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Previsioni economiche d’autunno 2022: l’economia dell’UE a un punto di svolta

Paolo Gentiloni

Previsioni economiche d‘autunno 2022: l’economia dell’UE a un punto di svolta

Dopo una prima metà dell’anno caratterizzata dalla solidità, l’economia dell’UE è ora entrata in una fase molto più difficile. Gli shock scatenati dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina lasciano il segno sulla domanda globale e rafforzano le pressioni inflazionistiche a livello mondiale. L’UE è tra le economie avanzate più esposte, a causa della sua vicinanza geografica alla guerra e della forte dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia. La crisi energetica sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e grava sulla produzione. Nell’economia il clima di fiducia si è notevolmente affievolito. Di conseguenza, sebbene la crescita nel 2022 sia destinata a essere migliore di quanto previsto in precedenza, le prospettive per il 2023 indicano una crescita significativamente più modesta e un’inflazione marcatamente più elevata rispetto alle previsioni intermedie d’estate della Commissione europea.

Significativa contrazione della crescita alla fine dell’anno

Nella prima metà del 2022 la crescita del PIL reale nell’UE ha sorprendentemente mostrato una tendenza al rialzo, grazie a una vigorosa ripresa della spesa da parte dei consumatori, in particolare per servizi, a seguito dell’allentamento delle misure di contenimento della COVID-19. L’espansione è proseguita nel terzo trimestre, anche se a un ritmo notevolmente più lento.

In un contesto contrassegnato da un’elevata incertezza, si prevede che le pressioni dovute ai rincari dell’energia, l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, un contesto esterno più debole e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento faranno entrare in recessione l’UE, la zona euro e la maggior parte degli Stati membri nell’ultimo trimestre dell’anno. Ciononostante il poderoso slancio avviato nel 2021 e la forte crescita nel primo semestre dell’anno dovrebbero far salire complessivamente la crescita del PIL reale nel 2022 al 3,3% nell’UE (3,2% nella zona euro), ben al di sopra del 2,7% prospettato nelle previsioni intermedie d’estate.

Poiché l’inflazione continua a tagliare il reddito disponibile delle famiglie, la contrazione dell’attività economica è destinata a perdurare nel primo trimestre del 2023. Si prevede che la crescita tornerà in Europa in primavera, man mano che l’inflazione allenterà la morsa sull’economia. Tuttavia, a causa dei forti venti avversi che ancora frenano la domanda, l’attività economica è destinata a essere modesta, con una crescita del PIL complessivamente pari allo 0,3% nel 2023 sia nell’UE che nella zona euro.

Si prevede che entro il 2024 la crescita economica riacquisterà progressivamente slancio, con una media dell’1,6% nell’UE e dell’1,5% nella zona euro.

Non ancora raggiunto il picco dell’inflazione, che sarà seguito da una graduale riduzione

In ragione di valori dell’inflazione superiori al previsto per tutti i primi dieci mesi del 2022 e delle crescenti pressioni sui prezzi, il picco dell’inflazione si è verosimilmente spostato verso la fine dell’anno, con una proiezione del tasso di inflazione annuale salita al 9,3% nell’UE e all’8,5% nella zona euro. L’inflazione dovrebbe diminuire nel 2023, ma rimarrà elevata, attestandosi al 7,0% nell’UE e al 6,1% nella zona euro, per poi scendere rispettivamente al 3,0% e al 2,6% nel 2024.

Rispetto alle previsioni intermedie d’estate, si tratta di una revisione al rialzo di quasi un punto percentuale per il 2022 e di oltre due punti nel 2023. La revisione riflette principalmente il significativo aumento dei prezzi all’ingrosso del gas e dell’energia elettrica, che esercita pressioni sui prezzi al dettaglio dell’energia nonché sulla maggior parte dei beni e dei servizi nel paniere dei consumi.

Resta resiliente il mercato del lavoro più forte degli ultimi decenni

Nonostante il contesto difficile, il mercato del lavoro ha continuato a registrare buoni risultati, con l’occupazione e la partecipazione ai massimi livelli e la disoccupazione ai tassi più bassi degli ultimi decenni. La vigorosa espansione economica ha creato ulteriori due milioni netti di posti di lavoro nella prima metà del 2022, portando il numero di occupati nell’UE a un massimo storico di 213,4 milioni. In settembre il tasso di disoccupazione è rimasto al minimo storico del 6,0%.

Secondo le previsioni i mercati del lavoro reagiranno al rallentamento dell’attività economica con un certo ritardo, ma resteranno resilienti. La crescita dell’occupazione nell’UE dovrebbe attestarsi all’1,8% nel 2022, per poi segnare una battuta d’arresto nel 2023 e risalire moderatamente allo 0,4% nel 2024.

