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Il ddl “Lavoro 2024” ora è legge. Quali sono le novità per lavoratori e imprese?

lavoro

Dopo il via libera ottenuto alla Camera il 9 ottobre scorso, il Senato ha approvato il DDL recante “ Disposizioni in materia di lavoro “ (A.S. 1264).

Il disegno di legge nasce dall’ esigenza di semplificare numerosi adempimenti connessi al rapporto di lavoro con particolare riferimento ai temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, della disciplina dei contratti di lavoro, dell’adempimento degli obblighi contributivi e degli ammortizzatori sociali.

Nel corso dell’esame alla Camera in prima lettura il disegno di legge era stato oggetto di sostanziose modifiche con l’aggiunta di 13 articoli ma nel corso dell’esame al Senato tutti gli emendamenti , per lo più riconducibili all’opposizione, sono stati respinti. Il testo resta così invariato. Fanno seguito le principali novità per lavoratori e imprese :  

Dimissioni : Risoluzione per assenza ingiustificata – Sicuramente tra le norme simbolo del provvedimento  l’ art. 19 del Decreto stabilisce che l’assenza ingiustificata del lavoratore protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo o, in mancanza di previsione contrattuale, oltre i quindici giorni, comporta la risoluzione del rapporto di lavoro per volontà del lavoratore senza che sia necessario applicare  la disciplina sulle dimissioni telematiche.

E’ stato invece introdotto un nuovo obbligo per il datore di lavoro tenuto a  comunicare all’Ispettorato del lavoro l’assenza per le dovute verifiche sulla veridicità della comunicazione.  La disposizione non trova applicazione se il lavoratore dimostra l’impossibilità, per causa di forza maggiore o per fatto imputabile al datore di lavoro, di comunicare i motivi che giustificano l’assenza. In assenza di tali motivi il rapporto di lavoro si intenderàrisolto per volontà del lavoratore e, di conseguenza, quest’ultimo non potrà fare richiesta di Naspi venendo meno il requisito della disoccupazione involontaria.   

Meno vincoli per la somministrazione di lavoro – Altrettanto dibattuta è la norma prevista all’art 10  con semplificazioni in materia di somministrazione di lavoro. Le modifiche intendonoincentivare l’utilizzo di contratti flessibilie rendere più dinamico il mercato del lavoro, allineandosi alle esigenze produttive delle imprese che potranno utilizzare senza limiti e vincoli i contratti in somministrazione a tempo determinato e indeterminato.

A tal fine, vengono esclusi dal tetto del 30% previsto per i lavoratori in somministrazione a tempo determinato rispetto al totale dei contratti stabili, i lavoratori assunti dalle agenzie per il lavoro a tempo indeterminato o lavoratori con determinate caratteristiche o assunti per determinate esigenze (svolgimento di attività stagionali o di specifici spettacoli, start-up, sostituzione di lavoratori assenti, lavoratori con più di 50 anni).

Viene poi eliminata la previsione per la quale  , se il contratto tra agenzia di somministrazione e lavoratore è a tempo indeterminato, non trovano applicazione i limiti di durata complessiva della missione a tempo determinato presso un soggetto utilizzatore e attualmente pari a 24 mesi.  

Durata del periodo di prova – L’art. 13 ridefinisce il periodo di prova dei contratti a tempo determinato stabilendo criteri univoci per la durata.

La nuova norma prevede che, fatte salve le previsioni più favorevoli della contrattazione collettiva, la durata del periodo di prova per i rapporti di lavoro a tempo determinato è fissata in un giorno di effettiva prestazione ogni quindici giorni di calendario a partire dalla data di inizio del rapporto di lavoro.

In ogni caso, la durata del periodo di prova non può essere inferiore a due giorni né superiore a quindici giorni per i contratti con durata non superiore a sei mesi, e non può essere inferiore a due giorni e superiore a trenta giorni per quelli con durata superiore a sei mesi e inferiori a dodici mesi.  

Smart working – All’ art. 14 è previsto che il datore di lavoro comunichi, in via telematica al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e di fine del lavoro agile entro cinque giorni dalla data di avvio o termine del periodo.

Apprendistato: formazione e trasformazione – Con gli art. 15 , 16 e 18 è prevista l’estensione a tutte le tipologie di apprendistato delle risorse destinate annualmente al solo apprendistato professionalizzante. E’ prevista inoltre la possibilità di trasformare l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale anche in apprendistato professionalizzante e/o di alta formazione e ricerca, successivamente al conseguimento della qualifica o del diploma professionale.

Attività stagionali ampliate – All’art. 11 viene introdotta una norma di interpretazione autentica, in materia di attività stagionali  individuate da decreto (Dpr del 1963) in alternativa alla contrattazione collettiva. In pratica, oltre ai cosiddetti “stagionali”, la norma specifica che rientrano nella categoria quelle attività organizzate per far fronte a “intensificazioni” dell’attività lavorativa in determinati periodi dell’anno, nonché a esigenze tecnico-produttive o collegate ai cicli stagionali dei settori produttivi o dei mercati serviti dall’impresa, secondo quanto previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative.

Cassa integrazione e attività lavorativa – All’art. 6 trova riscontro la norma che riconosce  la possibilità per il lavoratore in cassa integrazione di svolgere attività di lavoro in forma subordinata o autonoma, salvo dover comunicare tempestivamente all’INPS l’inizio della nuova attività. Durante lo svolgimento di tale attività perde il diritto al trattamento di integrazione salariale. La norma mira a ridurre la dipendenza esclusiva dalle misure di integrazione salariale e favorisce la ricerca di nuove opportunità lavorative. 

Conciliazioni telematiche – Con l’ art. 20 viene introdotta una semplificazione per la conciliazione in materia di lavoro. Tali procedimenti potranno svolgersi in modalità telematica mediante collegamenti audiovisivi.  La nuova norma si pone l’obbiettivo di agevolare l’accesso ai servizi di conciliazione e ridurre i costi mantenendo comunque l’affidabilità delle procedure in atto.

 Sospensione dei termini degli adempimenti per liberi professionisti –  All’ art. 7 viene estesa la possibilità per il professionista di sospendere il decorso dei termini relativi a adempimenti fiscali e contributivi. In caso di parto o di interruzione della gravidanza avvenuta oltre il terzo mese dal suo inizio, i termini relativi agli adempimenti fiscali e contributivi sono sospesi, rispettivamente   a decorrere dall’ottavo mese di gestazione fino al trentesimo giorno successivo al parto,  ovvero fino al trentesimo giorno successivo all’interruzione della gravidanza. Le disposizioni si applicano anche nei riguardi del libero professionista che, a causa di ricovero ospedaliero d’urgenza per infortunio o malattia grave del proprio figlio minorenne ovvero per intervento chirurgico dello stesso, dovendo assistere il figlio, è impossibilitato temporaneamente all’esercizio dell’attività professionale. In entrambi i casi, entro 15 giorni dall’evento deve essere inviato il certificato medico attestante le informazioni utili alla sospensione, nonché copia dei mandati professionali.

Contratto a causa mista –  All’art. 17 è prevista l’introduzione di uncontratto ibrido a causa mista, con la possibilità di assumere un lavoratore in parte con un contratto dipendente, in parte con un rapporto autonomo a partita Iva, beneficiando del regime forfettario per il reddito autonomo.  Ciò consente ai professionisti di lavorare con contratti part-time come dipendenti e contemporaneamente fornire prestazioni come autonomi, garantendo una maggiore flessibilità alle imprese con particolare riguardo a quelle che occupano più di 250 dipendenti.

Fondi di solidarietà – All’art 8 viene previsto che ai fondi di solidarietà bilaterali costituiti dopo il 1° maggio 2023, siano trasferite risorse già accumulate presso il fondo di integrazione salariale (FIS) da parte di imprese facenti parte del settore a cui fa riferimento ciascuno dei predetti fondi bilaterali. Il trasferimento delle risorse sarà definito da decreti del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro dell’ Economia.

Formazione lavoratori somministrati – All’art. 9 sono previste disposizioni volte a favorire una gestione flessibile delle risorse dei fondi bilaterali Formatemp e Ebitemp per la formazione e integrazione al reddito dei lavoratori somministrati a tempo determinato e indeterminato.

Rateizzazione debiti contributivi – L’articolo 23 introduce la possibilità per INPS e INAIL di autorizzare la rateizzazione dei debiti contributivi non ancora affidati alla riscossione, fino a un massimo di 60 rate mensili e per i casi previsti dal Decreto del MLPS da emanarsi. La misura, valida dal 1° gennaio 2025, è volta a favorire la regolarizzazione spontanea dei debiti contributivi, con l’obiettivo di agevolare i datori di lavoro in difficoltà economiche.

Semplificazioni ricorsi INAIL  – All’ art. 2 sono previste disposizioni per la semplificazione delle procedure relative ai ricorsi in materia di applicazione delle tariffe dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali

Sicurezza sul lavoro – Il decreto prevede all’art. 1 una serie di novità in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In particolare :

1.       Viene prevista la redazione annuale, da parte del Ministero del Lavoro, di una relazione alle Camere sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro, che dovrà contenere l’indicazione di misure per migliorare le condizioni di sicurezza (lett. b);

2.       Nell’ambito della sorveglianza sanitaria effettuata dal medico competente viene riconosciuta la possibilità di svolgere visite mediche preventive per valutare l’ idoneità alla mansione specifica anche in fase preassuntiva (lett. d, punto 1.1).

3.       L’opportunità se svolgere le visite mediche precedenti alla ripresa del lavoro , a seguito di assenze superiori a sessanta giorni continuativi, viene valutata dal medico competente (lett. d, punto 1.3);

4.       Sempre nell’ambito della sorveglianza sanitaria viene introdotta la possibilità per il medico competente di evitare la ripetizione di esami clinici e diagnostici già effettuati risultanti dalla cartella clinica del lavoratore (lett.d , punto 2);

5.       Per le attività lavorative svolte in locali chiusi sotterranei o semi sotterranei, se le lavorazioni non danno luogo ad emissioni di agenti nocivi, il datore di lavoro è tenuto a comunicare tramite PEC, al competente ufficio territoriale dell’Ispettorato (INL), l’uso dei locali allegando adeguata documentazione, individuata con apposita circolare dell’INL, che dimostri il rispetto dei requisiti di idonee condizioni di aerazione , illuminazione e microclima. I locali potranno essere utilizzati entro 30 giorni dalla comunicazione, salvo espresso divieto (lett. e).  

a cura di WST Law & Tax.

Fonte: Lavorosi.it

Patente a crediti cantieri e sanzioni: precisazioni dall’Ispettorato del Lavoro

La circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) del 9 dicembre 2024 raccoglie le prime indicazioni sul regime sanzionatorio

La circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) del 9 dicembre 2024 fornisce ulteriori chiarimenti sull’applicazione della patente a crediti per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili. Nello specifico il documento, che segue la Circolare n.4/2024, raccoglie prime indicazioni sul regime sanzionatorio.

Ricordiamo che questa nuova misura, introdotta dall’art. 27 del D.Lgs. n. 81/2008 e regolata dal D.M. n. 132/2024, mira a qualificare i soggetti coinvolti nei lavori edili e garantire maggiore sicurezza nei cantieri.

Di seguito sono riassunte le principali disposizioni e implicazioni sanzionatorie riportate nella Circolare INL.

Indice

  1. Chi è tenuto al possesso della patente
  2. Sanzioni amministrative
  3. Provvedimenti interdittivi e allontanamento
  4. Obblighi del committente e del responsabile dei lavori
  5. Sospensione e revoca della patente

Chi è tenuto al possesso della patente

Dal 1° ottobre 2024, tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili sono obbligati a possedere una patente a crediti, esclusi coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale. La patente è dotata inizialmente di 30 crediti e può raggiungere un massimo di 100 crediti.

Condizioni operative:

  • patente con meno di 15 crediti: è vietato operare nei cantieri se i crediti scendono sotto 15;
  • imprese straniere: le imprese di altri Stati UE devono avere un documento equivalente rilasciato dal Paese d’origine. Per gli Stati extra-UE è richiesto il riconoscimento secondo la legge italiana.

