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La cyber security e il ruolo della tecnologia nella sicurezza privata: intervista a Marco Bavazzano

La cyber security e il ruolo della tecnologia nella sicurezza privata

Intervista a Marco Bavazzano, ceo di AXITEA SPA

Abbiamo incontrato l’Ing Bavazzano al quale abbiamo posto queste tre domande:

Il futuro della vigilanza privata risiede nell’ottimale sinergia tra uomo e nuove tecnologie oppure resterà sostanzialmente ancorata ad una attività più tradizionale?

La cyber security è stata all’ordine del giorno dell’agenda politica degli ultimi tre governi. Come può la sicurezza privata aiutare lo Stato italiano ad attuare la sua politica di sicurezza informatica?

In tema di cyber security e del futuro cloud della P.A. vi è un ampio dibattito: operatori nazionali, europei, extraeuropei cercano ognuno di far valere le proprie ragioni, in una fase nella quale il Governo non ha ancora assunto una posizione precisa e si rincorrono le voci più disparate. Qual è la sua di posizione?

Buona visione!

FMI: migliori le stime di crescita dell’Italia

FMI: migliori le stime di crescita dell’Italia

Pil quest’anno è atteso crescere del 4,3% mentre nel 2022 segnerà un +4%. 

Lo afferma il Fondo monetario internazionale parlando dell’Italia e notando come un gli aiuti messi in campo “saranno necessari fino a quando” la ripresa non sarà decollata. “Una robusta ripresa è attesa per il 2021 sostenuta dalla campagna per le vaccinazioni, anche se restano incertezze”. 

La politica di bilancio dovrebbe continuare a fare da cuscinetto agli effetti economici della pandemia tramite misure temporanee e mirate, “insieme a un credibile piano di riduzione del debito pubblico nel medio termine”, osserva il Fmi. In aprile il Fondo aveva previsto una crescita del 4,2% per il 2021 e del 3,6% per il 2022.

L’outlook economico dell’Italia “dipende” dall’andamento della pandemia, “dall’entità dei cambiamenti strutturali, e dall’efficacia delle politiche economiche e sanitarie”, afferma il Fmi nel comunicato sulla conclusione delle consultazione del 2021 per l’Article Iv dell’Italia.

Il Fmi prevede per quest’anno un deficit all’11,8% e un debito al 159,9%.

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IMF Executive Board Concludes the 2021 Article IV Consultation with Italy

June 3, 2021

The COVID-19 pandemic has dealt a severe blow to the Italian people and their economy. GDP fell by nearly 9 percent in 2020, with much larger drops for contact-intensive services. Prompt and decisive policy responses by the Italian authorities, together with coordinated fiscal and monetary responses at the European level, were introduced to cushion the economic impact. A large fiscal expansion delivered income lifelines to households and firms, while extensive liquidity support was also provided, including through debt service moratoria and government guaranteed credits. A ban on layoffs was introduced. These measures helped to preserve the structure of the economy but may be concealing the extent of underlying weakness in firms’ financial health, labor market slack and loan quality.

The pandemic interrupted the slow and still incomplete recovery from the double-dip recession that followed the global financial and euro area debt crises. During the past decade, productivity continued to stagnate, the public debt ratio drifted up to high levels and regional income disparities widened. Although considerable progress had been achieved in reducing banks’ nonperforming loans, NPL ratios remained above the euro area average. Moreover, Italian banks’ exposure to the domestic sovereign remains high.

The economic outlook depends on the path of the pandemic, the extent of structural change it will usher in, as well as the effectiveness of economic and public health policies. The recovery will be supported by the ongoing vaccination campaign and substantial investment spending under the government’s multi-year National Recovery and Resilience Plan (NRRP), mainly financed by Next Generation EU resources, to increase physical and social infrastructure and support structural reforms. GDP is expected to rebound by about 4¼ percent in 2021, while increased investment spending would keep growth well-above the previous trend for the next several years. Nonetheless, long-run economic scarring could be sizable. Risks relate in the near term to the speed at which the virus is defeated and the extent of savings drawdown, and over the longer term, to preserving favorable financial conditions, adequacy of NRRP implementation and maintaining the political momentum for structural reforms. A materialization of these longer-term risks could exacerbate the already high public debt vulnerabilities.

Executive Board Assessment [2]

Executive Directors commended the Italian and European authorities for their strong and decisive policies that cushioned the social and economic impact of the pandemic. They noted that a robust recovery is expected in 2021 supported by ongoing vaccinations, although large uncertainty remains. Continued policy support will be necessary until the recovery takes hold. Prompt and effective implementation of structural reforms will also be critical to support investment under the National Recovery and Resilience Plan to boost potential growth and foster a green, digital, and more inclusive economy.

