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Il Talk “Safety e Security: Sicurezza come Responsabilità Condivisa” a Sicurezza 2025

Il Talk “Safety e Security: Sicurezza come Responsabilità Condivisa” a Sicurezza 2025

di Monica Bertolo – 25 Novembre 2025

Safety & Security - Talk Show Sicurezza 2025

Davvero molti i messaggi, gli approfondimenti e le indicazioni sul presente e sul futuro della sicurezza e del comparto che S News ha elaborato e condiviso con il settore a Sicurezza, la manifestazione fieristica da pochi giorni conclusasi a Fiera Milano, grazie alla stretta sinergia con tutta la filiera, con stakeholders ed esperti del settore provenienti dalle aziende, dalle associazioni di categoria, dall’università , dalle istituzioni e ordini professionali, grazie a ben 8 talk shows, a partire da quello organizzato da ASSIV con S News dal titolo “Safety & Security: la Sicurezza come Responsabilità Condivisa. Prospettive per la tutela di lavoratori e imprese”.

Moderato dalla scrivente Monica Bertolo, Direttore S News, il talk ha visto la partecipazione di Umberto Saccone, Direttore del Corso Executive “Security Risk Management” alla LUISS Business School, di Natalia Trapani, Professore associato di Impianti industriali meccanici dell’Università degli Studi di Catania, di Antonio Di Prima, Amministratore Delegato dell’Istituto di Vigilanza Coopservice Spa e di Maria Cristina Urbano, Presidente di ASSIV.

I contenuti del Talk “Safety e Security”

In meno di 25 minuti i relatori hanno saputo condensare la fotografia attuale e le prospettive possibili sul fronte della valenza dell’Unicità del Sistema Sicurezza, tema approfondito dal professor Saccone, andando a delineare poi i Modelli Organizzativi Integrati di Safety e Security, argomento trattato dalla professoressa Trapani. L’ingegner Di Prima, alla luce di quanto scaturito dall’apporto degli accademici, ha portato il ragionamento sul campo operativo, grazie alla sua grande esperienza in un Istituto di Vigilanza ben strutturato come Coopservice. La presidente Urbano, esaminando tutti gli apporti, ha ben evidenziato come il panorama d’intervento per gli Istituti di Vigilanza si possa quindi allargare e, alla luce anche delle molteplici indicazioni normative prese in esame e specificate dalla professoressa Trapani, oltre alla chiara proposta di defiscalizzazione degli oneri di sicurezza presentata dal professor Saccone, ha fornito precisazioni su cosa e come fare affinché venga riconosciuta alle Imprese di Servizi di Sicurezza una valenza più ampia.

Ricco dunque di contenuti e di proposte operative il talk che qui di seguito viene presentato, tenutosi sul set televisivo di S News, nell’ottica del costruttivo networking di valore che contraddistingue la testata giornalistica tecnico-scientifica, le organizzazioni e i professionisti che con essa strettamente interagiscono e collaborano.

Buona visione!

Leggi l’articolo su S News

ICMQ: CRISIS & COMMUNICATION MANAGEMENT – Formazione a distanza – 2 dicembre 2025 dalle ore 9:00 alle ore 18:00

La capacità di reagire prontamente alla crisi e gestirla, non è solo una competenza, ma una necessità strategica, in quanto anche il più piccolo evento può scatenare conseguenze imprevedibili. Non si tratta esclusivamente di rispondere alle emergenze, ma di saper navigare l’incertezza, anticipare le criticità e mantenere il controllo quando sembra sfuggire. Il vero Crisis Management è un mix di prontezza mentale, chiarezza di ruoli e responsabilità, decisioni rapide e comunicazione strategica che consente di trasformare anche le crisi più complesse in occasioni di rafforzamento. In situazioni di emergenza è inoltre fondamentale adottare una comunicazione che favorisca un efficace scambio di informazioni tra tutte le figure coinvolte e finalizzata a gestire la crisi.

Questo corso si propone di fornire conoscenze e strumenti concreti al fine di porre in essere strategie comunicative adeguate durante una crisi e un’emergenza (crisi aziendali, disastri naturali, emergenze sanitarie), unendo alle tradizionali competenze tecnico-professionali quelle di esperti del settore. I mutati scenari costringono a considerare non solo la crisi ma anche l’effetto mediatico e digitale che ne consegue. Nulla può essere nascosto, l’amplificazione dei social media e dei commenti che si diffondono nel web grazie ad impietosi algoritmi costringono a mantenere un aggiornamento continuo sulle tecniche necessarie per difendere l’immagine e la reputazione di enti, istituzioni e organizzazioni.