Eccezioni all’obbligo:

  • periodo transitorio: dal 23 settembre 2024 al 31 ottobre 2024, è possibile operare con un’autocertificazione inviata via PEC;
  • lavori in corso: se i lavori eseguiti sono superiori al 30 per cento del valore del contratto, è possibile terminarli anche con una patente al di sotto dei 15 crediti, previa prova documentale del valore dei lavori eseguiti. Tale ipotesi trova applicazione nei casi in cui un soggetto già possessore di patente abbia subito una decurtazione di crediti durante l’esecuzione di attività già avviate, così da comportare una riduzione dei crediti rimanenti sotto la soglia limite dei 15.

Sanzioni amministrative

L’art. 27comma 11 del D.Lgs. n. 81/2008 introduce una sanzione amministrativa del 10% del valore dei lavori, con un minimo di 6 mila euro.

Questa sanzione si applica nei seguenti casi:

  • mancanza di patente: operare senza patente o documento equivalente;
  • punteggio insufficiente: operare con meno di 15 crediti.

La sanzione si calcola sul valore dei lavori al netto dell’IVA. Se il valore dei lavori non è dichiarato, si applica la sanzione minima di 6 mila euro.

L’illecito può essere accertato da tutti gli organi di vigilanza indicati nell’art. 13 del D.Lgs. n. 81/2008.

Chi opera senza patente o con una patente insufficiente può subire:

  • interdizione dai lavori pubblici: esclusione per sei mesi dalla partecipazione ai lavori pubblici (D.Lgs. 36/2023);
  • allontanamento dal cantiere: gli ispettori devono far cessare immediatamente l’attività nel cantiere e informare l’impresa o il lavoratore dell’impossibilità di operare.

Obblighi del committente e del responsabile dei lavori

L’art. 90 del D.Lgs. n. 81/2008 impone al committente o al responsabile dei lavori di verificare il possesso della patente o dell’attestazione SOA prima dell’affidamento dei lavori. Le sanzioni per mancata verifica includono:

  • assenza della patente o attestazione SOA– multa da 711,92 a 2.562,91 euro;
  • punteggio insufficiente – stessa sanzione per affidamento a soggetti con meno di 15 crediti;
  • eccezione: se la patente viene sospesa o revocata dopo l’affidamento, il committente non è sanzionato, ma l’impresa o il lavoratore autonomo sì.

Sospensione e revoca della patente

In caso di sospensione o revoca della patente, è necessario compilare e inviare la modulistica fornita dall’INLUlteriori dettagli sono disponibili nella circolare n. 4/2024.

Scarica la circolare INL 9 dicembre 2024

Fonte: Editecnico

CONFINDUSTRIA: “Economia italiana in rallentamento e industria in crisi. Non basta la discesa dei tassi.”

Dalla pagina ufficiale del Centro Studi CONFINDUSTRIA.

Di seguito il link per leggere il comunicato completo.

Stagnazione o ripartenza? Elevata incertezza sul PIL italiano nel 4° trimestre, dopo lo stop nel 3°: da un lato, la fiducia è bassa, l’industria in crisi, l’export debole, l’Eurozona fiacca; dall’altro, al rialzo: il trend di crescita del turismo e dei servizi, il proseguimento del calo dei tassi, l’inflazione ridotta, l’attuazione del PNNR. I fattori congiunturali spingono al rialzo, ma frenano alcuni ostacoli strutturali.

Tassi in calo ma sale lo spread della Francia. Dopo i tagli dei tassi ufficiali nei mesi scorsi, questa settimana la BCE (3,25%) e la prossima la FED (4,75%), sono attese dai mercati a ulteriori tagli. In Europa, il tasso sovrano in Francia è in salita a riflesso dell’instabilità politica e del debito in crescita e lo spread sul Bund tedesco (+0,75 a dicembre da +0,65 a settembre) è salito oltre quello in Spagna (+0,64 da +0,76) che si restringe come anche in Italia (+1,02 da +1,27) e Grecia (+1,26 da +1,50).

Inflazione meno bassa. A novembre l’inflazione in Italia è risalita a +1,4% annuo, più vicina alla misura core (+1,9%), dato che i prezzi dell’energia si riducono meno (-5,5%). Traiettorie simili nell’Eurozona, ma su valori sopra la soglia BCE: totale al +2,3%, poco sotto la core (+2,7%), calo degli energetici quasi finito (-1,9%). Questo è dovuto al prezzo del gas in Europa, che a novembre è salito a 44 euro/mwh (+2,7% annuo) e a dicembre si affaccia sui 47 euro, trascinando al rialzo anche i prezzi dell’elettricità; il prezzo del petrolio, invece, a 74 dollari a novembre, è ancora in calo in termini annui (-10,4%).

Servizi spinti dal turismo. Il driver dei servizi resta il turismo di stranieri in Italia, che continua l’espansione (+6,9% annuo la spesa a settembre). Discordanti però le indicazioni per il 4°: in ottobre RTT (CSC-TeamSystem) indica un aumento del fatturato dei servizi, ma a novembre il PMI è scivolato in zona di contrazione (49,2 da 52,4) e la fiducia delle imprese è stata erosa a ottobre-novembre.

Industria in crisi. In ottobre la produzione è rimasta invariata, ma continua a registrare un forte calo tendenziale (-3,6%), profondo per auto (-34,5%), articoli in pelle (-17,2%), raffinati petroliferi (-15,8%). In termini di fatturato, RTT ha indicato in ottobre un rimbalzo positivo. A novembre, inoltre, la fiducia delle imprese ha interrotto il suo calo, ma il PMI manifatturiero è sceso ancora di più (44,5 da 46,9).

Investimenti in riduzione. A novembre, continua a scendere la fiducia delle imprese (IESI a 93,1, da 95,5 a settembre) e la domanda, misurata dagli ordini di beni, è rimasta bassa pur recuperando dal minimo di ottobre (-22 il saldo). Ciò anticipa investimenti deboli anche nel 4° trimestre (-1,2% nel 3°).

Consumi volatili. I consumi delle famiglie nel 3° trimestre sono aumentati molto sopra le attese (+1,4%), grazie a vari fattori positivi: redditi in crescita, inflazione ridotta, credito meno caro. Viceversa, sono deboli le indicazioni sul 4°: la fiducia delle famiglie è scesa a ottobre-novembre (96,6, di 1,2 punti sotto la media del 3°); in ottobre, le immatricolazioni di auto sono calate per il sesto mese (-0,8%) e le vendite al dettaglio hanno subito una forte correzione al ribasso (-0,8%) dopo il balzo di settembre.

Export debole. L’export italiano di beni, dopo tre cali trimestrali consecutivi (-0,2% in volume nel 3°), resta debole nel 4°. Le vendite extra-UE sono diminuite in ottobre (-3,5% in valore), per la frenata del mercato USA e la caduta dell’export verso la Cina (-21,3% annuo nei primi dieci mesi). Ancora molto incerte le prospettive, secondo gli ordini manifatturieri esteri in ottobre-novembre: pesano la debolezza della domanda europea e le annunciate nuove misure protezionistiche USA. Indicazioni negative per il commercio mondiale dal PMI ordini esteri, in zona di contrazione negli ultimi sei mesi.

Eurozona ancora fiacca. Gli indicatori di fiducia, pur rimanendo bassi, denotano una certa stabilità nelle aspettative nell’Area: il sentiment sull’economia, dopo la moderata crescita nel 3° trimestre (+0,3%), nei primi due mesi del 4° è in lieve calo (-0,2%); le aspettative sull’occupazione, invece, dopo la flessione nel 3° (-1,6%), sono tornate in territorio positivo nel 4° (+0,4%). Tuttavia, la manifattura si conferma in calo (PMI a 45,2 da 46,0) e tornano in lieve contrazione anche i servizi (48,3 da 50,0).

USA: debole l’attività industriale. La produzione industriale apre in calo anche il 4° trimestre (-0,3% a ottobre) e gli indicatori congiunturali segnalano un’ulteriore debolezza a novembre: l’indice di Chicago scende a 40,2 punti da 41,6, l’ISM (48,5) e il PMI (49,7) manifatturieri rimangono (poco) recessivi. Invece, la buona dinamica degli occupati (+227 mila unità) continua ad alimentare i consumi, che si confermano il motore dell’economia USA in questa fase: +0,4% le vendite al dettaglio in ottobre.

Cresce la Cina. A novembre accelera la produzione industriale, trainata dai nuovi ordini (che segnano la crescita più elevata degli ultimi tre anni e mezzo) e dalla ricostituzione delle scorte, a testimonianza di un’accresciuta fiducia sulle prospettive. Il Governo ha reso pubblico l’impegno di rilanciare la domanda interna e stabilizzare il mercato azionario e immobiliare, anche attraverso politiche non convenzionali: il primo passo è stato cambiare la policy monetaria da ‘prudente’ a ‘moderatamente accomodante’.

Turismo: verso nuovi record di crescita in Italia

Crescono i viaggi di stranieri… A settembre 2024 è proseguita l’espansione del turismo straniero: +6,9% sul 2023 la spesa in Italia a prezzi correnti; prezzi che spiegano circa metà di questa espansione (+3,4% tendenziale a novembre per i «servizi ricettivi e di ristorazione»). Tale spesa ha superato ampiamente i valori pre-pandemia (+28,8% a settembre sul 2019).

…ma quelli di italiani sono in calo. Nei primi nove mesi del 2024 gli arrivi turistici totali in Italia sono in lieve flessione rispetto al 2023 (-2,4%). Ciò a causa della diminuzione della componente domestica (-6,5%), che riflette la debole dinamica dei consumi nazionali. Per numerosità, i turisti italiani valgono nel 2024 solo il 47% del totale, 4 punti in meno dal 51% nel 2019.

Aumenta la spesa turistica totale. La spesa turistica totale in Italia, cioè di italiani e stranieri nel territorio nazionale, è stimata comunque in aumento, a 110 miliardi di euro nel 2024, da 108 nel 2023 (100 nel 2022). Nel 2024 l’incremento viene solo dagli stranieri. Cresce, in particolare, la “spesa media per turista” in Italia (+6,2% a prezzi correnti), stimata confrontando la dinamica delle presenze estere (+0,8% tendenziale a settembre, misurata sul “numero di notti”) con quella della corrispondente spesa per viaggi.

Turismo cruciale per l’economia italiana. Il turismo è un settore con un alto “moltiplicatore”: ogni 100 miliardi di euro di spesa, se ne generano 255 in termini di PIL; di questi, gran parte nei settori dell’alloggio e ristorazione, ma anche nella manifattura che agisce da “indotto”. Secondo stime ISTAT, il peso diretto e indiretto del turismo in Italia arriva a circa l’11% del valore aggiunto nazionale (e al 12% degli occupati).

L’Italia sale nelle classifiche mondiali. Nelle classifiche sul turismo internazionale, l’Italia è tra i pochi paesi tra i primi 10 (insieme a Turchia e Regno Unito) a guadagnare posizioni sia come arrivi turistici sia come entrate, rispetto al pre-pandemia. Tra il 2019 e il 2023, l’Italia scala una posizione della classifica per numero di turisti stranieri, superando la Cina e guadagnando il 4° posto dopo gli Stati Uniti (al 1° rimane stabile la Francia); e anche della classifica per spesa dei turisti internazionali, superando il Regno Unito e piazzandosi al 5° posto, subito dopo la Francia (qui il gradino più alto del podio rimane stabilmente nelle mani degli USA).

Servizi di alloggio ai massimi… Il fatturato dei servizi di alloggio va meglio del totale dei servizi: già record nel 2023, quest’anno continua a crescere (+3,9% nel 2024 a prezzi correnti la variazione acquisita a settembre, contro un +0,6% del totale servizi), anche se dà segni di rallentamento in volume (-1,5% l’acquisito degli alloggi, -0,2% per i servizi totali). Per confronto, il fatturato dell’industria registra a settembre una variazione acquisita per il 2024 negativa sia in valore (-4,6%), sia in volume (-3,5%).

…e capacità ricettiva molto utilizzata. L’utilizzo della capacità degli esercizi ricettivi ha ormai superato i livelli pre-pandemia: 51,5% nel 2023 contro il 49,0% nel 2019 (era ancora il 48,3% nel 2022). Continua l’upgrading decennale degli esercizi alberghieri: più posti letto negli alberghi a 5 stelle e di lusso (+13% nel 2023 rispetto al 2022) e nei 4 stelle (+2,8%), in risposta al trend globale di maggiore domanda per turismo di lusso. Cresce anche l’uso di tecnologie digitali per l’acquisto di servizi turistici: secondo l’Istat, nel 2023 si consolida ulteriormente l’uso del digitale per la prenotazione degli alloggi, che ha avuto una forte spinta dopo la pandemia; il 70% circa delle prenotazioni avviene via internet (contro il 58,4% nel 2019 e il 66,6% nel 2022).

