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Webinar ASSIV e Security&Training: UAS NEI SERVIZI DI VIGILANZA PRIVATA – 18-19 giugno 2025 ore 15-18

Il mercato dei droni è in piena espansione: dalla logistica all’agricoltura, dalla sicurezza al monitoraggio ambientale, le applicazioni civili e professionali crescono esponenzialmente ogni anno. Ma tra normative in evoluzione, nuove tecnologie e un ecosistema ancora in via di definizione, orientarsi non è facile.

È per questo che ASSIV ha organizzato un webinar di 6 ore, diviso in due pomeriggi, in cui verrà analizzato il quadro normativo vigente in materia aeronautica, di pubblica sicurezza e di tutela dei dati personali, per fornire elementi di valutazione sui limiti e le possibilità d’uso di UAS (Unmanned Aerial Vehicles) nei servizi di vigilanza armata.

Webinar ASSIV e Security&Training: UAS NEI SERVIZI DI VIGILANZA PRIVATA

 18-19 giugno 2025, ore 15:00 – 18:00

Intervengono come relatori il Dott. Luigi Cola e l’Avv. Francesco Di Maio.

ICMQ riconosce 3 crediti formativi per i Security Manager UNI 10459:2017.

Il webinar è gratuito per gli Associati ASSIV.

Per informazioni ed iscrizioni: [email protected]. Iscrizioni entro l’11 giugno 2025.

Scarica il programma completo qui.

Intelligenza artificiale, Garante privacy: Da fine maggio Meta addestrerà i suoi sistemi utilizzando i dati personali degli utenti che non si saranno opposti

Intelligenza artificiale, Garante privacy: Da fine maggio Meta addestrerà i suoi sistemi utilizzando i dati personali degli utenti che non si saranno opposti*
Il diritto di opposizione è esercitabile anche nei confronti di altri sistemi di IA come ad es.  OpenAI, DeepSeek, Google

Gli utenti di Facebook e Instagram – e i non utenti i cui dati possono essere comunque presenti sulle due piattaforme perché pubblicati da utenti – hanno il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati personali per l’addestramento dell’intelligenza artificiale di Meta, utilizzando i moduli resi disponibili online dalla società. 

Tale diritto, riconosciuto dal GDPR – il Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali -, è esercitabile anche nei confronti di altri sistemi di IA, come, ad es. quelli di OpenAI, DeepSeek e Google.

Lo afferma il Garante privacy dopo l’annuncio di Meta dell’intenzione, dalla fine di maggio, di utilizzare i dati contenuti nei post pubblici degli utenti maggiorenni (post, commenti, didascalie, foto, etc.) e quelli derivanti dall’utilizzo dei propri servizi di IA per sviluppare e migliorare il chatbot Meta AI e i modelli linguistici come Llama. 

L’opposizione, se esercitata entro fine maggio, permette di sottrarre all’addestramento dell’intelligenza artificiale di Meta tutte le informazioni personali, mentre se esercitata successivamente interesserà solo i contenuti pubblicati successivamente e non quelli già online. 

In caso di mancata opposizione, Meta utilizzerà tutti i predetti dati per l’addestramento delle proprie intelligenze artificiali.

Il diritto di opposizione è esercitabile compilando i moduli disponibili ai seguenti link:

Opposizione al trattamento per gli utenti Facebook: https://www.facebook.com/help/contact/712876720715583  

Opposizione al trattamento per gli utenti Instagram: https://help.instagram.com/contact/767264225370182 

Opposizione al trattamento per gli interessati che non utilizzano i prodotti Meta (senza login): https://www.facebook.com/help/contact/510058597920541 

Il Garante invita il pubblico a informarsi circa le conseguenze e gli effetti dell’eventuale utilizzo dei propri dati personali per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e a esercitare i propri diritti in maniera libera e consapevole.

Mentre i dati pubblicati dagli utenti minorenni sono sottratti di default al trattamento di Meta per l’addestramento delle proprie intelligenze artificiali, non è, tuttavia, escluso che dati relativi a utenti e non utenti minorenni possano essere presenti nei contenuti pubblicati da utenti maggiorenni.

In questo caso utenti e non utenti minorenni e chi su di loro esercita la responsabilità genitoriale dovrebbero valutare l’opportunità di esercitare il diritto di opposizione utilizzando il modulo riservato ai non utenti dei servizi di Meta.

Frattanto il Garante sta lavorando con le altre Autorità europee per valutare la conformità del trattamento dei dati personali che Meta ha annunciato di voler porre in essere sulla base del legittimo interesse. L’attenzione dei Garanti è rivolta in particolare alla liceità di tali pratiche, all’effettività del diritto di opposizione e alla compatibilità tra le finalità originarie del trattamento e questo nuovo utilizzo dei dati. Le Autorità, inoltre, hanno chiesto a Meta informazioni sull’uso di immagini di utenti di età inferiore ai diciotto anni pubblicate da utenti adulti.

Fonte: Garante Privacy

IUS101.IT: “Servizi e forniture: lavoratori invisibili ma indispensabili”

Fonte: IUS101.it

Il 23 dicembre 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto correttivo al Codice dei contratti pubblici, con una nuova disciplina della revisione prezzi in caso di particolari condizioni di natura oggettiva che incidono sull’equilibrio contrattuale. Disciplina che apertamente discrimina il settore dei servizi e forniture rispetto al settore dei lavori pubblici: mentre per il settore dei lavori la soglia per l’attivazione della revisione prezzi è stata abbassata dal 5% al 3% con il riconoscimento del 90% dei costi eccedenti tale soglia, per i servizi e le forniture è rimasta invariata al 5%, con il riconoscimento soltanto dell’80%, anche in questo caso in relazione all’eccedenza rispetto alla franchigia.

L’aver previsto due soglie distinte per l’attivazione di un istituto così importante come quello della revisione prezzi, significa introdurre una ulteriore distinzione anche sulla tutela e sulla conservazione dell’equilibrio contrattuale, principio cardine del nuovo codice. Il ripristino dell’equilibrio previsto dal legislatore all’articolo 9 assume una veste diversa qualora si riferisca ai lavori, servizi o forniture; pertanto, la diversità delle aliquote per l’attivazione della revisione prezzi non è solo una questione economica, ma svolge anche una funzione centrale nel mantenimento del sinallagma contrattuale finalizzato alla conservazione del rapporto e non alla risoluzione dello stesso. Oltretutto, la rilevata disparità di trattamento – potenzialmente rilevante anche sotto l’aspetto del principio costituzionale di uguaglianza – ha un impatto ancora più grave nei servizi caratterizzati da alta intensità di manodopera, per i quali appunto la voce di costo preponderante è quella del lavoro, che in diversi settori incide (da sola) sul bilancio delle aziende per quote pari o superiori all’80%.
Nell’ambito di tale settore, l’inadeguatezza dei meccanismi di revisione dei prezzi è in grado di generare, in un tempo ancor più breve che in altri settori, effetti nefasti sia sui livelli occupazionali, sia sulla stessa tenuta delle aziende, con tutte le conseguenti ripercussioni per il Sistema Paese in termini tanto sociali, quanto di capacità produttiva.

Tali circostanze avrebbero, invece, dovuto indurre il Legislatore, nel caso di incremento del costo della manodopera (certificato dalle Tabelle Ministeriali), ad applicare lo strumento della revisione dei prezzi senza la previsione di alcuna soglia o, quantomeno, senza l’attribuzione della valenza di franchigia alla soglia prevista (così, come peraltro il Legislatore aveva fatto nella stesura del Codice dei contratti pubblici precedente al correttivo di fine dicembre 2024). Si tratta dell’ennesima dimostrazione del fatto che in Italia esiste un problema culturale nell’ambito degli acquisti della pubblica amministrazione, che non tiene conto dell’importanza del nostro settore e del ruolo che svolge nell’economia italiana, né sembra conoscerne le peculiarità, al contrario di quanto avviene per i lavori pubblici, che hanno una lunga tradizione e un’approfondita conoscenza da parte dei decisori.

Pulizia di luoghi pubblici e di lavoro, igienizzazione degli ospedali, mense scolastiche e ospedaliere, raccolta e gestione dei rifiuti, vigilanza privata, fornitura di dispositivi medici, sanificazione e sterilizzazione di dispositivi medici tessili e strumentario chirurgico, gestione di servizi sociosanitari, assistenziali ed educativi: queste sono alcune delle attività indispensabili che le imprese del settore assicurano alle comunità con passione e professionalità, 24 ore al giorno, sette giorni su sette, anche durante i festivi, occupando circa mezzo milione di lavoratrici e lavoratori per un impatto economico che varia a seconda degli anni di riferimento dal 30% al 50% delle gare indette dalla pubblica amministrazione. Un valore economico di circa 70 miliardi di euro. Si tratta di attività strategiche e di un settore, quello dei servizi già colpito da anni da politiche di costanti e irreversibili tagli agli appalti pubblici. In tale contesto, l’assenza di norme sulla revisione prezzi ha infatti impedito in questi anni di continue crisi economiche (pandemia, aumento materie prime, crisi internazionale) il dovuto recupero dei costi da parte delle imprese del settore.

Le previsioni sopra richiamate minano, dunque, seriamente la possibilità, in molti casi, di proseguire nell’esecuzione dei servizi e danneggia fortemente i lavoratori del settore, in gran parte donne, in quanto senza il dovuto riconoscimento diventa sempre più difficile adottare politiche di aumento dei salari.

Per questo motivo le Associazioni firmatarie, in rappresentanza delle imprese, lanciano un appello al Governo a cui faranno seguire una serie di iniziative per chiedere:

• La modifica delle norme del codice dei contratti pubblici in materia di revisione prezzi (art. 60 e Allegato II.2-bis) parificando le soglie di attivazione e la misura del riconoscimento dei maggiori costi previste per il settore dei servizi e forniture a quelle oggi previste per il solo settore dei lavori.

• L’obbligatorietà dell’inserimento nei contratti pubblici ad esecuzione continuativa e/o periodica dei meccanismi di revisione ordinaria per consentire il riequilibrio contrattuale, oggi in gran parte facoltativi, per un’applicazione corretta da parte delle varie stazioni appaltanti e un minor carico di discrezionalità e responsabilità in capo ad esse. Trattasi di responsabilità che, troppo spesso, costituiscono un deterrente – se non un vero e proprio impedimento – all’adozione di misure necessarie (quale è quella dell’adeguamento dei prezzi) da parte dei funzionari pubblici.

• La costituzione di un intergruppo parlamentare che coinvolga rappresentanti di maggioranza e opposizione. L’obiettivo è sensibilizzare ulteriormente il Parlamento sui temi che riguardano le imprese dei servizi e delle forniture nonché le ripercussioni su alcuni specifici settori. L’intergruppo parlamentare diventa quindi la sede istituzionale per discutere e affrontare gli aspetti più rilevanti dell’applicazione del codice appalti per servizi e forniture.

• L’inserimento delle ponderazioni riferite agli indici individuati per servizi e forniture (allegato II.2 Bis al correttivo), definiti congiuntamente dal MIT con i rappresentanti delle stazioni appaltanti, delle centrali di committenza e delle associazioni degli operatori economici. Tali ponderazioni non sono state riportante all’interno del Decreto Legislativo 31 dicembre 2024, n. 209 (correttivo al codice) che ha introdotto modalità specifiche nell’applicazione della revisione prezzi.

• L’implementazione di un tavolo di monitoraggio sull’andamento della revisione prezzi in seno al MIT, così da verificarne gli impatti economici e l’appropriatezza degli specifici indici utilizzati per la revisione.

• L’istituzione, presso uno dei ministeri competenti, di un dipartimento responsabile delle politiche del settore dei servizi e delle forniture, per una maggiore consapevolezza istituzionale delle peculiarità del settore.

• L’apertura di un tavolo che coinvolga i ministeri competenti e le associazioni di rappresentanza del settore per individuare le soluzioni di sostegno più appropriate per assicurare alle amministrazioni con minori disponibilità finanziarie la possibilità di far fronte agli eventuali maggiori costi derivanti dalla revisione prezzi, salvaguardando così il mantenimento dell’equilibrio contrattuale, nell’ambito del settore dei servizi e delle forniture.

Le Associazioni firmatarie ritengono il presente Manifesto una piattaforma di lavoro condivisa e dinamica che possa supportare le Istituzioni e il Governo nell’inquadrare correttamente alcune tematiche specifiche del comparto dei servizi e delle forniture, nonché definirne un perimetro in merito all’applicazione e al monitoraggio degli effetti derivanti dal codice appalti. Elemento distintivo delle Associazioni firmatarie è il valore del capitale umano e dell’organizzazione industriale dei mezzi, ovvero l’incidenza del costo del lavoro e degli approvvigionamenti delle materie e delle utility che compongono in misura prioritaria i costi principali nell’erogazione del servizio.

Leggi l’articolo su IUS101.IT

Conferenza stampa: Invisibili negli appalti, indispensabili per il paese – 20 maggio 2025 ore 13:00

La Consulta dei Servizi, di cui ASSIV fa parte, vi invita alla conferenza stampa

INVISIBILI NEGLI APPALTI, INDISPENSABILI PER IL PAESE
per una riforma urgente della revisione prezzi nei contratti di servizi

Martedì 20 maggio 2025 – ore 13:00
SALA STAMPA – CAMERA DEI DEPUTATI
PALAZZO MONTECITORIO – VIA DELLA MISSIONE 8, ROMA

La neonata Consulta dei Servizi, che riunisce 19 associazioni nazionali e 3 rappresentanze di filiera, espressione delle principali imprese italiane che operano nel settore dei servizi – dando seguito all’iniziativa che li ha visti promuovere il Manifesto dell’Economia dei Servizi – Vi invita alla conferenza stampa indetta per martedì 20 maggio 2025 alle ore 13, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio.

Per la prima volta, le forze più rappresentative del settore si presentano con una voce unitaria per richiedere una riforma normativa del sistema degli appalti nei servizi, indispensabile per evitare gravi ricadute sociali in termini di sostenibilità economica, qualità del lavoro e continuità di servizi pubblici essenziali, quali pulizia di luoghi pubblici e di lavoro, igienizzazione degli ospedali, pest management, mense scolastiche, ospedaliere e socio-assistenziali, raccolta e gestione dei rifiuti, vigilanza privata, fornitura di dispositivi medici, sanificazione e sterilizzazione di dispositivi medici tessili e strumentario chirurgico, gestione di servizi sociosanitari, assistenziali ed educativi.

Durante l’incontro verrà presentata la proposta di modifica e integrazione al Codice Appalti, con una normativa specifica per i contratti di servizi, in particolare la revisione dei prezzi, strumento di fondamentale importanza per i contratti pluriennali e continuativi. Sarà inoltre presentata la richiesta di costituzione di un tavolo istituzionale che coinvolga il Parlamento, i ministeri competenti e le associazioni di rappresentanza del settore.

Alla Conferenza Stampa parteciperanno i sottoscrittori e gli aderenti al Manifesto dell’Economia dei Servizi. Sono invitati i membri dei gruppi parlamentari di Camera e Senato.

Hanno dato la loro disponibilità ad intervenire l’Onorevole Erica Mazzetti (Forza Italia), promotrice dell’iniziativa, l’Onorevole Chiara Braga (Partito Democratico) e l’Onorevole Massimo Milani (Fratelli d’Italia).

Per informazioni e per accreditarsi: [email protected]

Scarica il Manifesto dell’Economia dei Servizi.