Il corso mira quindi a dotare i partecipanti di risorse comportamentali, gestionali ed emotive, per favorire la reazione tempestiva alla crisi, gestire rapidamente ed efficacemente la selezione e diffusione dei dati, la definizione del proprio storytelling e contenere il rischio reputazionale, tenendo presente il profilo di chi riceve la comunicazione.

Verrà rilasciato un attestato di frequenza e saranno riconosciuti 8 crediti formativi validi per il mantenimento della certificazione Professionisti della Sicurezza UNI 10459  al superamento del test di valutazione. 

I Responsabili e gli Addetti SPP, che ne faranno esplicita richiesta, riceveranno inoltre, un attestato di frequenza al Corso di Aggiornamento, con relativa durata, da Agenzia formativa accreditata, valido ai sensi del D. Lgs. 81/08 e smi

Maggiori informazioni e scheda di iscrizione al seguente link

Maria Cristina Urbano: Basta retorica sulla sicurezza (Huffington Post)

di Maria Cristina Urbano

Nel suo recente approfondimento per la Dataroom del Corriere, Milena Gabanelli smonta con rigore alcune narrazioni dominanti su criminalità e sicurezza. Il testo parte da dati concreti: non basta dichiarare “sicurezza” per averla davvero. Non bastano annunci di nuove assunzioni, pene più severe o normative più dure se poi emergono ostacoli pratici alla loro applicazione.

Secondo Gabanelli, la retorica politica sulla sicurezza spesso veicola una forma di propaganda che rischia di deviare dal vero problema: l’efficacia reale degli investimenti, il coordinamento tra le forze dell’ordine, la situazione delle pene, la capacità di attuare misure alternative.

Uno dei nodi principali riguarda la carenza organica: nonostante annunci di assunzioni, molte forze di polizia sono sottodimensionate e le scuole di formazione non riescono a tenere il passo delle esigenze. Anche l’applicazione della legge incontra limiti: pene più severe ma spesso inapplicabili, carceri sovraffollate, sistemi alternativi al carcere poco attivi.

Allo stesso tempo, Gabanelli sottolinea come alcuni dati statistici mostrino una crescita di reati “percepiti” come gravi (furti, rapine, violenze), pur in un quadro in cui alcuni indicatori possono essere influenzati da distorsioni nella denuncia o nella raccolta delle denunce. Infine, un altro punto cruciale è il coordinamento tra le forze: la struttura operativa italiana, per come è articolata, soffre di un’eccessiva frammentazione. I vari corpi (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia municipale) operano spesso senza una sinergia piena su territorio e strategia, per motivi istituzionali e organizzativi.

Proprio in questo contesto complesso, l’evento Sicurezza 2025 in programma dal 19 al 21 novembre a Fiera Milano, emerge come un momento cruciale. La manifestazione non è solo una fiera, ma un vero e proprio “laboratorio dinamico di innovazione e confronto operativo”.

Si tratta di uno spazio dove operatori pubblici e privati – forze dell’ordine, aziende tecnologiche, società di vigilanza privata, istituzioni, associazioni di categoria – possono incontrarsi e dialogare su temi pratici, non più solo in astratto o in campagna elettorale. Il contributo può essere reale: discutere come le tecnologie possono supportare le forze di polizia, come la vigilanza privata può integrarsi in scenari di sicurezza pubblica, come costruire sinergie più efficaci.

Il racconto di Gabanelli – che mette in guardia da semplificazioni propagandistiche, pur riconoscendo la necessità di politiche di sicurezza – e l’appuntamento di Sicurezza 2025 si intrecciano in maniera significativa. Se da un lato è fondamentale denunciare quando la “sicurezza” diventa slogan, dall’altro serve un luogo reale dove tradurre le analisi in dialoghi, azioni concrete, innovazione condivisa.

Sicurezza 2025 non è solo una fiera commerciale: è un crocevia per la comunità professionale della sicurezza. Un’opportunità per trasformare la propaganda in progetto concreto, la frizione in collaborazione, e i numeri in politiche efficaci. E proprio su quel ponte – tra analisi critica e proposte operative – può passare il cambiamento reale.

Leggi l’articolo sull’Huffington Post

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ASSIV su Il Sole 24 Ore in occasione di Fiera Sicurezza 2025

Nell’edizione del 17 novembre 2025, Il Sole 24 Ore ha dato spazio ad ASSIV in occasione delle attività collegate a Fiera Sicurezza 2025.
Il quotidiano ha richiamato l’attenzione sul settore della sicurezza privata e sulla sua crescente rilevanza nel sistema Paese, evidenziando come il comparto stia attraversando una fase di trasformazione tecnologica, organizzativa e normativa.

L’articolo ha riconosciuto ASSIV come attore nazionale impegnato nel proporre visioni e contributi per l’evoluzione del settore, confermando la centralità del ruolo svolto dall’Associazione e dalle imprese aderenti.