VARESE – La sicurezza nelle città e i rischi del web nell’epoca dei social. Sono i temi su cui dovranno esprimersi i giovani partecipanti alla quarta edizione della borsa di studio promossa da Anps Varese in memoria di Mario Merlo, per decenni presidente dell’associazione. La presentazione ieri, martedì 4 marzo, in Questura (nel video qui sotto le interviste).
Quarta edizione
L’iniziativa, a cui collabora la famiglia Merlo rappresentata oggi dal figlio Angelo, vuole ricordare il poliziotto e imprenditore che nel 2005 fu nominato commendatore dal presidente Ciampi. Una figura ricordata dal questore Carlo Mazza e dal presidente di Anps Varese Agostino Scuncia per il suo impegno e spirito di abnegazione a favore della Polizia di Stato. Il concorso è riservato ai figli dei dipendenti della Polizia in servizio e in quiescenza e dei soci di Anps delle sezioni di Varese, Busto, Gallarate e Luino, con lo scopo di promuovere l’educazione scolastica e universitaria. Per partecipare al concorso c’è tempo fino al 16 marzo, data in cui si chiudono le iscrizioni.
Le premiazioni alla Festa della Polizia
Ad illustrare le tracce del concorso il vicequestore aggiunto Francesco Pino. Gli studenti delle scuole medie dovranno realizzare un disegno sul tema “città sicura”, mentre gli studenti delle scuole superiori sono chiamati a presentare un testo, di massimo 1500 battute, sul tema dell’utilizzo dei social e delle fake news in relazione all’attività di pubblica sicurezza. Gli studenti universitari invece dovranno realizzare un video, sempre sul concetto di “città sicura”. I primi tre lavori risultati vincitori saranno premiati con una borsa di studio, del valore di 800 euro per le medie, 1000 per le superiori e 1200 per gli universitari. Il conferimento avverrà in occasione della celebrazione della Festa della Polizia, che quest’anno si terrà presso le Ville Ponti di Varese il prossimo 10 aprile.
Il profilo di Merlo
Mario Merlo nasce a Busto Arsizio nel 1927. Entra giovanissimo nel Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, dove rimane fino al 1956. In quegli anni acquisisce i valori di “essere poliziotto”, di “servire” e di “essere fedele allo Stato”, che si consolidano e che rimangono alla base del suo essere. Nel 1957 dopo l’esperienza in Polizia entra nel mondo della vigilanza privata fondando un noto gruppo tuttora attivo sul territorio. Negli anni ’80 diventa presidente di Anps Varese, che guida per circa 30 anni. Nel 1980 viene nominato Cavaliere al Merito della Repubblica e nel 2005 l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in considerazione delle particolari benemerenze lo nomina Commendatore.
Come rispettare e trarre vantaggio dalla Direttiva e dal D. Lgs. 138/2024, lavorando sulla sicurezza e sulla conformità
Formazione a distanza (FAD) – 01 aprile 2025 ore 09:00-18:00
Il corso analizza i requisiti normativi della Direttiva NIS2 e gli adempimenti richiesti dalla norma italiana di recepimento: il D. Lgs 138/2024.
Durante il corso, mediante un approccio operativo alla comprensione della norma, sono fornite indicazioni su chi sia assoggettato alla norma e come adeguarsi alle misure di sicurezza richieste, attraverso la disamina di aspetti tecnici e organizzativi utili all’implementazione. Il corso infine vuole fornire un utile raffronto tra i requisiti richiesti dalla ISO/IEC 27001 e il GDPR.
Il corso mira a trasmettere ai discenti le conoscenze approfondite atte a: – Comprendere se la propria organizzazione sia un soggetto passivo NIS2 – Progettare le misure di gestione del rischio all’interno della propria organizzazione – Individuare opportunità di miglioramento nelle misure di sicurezza adottate dalla propria organizzazione – Documentare le misure adottate – Classificare eventuali minacce, incidenti e vulnerabilità e segnalarli nel rispetto della normativa e garantire la continuità operativa
Verrà rilasciato un attestato di frequenza e saranno riconosciuti 8 crediti formativi validi per il mantenimento della certificazione Professionisti della Security UNI 10459 e DPO 11927 al superamento del test di valutazione.
Le iscrizioni sono aperte fino al 25/03/2025 all’indirizzo: [email protected]
Il programma del corso e la scheda di iscrizione sono disponibili a questo link.
Agli associati ASSIV sono riservate tariffe scontate.
Si fa sempre più intenso il dibattito sulla necessità di stipulare accordi tra i comuni italiani e gli istituti di vigilanza privata per il presidio del territorio.
In diverse regioni, come la Toscana e le Marche, si stanno sviluppando progetti concreti in questa direzione. A Pontedera, in Toscana, le associazioni di categoria stanno valutando l’ipotesi di coinvolgere istituti di vigilanza privata per migliorare la sicurezza dei negozi. Secondo Lorenzo Nuti, presidente di Confcommercio Pontedera, negli ultimi mesi si sono verificati numerosi episodi criminosi, tra cui furti e tentativi di scasso nelle attività commerciali, che hanno evidenziato plasticamente l’urgenza di implementare misure di sicurezza più efficaci.
A Firenze Comune e Camera di Commercio hanno stanziato 260.000 Euro per contributi a fondo perduto in favore di commercianti che hanno subito la “spaccata”. L’aiuto economico, nella misura massima di 5.000 euro, potrà essere speso, oltre che per il ripristino di quanto danneggiato, per l’installazione di impianti di allarme e videosorveglianza
Nelle Marche, il Comune di Porto Sant’Elpidio sta adottando misure simili. Il sindaco Massimiliano Ciarpella, insieme agli assessori Enzo Farina e Maria Laura Bracalente, ha incontrato il prefetto di Fermo, Edoardo D’Alascio, per discutere del piano sicurezza. Durante l’incontro, è stata evidenziata l’importanza di implementare sistemi di videosorveglianza e, in via sperimentale, un servizio di vigilanza privata a tutela degli edifici pubblici nelle ore notturne.
Queste iniziative riflettono una crescente consapevolezza sull’importanza di rafforzare la sicurezza urbana attraverso l’impiego di guardie particolari giurate.
Come Assiv auspichiamo da tempo una maggiore collaborazione tra enti locali e istituti di vigilanza privata per potenziare la sicurezza urbana integrata. Il settore della vigilanza privata ha compiuto significativi progressi non solo nei servizi offerti alle aziende private, ma anche nelle possibili connessioni con il potenziamento della sicurezza urbana. La normativa ha valorizzato solo in parte questa opportunità, ma un sentiero battuto si può trovare all’interno del pacchetto sicurezza Minniti, il dl 14/2017.
Pontedera, Porto Sant’Elpidio, Firenze, si inseriscono quindi nel solco delle iniziative lodevoli per affrontare un problema che gli IVP possono contribuire a risolvere, ci auguriamo che sempre più comuni li seguiranno.
La Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza evidenzia le principali direttrici di intervento lungo le quali, nel corso del 2024, gli Organismi Informativi hanno operato a tutela degli interessi nazionali, in aderenza ai principi costituzionali e agli obiettivi indicati dal Governo, e sotto il controllo del Parlamento. Come di consueto, riflette la diversificata gamma di minacce alla sicurezza nazionale che sono state alla prioritaria attenzione dell’Intelligence.
Pur con alcuni elementi innovativi, a partire dal potenziamento delle possibilità di lettura della versione digitale, l’impianto complessivo della Relazione si pone in continuità rispetto all’edizione precedente, prediligendo un’analisi di taglio strategico. Ciò, da un lato, appare conforme all’esigenza di illustrare, entro il perimetro di quanto può essere reso pubblico, la politica dell’informazione per la sicurezza; dall’altro, permette di rappresentare in un’unica narrazione l’accentuata complessità dello scenario internazionale e la tutela degli interessi nazionali che su di esso si innestano.
L’obiettivo è condividere con il Parlamento – e attraverso di esso con la comunità nazionale – i risultati dell’azione intelligence e, al contempo, restituire un’immagine quanto più fedele possibile di un quadro securitario in costante deterioramento. Al moltiplicarsi degli scenari di crisi si associa, infatti, una loro sempre più profonda interconnessione. Ne derivano fenomeni di minaccia multiformi, sfide securitarie che attraversano domini e travalicano le tradizionali distinzioni operative.
A elevare il grado di incertezza concorre la progressiva erosione dell’ordine internazionale in vigore dal secondo dopoguerra. Proposte di riforma e ipotesi di parziale riassestamento si alternano a più assertivi tentativi, corredati da attacchi sempre più forti alle fondamenta delle democrazie liberali, sia di revisione di quell’ordine, sia di indebolimento della governance globale.
Al riguardo, l’anno di Presidenza italiana ha corroborato il ruolo insostituibile del G7, che, in quanto unito da valori e principi comuni, assicura, nello scenario mondiale, un apporto fondamentale alla difesa della libertà, della democrazia e dei diritti umani. Il G7 ha dunque esteso il novero dei dossier in agenda, grazie a un ampio outreach e all’inclusione di temi innovativi come l’intelligenza artificiale: ciò, anche in virtù del sistematico contributo informativo che l’Intelligence ha garantito alla Presidenza in relazione ai temi più rilevanti in chiave di sicurezza nazionale.
Chiamando alle urne oltre metà della popolazione mondiale, il 2024 ha confermato alcuni assetti di potere e ne ha rinnovati altri, ampliando l’orizzonte dei possibili scenari di sviluppo del (dis)equilibro internazionale. L’analisi del voto globale ha inoltre evidenziato la crescente rilevanza delle questioni socio-economiche nelle scelte degli elettori più giovani, possibile segnale dello spostamento delle nuove generazioni verso un’immagine dei rapporti internazionali più competitiva che cooperativa.
