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Istat: I conti economici italiani del III trimestre 2022

Istat: i conti economici italiani del III trimestre 2022

La stima completa dei conti economici trimestrali conferma i valori di crescita dell’economia italiana del terzo trimestre 2022 rilasciati in via preliminare a fine ottobre. La crescita del Pil è risultata dello 0,5% in termini congiunturali e del 2,6% in termini tendenziali. Si conferma anche la crescita acquisita nel 2022 al 3,9%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono risultati in espansione, con tassi di crescita dell’1,8% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti, mentre la domanda estera netta ha contribuito negativamente alla crescita del Pil. Dal punto di vista settoriale, prosegue per il sesto trimestre consecutivo la crescita del valore aggiunto de servizi, soprattutto per l’apporto dei settori del commercio, trasporto, alloggio e ristorazione, mentre diminuiscono agricoltura, industria in senso stretto e costruzioni. Risultano stazionarie le ore lavorate e in lieve calo le unità di lavoro, le posizioni e i redditi pro-capite.

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Fonte: ISTAT

Istat, fatturato dei servizi nel III trimestre 2022: la vigilanza privata cresce

Istat, fatturato dei servizi nel III trimestre 2022: la vigilanza privata cresce

Nel terzo trimestre del 2022 continua, per il settimo trimestre consecutivo, la crescita dell’indice destagionalizzato del fatturato dei servizi. Il livello complessivo dell’indice è ben superiore a quello prepandemico del quarto trimestre 2019, tuttavia si evidenziano forti differenziazioni settoriali. I maggiori incrementi, in questo arco temporale, si registrano nel settore del magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti (+41,3%) e del commercio all’ingrosso (+24,1%). Ancora sotto il livello prepandemico il trasporto aereo (-13,8%) e il commercio di autoveicoli (-7,0%).

Per i servizi di vigilanza privata si registra un incremento pari al 4.7% rispetto al terzo trimestre 2021 e del 7.3% del periodo I – III trimestre 2022 rispetto al I – III trimestre 2021.

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Fonte: ISTAT

Banca d’Italia: on line il rapporto sulla stabilità finanziaria

Banca d’Italia: on line il rapporto sulla stabilità finanziaria

L’attività economica globale è rallentata nel periodo estivo e le stime di crescita nelle principali economie sono state riviste al ribasso per il prossimo anno. Il ciclo economico mondiale rimane fortemente condizionato dall’elevata inflazione, dalle difficoltà di approvvigionamento energetico e alimentare causate dal protrarsi del conflitto in Ucraina e acuite dalla siccità, nonché dal rallentamento dell’economia cinese. Le banche centrali di molti paesi stanno proseguendo nel processo di normalizzazione della politica monetaria per contrastare le pressioni inflazionistiche.

Le condizioni sui mercati finanziari globali sono peggiorate dalla scorsa primavera. In un contesto di progressivo rallentamento dell’attività economica e di rapido rialzo dei tassi di interesse a lungo termine, nelle principali economie avanzate si sono manifestati episodi di elevata volatilità e deterioramento della liquidità, anche sui mercati dei titoli di Stato. Le tensioni nel comparto delle materie prime, ormai in corso da quasi un anno, hanno comportato difficoltà per alcuni intermediari finanziari e per diverse imprese energetiche operanti sul mercato dei derivati su commodity. Potrebbero ancora verificarsi tensioni, nonostante alcuni paesi siano intervenuti per contenere le criticità.

I rischi per la stabilità finanziaria sono aumentati anche in Italia, sebbene il sistema bancario, le famiglie e le imprese siano nell’insieme più solidi rispetto a passati episodi di turbolenza. Come per gli altri paesi dell’area dell’euro, l’incremento dei rischi è principalmente determinato dalla persistente instabilità geopolitica, dai rincari delle materie prime energetiche, dalle pressioni inflative e dal peggioramento delle prospettive di crescita, riviste al ribasso per il 2023.

Le condizioni della finanza pubblica hanno beneficiato della ripresa economica del 2021 e dei primi nove mesi del 2022. Per consolidare la tendenza alla riduzione dell’indebitamento netto e del debito pubblico rispetto al PIL sarà importante mantenere il controllo della spesa pubblica e conseguire un significativo e stabile aumento del potenziale di crescita, facendo leva anche sull’efficace e tempestiva attuazione del PNRR. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, dopo un rilevante ampliamento negli ultimi mesi, è tornato sui livelli della scorsa primavera.

Prosegue la ripresa del mercato immobiliare. I prezzi nel comparto residenziale sono cresciuti con maggiore intensità rispetto al 2021, ma meno sia di quanto osservato in altri paesi dell’area, sia rispetto al contemporaneo rialzo dell’inflazione. Nel comparto non residenziale il calo dei prezzi si è attenuato.

I rischi per la stabilità finanziaria connessi con la situazione delle famiglie si mantengono contenuti. Dopo il favorevole andamento del reddito disponibile nella prima parte dell’anno, le prospettive sono peggiorate nel secondo semestre a causa del persistere di un’elevata inflazione. L’indebitamento rimane tuttavia stabile e basso nel confronto internazionale. Il costo medio dei prestiti in essere è lievemente aumentato ma resta su valori molto bassi. Il rientro dall’accomodamento monetario si sta trasmettendo sul costo delle nuove erogazioni, senza tuttavia esporre l’onere del servizio del debito a significativi rischi di rialzo.