Prospettive ancora buone. L’indice di fiducia del turismo delle Nazioni Unite mostra aspettative positive per il 4° trimestre del 2024, anche se al di sotto delle prospettive per il periodo maggio-agosto. A livello europeo, continua l’ottimismo tra le imprese del settore dell’ospitalità: secondo il Barometro di Booking 2024, il 65% degli albergatori europei intervistati ha riportato una performance solida. Circa metà degli intervistati sottolinea anche l’emergere di nuovi trend nel settore: prenotazioni con maggiore anticipo (probabilmente per assicurarsi i prezzi migliori) e soggiorni più brevi.

Ministero del Lavoro: “Fondo nuove competenze 3 – Competenze per le innovazioni”

Approvato e pubblicato l’Avviso pubblico “Fondo nuove competenze 3 – Competenze per le innovazioni” (Decreto direttoriale n. 439 del 5 dicembre 2024).

Il Fondo accompagna i processi di transizione digitale ed ecologica delle imprese; favorisce nuova occupazione e promuove le reti tra imprese. Selezionato quale operazione di importanza strategica del Programma nazionale Giovani, donne e lavoro fornisce un contributo fondamentale agli obiettivi programmatici, in particolare alla priorità 3 che punta a formare nuove competenze per le transizioni digitale e verde.

L’operazione aiuta le imprese ad accrescere le competenze di lavoratrici e lavoratori affinché possano rispondere all’accelerazione della domanda di digitalizzazione, sostenibilità ambientale, efficientamento energetico e più in generale di innovazione.

Il sostegno consiste nel riconoscere contributi commisurati al costo del lavoro del personale. L’intervento sostiene le imprese nell’adeguarsi ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, in risposta alle transizioni ecologiche e digitali e permette di adeguare le competenze dei lavoratori in seguito alla sottoscrizione di accordi di sviluppo per progetti di investimento strategico o in seguito al ricorso al Fondo per il sostegno alla transizione industriale. Infine permette alle imprese di coinvolgere disoccupati precedentemente selezionati per la loro assunzione a conclusione del percorso formativo.

L’Avviso è rivolto a datori di lavoro privati (anche a partecipazione pubblica) che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle competenze del proprio personale. Sono previsti bonus ai datori di lavoro per la formazione di personale neoassunto.

La dotazione finanziaria del Fondo nuove competenze 3 ammonta complessivamente a 731 milioni di euro, integrabili con altre fonti di finanziamento.

Il Programma nazionale Giovani, donne e lavoro, cofinanziato dall’Unione europea contribuisce con 730 milioni di euro, ripartiti tra Regioni e Province autonome come segue:

  • € 225.943.198,04 alle Regioni più sviluppate (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Province autonome di Bolzano e Trento, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto)
  • € 39.928.825,74 alle Regioni in transizione (Abruzzo, Marche, Umbria)
  • € 464.127.976,21 alle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).

Queste risorse sono destinate alle seguenti tipologie di intervento:

  • il 25% a Sistemi formativi, cioè i sistemi/gruppi di imprese caratterizzati dalla presenza di grandi datori di lavoro di riferimento, cosiddetti Big Player;
  • il 25% a Filiere formative, cioè i sistemi organizzati e non organizzati di datori di lavoro di imprese micro, piccole e medie che operano preferibilmente in distretti territoriali, specializzazioni produttive, reti o filiere con una vocazione produttiva ed economica;
  • il 50% a Singoli datori di lavoro.

La quota di finanziamento restante (pari a un milione di euro) proviene dalle risorse del decreto-legge 152/2021, articolo 10 bis, convertito con modificazioni dalla legge 233/2021 ed è destinata al bonus per le imprese che assumano disoccupati con contratto stagionale, nei settori del turismo e dell’agricoltura, dopo lo svolgimento della formazione. Queste risorse non sono ripartite tra Regioni né per tipologie di intervento.

Le domande di contributo potranno essere presentate sulla piattaforma di servizi online MyANPAL a partire dal 10 febbraio 2025 e fino al 10 aprile 2025.

Per saperne di più:

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali