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Nuovi controlli interforze a Milano

Nuovi controlli interforze a Milano

Proseguono le operazioni alto impatto nell’area della Stazione centrale

Nuovi controlli interforze ad alto impatto presso la Stazione centrale di Milano nella giornata del 18 maggio.

2366 le persone identificate, di cui 42 denunciate e 4 arrestate, 438 veicoli e 37 esercizi commerciali controllati. Emessi, inoltre, 19 provvedimenti di espulsione.

«Per garantire la migliore vivibilità del quartiere servono azioni continuative nel tempo e di sistema. Le Forze dell’ordine continueranno a svolgere servizi dedicati secondo le indicazioni del ministro e d’intesa con il sindaco Sala», ha dichiarato il prefetto di Milano, Renato Saccone.

«L’amministrazione comunale – ha proseguito il titolare del palazzo di Governo – è pronta con altre progettualità a sostenere e a consolidare l’attività svolta dalle Forze dell’ordine con l’incremento dei sistemi di videosorveglianza, con l’avvio di servizi di prossimità sociosanitari e con la cura degli spazi pubblici per una loro migliore fruibilità, grazie al supporto del terzo settore».

Le operazioni ad alto impatto sono realizzate nell’ambito della direttiva del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, inviata ai prefetti di Roma, Milano e Napoli al fine di rafforzare i controlli nelle zone adiacenti le stazioni ferroviarie.

Fonte: Ministero dell’Interno

Inps: elevazione dell’indennità di congedo parentale

Inps: elevazione dell’indennità di congedo parentale

Circolare INPS 16 maggio 2023, n. 45: Articolo 1, comma 359, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di Bilancio 2023). Elevazione dell’indennità di congedo parentale dal 30% all’80% della retribuzione per la durata massima di un mese di congedo e fino al sesto anno di vita del bambino. Istruzioni operative e contabili. Variazione al piano dei conti

Scarica la circolare INPS

Audizione della Banca d’Italia sulle proposte di delega per la riforma fiscale

Audizione della Banca d’Italia sulle proposte di delega per la riforma fiscale

Il Capo del Servizio Assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia, Giacomo Ricotti, ha tenuto un’audizione sulla proposta di legge AC 1038, “Delega al Governo per la riforma fiscale”, davanti alla VI Commissione Permanente (Finanze) della Camera dei Deputati.

Alla proposta di legge AC 75, sempre in tema di “Delega al Governo per la riforma fiscale”, è stata dedicata una memoria separata.

“Delega al Governo per la riforma fiscale” Disegno di legge AC 1038 

Memoria della Banca d’Italia – Proposta di legge AC 75 “Delega al Governo per la riforma fiscale”

Fonte: Banca d’Italia

Inflazione Italia, +8,2% ad aprile 2023

Inflazione Italia, +8,2% ad aprile 2023

Ad aprile la fase di rientro dell’inflazione si interrompe, principalmente a causa di una nuova accelerazione della dinamica tendenziale dei prezzi dei Beni Energetici non regolamentati, il cui andamento riflette un aumento su base mensile del 2,3% (che si confronta con un -3,9% dell’aprile 2022). Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati, come anche quelli dei beni non lavorati, evidenziano un’attenuazione della loro crescita in ragione d’anno, che contribuisce al rallentamento dell’inflazione di fondo (che si attesta a +6,2%). Si accentua, infine, la decelerazione su base tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa”, che è scesa a +11,6%.

Nel mese di aprile 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’8,2% su base annua, da +7,6% nel mese precedente; la stima preliminare era +8,3%.

L’accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,6%) e, in misura minore, a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,9%) e dei servizi vari (da +2,5% a +2,9%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla flessione più marcata dei prezzi degli energetici regolamentati (da -20,3% a -26,7%) e dal rallentamento di quelli degli alimentari lavorati (da +15,3% a +14,0%), degli alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%), dei servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%).

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un lieve rallentamento da +6,3% a +6,2%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,4% a +6,3%.

Si accentua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,4%), e in misura minore quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,8%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,6 punti percentuali, da -5,2 di marzo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +12,6% a +11,6%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +7,6% a +7,9%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,4%), degli energetici non regolamentati (+2,3%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), degli alimentari lavorati, dei beni non durevoli e dei servizi vari (tutti e tre a +0,5%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dal calo dei prezzi degli energetici regolamentati (-19,6%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +4,5% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,9% su base mensile, aumento più accentuato rispetto a quello del NIC, a causa della fine dei saldi stagionali (di cui il NIC non tiene conto) prolungatisi in parte anche a marzo. L’IPCA aumenta dell’8,7% su base annua (in accelerazione da +8,1% di marzo); la stima preliminare era +8,8%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,9% su base annua.

Fonte: ISTAT

Scarica la nota ISTAT