Sui variegati fattori di instabilità incide la velocità della trasformazione del mondo. In un intreccio costante tra ambiente digitale e ambiente analogico, l’innovazione tecnologica ha impresso un’accelerazione significativa al cambiamento delle relazioni umane, dei rapporti sociali e delle abitudini di vita. Insieme alle indiscutibili opportunità di sviluppo emergono, da una prospettiva intelligence, spazi virtuali di possibile isolamento e radicalizzazione, nuovi interessi da tutelare, vulnerabilità che ampliano la superficie di attacco agli occhi di attori ostili.
Tali evoluzioni portano a ricomprendere fra le dimensioni essenziali dell’interesse nazionale la tutela, anche nello snodo nevralgico rappresentato dalle eccellenze universitarie, della nostra capacità di innovazione e del nostro patrimonio scientifico e tecnologico più pregiato. Le evidenze intelligence rilevano infatti strategie assai sofisticate messe in campo da attori ostili determinati ad appropriarsi delle nostre conoscenze più avanzate, allo scopo di rafforzare la loro potenza geopolitica. Coerente risposta a tale fenomeno è stato il varo di un piano d’azione nazionale volto, nel pieno rispetto del principio costituzionale della libertà della ricerca scientifica, a tutelare l’Università e la Ricerca dalle ingerenze straniere. A livello globale affiorano, inoltre, reazioni alla velocità del cambiamento che si instradano lungo sentieri diversi da quelli tracciati nell’epoca in cui la globalizzazione aveva trovato il suo apogeo. È un amalgama di rischi e opportunità a cui si somma il potenziale sovraccarico informativo prodotto dall’enorme quantità di informazioni reperibili online e dalla velocità della loro diffusione, fattori che richiedono all’Intelligence un continuo adattamento di processi e strumenti al fine di valorizzare le informazioni rilevanti per la sicurezza nazionale.
Tutto ciò si riflette nelle due sezioni che compongono la Relazione. La prima è dedicata allo scenario internazionale e avvia dalla crescente instabilità alle porte dell’Europa: il conflitto russo-ucraino, la guerra in Medio Oriente e la minaccia jihadista che da essa ha tratto opportunità di rilancio. Allarga dunque lo sguardo all’incertezza che avvolge altri quadranti all’attenzione intelligence (Balcani e Africa) o che deriva da ulteriori fattori di rischio (la minaccia ibrida alle democrazie liberali), e poi alla competizione che accomuna l’emergente protagonismo di un “Global South” sempre più variegato, le tensioni nell’Indo-Pacifico, i mercati globali delle materie prime e, in tale contesto, la tutela degli assetti strategici nazionali.
La seconda sezione si sviluppa sulle sfide globali che, superando ampiamente l’orizzonte annuale di questo documento, attraversano e connettono gli scenari di crisi. È anche attraverso la comprensione di temi quali i trend demografici e migratori, l’innovazione tecnologica, le sfide poste dal cambiamento climatico e dagli squilibri socio-economici che l’Intelligence affina la capacità di discernere le evoluzioni della realtà internazionale e offrire scenari che migliorino il posizionamento dell’Italia sullo scacchiere globale. A queste tematiche è associato uno degli elementi innovativi della Relazione: la dashboard infografica a introduzione del documento, un pannello di controllo acceso sulle sfide globali che, anno dopo anno, ne possa seguire l’andamento attraverso l’aggiornamento costante di alcuni indicatori utili a instradare la ricerca informativa e indirizzare l’analisi strategica. Lungo entrambi i capitoli si inseriscono inoltre le molteplici sfaccettature della sicurezza nazionale e gli approfondimenti sui tradizionali ambiti di minaccia su cui si è concentrata l’attività info-operativa. Allo stesso modo, in linea con le precedenti edizioni, a dipanarsi nel testo è una serie di analisi infografiche che hanno l’obiettivo di restituire la complessità dei temi osservati, ora aggiungendo dettaglio alla parte testuale, come nella scomposizione dei molteplici scenari di insicurezza del continente africano, ora aprendo una finestra su ulteriori dossier, ad esempio approfondendo la nuova corsa allo spazio.
Ulteriore elemento di novità è rappresentato, infine, dall’inserto dedicato all’intelligenza artificiale che, da una prospettiva intelligence, inevitabilmente indirizzata verso le possibili minacce al corretto funzionamento della vita democratica, affronta i diversi profili in cui l’IA mostra il suo potenziale dirompente, dalla trasformazione del mondo del lavoro alle applicazioni militari. La scelta di un approfondimento separato (ma annesso) alla Relazione testimonia non solo l’attenzione alla corsa in atto a livello globale per la supremazia in tale campo, ma anche la consapevolezza delle possibilità che l’IA può offrire in termini di velocità e dettaglio all’attività di informazione per la sicurezza. È anche la conferma della volontà della Comunità Intelligence di arricchire con peculiari chiavi di lettura il dibattito pubblico sugli scenari attraverso cui si schiude il cambiamento del mondo.
Le pagine che seguono mirano in definitiva a testimoniare l’impegno degli Organismi Informativi ad assolvere alla propria missione di tutela degli interessi nazionali, nell’esclusivo interesse della Nazione e delle sue istituzioni democratiche.