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Green pass: quali risvolti per i datori di lavoro?

Green pass: quali risvolti per i datori di lavoro?

Le problematiche di natura operativa: come gestire le attività di controllo del green pass? Il covid manager deve ricevere una formazione? In quali attività è obbligatorio il green pass?

Fonte: Punto Sicuro

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La sfida di lungo periodo del PNRR passa per le riforme

CDP – La sfida di lungo periodo del PNRR passa per le riforme

Quali sono i meccanismi di trasmissione delle riforme incluse nel PNRR verso l’economia reale? Quali potrebbero essere gli indicatori potenzialmente utili a monitorarne gli effetti? Quali le implicazioni per l’Italia?

Dopo aver descritto le caratteristiche principali delle riforme incluse nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, il documento discute i meccanismi di trasmissione all’economia reale dei miglioramenti del contesto istituzionale e del quadro regolatorio indotti dalle riforme. Si presentano, inoltre, alcuni indicatori sintetici potenzialmente utili a monitorare il contributo delle riforme alla qualità istituzionale e le principali implicazioni per l’economia italiana, nel caso in cui gli obiettivi previsti dal PNRR venissero raggiunti.

Leggi i key message dello studio e scarica il documento per tutti gli approfondimenti.

  • Le riforme strutturali incidono sull’economia attraverso diversi meccanismi di trasmissione, soprattutto nel lungo periodo. Un clima economico più favorevole, promosso da politiche economiche, istituzioni e infrastrutture più efficienti, aumenta complessivamente la produttività totale dei fattori di produzione. Cresce quindi il PIL potenziale, ossia il massimo livello di PIL che l’economia può raggiungere.
  • In particolare, un miglioramento della qualità istituzionale generato dalle riforme comporta una riduzione degli oneri burocratici e dei costi di produzione sostenuti dalle imprese, liberando così nuove risorse per investimenti.
  • Piani di investimento più ambiziosi favoriscono, di conseguenza, un più alto livello di investimenti, stimolando un aumento della domanda aggregata. Si determina, così, un incremento del PIL effettivo, oltre che di quello potenziale.
  • Infine, le riforme aiutano a contenere anche il tasso di inflazione. In mercati competitivi, infatti, la riduzione deicosti di produzione porta a una riduzione del livello dei prezzi e, dunque, a una compressione del tasso di inflazione, tanto maggiore quanto più elevata è la differenza tra PIL potenziale e PIL effettivo (output gap).
  • Se i meccanismi funzionassero e gli obiettivi previsti dalle riforme contenute nel PNRR venissero raggiunti in relazione ai diversi indicatori di competitività del sistema economico, l’Italia migliorerebbe la sua posizione rispetto agli altri principali paesi europei.
  • I risultati di questo brief mostrano che, grazie alle riforme, si potrebbe invertire la rotta e interrompere il trend di declino osservato negli ultimi vent’anni in termini di qualità istituzionale, riportando l’Italia ai livelli dei primi anni 2000.
  • Gli effetti delle riforme determinerebbero un innalzamento del sentiero di crescita nel lungo periodo, rafforzando in modo consistente e duraturo l’effetto degli investimenti pubblici collegati al PNRR.
  • Il PIL italiano potrebbe tornare ai livelli del 2007, precedenti alla crisi finanziaria globale, già entro il 2025, raggiungendo un livello costantemente più elevato negli anni rispetto a uno scenario in assenza di riforme.

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Fonte: CDP

Covid-19: Ministro Speranza proroga ordinanza su misure per ingresso in Italia

Covid-19: Ministro Speranza proroga ordinanza su misure per ingresso in Italia

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza con cui si prorogano le misure restrittive relative all’ingresso in Italia da India, Bangladesh, Sri Lanka e Brasile.

È confermata la quarantena di 10 giorni per i Paesi extraeuropei fatta eccezione per quelli della lista raccomandata dall’Ue per i quali la quarantena è ridotta a 5 giorni.

È confermata la mini quarantena anche dalla Gran Bretagna i cui certificati vaccinali e di guarigione potranno essere utilizzati ai fini del green pass sul territorio italiano.

Per i Paesi europei e dell’area Schenghen, oltre che per Canada, Giappone, e Stati Uniti è prorogato il regime di ingresso con i requisiti della certificazione verde.

Istat: occupati e disoccupati (giugno 2021)

Istat: occupati e disoccupati (giugno 2021)

Nel mese di giugno 2021 si registra, rispetto al mese precedente, un aumento degli occupati e una diminuzione sia dei disoccupati sia degli inattivi.

La crescita dell’occupazione (+0,7%, pari a +166mila unità) si osserva per gli uomini, le donne, i dipendenti, gli autonomi e per tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,5 punti).

Anche la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-5,1% rispetto a maggio, pari a -131mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione scende al 9,7% (-0,5 punti) e torna, dopo cinque mesi, sotto la soglia del 10%; tra i giovani si attesta al 29,4% (-1,3 punti).

Tra maggio e giugno si riduce anche il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, pari a -34mila unità); in questo caso il calo coinvolge le donne, i minori di 24 anni e gli ultra 50-enni. Il tasso di inattività scende al 35,8% (-0,1 punti).

Confrontando il secondo trimestre 2021 con il precedente, il livello dell’occupazione è più elevato dell’1,0%, con un aumento di 223mila unità.

Nel confronto del secondo trimestre con quello precedente, la crescita dell’occupazione si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-0,8%, pari a -20mila unità) e a quella più consistente degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,0%, pari a -279mila unità).

A seguito della risalita dell’occupazione registrata a partire da febbraio 2021, il numero di occupati a giugno 2021 è superiore a quello di giugno 2020 dell’1,2% (+267mila unità). La crescita riguarda uomini e donne, dipendenti e lavoratori di ogni classe di età ad eccezione dei 35-49enni, mentre il tasso di occupazione – in aumento di 1,1 punti percentuali – sale per tutte le classi di età.

Rispetto a giugno 2020, cresce anche il numero di persone in cerca di lavoro (+3,5%, pari a +81mila unità) e risulta in forte diminuzione quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-4,2%, pari a -592mila), che era aumentato in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria.