il link per la connessione e l’orario. A questo punto, basterà cliccare sul link indicato, scaricare l’applicazione per accedere alla piattaforma e quindi al vostro corso. Materiale didattico fornito in formato elettronico.

ATTESTATI

Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

CREDITI

Saranno riconosciuti 8 crediti formativi validi per il mantenimento delle certificazioni DPO – Data Protection Officer, Esperti – Auditor 231 e Componenti Organismo di Vigilanza e Professionisti Security, al superamento del test di valutazione.

DOCENTI

Dott.ssa Antonella Del Re: Lead Auditor ISO 37001:2016 certificato AICQ SICEV. Responsabile anticorruzione e Organismo di vigilanza ai sensi del D.Lgs.231/01 in diverse realtà italiane. Docente e valutatore ISO 37301:2021 (sistemi di gestione della compliance) e ISO 9001:2015 (sistemi di gestione della qualità) Esperto in progettazione ed implementazione di sistemi di gestione di prevenzione dei reati. Privacy specialist e DPO.

Dott.ssa Chiara Delaini – consulente specializzata in protezione dei dati, sicurezza delle informazioni, gestione e archiviazione digitale e relative valutazioni di conformità, disegno organizzativo ed ingegneria di processo. Certificata Data Protection Officer secondo la UNI 11697, si occupa di consulenza e formazione, scrive articoli per riviste specializzate in ambito giuridico, tecnologico o organizzativo e ricopre il ruolo di esaminatore per certificazioni delle persone in materia di protezione dei dati personali.

Avv. Gianluca Mulè di Tonucci & Partners,  componente di numerosi Organismi di Vigilanza sensi del D.Lgs. n. 231/2001, Advanced training teacher e counselor con pluriennale e significativa esperienza in materia di compliance e Modelli Organizzativi. Docente e consulente per la progettazione ed implementazione di Sistemi di Gestione Anticorruzione UNI ISO 37001:2016. Docente in materia di compliance e sistemi di gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro ed Ambiente. Docente qualificato per i corsi “Auditor 231, componente OdV 231 ed esperto 231”. Esperto in progettazione ed implementazione compliance programs, risk assessment, Modelli Organizzativi ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, anticorruzione, antiriciclaggio e salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

PROGRAMMA

  • L’istituto del “whistleblowing”: l’evoluzione della normativa di riferimento fino al D.Lgs. n. 24/2023
  • Le best practice di settore: le Linee Guida Anac e la Guida Operativa di Confindustria
  • L’ambito oggettivo di applicazione: gli enti interessati, le violazioni oggetto di segnalazione e quelle escluse dall’ambito di operatività della normativa (casistiche)
  • Le differenti categorie di segnalante
  • I canali interni di segnalazione: caratteristiche; segnalazione scritta e orale
  • Il Gestore del canale: requisiti, composizione, compiti
  • Gli adempimenti in materia di comunicazione e formazione
  • La segnalazione all’ANAC e la divulgazione pubblica
  • Protezione del segnalante e delle persone segnalate: la riservatezza dell’identità;
  • Come garantire la riservatezza:
  • misure di sicurezza essenziali per i canali di segnalazione (e valutazione delle piattaforme);
  • informazioni dalla linea guida ANAC;
  • segnalazioni anonime e identificate: misure per comunicare con il segnalante;
  • accesso da parte dei gestori: modalità di gestione sicura delle segnalazioni;
  •  Segnalazioni e adempimenti relativi al trattamento dei dati personali:
  • informativa ai segnalanti;
  • individuazione del fornitore della piattaforma quale responsabile del trattamento dei dati;
  • autorizzazione al trattamento dei dati al gestore delle segnalazioni e vincolo di segretezza;
  • vincolo di segretezza per le eventuali ulteriori funzioni coinvolte nella fase istruttoria;
  • aggiornamento del registro dei trattamenti;
  • valutazione dei rischi e DPIA;
  • informazioni da inserire in procedura;
  • La gestione delle segnalazioni da parte del segnalante: regole e spunti operativi
  • Le tutele in favore del segnalante
  • Profili sanzionatori
  • Le interazioni con la ISO 37001 e con il Modello Organizzativo ex D.Lgs. n. 231/2001.
  • Valutazione di casi pratici e soluzioni operative

Scarica la scheda di iscrizione al corso.

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Dal 1° gennaio digitalizzazione integrale degli appalti: arrivano indicazioni congiunte Anac-MIT

Dal 1° gennaio digitalizzazione integrale degli appalti: arrivano indicazioni congiunte Anac-MIT

Dal 1° gennaio 2024 la digitalizzazione integrale del ciclo degli appalti acquisisce piena efficacia, come previsto dal nuovo Codice degli Appalti e dagli impegni presi con il Pnrr.
Verranno meno i regimi transitori di pubblicità legale nei contratti pubblici, le attività riguardanti il ciclo di vita dei contratti pubblici e rientranti nell’ecosistema di approvvigionamento digitale e l’utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale certificate da parte delle stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate, anche con riserva. La disciplina in tema di digitalizzazione sarà applicabile anche alle procedure di affidamento comprese nel Pnrr avviate a partire dal 1° gennaio 2024. E’ quanto stabilisce la delibera predisposta da Anac, d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per assicurare alle stazioni appaltanti e agli operatori economici l’esaustività delle indicazioni relative all’intero ciclo di vita dei contratti pubblici.

Dal 1° gennaio 2024, la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici di Anac renderà disponibili, mediante interoperabilità, i servizi e le informazioni necessari allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, anche per garantire l’assolvimento degli obblighi di trasparenza previsti all’articolo 28 del Codice. 

Al fine di consentire il passaggio ai nuovi sistemi, il 31 dicembre 2023, saranno modificate le condizioni di utilizzo del sistema Simog e sarà dismesso il servizio SmartCIG. A decorrere dal 1° gennaio 2024 sarà attivata da Anac la Piattaforma dei Contratti Pubblici che interopererà con le piattaforme di approvvigionamento digitale utilizzate dalle stazioni appaltanti per la gestione di tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici, tra cui il rilascio del Cig (codice identificativo gara) per le nuove procedure di affidamento e l’assolvimento degli obblighi di pubblicità in ambito comunitario e nazionale, nonché degli obblighi di trasparenza.

Tale processo di digitalizzazione richiede alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti la necessità di cambiare le modalità di svolgimento delle procedure di gara, imponendo loro, in primo luogo, l’utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale certificate e interoperabili. 

La rilevante novità per il sistema Paese, che si sostanzia nella concreta attuazione delle norme del nuovo Codice Appalti, ha suggerito l’adozione della presente Comunicazione al fine di individuare le attività che devono essere realizzate in via preliminare per poter operare in modalità digitale e chiarire alcuni aspetti applicativi relativi al passaggio ai nuovi sistemi. 

I documenti

Delibera n. 582 del 13 dicembre 2023 – Adozione comunicato relativo avvio processo digitalizzazione.pdf

Intesa MIT – Del. n. 582 – 13.12.2023.pdf

Fonte: ANAC