Directors recommended that fiscal policy continue to cushion the economic effects of the pandemic through temporary and targeted measures, coupled with a credible plan to significantly reduce public debt ratios over the medium term. They noted that the authorities’ plan to strengthen the economy and public finances through a large investment program would capitalize on the temporary window of favorable post pandemic growth and financing conditions. They encouraged the swift adoption of growth enhancing reforms, while also raising the efficiency and equity of government spending and tax systems.

Directors stressed the need to support the financial health of viable firms. State resources could help mobilize private investment, with a prominent role for the private sector in determining viability. Faster procedures for debt restructuring and liquidation of nonviable firms will also be important.

Directors noted that the financial sector has been resilient but warrants close monitoring. They recommended continuing to support bank lending but with improved targeting. Incentives for prudent lending and updating borrower checks for any extension of loan moratoria are also important. Directors highlighted the need for a better understanding of loan quality and the proactive classification, provisioning, and expeditious resolution of problem loans.

Directors noted that labor market turnover should resume once the health crisis recedes and the firing ban is phased out. Comprehensive upskilling programs together with labor market reforms and enhanced social safety nets will be critical for raising productivity and helping to transition workers into expanding sectors and bringing more women and youth into the workforce.

Directors welcomed the opportunity provided by Next Generation EU resources to support a greener and more equitable economy. They emphasized that public investment should be accompanied by prompt modernization of public administration and the judiciary, efficient public procurement, enhanced public investment governance, and reduced barriers to competition.

Fonte: FMI

Commissione UE: creare le basi per una ripresa forte e sostenibile

Pacchetto di primavera del semestre europeo: creare le basi per una ripresa forte e sostenibile

La Commissione europea ha presentato oggi il pacchetto di primavera del semestre europeo in cui fornisce orientamenti di bilancio agli Stati membri impegnati nel processo di graduale riapertura delle loro economie. Tali orientamenti intendono aiutare gli Stati membri a consolidare la ripresa economica, utilizzando al meglio il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), strumento fondamentale e fulcro di NextGenerationEU. Quest’anno il semestre europeo è stato adattato per tenere conto dei collegamenti con i piani di ripresa e resilienza degli Stati membri che illustrano gli investimenti e le riforme che saranno finanziati dal dispositivo.

Orientamenti in materia di politica di bilancio e mantenimento della clausola di salvaguardia generale

L’attivazione, nel marzo 2020, della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita ha consentito agli Stati membri di reagire rapidamente e di adottare misure di emergenza per ridurre al minimo l’impatto economico e sociale della pandemia.

Nella comunicazione sulla politica di bilancio del 3 marzo 2021 la Commissione ha chiarito che la decisione di disattivare la clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa sulla base di una valutazione complessiva dello stato dell’economia fondata su criteri quantitativi, il principale dei quali deve essere costituito dal livello dell’attività economica nell’UE rispetto ai livelli precedenti la crisi. Sulla base delle previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione la clausola di salvaguardia generale continuerà ad essere applicata nel 2022 per essere probabilmente disattivata a partire dal 2023.

È necessario infatti che la politica di bilancio continui a sostenere l’economia nel 2021 e nel 2022. A tal fine è opportuno che gli Stati membri evitino di mettere fine prematuramente al sostegno e si avvalgano pienamente dei finanziamenti del dispositivo per la ripresa e la resilienza. L’attuazione degli investimenti e delle riforme nell’ambito di tale dispositivo contribuirà a sostenere la ripresa economica, a promuovere un aumento del potenziale di crescita e occupazione, a ridurre gli squilibri e a migliorare le finanze pubbliche. Nel 2022 è opportuno che le politiche di bilancio nazionali siano progressivamente differenziate e che gli Stati membri mantengano gli investimenti a sostegno della ripresa. Non appena le condizioni lo consentano, gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche atte a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

Relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, sulla conformità ai criteri del disavanzo e del debito stabiliti dal trattato

La Commissione ha adottato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE) per tutti gli Stati membri dell’UE, tranne la Romania, già inserita nel braccio correttivo del patto. Scopo della relazione è valutare la conformità degli Stati membri ai criteri del disavanzo e del debito previsti dal trattato. Dall’analisi è emerso che il criterio del disavanzo è soddisfatto da Bulgaria, Danimarca e Svezia e non è soddisfatto da tutti gli altri Stati membri. Il criterio del debito non è soddisfatto da 13 Stati membri (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Ungheria, Austria, Portogallo, Slovenia e Finlandia).

La Commissione ritiene che in questa fase non sia opportuno adottare una decisione sull’opportunità o no di sottoporre gli Stati membri alla procedura per i disavanzi eccessivi. Nel caso della Romania, la Commissione raccomanda di aggiornare il percorso di aggiustamento di bilancio per correggere il disavanzo eccessivo nel 2024.

Correzione degli squilibri macroeconomici

La Commissione ha individuato vulnerabilità macroeconomiche dovute a squilibri e squilibri eccessivi per i 12 Stati membri selezionati ai fini dell’esame approfondito nella relazione 2021 sul meccanismo di allerta. Tre Stati membri continuano a presentare squilibri eccessivi (Cipro, Grecia e Italia) mentre altri nove presentano squilibri (Croazia, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia).

Si prevede che la realizzazione delle riforme e degli investimenti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza contribuirà ad affrontare i problemi individuati nei precedenti cicli del semestre e avrà un ruolo importante nella correzione degli squilibri macroeconomici esistenti.

Relazioni sulla sorveglianza rafforzata e sulla sorveglianza post-programma

La Commissione ha adottato la decima relazione sulla sorveglianza rafforzata della Grecia, nella quale conclude che, nonostante le circostanze avverse causate dalla pandemia di COVID-19, la Grecia ha adottato le misure necessarie per rispettare gli impegni specifici assunti.

La Commissione ha adottato inoltre le relazioni di sorveglianza post-programma di IrlandaSpagnaCipro e Portogallo, nelle quali conclude che le capacità di rimborso di ciascuno degli Stati membri interessati rimangono solide.

Orientamenti in materia di occupazione

Gli orientamenti in materia di occupazione fissano priorità comuni per le pertinenti politiche nazionali al fine di renderle più inclusive ed eque. Gli orientamenti, adottati nell’ottobre 2020, sono stati aggiornati per integrarvi la sostenibilità ambientale e la dimensione digitale, come indicato nella comunicazione “Un’Europa sociale più forte per transizioni giuste”, e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Hanno inoltre preso in esame le conseguenze della crisi COVID-19, fornendo indicazioni specifiche per attenuare l’impatto occupazionale e sociale della crisi.

Data la loro costante pertinenza, la Commissione propone di mantenere anche nel 2021 gli attuali orientamenti in materia di occupazione, sottolineando il ruolo dei nuovi obiettivi principali dell’UE fissati con il piano d’azione per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e gli orientamenti politici in occasione del vertice sociale di Porto.

Dichiarazioni di membri del Collegio

Valdis  Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “Presentiamo oggi questa ‘edizione speciale’ del pacchetto di primavera, in un momento cruciale in cui la ripresa è sì dietro l’angolo ma la strada per arrivarvi è irta di incertezze. Continueremo pertanto a utilizzare tutti gli strumenti per riportare le nostre economie sulla buona strada. Per questi motivi proroghiamo la clausola di salvaguardia generale nel 2022, in prospettiva di una sua disattivazione nel 2023. Incoraggiamo gli Stati membri a mantenere, nell’anno in corso e nel prossimo, politiche di bilancio improntate al sostegno, al fine di preservare gli investimenti pubblici e utilizzare al meglio i finanziamenti del dispositivo per la ripresa e la resilienza per dare impulso alla crescita. Un oculato mix di spesa – incentrato sugli investimenti ma tenendo al contempo sotto controllo la spesa – faciliterà il ritorno a posizioni più prudenti nel medio termine, aspetto particolarmente importante per i paesi con un debito elevato.”

Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “Al vertice sociale di Porto abbiamo definito l’agenda sociale dell’Europa per il prossimo decennio in linea con il piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali. Gli orientamenti in materia di occupazione proposti oggi fissano priorità comuni per gli Stati membri, con particolare attenzione alla creazione di posti di lavoro di qualità, alla modernizzazione e all’inclusività dei mercati del lavoro, all’istruzione e alla formazione e all’adeguatezza dei sistemi sanitari e di protezione sociale. Tradurre in azioni concrete i principi del pilastro mediante il semestre europeo contribuirà alla ripresa resiliente, inclusiva e sostenibile dell’Europa.”

Paolo  Gentiloni, Commissario per l’Economia, ha dichiarato: “A un cupo inverno fa seguito una primavera luminosa per l’economia europea. Poiché milioni di europei vengono vaccinati ogni giorno, di pari passo con la diminuzione dei contagi vengono allentate le restrizioni e la fiducia è in aumento. NextGenerationEU è finalmente una realtà. Ora però dobbiamo passare alle tappe successive e farlo in modo giusto. Poiché la ripresa rimane disomogenea e l’incertezza ancora elevata, la politica economica deve continuare a sostenere la ripresa nel 2021 come nel 2022. Grazie anche al dispositivo per la ripresa e la resilienza, si prevede che gli investimenti pubblici raggiungeranno il livello più elevato da oltre un decennio. Il messaggio che inviamo oggi è che tutti i paesi devono mantenere gli investimenti finanziati a livello nazionale. Una volta diminuiti i rischi per la salute, i paesi dell’UE dovrebbero orientarsi gradualmente verso misure maggiormente mirate per aiutare le imprese e i lavoratori a orientarsi nel mondo post-COVID.”

Prossime tappe

La Commissione invita l’Eurogruppo e il Consiglio a esaminare e ad approvare gli orientamenti proposti oggi e attende con interesse un dialogo costruttivo con il Parlamento europeo sui contenuti di questo pacchetto e su ogni tappa successiva del ciclo del semestre europeo.

Per ulteriori informazioni

Pacchetto di primavera 2021 del semestre europeo: Domande e risposte

Pacchetto di primavera 2021 del semestre europeo – Documenti

Raccomandazioni della Commissione

Orientamenti in materia di occupazione per il 2021

Il semestre europeo

Semestre europeo 2021 – un ciclo particolare

Comunicazione sulla risposta della politica di bilancio

Previsioni economiche di primavera 2021

Fonte: Commissione europea

Confindustria: la produzione recupera in aprile (+0,3%) e maggio (+0.4%). Fiducia in miglioramento e prospettive più positive

Confindustria: la produzione recupera in aprile (+0,3%) e maggio (+0.4%). Fiducia in miglioramento e prospettive più positive

La produzione industriale italiana è attesa in ulteriore incremento nei mesi primaverili, dopo il recupero già registrato nel primo trimestre (+0,9%). Dopo la battuta d’arresto rilevata dall’ISTAT in marzo (-0,1%), in aprile e maggio l’attività è avanzata a un ritmo moderato (+0,3% e +0,4% rispettivamente), sostenuta da entrambe le componenti della domanda. Gli imprenditori mostrano un maggiore ottimismo: l’indice di fiducia è salito in maggio sui livelli massimi dall’autunno del 2017, in linea con il miglioramento della crisi sanitaria e l’allentamento delle restrizioni. Scorte basse e domanda in accelerazione preannunciano ulteriori recuperi di attività anche nei mesi estivi.

Come sta andando la produzione industriale in Italia

Il CSC rileva un aumento della produzione industriale dello 0,4% in maggio su aprile, quando è avanzata dello 0,3% su marzo. La variazione acquisita nel secondo trimestre è di +0,5%, dopo il +0,9% nel primo. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, aumenta sia in maggio (+22,6% rispetto allo stesso mese del 2020) sia in aprile (+73,2% sui dodici mesi). Gli ordini in volume avanzano in maggio dell’1,3% sul mese precedente (+33,8% su maggio 2020) e in aprile dell’1,0% su marzo (+76,0% annuo).

Le variazioni tendenziali così ampie sono spiegate dal confronto con i mesi iniziali della pandemia, quando l’attività – anche in buona parte dell’industria – era stata fermata sull’intero territorio nazionale da provvedimenti restrittivi introdotti per bloccare la diffusione del virus. Il contesto economico sta mostrando un rapido miglioramento, in linea con il buon andamento della campagna vaccinale e la riduzione della curva dei contagi che ha determinato l’allentamento delle limitazioni alle attività nei servizi e agli spostamenti delle persone. Libera dai vincoli, la domanda (sia interna che estera) sta mostrando segnali di accelerazione, fornendo supporto all’attività dell’industria. Il comparto di produzione di beni strumentali è quello che mostra le prospettive migliori.

La fiducia degli imprenditori manifatturieri in maggio è salita ai massimi dall’autunno del 2017, sostenuta da una ripresa della domanda che, stando alla rilevazione, è più rapida di quanto previsto: a fronte di un netto miglioramento di giudizi e attese su produzione e ordini, l’ISTAT ha rilevato, infatti, un veloce decumulo delle scorte di magazzino. La loro ricostituzione darà un contributo importante alla dinamica dell’attività industriale nei prossimi mesi. Inoltre, l’aumento della domanda sta generando pressioni sulla capacità produttiva (il grado di utilizzo degli impianti è ancora di circa due punti inferiore ai livelli pre-covid) e ciò preannuncia un’espansione della forza lavoro.

Secondo l’indagine IHS-Markit sul manifatturiero, l’indicatore relativo al livello occupazionale ha raggiunto il record storico. Aumento della produzione e degli ordini, soprattutto esteri, hanno spinto l’indice PMI manifatturiero ai livelli massimi da quando è stata avviata l’indagine (giugno 1997). Persistono alcune preoccupazioni, secondo i direttori degli acquisti: blocchi di fornitura in alcuni comparti, carenza di materiali e problemi di natura logistica, fattori che hanno portato a un aumento dei prezzi d’acquisto.

Ci sono molte ragioni per essere ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana, anche in base ai programmi previsti nel PNRR. La condizione principale, però, è che la campagna vaccinale continui in maniera efficiente e che la crisi sanitaria vada gradualmente verso una soluzione definitiva. Qualsiasi imprevisto potrebbe fare dirottare la ripresa.

Grafico e tabella produzione industriale italiana - Indagine rapida CSC maggio 2021

Fonte: Confindustria