I tassi di disoccupazione nell’UE dovrebbero attestarsi al 6,2% nel 2022, al 6,5% nel 2023 e al 6,4% nel 2024.

Il basso livello di crescita, l’elevata inflazione e le misure di sostegno connesse all’energia gravano sui disavanzi

La forte crescita nominale dei primi tre trimestri dell’anno e la graduale eliminazione del sostegno connesso alla pandemia hanno determinato un’ulteriore riduzione dei disavanzi pubblici nel 2022, nonostante le nuove misure adottate per attenuare l’impatto dei rincari dell’energia sulle famiglie e sulle imprese. Dopo essere sceso al 4,6% del PIL nel 2021 (5,1% nella zona euro), il disavanzo nell’UE dovrebbe diminuire ulteriormente al 3,4% del PIL quest’anno (3,5% nella zona euro).

Nel 2023, tuttavia, le previsioni indicano un nuovo lieve aumento del disavanzo pubblico aggregato (al 3,6% nell’UE e al 3,7% nella zona euro) a causa dell’indebolimento dell’attività economica, dell’aumento della spesa per interessi e dell’estensione o dell’introduzione di nuove misure discrezionali da parte dei governi per attenuare l’impatto dei rincari dell’energia. Il ritiro di tali misure, previsto nel corso del 2023, e la ripresa della crescita dovrebbero successivamente ridurre la pressione sulle casse pubbliche. Di conseguenza il disavanzo nel 2024 si attesterebbe, secondo le previsioni, al 3,2% del PIL nell’UE e al 3,3% nella zona euro.

Nel periodo oggetto delle previsioni si prevede un’ulteriore riduzione del rapporto debito/PIL nell’UE, che passerebbe dall’89,4% del PIL nel 2021 all’84,1% del PIL nel 2024 (e dal 97,1% al 91,4% nella zona euro).

Un livello di incertezza eccezionale

Le prospettive economiche restano caratterizzate da un livello di incertezza eccezionale, in quanto la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina prosegue e il potenziale di ulteriori perturbazioni economiche è lungi dall’essere esaurito.

La minaccia maggiore deriva dagli sviluppi negativi del mercato del gas e dal rischio di carenze, in particolare nell’inverno 2023-24. Al di là dei problemi di approvvigionamento di gas, l’UE rimane direttamente e indirettamente esposta a ulteriori shock in altri mercati delle materie prime per effetto delle tensioni geopolitiche.

Rimangono importanti fattori di rischio anche l’inflazione che perdura e gli aggiustamenti potenzialmente disordinati dei mercati finanziari mondiali al nuovo contesto caratterizzato da tassi di interesse elevati, entrambi amplificati dal rischio di incoerenza tra gli obiettivi di politica monetaria e quelli di politica di bilancio.

Contesto

Le previsioni si basano su una serie di ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, ai tassi di interesse e ai prezzi delle materie prime aggiornate al 31 ottobre. Per tutti gli altri dati, comprese le ipotesi relative alle politiche governative, le previsioni tengono conto delle informazioni disponibili fino al 27 ottobre incluso. A meno che nuove politiche non siano annunciate e sufficientemente dettagliate, le proiezioni presuppongono che le politiche restino invariate.

La Commissione europea pubblica ogni anno due previsioni complessive (primavera e autunno) e due previsioni intermedie (inverno ed estate). Le previsioni intermedie riguardano i livelli annuali e trimestrali del PIL e dell’inflazione per l’anno in corso e l’anno successivo per tutti gli Stati membri, nonché i dati aggregati a livello della zona euro e dell’UE.

Le previsioni economiche d’inverno 2023 della Commissione europea aggiorneranno le proiezioni relative al PIL e all’inflazione e dovrebbero essere presentate nel febbraio 2023.

Scarica il documento Previsioni economiche d’autunno 2022

Fonte: Commissione europea

Governo: varata manovra 2023

Governo: varata manovra 2023

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB).

I provvedimenti, che verranno trasmessi al Parlamento e alle autorità europee, prendono come riferimento il quadro programmatico definito nell’integrazione alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2022 e quantificano l’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio in 35 miliardi di euro.

La manovra si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso tempo sostenibile per la finanza pubblica, concentrando gran parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione.

Altre risorse sono stanziate per interventi di riduzione del cuneo fiscale e dell’Iva su alcuni prodotti, di aumento dell’assegno unico per le famiglie, per agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza, per la proroga delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per i giovani.

In materia fiscale, si estende la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti, oltre a intervenire con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del COVID-19 e dell’impennata dei costi energetici.

Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di “opzione donna” rivisitata e “Ape sociale”, si attua l’indicizzazione delle pensioni al 120% e si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro.

