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Buone nuove per il welfare aziendale 2025

Welfare written on a speechbubble

I commi da 386 a 391 e da 395 a 398 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2025, agevolano i lavoratori dipendenti neoassunti, in relazione alle spese connesse alla locazione dell’abitazione di residenza trasferita nel comune di lavoro, e i dipendenti in generale, per la cessione di beni e servizi e per le spese da loro sostenute in relazione all’abitazione principale. Inoltre, è previsto un trattamento integrativo speciale, non imponibile, per i lavoratori di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, e del comparto del turismo, compresi gli stabilimenti termali.

Il regime in favore dei neoassunti (commi da 386 a 389) – I commi da 386 a 389 introducono un regime temporaneo di favore per i lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1°gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, stabilendo, per i primi due anni dalla data di assunzione, la non concorrenza alla formazione del reddito ai fini fiscali (e non ai fini contributivi), entro il limite complessivo di 5mila euro annui, delle somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti stessi (comma 386).

Tale agevolazione è consentita al ricorrere delle seguenti condizioni:

  • importo del reddito da lavoro dipendente, percepito nell’anno precedente la data di assunzione, non superiore a 35mila euro;
  • trasferimento della residenza nel comune di lavoro qualora questo sia situato a più di cento chilometri di distanza dal comune di precedente residenza;
  • rilascio da parte del lavoratore dipendente al datore di lavoro di apposita dichiarazione, ai sensi dell’articolo 46 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa (Dpr n. 445/2000), nella quale lo stesso attesti il luogo di residenza nei sei mesi precedenti la data di assunzione (da 387 a 389).

Il regime in favore della generalità dei dipendenti (commi 390 e 391) – I commi 390 e 391 aumentano il limite dell’importo non imponibile di alcuni valori dei lavoratori dipendenti, per il corrente periodo d’imposta e i due successivi.

Infatti, derogando al vigente limite di 258,23 euro (articolo 51, comma 3, prima parte del terzo, periodo, del Tuir), per i periodi d’imposta 2025, 2026, e 2027, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di mille euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme, erogate o rimborsate, agli stessi lavoratori, dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per la locazione dell’abitazione principale o per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.

Tale limite è elevato a 2mila euro per i lavoratori dipendenti con figli, compresi quelli nati fuori del matrimonio, riconosciuti e i figli adottivi, affiliati, o affidati, che posseggano un reddito complessivo, computando anche le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica, non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili (articolo 12, comma 2, del citato Tuir).

Il beneficio di non imponibilità entro i predetti limiti si applica a condizione che il lavoratore dipendente:

  • dichiari al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli
  • rilasci al datore di lavoro apposita dichiarazione, nella quale attesti il luogo di residenza nei sei mesi precedenti la data di assunzione.

Infine, rileviamo che, come chiarito dalla lettura dalle circolari dell’Agenzia delle entrate nn. 5/E del 7 marzo 2024, e 23/E del 1° agosto 2023, le predette agevolazioni si possono ritenere implicitamente applicabili anche ai redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, di cui all’articolo. 50 del Tuir (commi 390 e 391)

Il trattamento integrativo per i lavoratori di ristorazione e turismo (commi da 395 a 398) – I commi da 395 a 398, riconoscono ai lavoratori privati degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (articolo 5, legge n. 287/1991), e ai lavoratori del comparto del turismo, ivi compresi gli stabilimenti termali, per il periodo dal 1° gennaio 2025 al 30 settembre 2025, un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario, ai sensi del Dlgs n. 66, effettuate nei giorni festivi.

Il trattamento integrativo è erogato a condizione che:

  • i predetti lavoratori siano titolari di reddito da lavoro dipendente di importo non superiore a 40mila euro nel periodo d’imposta 2024
  • i lavoratori stessi ne facciano richiesta al datore di lavoro, dichiarandovi, per iscritto, l’importo del reddito di lavoro dipendente conseguito nel 2024.

In caso di erogazione delle somme, i relativi importi sono indicati nella Certificazione unica e il sostituto d’imposta recupera il credito maturato per detta erogazione tramite compensazione (commi da 395 a 398).

Scarica l’estratto della Legge di Bilancio 2025

Fonte: Lavorosi.it

Vedetta 2 Mondialpol: Open Day per il Reclutamento nella Sicurezza Privata

Il settore della sicurezza privata sta vivendo una fase di forte crescita, ma al tempo stesso è caratterizzato da una significativa carenza di risorse umane qualificate. Le aziende del settore sono costantemente alla ricerca di nuovi professionisti, offrendo opportunità di impiego e sviluppo per coloro che desiderano intraprendere un percorso lavorativo stabile e professionalizzante.

Per rispondere a questa crescente domanda, Vedetta 2 Mondialpol organizza un Open Day dedicato al reclutamento di nuovi operatori della sicurezza privata da inserire nelle proprie aziende. L’evento è rivolto a candidati motivati che vogliono inserirsi in un settore con ampie prospettive di crescita o migliorare la propria posizione lavorativa.

Durante l’Open Day, i partecipanti potranno incontrare il team delle risorse umane, conoscere le opportunità offerte dall’azienda e candidarsi per le posizioni di guardia giurata, aspirante guardia giurata e operatore dei servizi di sicurezza.

L’evento si terrà sabato 8 marzo 2025, dalle ore 09:30 alle 18:30, presso il centro commerciale Terranova di Olbia (SS). I candidati interessati sono invitati a presentarsi con il proprio curriculum vitae.

Il mercato della sicurezza privata non solo offre impieghi sempre più richiesti, ma anche reali possibilità di crescita all’interno di aziende strutturate che investono sulle proprie risorse. Le professioni della sicurezza privata rappresentano un’opportunità concreta per costruire un futuro lavorativo solido e di alta professionalità, sviluppando competenze tecniche e operative in un settore in continua evoluzione.

ANAC: Appalti e valutazione di equivalenza CCNL. Una questione sempre aperta

L’ANAC, con Delibera n. 14/2025, è intervenuta con una delle prime pronunce in tema illustrazione dei criteri indicati nel cd. ”Correttivo appalti” (D.Lgs. n. 209/2024) in merito al criterio di equivalenza tra CCNL.

Nell’ambito di una procedura aperta per l’affidamento del servizio d, l’ANAC si è espressa in merito al giudizio finale di non equivalenza del CCNL offerto dall’operatore (CONFSAL – ANISA) con il CCNL indicato negli atti di gara (FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI – ANGAF).

Nella delibera viene affermato che tale giudizio sia rimesso alla discrezionalità della Stazione appaltante ed è sindacabile dall’Autorità solo per vizi di macroscopica irragionevolezza o illogicità.

L’Autority ritiene che, in caso di adozione di diverso CCNL indicato dalla stazione appaltante, la dichiarazione di equivalenza debba “dimostrare che il diverso CCNL adottato, al di là del nomen iuris, garantisca tutele equiparabili. … La valutazione deve necessariamente avere ad oggetto sia le tutele economiche che quelle normative in quanto complesso inscindibile”. 

Tutele economiche – L’ANAC suggerisce di effettuare la valutazione di equivalenza prendendo a riferimento le componenti fisse della retribuzione globale annua costituite dalle seguenti voci:

  1. retribuzione tabellare annuale;
  2. indennità di contingenza;
  3. Elemento Distinto della Retribuzione – EDR;
  4. eventuali mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima);
  5. ulteriori indennità previste.

Tutele normative – Con riferimento alla valutazione di equivalenza delle tutele normative, invece, vengono presi a riferimento i parametri relativi a: 

  1. la disciplina concernente il lavoro supplementare e le clausole elastiche nel part-time;
  2. la disciplina del lavoro straordinario, con particolare riferimento ai suoi limiti massimi, con l’avvertenza che solo il CCNL leader può individuare ore annuali di straordinario superiori alle 250. Lo stesso non possono fare i CCNL sottoscritti da soggetti privi del requisito della maggiore rappresentatività;
  3. la disciplina compensativa delle ex festività soppresse, che normalmente avviene attraverso il riconoscimento di permessi individuali; la durata del periodo di prova;
  4. la durata del periodo di preavviso;
  5. durata del periodo di comporto in caso di malattia e infortunio;
  6. malattia e infortunio, con particolare riferimento al riconoscimento di un’eventuale integrazione delle relative indennità;
  7. maternità ed eventuale riconoscimento di un’integrazione della relativa indennità per astensione obbligatoria e facoltativa;
  8. monte ore di permessi retribuiti;
  9. bilateralità;
  10. previdenza integrativa;
  11. sanità integrativa. 

Per la valutazione corretta dell’equivalenza, l’ANAC fa espresso richiamo alla circolare 28 luglio 2020, del 28.07.2020 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, la stazione appaltante può ritenere sussistente l’equivalenza in caso di scostamenti marginali in un numero limitato di parametri pari a 2. 

Sulla base di tali presupposti, considerato che nel caso in esame il suddetto numero di parametri è stato superato, la Stazione appaltante, attenendosi agli indirizzi dell’ Autorità in tema di valutazione di equivalenza delle tutele, ha ritenuto che il CCNL indicato dall’operatore economico non garantisse tutele equiparabili.  

L’ANAC, in coerenza con l’argomento dell’Istanza presentata, nel corso della pronuncia ha richiamato anche il nuovo allegato I.01 (art. 4, commi 1, 2, 3, 4) introdotto con il c.d. “Correttivo Appalti”. 

Nel corso dell’ iter parlamentare questo allegato a subito diverse modifiche  per definire in modo condiviso dei criteri per individuare le associazioni datoriali realmente rappresentative.  ABI Confcooperative, Ania, Confindustria, Confcommercio, Legacoop il 30 novembre 2024 presentarono un documento alle Commissioni Ambiente e Lavoro di Camera e Senato per evidenziare i criteri ritenuti dalle stesse più aderenti ad una verifica della maggiore rappresentatività comparata. Nel dettaglio:

  1. storicità della presenza della Confederazione/Associazione nel panorama delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva;
  2. rilevazione del numero dei rapporti di lavoro regolati, nell’ambito di ciascun settore produttivo o per forma di impresa, da un determinato CCNL di categoria;
  3. partecipazione delle associazioni sottoscriventi il contratto, ovvero delle loro articolazioni confederali, ad organismi di rappresentanza europei ed internazionali;
  4. costituzione di forme di previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa e fondi di formazione professionale, dando luogo ad uno strutturato sistema di welfare di prossimità sulle anzidette tematiche. 

a cura di WST Law & Tax

Fonte: Lavorosi.it

Sicurezza: un diritto di tutti che va oltre le divisioni politiche


La sicurezza è tema centrale nella vita di ogni cittadino e rappresenta un pilastro fondamentale per il funzionamento armonioso della società. Tuttavia, troppo spesso viene affrontata in modo polarizzante, con il rischio di ridurla a una mera bandiera politica. Questo atteggiamento può distogliere l’attenzione dalla vera essenza della questione: la sicurezza non ha colore politico e dovrebbe essere una priorità condivisa da tutte le forze politiche, indipendentemente dalla loro collocazione ideologica.

E’ quindi condivisibile quanto sottolineato dagli esponenti di Fratelli d’Italia ad Alghero dove in Consiglio Comunale maggioranza ed opposizione non hanno trovato la quadra per l’implementazione di servizi di sicurezza privati a favore della collettività. Purtroppo episodi come questo rischiano di alimentare una dialettica conflittuale che non giova alla ricerca di soluzioni efficaci e condivise. Il tema della sicurezza merita di essere affrontato con un approccio pragmatico, capace di andare oltre le divisioni partitiche.

Un esempio virtuoso di come la sicurezza possa essere trattata in modo costruttivo viene dalla nostra associazione: attraverso un confronto costante con il governo e le amministrazioni locali, ASSIV lavora per promuovere soluzioni efficaci e bilanciate, che tengano conto sia della necessità di protezione che del rispetto delle libertà individuali. Questo approccio dimostra come sia possibile affrontare il tema della sicurezza senza cadere in una contrapposizione ideologica, ma anzi favorendo un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti.

La vera sfida del nostro tempo consiste infatti nel bilanciare efficacemente sicurezza e libertà. Una società sicura non può prescindere dal rispetto delle libertà individuali, e viceversa. Questo equilibrio richiede un impegno congiunto e trasversale da parte di tutte le forze politiche, che devono collaborare per sviluppare strategie che garantiscano la protezione dei cittadini senza compromettere i diritti fondamentali.

È fondamentale che la sicurezza venga inserita nell’agenda politica di tutti i partiti, non come terreno di scontro ideologico, ma come spazio di confronto costruttivo. Solo attraverso un dialogo aperto e collaborativo è possibile elaborare programmi efficaci che rispondano alle reali esigenze della popolazione. Questo approccio richiede la volontà di superare le barriere partitiche e di riconoscere che, quando si tratta di sicurezza, ciò che conta non è l’appartenenza politica, ma l’efficacia delle soluzioni proposte.

La sicurezza non è insomma né di destra né di sinistra: è un diritto fondamentale di ogni cittadino e una responsabilità collettiva. Le forze politiche hanno il dovere di collaborare per garantire un ambiente sicuro e libero per tutti. Solo attraverso un impegno condiviso e una visione unitaria è possibile affrontare con successo le sfide legate alla sicurezza nel mondo contemporaneo.

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