Punto Podcast ASSIV | Intelligenza Artificiale e sicurezza
Il contributo degli associati al dibattito sull’AI applicata alla vigilanza
Il tema dell’Intelligenza Artificiale applicata alla sicurezza è già oggetto di attenzione e confronto nel settore, ma continua a rappresentare un ambito di grande rilevanza, che richiede analisi e approfondimenti continui.
Nel nuovo episodio del Punto Podcast ASSIV, registrato in occasione di SICUREZZA 2025 – Fiera Milano, Bruno Uva, Responsabile Operativo di Forte Secur Group, offre il punto di vista di un’impresa associata, approfondendo l’impatto dell’AI sull’organizzazione dei servizi di vigilanza, sull’integrazione tra tecnologia e fattore umano e sulle prospettive operative per le imprese di sicurezza privata.
Prosegue la pubblicazione dei podcast ASSIV registrati a Sicurezza 2025 – Fiera Milano, uno spazio dedicato al confronto con i protagonisti del settore della sicurezza privata. Oggi presentiamo l’intervista a Michele Oriboni, Technical Pre-Sales dell’Istituto di Vigilanza Coopservice Spa, che ha condiviso con noi una panoramica chiara e concreta sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata alla vigilanza.
IA e vigilanza: una collaborazione che valorizza l’operatore umano
Oriboni parte da un concetto chiave: la tecnologia deve dialogare con l’uomo, non sostituirlo. Per gli istituti di vigilanza – spiega – l’obiettivo è duplice: migliorare i tempi di intervento e innalzare la qualità del servizio. Le tecnologie di videosorveglianza con AI a bordo permettono di:
ridurre significativamente i falsi allarmi, oggi uno dei principali ostacoli operativi delle centrali;
filtrare e qualificare gli eventi, consentendo all’operatore di concentrarsi su situazioni reali;
integrare capacità di riconoscimento avanzato, come la presenza di persone in aree non autorizzate.
L’esempio più significativo è l’utilizzo della videoanalisi, dove l’algoritmo individua automaticamente un intruso e invia l’allarme alla centrale. L’operatore, in pochi secondi, verifica e attiva la pattuglia. Uomo e tecnologia lavorano insieme, ognuno nel proprio ruolo.
Audio + Video: una nuova frontiera per la sicurezza
Coopservice sta inoltre sperimentando sistemi che uniscono analisi video e analisi audio. In scenari critici – come pronto soccorso, istituti bancari o gioiellerie – l’uso di parole chiave, cambiamenti nel tono della voce o segnali sonori anomali possono generare automaticamente un allarme, senza costringere la vittima a compiere gesti rischiosi.
Un progresso importante, che consente di intervenire con maggiore tempestività e ridurre l’escalation di tensione nelle situazioni più delicate.
Smart Video Box: gestione sicura e veloce dei dati
Per affrontare la complessità dei flussi audio/video generati dai nuovi sistemi, Coopservice ha sviluppato lo Smart Video Box, un dispositivo installato presso il cliente che:
crea un canale cifrato tra impianto e centrale operativa;
garantisce piena conformità ai requisiti di cybersecurity e privacy;
normalizza i dati, rendendoli disponibili in tempo reale agli operatori.
Lo strumento si inserisce in un percorso più ampio di digitalizzazione dei processi, dalla gestione dei rapporti di servizio alla raccolta strutturata delle informazioni operative.
Droni e rover: il futuro che avanza
Oriboni anticipa anche alcune delle direttrici di sviluppo che Coopservice sta esplorando, tra cui:
droni aerei per il monitoraggio di vaste aree o zone difficilmente raggiungibili;
rover terrestri per ispezioni in ambienti critici, riducendo i rischi per il personale;
un’integrazione sempre più completa tra sensori, AI e operatori umani.
Tecnologie che non sostituiscono la vigilanza tradizionale, ma la potenziano, garantendo maggiore efficacia e sicurezza.
Ascolta l’intervista completa
La conversazione integrale con Michele Oriboni (Coopservice) è ora disponibile sul nostro sito
Continuate a seguirci: ogni giorno pubblichiamo una nuova intervista realizzata durante Sicurezza 2025, con testimonianze e approfondimenti dei maggiori esperti del settore.
È stato pubblicato sul sito dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali il Parere n. 10184673, relativo agli schemi di Linee guida ANAC sui canali interni di segnalazione e alle modifiche alle precedenti indicazioni sui canali esterni. Il documento è disponibile al seguente link ufficiale: https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10184673
Il parere costituisce un passaggio determinante nel processo di attuazione del D.Lgs. 24/2023 sul whistleblowing, che recepisce la Direttiva UE 2019/1937. Le nuove Linee guida ANAC definiscono requisiti, modalità operative e garanzie per la gestione delle segnalazioni nei settori pubblico e privato. Il Garante chiarisce i profili di conformità al GDPR e al Codice Privacy, fornendo un riferimento operativo alle organizzazioni che stanno aggiornando i propri sistemi interni.
I contenuti principali del parere
1. Protezione dell’identità del segnalante
Il Garante conferma la centralità della tutela dell’identità del segnalante. Le organizzazioni devono adottare misure tecniche e organizzative idonee a garantire la massima riservatezza, preservando l’integrità e la sicurezza del processo di gestione delle segnalazioni.
2. Minimizzazione dei dati e correttezza del trattamento
Il trattamento deve limitarsi ai dati strettamente necessari alla gestione della segnalazione. Il Garante richiama l’attenzione sull’obbligo di evitare raccolte eccedenti o non pertinenti rispetto alle finalità previste dalla normativa.
3. Sicurezza dei canali di segnalazione
I canali informatici devono rispettare elevati standard di sicurezza, tra cui:
cifratura dei flussi comunicativi,
autenticazione forte,
segregazione degli accessi,
tracciamento delle attività,
misure dedicate per le segnalazioni orali e gli incontri diretti.
4. Trasparenza e informative agli interessati
È necessario predisporre informative chiare e facilmente accessibili, che specifichino:
finalità e basi giuridiche del trattamento,
soggetti che possono accedere ai dati,
tempi di conservazione,
diritti degli interessati,
misure di tutela.
Implicazioni per organizzazioni pubbliche e private
Il parere indica una serie di interventi necessari per l’adeguamento ai nuovi standard.
• Implementazione o revisione del canale di segnalazione interno
Le organizzazioni con almeno 50 dipendenti — e quelle comunque soggette agli obblighi del D.Lgs. 24/2023 — devono disporre di un canale conforme agli standard previsti.
• Aggiornamento delle procedure interne
Le Linee guida richiedono che siano chiaramente definiti:
ruoli e responsabilità del gestore del canale,
processi di gestione delle segnalazioni,
flussi informativi,
tutele per segnalanti e segnalati.
• Adeguamento documentale e privacy
Le organizzazioni dovranno aggiornare:
registro dei trattamenti,
valutazioni del rischio,
eventuale DPIA (valutazione d’impatto sulla protezione dei dati),
policy e procedure interne,
piani formativi.
Verso un sistema di segnalazione più efficace e conforme
Il parere n. 10184673 contribuisce a definire un quadro di compliance chiaro e coerente con il GDPR e con le disposizioni del D.Lgs. 24/2023. Le indicazioni del Garante, integrate alle nuove Linee guida ANAC, offrono alle organizzazioni pubbliche e private un riferimento strutturato per implementare sistemi di whistleblowing sicuri, affidabili e conformi alla normativa.