Misure contro il caro energia 

Le risorse destinate alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 che consentiranno di aumentare gli aiuti a famiglie e imprese allargando anche la platea dei beneficiari ammontano a oltre 21 miliardi di euro. Nel dettaglio, confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.
Per il comparto sanità e per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale, stanziati circa 3.1 miliardi. 

Pacchetto famiglia 

Bonus sociale bollette – Per le famiglie più fragili confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro. 

Misure contro inflazione – Riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile. Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.

Assegno unico per le famiglie con 3 o più figli (610 milioni) – Per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli. Confermato l’assegno per i disabili.

Premi di produttività detassati – Per i dipendenti aliquota al 5% per premi di produttività fino a 3.000 euro.

Agevolazioni assunzioni a tempo indeterminato – Agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6 mila euro per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare pe le donne under 36 e per i percettori del reddito di cittadinanza. 

Agevolazioni per acquisto prima casa – Proroga per il 2023 delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36 

Flat tax incrementale per i lavoratori al 15% – Introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro.

Scuole

Per le scuole partitarie è previsto il ripristino del contributo (70 mln) + trasporto disabili (24 mln)

Pensioni 

Si avvia un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103). Per chi decide di restare a lavoro decontribuzione del 10%. 

Opzione donna – Prorogata per il 2023 Opzione donna con modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi.

Confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti.

Reddito di cittadinanza 

Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.

Tetto al contante 

Dal 1° gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro.

Imprese

Sospensione plastic e sugar tax – Prevista la sospensione anche per il 2023 dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax, le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate. 600mln

Fondo garanzia Pmi – Rifinanziato il fondo per 1 miliardo per il 2023. Il fondo garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore (banca o altro). Prorogato bonus Ipo (credito imposta per favorire la quotazione pmi in borsa)

Riattivazione società Ponte Stretto

Per riavviare il progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina prevista la riattivazione della società Stretto di Messina spa attualmente in liquidazione.

Fonte: governo.it

Evento Confindustria “Smart working Roadmap” – 29 novembre 2022

Evento Confindustria “Smart working Roadmap”

29 novembre 2022

ore 10:00

Confindustria organizza l’evento “Smart Working Roadmap” per il 29 novembre alle ore 10.00.

L’evento è un momento di riflessione e confronto per meglio inquadrare alcune dinamiche del lavoro agile nella fase attuale e ragionare sul futuro.

Aprirà i lavori il Vice Presidente Gianni Brugnoli e, a seguire, ci sarà la presentazione dei risultati dell’Indagine Confindustria sul lavoro e un aggiornamento del quadro normativo. La mattinata sarà poi l’occasione per ascoltare esperienze e punti di vista delle imprese, delle Istituzioni e delle Associazioni del Sistema più direttamente interessate dal fenomeno.

Claudio Tucci del Sole 24 Ore guiderà il confronto, facilitando gli interventi.

L’evento si terrà in formula ibrida: sarà possibile seguire i lavori in streaming sul sito di Confindustria oppure in presenza, registrandosi a questo link: https://www.confindustria.it/home/appuntamenti/eventi-confindustria/dettaglio-evento/smart-working-roadmap-Roma

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Messaggio Inps n. 4167 del 17 novembre 2022: assegno per il nucleo familiare a carico delle gestioni dei Fondi di solidarietà e del FIS

Messaggio Inps n. 4167 del 17 novembre 2022: assegno per il nucleo familiare a carico delle gestioni dei Fondi di solidarietà e del FIS (articolo 1, comma 212, della legge n. 234/2021). Modalità di compilazione del flusso UniEmens. Istruzioni contabili. Variazione al piano dei conti

Come previsto dall’articolo 39 del D.lgs 14 settembre 2015, n. 148, così come modificato dall’articolo 1, comma 212, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, a decorrere dal 1° gennaio 2022, ai lavoratori destinatari dell’Assegno di integrazione salariare (AIS), erogato dai Fondi di solidarietà di cui agli articoli 26, 27 e 40 del D.lgs n. 148/2015 e dal Fondo di integrazione salariale (FIS), spetta, in rapporto al periodo di paga adottato e alle medesime condizioni dei lavoratori a orario normale, l’Assegno per il nucleo familiare (ANF) a carico delle gestioni dei Fondi stessi.

Si ricorda che, dal 1° marzo 2022, la predetta tutela ANF è riconosciuta in relazione ai nuclei familiari senza figli a carico, in ragione delle novità contenute nel D.lgs 29 dicembre 2021, n. 230, in materia di Assegno unico e universale per i figli a carico.

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Fonte: INPS