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Maria Cristina Urbano ospite di Panorama: “Sicurezza privata, è il momento di una riforma”

Nell’ambito del format Appuntamento in Piazza, condotto da Stefano Piazza per Panorama, la Presidente di ASSIV, Maria Cristina Urbano, è stata protagonista di un’intervista dedicata al ruolo sempre più centrale della sicurezza privata in Italia.

Durante il confronto, trasmesso l’8 maggio 2025, la Presidente Urbano ha evidenziato le principali criticità normative che il comparto si trova ad affrontare e ha rilanciato con decisione la necessità di una riforma del settore, in grado di riconoscerne il valore strategico per il Paese.

“La sicurezza privata oggi rappresenta una componente essenziale nella protezione di persone, beni e infrastrutture critiche. Tuttavia, operiamo ancora in un contesto normativo datato, che non tiene conto dell’evoluzione del rischio e delle nuove esigenze della collettività.”

Nel corso dell’intervista si è parlato anche di formazione, collaborazione con le istituzioni, innovazione tecnologica e della crescente domanda di servizi di vigilanza e fiduciari da parte di imprese e cittadini.

ASSIV rinnova il suo impegno a rappresentare con autorevolezza la voce delle aziende del settore e a promuovere il dialogo con le autorità competenti per costruire un modello di sicurezza moderno, professionale e integrato.

📺 Guarda l’intervista completa su Panorama:

👉 Appuntamento in Piazza con Maria Cristina Urbano

Confindustria: Aprile: segnali negativi dalle imprese

Dalla pagina ufficiale del Centro Studi CONFINDUSTRIA.

Di seguito il link per leggere il comunicato completo.

  • La rilevazione di Aprile dell’indagine rapida sulla produzione industriale, tra le imprese di grandi dimensioni associate a Confindustria, rileva aspettative in peggioramento rispetto al mese precedente. Il numero di intervistati convinti che la produzione rimarrà stabile, è pari a poco più della metà del campione (51,8%). Le imprese intervistate che credono in un aumento della produzione non superano un quarto degli intervistati (21,4%) e aumentano infine i pessimisti convinti che la produzione diminuirà (26,8%) (Grafico 1).
  • Gli industriali intervistati identificano, nonostante la grande incertezza sul commercio internazionale, la domanda e gli ordini come i principali punti di forza a sostegno della produzione. Il saldo segna una diminuzione pur restando positivo, attestandosi al +5,0% dal +6,1% di marzo (Grafico 2).
  • Le aspettative delle imprese sulla disponibilità di manodopera nei prossimi mesi, tornano ad essere favorevoli (+0,4% da -0,1%).
  • Il saldo relativo ai costi di produzione migliora pur restando in territorio negativo (-1,0% da -8,1%).
  • I giudizi riguardo le condizioni finanziarie restano pressoché stabili (+1,7% da +2,1%).
  • Sulla disponibilità di materiali aumenta il pessimismo: il saldo scende rispetto alla rilevazione di marzo (-6,4% da -3,2%).
  • Il giudizio degli industriali riguardo la disponibilità degli impianti continua ad essere positivo questo mese pur peggiorando rispetto alla precedente rilevazione (+0,3% dal +3,2%).

Confindustria: RTT chiude il 1° trimestre in riduzione

Dalla pagina ufficiale del Centro Studi CONFINDUSTRIA.

Di seguito il link per leggere il comunicato completo.

RTT, costruito in base ai dati sul fatturato, destagionalizzato e deflazionato, del campione di imprese clienti di TeamSystem, registra un moderato calo a marzo (-1,1%). L’indicatore mostra una riduzione nei servizi e nell’industria, mentre crescono le costruzioni.

Il dato aggregato di RTT per l’economia italiana

  • A marzo, RTT indica un moderato calo del fatturato a prezzi costanti delle imprese, pari a -1,1% (Grafico 1), che segue la forte flessione di febbraio.
  • A causa di tali flessioni, RTT registra nel 1° trimestre 2025 una variazione negativa del fatturato (-2,6%).

RTT per i macro-settori produttivi

  • Il calo moderato di RTT nell’industria (-0,8% a marzo) segnala un’attenuazione della caduta nel settore.
  • Nei servizi l’andamento è simile, con flessione maggiore a marzo, come già a febbraio (Grafico 2).
  • La variazione nel 1° trimestre 2025 risulta molto negativa sia nell’industria che nei servizi.
  • Le costruzioni sono in controtendenza: RTT in moderato aumento a marzo (+0,6%) dopo il calo a febbraio e variazione positiva nel 1° trimestre (+0,7%).

RTT per le macro-aree e le dimensioni d’impresa

  • RTT a marzo registra un calo in quasi tutte le aree geografiche, tranne il Centro (+1,8%); la maggiore flessione si ha di nuovo al Nord-Ovest (Grafico 3).
  • Le variazioni per il 1° trimestre risultano negative in tutte le aree del Paese, moderata al Centro (-0,5%).
  • RTT indica a marzo flessioni del fatturato per tutte le dimensioni di impresa: maggiore per le grandi, come già rilevato a febbraio.
  • Perciò, la variazione nel 1° trimestre è negativa per tutte le classi dimensionali, ma il calo è molto più forte per le grandi imprese.

Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali (I trimestre 2025)

Alla fine di marzo 2025, i 40 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 52,7% dei dipendenti – circa 6,9 milioni – e corrispondono al 50,7% del monte retributivo complessivo.

Nel corso del primo trimestre 2025 sono stati recepiti nove contratti: logistica, servizi socio assistenziali-Uneba, ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici, edilizia, energia elettrica, autoferrotranvieri e Rai.

A fine marzo 2025, i contratti in attesa di rinnovo sono 35 e coinvolgono circa 6,2 milioni di dipendenti, il 47,3% del totale.

Il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto, tra marzo 2024 e marzo 2025, è passato da 29,0 a 23,1 mesi, mentre per il totale dei dipendenti aumenta da 10,1 a 10,9 mesi.

La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-marzo 2025 è cresciuta del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.

L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a marzo 2025 segna un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 4,0% rispetto a marzo 2024; l’aumento tendenziale è stato del 4,9% per i dipendenti dell’industria, del 4,3% per quelli dei servizi privati e dell’1,7% per i lavoratori della pubblica amministrazione.

I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono: alimentari (+7,8%), settore metalmeccanico (+6,3%) e commercio (+6,1%).

L’incremento è invece nullo per farmacie private, telecomunicazioni, regioni e autonomie locali e servizio sanitario nazionale.

Il commento

Nel primo trimestre del 2025, la crescita tendenziale delle retribuzioni contrattuali rimane sostenuta nel settore privato ed è decisamente più contenuta nel settore pubblico. In termini reali si osserva un ulteriore recupero rispetto alla perdita di potere d’acquisto che si è verificata nel biennio 2022-2023, che tuttavia rimane ancora ampia: per il totale economia, le retribuzioni contrattuali reali di marzo 2025 sono ancora inferiori di circa l’otto per cento rispetto a quelle di gennaio 2021. Perdite inferiori alla media si osservano in agricoltura e nell’industria, mentre  situazioni più sfavorevoli si registrano nei settori dei servizi privati e della pubblica amministrazione. Grazie ai rinnovi registrati nei primi tre mesi dell’anno, alla fine di marzo, solo tre dipendenti su dieci nel settore privato sono ancora in attesa del rinnovo del CCNL.

Qui il Testo integrale e la nota metodologica