La situazione finanziaria delle imprese risente del rallentamento dell’attività economica, dei rincari dei prodotti energetici e dell’aumento dei tassi di interesse. La capacità di servizio del debito permane tuttavia elevata. L’indebitamento è aumentato nei mesi estivi soprattutto per le imprese di maggiore dimensione, mentre sono diminuiti i finanziamenti verso le aziende più piccole. Nella seconda parte dell’anno il peggioramento delle condizioni di mercato si è riflesso negativamente sui costi del finanziamento obbligazionario.

La situazione delle banche è nel complesso solida, ma l’indebolimento delle condizioni macroeconomiche, le pressioni inflazionistiche e alcuni effetti dell’incremento dei tassi di interesse potrebbero incidere sui loro bilanci. Nel terzo trimestre la qualità degli attivi si è mantenuta buona e il tasso di deterioramento dei prestiti è rimasto su livelli storicamente bassi. La redditività nel primo semestre dell’anno è migliorata, soprattutto per l’aumento del margine di interesse. La patrimonializzazione si mantiene superiore a quanto osservato nel periodo pre-pandemico, seppure in calo sia per operazioni di riacquisto di azioni proprie, sia per la riduzione del valore di mercato dei titoli in portafoglio. In prospettiva la maggiore onerosità del debito potrà incidere sulla capacità di rimborso dei prestiti da parte di famiglie e imprese, con potenziali ricadute sulla qualità del credito. Potranno inoltre manifestarsi pressioni al rialzo sul costo della raccolta, anche a seguito della necessità di sostituire i fondi acquisiti attraverso la terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO3) e di emettere strumenti idonei a soddisfare il requisito minimo di fondi propri e passività soggette a bail-in (MREL). Il livello di patrimonializzazione del sistema rimarrebbe comunque complessivamente adeguato anche se si realizzasse uno scenario macroeconomico peggiore di quello atteso, corrispondente allo scenario avverso pubblicato nel Bollettino economico di ottobre.

La patrimonializzazione del comparto assicurativo è in moderata flessione, rimanendo comunque su livelli elevati. La redditività nella prima metà del 2022 è stata negativa nella gestione vita, per le minusvalenze sui titoli in portafoglio. La posizione di liquidità del settore è stabile ed elevata nel confronto europeo. Nel comparto vita si osserva tuttavia un progressivo aumento del rapporto tra l’onere per i riscatti e i premi.

È proseguita la dinamica positiva della raccolta netta dei fondi comuni italiani, con una ricomposizione dei flussi da quelli obbligazionari a quelli azionari e monetari. Il grado di liquidità è ulteriormente migliorato, restando su valori elevati nel confronto storico. I rischi del comparto si confermano contenuti.

Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 – 2022

Fonte: Banca d’Italia

Nuove misure per garantire la sicurezza nel centro storico di Catania

Nuove misure per garantire la sicurezza nel centro storico di Catania

Decise dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito in prefettura

Incrementare i livelli di sicurezza nel centro storico di Catania, con particolare riferimento ai luoghi della cd. “movida”, il tema al centro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito in prefettura.

Nel corso dell’incontro – presieduto dal prefetto Maria Carmela Librizzi, a cui hanno partecipato il Commissario straordinario del comune, i vertici provinciali delle Forze dell’ordine ed il presidente della locale Confcommercio – è stata svolta una approfondita analisi della problematica e sono state decise efficaci misure per rendere più sicuri i luoghi del centro storico maggiormente interessati da un notevole afflusso di persone.

A tal fine, il Commissario straordinario del comune di Catania ha disposto la chiusura alle 02.00 degli esercizi commerciali e l’istituzione di un’area pedonale in via Sangiuliano per i prossimi tre sabati.

Durante il comitato sono state, inoltre, predisposte ulteriori iniziative per contemperare le diverse esigenze dei residenti, di coloro che gestiscono attività commerciali, e, infine, di chi frequenta le zone della “movida”.

In particolare, è stato concordato che la Polizia locale – con la collaborazione della Protezione civile comunale – presidierà tutti i varchi di accesso all’area pedonale con lo scopo di consentire un utilizzo in piena sicurezza degli spazi ed è stato disposto dal comune uno specifico piano di viabilità alternativa per facilitare il transito dei veicoli nell’area interessata.

Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, inoltre, con il supporto dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità (Nas) e dell’Azienda sanitaria provinciale, avvieranno dei controlli straordinari interforze degli esercizi commerciali per verificare il rispetto della normativa in materia di vendita e somministrazione di cibi e bevande.

“L’obiettivo comune” – ha affermato il prefetto – “è quello di approntare misure in modalità sinergica, inizialmente in via sperimentale, per verificarne l’efficacia, che contribuiscano a prevenire fatti che incidono sulla percezione dei livelli di sicurezza, incrementando, al contempo, attraverso l’offerta di servizi di qualità, l’attrattività del centro storico di Catania”.

Fonte: Ministero dell’Interno