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Webinar: Quale sicurezza per gli operatori e le strutture sanitarie?

Venerdi 19 febbraio 2021 ore 16:00

Webinar: Quale sicurezza per gli operatori e le strutture sanitarie?

Segnaliamo il webinar: “Quale sicurezza per gli operatori e le strutture sanitarie?” che si terrà venerdi 19 febbraio 2021 alle ore 16:00. Tra i partecipanti anche il Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano.

Il seminario è aperto e si svolgerà su piattaforma Zoom, basta collegarsi a https://unipd.zoom.us/j/86198644809

Commissione UE – Previsioni economiche d’inverno 2021: nonostante un inverno irto di difficoltà, si intravede una luce in fondo al tunnel

Commissione UE – Previsioni economiche d’inverno 2021: nonostante un inverno irto di difficoltà, si intravede una luce in fondo al tunnel

L’Europa è ancora stretta nella morsa della pandemia di coronavirus. Il nuovo incremento del numero di casi e la comparsa di nuovi ceppi del coronavirus più contagiosi hanno costretto molti Stati membri a reintrodurre o a inasprire le misure di contenimento. Al tempo stesso l’avvio dei programmi di vaccinazione in tutta l’UE dà adito a un cauto ottimismo.

Crescita economica pronta a ripartire con l’allentamento delle misure di contenimento

Secondo le previsioni economiche d’inverno 2021, l’economia della zona euro crescerà del 3,8 % sia nel 2021 che nel 2022, mentre l’economia dell’UE crescerà del 3,7 % nel 2021 e del 3,9 % nel 2022.

Si prevede che le economie della zona euro e dell’UE raggiungeranno i livelli di produzione pre-crisi prima di quanto anticipato nelle previsioni economiche d’autunno 2020, in gran parte a seguito dello slancio di crescita più forte del previsto che si prospetta per la seconda metà del 2021 e per il 2022. 

Dopo la forte crescita registrata nel terzo trimestre del 2020, l’attività economica si è nuovamente contratta nel quarto trimestre a causa delle nuove misure di contenimento adottate a seguito della seconda ondata della pandemia. Con queste misure in vigore, si prevede che le economie dell’UE e della zona euro registreranno un calo nel primo trimestre del 2021. La crescita economica dovrebbe riprendere in primavera e acquistare slancio durante l’estate, con l’avanzare dei programmi di vaccinazione e il graduale allentamento delle misure di contenimento. Prospettive più incoraggianti per l’economia mondiale dovrebbero anch’esse sostenere la ripresa.

L’impatto economico della pandemia rimane disomogeneo tra gli Stati membri e, secondo le previsioni, anche la ripresa sarà caratterizzata da andamenti molto diversi.

Prospettive di inflazione ancora modeste

In base alle previsioni l’inflazione nella zona euro dovrebbe aumentare, passando dallo 0,3 % del 2020 all’1,4 % nel 2021, per poi scendere leggermente all’1,3 % nel 2022. Le previsioni relative all’inflazione per il 2021 nella zona euro e nell’UE sono in lieve aumento rispetto all’autunno, ma nel complesso il dato dovrebbe rimanere contenuto. Il ritardo subito dalla ripresa continuerà presumibilmente a frenare le pressioni della domanda aggregata sui prezzi. Nel 2021 l’inflazione sarà temporaneamente spinta al rialzo da effetti base positivi sull’inflazione dei beni energetici, da adeguamenti fiscali – soprattutto in Germania – e dagli effetti di una domanda repressa su un’offerta ancora limitata in certi settori. Nel 2022, con l’adeguamento dell’offerta e la graduale riduzione degli effetti base, l’inflazione dovrebbe subire nuovamente un leggero calo. 

Permangono una profonda incertezza e rischi significativi

Rispetto all’autunno, i rischi che circondano le previsioni sono più equilibrati, pur rimanendo elevati, e sono principalmente connessi all’evoluzione della pandemia e al successo delle campagne di vaccinazione.

I rischi positivi sono legati alla possibilità che il processo di vaccinazione conduca a un allentamento più rapido del previsto delle misure di contenimento e quindi a una ripresa più tempestiva e più forte. Inoltre Next Generation EU, lo strumento dell’UE per la ripresa il cui fulcro è costituito dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, potrebbe alimentare una crescita più forte di quanto prospettato, dal momento che i finanziamenti previsti, per la maggior parte, non sono ancora stati integrati nelle previsioni. 

In termini di rischi negativi, nel breve periodo la pandemia potrebbe rivelarsi più persistente o grave di quanto ipotizzato nelle previsioni, o potrebbero verificarsi ritardi nell’attuazione dei programmi di vaccinazione. Ciò potrebbe ritardare l’allentamento delle misure di contenimento e, di conseguenza, incidere sui tempi e sull’intensità della prevista ripresa. Vi è inoltre il rischio che la crisi possa lasciare segni più profondi nel tessuto socioeconomico dell’UE, in particolare sotto forma di fallimenti generalizzati e capillari perdite di posti di lavoro. Ciò danneggerebbe altresì il settore finanziario, aumenterebbe la disoccupazione di lunga durata e aggraverebbe le disuguaglianze.

Dichiarazioni di membri del Collegio

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “Le previsioni odierne infondono una reale speranza in un momento di grande incertezza per tutti noi. Le previsioni relative a una robusta ripresa della crescita per la seconda metà di quest’anno mostrano molto chiaramente che ci stiamo avviando verso una svolta nel superamento di questa crisi. Una risposta europea forte sarà fondamentale per affrontare questioni quali la perdita di posti di lavoro, l’indebolimento del settore delle imprese e l’aumento delle disuguaglianze. Molti saranno ancora gli interventi necessari per contenere le conseguenze socioeconomiche generali. Il nostro pacchetto per la ripresa contribuirà in ampia misura a sostenere la ripresa, con il sostegno delle campagne di vaccinazione e di una probabile spinta della domanda mondiale.

Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia, ha dichiarato: “Gli europei vivono tempi difficili. Siamo ancora nella morsa dolorosa della pandemia e le sue conseguenze socioeconomiche sono fin troppo evidenti. Finalmente, però, si comincia a intravedere una luce in fondo al tunnel. Dal momento che il numero delle vaccinazioni aumenterà nei prossimi mesi, un allentamento delle misure di contenimento dovrebbe consentire una ripresa più vigorosa durante la primavera e l’estate. Nel 2022, cioè prima di quanto precedentemente prospettato, l’economia dell’UE dovrebbe tornare ai livelli del PIL pre-pandemia, anche se la perdita di produzione registrata nel 2020 non sarà recuperata così rapidamente o allo stesso ritmo in tutta l’Unione. Queste previsioni sono soggette a molteplici rischi, connessi ad esempio alle nuove varianti del virus e alla situazione epidemiologica mondiale. D’altro canto, nei prossimi anni gli effetti di Next Generation EU dovrebbero infondere un forte impulso alle economie più duramente colpite, ipotesi, questa, non ancora integrata nelle proiezioni odierne.”

Contesto

Le previsioni economiche d’inverno 2021 contengono un aggiornamento delle previsioni economiche d’autunno 2020 presentate nel novembre 2020, e sono incentrate sull’andamento del PIL e dell’inflazione in tutti gli Stati membri dell’UE.

Le previsioni si basano su una serie di ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, ai tassi di interesse e ai prezzi delle materie prime, aggiornate al 28 gennaio 2021. Per tutti gli altri dati, comprese le ipotesi relative alle politiche governative, le previsioni tengono conto delle informazioni disponibili fino al 2 febbraio incluso. A meno che le politiche non siano sufficientemente dettagliate e annunciate in modo credibile, le proiezioni presuppongono che restino invariate.

Fondamentalmente le previsioni si basano su due importanti ipotesi tecniche relative alla pandemia. In primo luogo, dopo un significativo inasprimento nel quarto trimestre del 2020, le misure di contenimento rimarranno severe durante il primo trimestre del 2021. Le previsioni si fondano sul presupposto che le misure di contenimento cominceranno ad essere revocate verso la fine del secondo trimestre e, in misura più marcata, durante la seconda metà dell’anno, quando si presume che le categorie di cittadini più vulnerabili e una quota crescente della popolazione adulta siano state vaccinate. In secondo luogo, le misure di contenimento rimarranno minime verso la fine del 2021 per lasciare il posto, nel 2022, soltanto a misure settoriali mirate.

L’inclusione di Next Generation EU, compreso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, nelle previsioni rimane in linea con la consueta ipotesi delle politiche invariate ed è immutata rispetto alle previsioni d’autunno. Le previsioni comprendono unicamente le misure adottate o annunciate in modo credibile e sufficientemente dettagliate, in particolare nei bilanci nazionali. In pratica, ciò significa che soltanto le proiezioni economiche di pochi Stati membri tengono conto di alcune misure che dovrebbero essere finanziate a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Le previsioni tengono conto del fatto che l’UE e il Regno Unito hanno concordato un accordo sugli scambi e la cooperazione, che è applicato in via provvisoria dal 1º gennaio 2021 e comprende un accordo di libero scambio.

Fonte: Commissione europea

Maria Cristina Urbano: Il PNRR vigila poco

Start MagazineMaria Cristina Urbano: Il PNRR vigila poco

L’intervento di Maria Cristina Urbano, presidente di Assiv (Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari)

La proposta di Beppe Grillo di procedere alla costituzione del ministero per la Transizione ecologica risulta aver ricevuto positiva accoglienza da parte del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Se ciò risponde al vero, e ci pare che anche le autorità europee vedrebbero con favore una rinnovata attenzione al New Green Deal, tale decisione potrebbe avere  ripercussioni positive su diversi fronti. Potrebbe, in primo luogo, costituire l’argomento (non solo simbolico) affinché la i militanti del Movimento 5 stelle diano il via libera alla costituzione di un Governo che, conoscendo il sentiment della base del Movimento, non poteva considerarsi scontata.

Allo stesso modo, ci pare che Draghi abbia contestualmente inviato un messaggio di grande attenzione verso le associazioni di categoria, che per prime hanno proposto il nuovo dicastero. E ciò, alla luce del recente passato, è a suo modo altrettanto dirompente. Nella mia veste di presidente di una associazione di comparto, quella degli Istituti di Vigilanza Privata (IVP) afferenti a Confindustria (Assiv), non posso che esprimere tutto il mio compiacimento rispetto l’auspicato cambio di passo.

Troppo spesso, infatti, negli ultimi anni si è dovuto prendere atto dell’esistenza di un profondo scollamento tra la burocrazia ministeriale e le associazioni. Il fisiologico confronto tra pubblica amministrazione e “parti sociali” si è oramai tradotto nel patologico sopravvento della logica del più forte (ossia di chi ha maggiore facilità di accesso a certe stanze), a prescindere dalle ragioni di merito ed in spregio al principio di leale collaborazione tra le parti.

Il caso che conosco bene è quello del ministero dell’Interno, in particolare dell’ufficio preposto alle attività di indirizzo e controllo sulla vigilanza privata, che a nostro avviso avrebbe potuto meglio assolvere al proprio ruolo di pubblica amministrazione se avesse correttamente coinvolto nel processo decisionale i soggetti chiamati ad applicare le misure da adottare, anziché limitarsi con incomprensibile supponenza a porre il comparto dinanzi scelte e decisioni già assunte. Che poi tali decisioni si siano sin troppo spesso dimostrate palesemente errate, è un dato di fatto. Dato di fatto facilmente desumibile anche dalla necessità del Parlamento di intervenire in fretta e furia con misure correttive su provvedimenti il cui impatto destabilizzante sul comparto non era stato correttamente valutato da parte del Viminale (su tutte il tema della guardia particolare giurata autonoma). Potrei portare molti altri esempi, ma è forse inutile sottolineare una profonda delusione per le quale ho speso già troppe parole.

D’altra parte, il settore degli IVP si è caratterizzato negli ultimi anni per soluzioni tecnologiche di altissimo livello. Gli investimenti che sono stati effettuati dagli associati Assiv hanno rappresentato quote parti significative dei fatturati annuali delle singole aziende, segnando una marcata spinta verso l’innovazione e l’integrazione virtuosa tra tecnologia e fattore umano. Auspichiamo quindi un rinnovato interesse verso l’innovazione della Pubblica Amministrazione, capace di fornire alle imprese servizi adeguati nella qualità e nei tempi di erogazione, perché oggi più che mai comprendiamo cosa intendesse l’economista Von Mises quando affermava oramai oltre 60 anni orsono che la burocrazia si nutre di se stessa… perchè una Pubblica Amministrazione rinnovata ed innovativa significherebbe maggior attenzione al Green Procurement, capace di valorizzare le imprese che hanno investito in tecnologie efficienti; e stazioni appaltanti più qualificate, capaci di dare il giusto peso al costo del fattore umano, evitando di svilire i lavoratori e la loro professionalità.

Se il futuro, ormai pare plausibile, Governo Draghi saprà indicare la strada in questa direzione, avremo fatto non il primo passo, certo, ma un passo importante.

Rileviamo, in proposito, come il PNRR presentato in parlamento nelle scorse settimane, pur riservando all’innovazione un ruolo di primo piano, non impatta, nella sua messa a terra, sulla vigilanza privata se non in modo residuale. Non sono contemplate misure capaci di implementare politiche integrate per la sicurezza, costruite sull’imprescindibile partnership tra pubblico e privato. Eppure, la sicurezza, al pari di un efficiente sistema giudiziario e di una adeguata politica fiscale, rappresenta il sostrato sul quale è possibile far germogliare la ripresa economica.

Le premesse affinché le cose cambino ci sono tutte. Speriamo di essere tutti all’altezza del compito che attende il nostro Paese.

Covid-19: le agevolazioni fiscali per vaccini e DPI

Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – Covid-19: le agevolazioni fiscali per vaccini e dispositivi di protezione individuale

Pubblichiamo l’approfondimento che analizza gli incentivi contenuti nel decreto Rilancio poi incrementati dalla legge di Bilancio 2021.

Al fine di favorire l’adozione di misure dirette a contenere e contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid-19 nei luoghi di lavoro, il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77, nel Titolo VI dedicato alle
“Misure fiscali”, ha introdotto:
• con l’articolo 125, un credito d’imposta in relazione alle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI) e di altri dispositivi atti a garantire la salute
dei lavoratori e degli utenti;
• con l’articolo 124, una disposizione agevolativa ai fini Iva per l’acquisto dei beni considerati necessari per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica.
Oltre alla trattazione delle citate misure previste dal c.d. decreto Rilancio, con il presente approfondimento sono analizzate:
• le ulteriori agevolazioni ai fini Iva disposte dalla legge di Bilancio 2021 per la cessione dei vaccini Covid-19 e dei kit diagnostici;
• i criteri di individuazione dei dispositivi di protezione individuale detraibili ai fini delle imposte dirette
.

A corredo pubblichiamo un articolo pubblicato sul sito Punto Sicuro dove viene analizzato l’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro