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Iniziano le uscite quotidiane dei Podcast ASSIV: si parte con i 100 anni di CVG

Nella puntata inaugurale del Punto Podcast ASSIV a Sicurezza 2025 – Fiera Milano, ospitiamo Francesco Lucarelli, Direttore Commerciale di Corpo Vigili Giurati S.p.A., che quest’anno celebra 100 anni di attività nel settore della vigilanza privata.

Un viaggio che parte dagli anni ’20, quando le guardie giravano in bicicletta ed erano figure di fiducia per famiglie e attività, fino all’odierna vigilanza fatta di centrali operative evolute, tecnologia avanzata e forte integrazione con le Forze dell’Ordine.

L’esercito silenzioso delle guardie particolari giurate (Huffington Post)

Quando si parla di sicurezza, il pensiero corre subito alle forze dell’ordine. Ma in Italia esiste anche un altro presidio, meno visibile ma fondamentale: un “esercito silenzioso” di uomini e donne in divisa che ogni giorno, spesso nel buio della notte o nei momenti in cui gli altri riposano, vigila su beni, luoghi e infrastrutture del Paese. Sono le Guardie Particolari Giurate.

Autorizzate dallo Stato tramite decreto prefettizio, le GPG svolgono compiti di vigilanza armata e protezione dei beni, pubblici e privati. Non hanno il compito di tutelare direttamente l’incolumità delle persone – prerogativa delle forze di polizia – ma svolgono un ruolo decisivo nella prevenzione e nella deterrenza contro furti, danneggiamenti e reati contro il patrimonio. Ma certo non si può affermare che nel proteggere tanti luoghi e infrastrutture pubbliche non svolgano indirettamente anche un ruolo a tutela delle tante persone che ne fruiscono quotidianamente.

La loro professionalità nasce da una formazione rigorosa e da un aggiornamento continuo, che consente alle guardie giurate di essere un presidio solido e affidabile per aziende, istituzioni, infrastrutture critiche, grandi complessi e luoghi affollati. Una presenza costante, spesso in orari e situazioni in cui la presenza delle Forze dell’Ordine diviene meno capillare, contribuendo in tal modo a rafforzare nei cittadini una maggiore percezione di sicurezza.

In un momento in cui la sicurezza, anche nella sua dimensione strategica e nazionale, è tornata un tema centrale, domandarsi come valorizzare questo patrimonio professionale non è affatto fuori luogo e tantomeno fuori tempo. Le GPG lavorano là dove servono continuità, attenzione e prontezza: sorvegliano siti sensibili, proteggono patrimoni culturali ed economici, supportano – di fatto – la rete della sicurezza pubblica liberando risorse delle forze dell’ordine per compiti più propriamente istituzionali e delicati, in alcun modo demandabili agli operatori privati.

Non sono dipendenti dello Stato, ma professionisti della vigilanza privata, eppure ricoprono responsabilità importanti come “incaricati di pubblico servizio” e, in alcuni casi, come “agenti ausiliari di pubblica sicurezza”. Nel momento del bisogno – durante emergenze, crisi, situazioni eccezionali – potrebbero diventare un vero moltiplicatore della capacità di protezione del Paese. Ricordiamo, sembra oramai passato un secolo, il ruolo fondamentale che svolsero nel garantire i servizi essenziali ai cittadini nel corso di quella emergenza nazionale e mondiale che fu la pandemia da Covid-19, sempre esposti in prima linea.

Per questo è giusto riconoscerne il ruolo. Non come “vigilanti di serie B”, ma come una componente reale, concreta e ormai indispensabile della sicurezza quotidiana. La, per certi versi romantica, immagine della guardia giurata che in bicicletta percorre di notte le strade cittadine è da tempo sostituita da professionisti che operano con le più avanzate tecnologie, supportati da centrali operative che nulla hanno da invidiare a quelle delle Forze dell’Ordine.

E sarebbe un imperdonabile spreco di risorse professionali non valorizzare adeguatamente il settore, proprio mentre il governo – come ricordato di recente dal ministro Crosetto – punta a rafforzare la sicurezza del Paese anche sul fronte cyber. La protezione del digitale, infatti, non passa soltanto dai computer: richiede anche difesa fisica di data center, server, infrastrutture della PA, nodi di rete e cloud pubblici. Le GPG, se adeguatamente formate e certificate, potrebbero diventare un tassello essenziale di questa catena, garantendo continuità e protezione 24 ore su 24.

Il punto è semplice: le guardie particolari giurate non sostituiscono lo Stato. Lo affiancano. Lo rendono più forte. Sono già operative, già formate, già radicate sul territorio. Valorizzarle significa aumentare, da subito, la resilienza del “sistema Paese” senza creare nuove strutture o moltiplicare costi.

E soprattutto significa riconoscere il lavoro di chi, ogni giorno, è pronto a fare la propria parte ancora una volta.

Sicurezza 2025: L’apertura del Punto Podcast ASSIV con Maria Cristina Urbano

Inizia da qui il nostro viaggio a Sicurezza 2025 con un episodio speciale che apre le porte a tutto ciò che abbiamo vissuto a Milano. La Presidente Maria Cristina Urbano ci accompagna dentro il mondo della sicurezza privata con una conversazione intensa, spontanea e autentica in cui emerge la passione per un settore che sta cambiando rapidamente. Si parla di intelligenza artificiale che entra nelle nostre centrali operative, di un rapporto pubblico e privato che deve evolvere, di un comparto che ogni giorno garantisce sicurezza ma che spesso rimane invisibile, e soprattutto della necessità di raccontare finalmente cosa significa fare sicurezza oggi.

Il nostro Punto Podcast è nato per dare voce agli operatori e alle aziende che vivono il settore dall’interno e, mentre ascoltiamo questo primo episodio, si percepisce chiaramente l’energia della fiera, il fermento degli incontri, la voglia di costruire una cultura della sicurezza più consapevole e condivisa. È solo l’inizio e da oggi, insieme, iniziamo a ripercorrere tutto ciò che abbiamo scoperto, visto e ascoltato durante Fiera Sicurezza.

Bonus mamme 2025: INPS aggiorna le FAQ e ricorda la scadenza del 9 dicembre per le domande

L’INPS ha pubblicato un aggiornamento delle FAQ relative al Bonus mamme 2025, il contributo economico riconosciuto alle lavoratrici madri che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa. Con l’occasione, l’Istituto richiama l’attenzione sulla scadenza del 9 dicembre 2025, termine entro il quale deve essere presentata la domanda per accedere al beneficio, qualora i requisiti siano già maturati.

Il nuovo aggiornamento chiarisce diversi aspetti operativi che, nelle settimane precedenti, avevano generato dubbi tra le potenziali beneficiarie e tra gli intermediari.

Cos’è il Bonus mamme 2025

Il Bonus consiste in un contributo economico di 40 euro al mese per ogni mese di lavoro svolto nel 2025, per un massimo di dodici mensilità.
Il beneficio:

  • è esente da tassazione;
  • non concorre alla formazione del reddito;
  • non incide sull’ISEE;
  • si applica sia al lavoro dipendente sia al lavoro autonomo, con il coinvolgimento delle gestioni previdenziali obbligatorie e delle casse professionali.

Per accedere al Bonus è necessario avere:

  • almeno due figli, con il minore di età non superiore a 10 anni, oppure
  • tre o più figli, con l’ultimo di età fino a 18 anni.

È inoltre previsto un tetto di reddito annuo pari a 40.000 euro.

Cosa chiariscono le nuove FAQ

L’INPS aggiorna il quadro interpretativo rispondendo ai quesiti più frequenti. Tra i principali chiarimenti:

  • Modalità di presentazione della domanda: sono ammessi SPID, CIE, CNS, identità digitali europee e l’intermediazione di patronati o Contact Center.
  • Tipologia di figli considerati: rientrano figli naturali, adottivi, in affidamento preadottivo; non è rilevante la convivenza né la condizione di carico fiscale.
  • Casi particolari: vengono specificate le modalità di accesso in caso di cambi di lavoro, periodi di sospensione del rapporto, nuove nascite durante l’anno.
  • Mesi utili ai fini del contributo: il Bonus spetta per i soli mesi di effettiva attività lavorativa, con esclusione dei periodi senza contribuzione.

Le FAQ aggiornate contribuiscono a migliorare la chiarezza applicativa dello strumento e a ridurre gli errori nelle domande.

Le scadenze da rispettare

  • 9 dicembre 2025: termine per la presentazione della domanda per chi ha già maturato i requisiti nel corso dell’anno.
  • 31 gennaio 2026: termine per chi maturerà i requisiti entro il 31 dicembre 2025.

L’INPS ricorda che la mancata presentazione entro tali date comporta la perdita del beneficio.

Link alla pagina ufficiale INPS

Le FAQ aggiornate sono consultabili al link:
https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/notizie/dettaglio-news-page.news.2025.11.nuovo-bonus-mamme-online-le-faq.html