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Covid 19, Regione Valle d’Aosta: ordinanza n. 552 dell’11 dicembre 2020

Regione Valle d’AostaOrdinanza n. 552 dell’11 dicembre 2020: Misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID 19. Ordinanza ai sensi degli articoli 2, comma 24 e 4, comma 1 della legge regionale 9 dicembre 2020, n. 11.

Covid 19, Regione Calabria: ordinanza n. 95 del 14 dicembre 2020

Regione Calabria ordinanza n. 95 del 14 dicembre 2020: Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. Disposizioni conseguenti all’entrata in vigore dell’Ordinanza del Ministro della Salute dell’11 dicembre 2020

La Calabria è in zona gialla, così come tutti quei comuni in precedenza inclusi nelle fasce rossa e arancione.

Il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato oggi una nuova ordinanza, la n. 95, che di fatto recepisce quella del ministro della Salute Speranza (11 dicembre scorso) con cui è stata modificata la classificazione della regione Calabria, passata da zona arancione a zona gialla.

Cadono anche le limitazioni fissate, nelle precedenti ordinanze del presidente della Regione, per i Comuni già identificati in zona rossa e arancione.

In seguito al report n. 30 di monitoraggio di Iss e ministero della Salute, relativo alla settimana 30 novembre–6 dicembre 2020, la Calabria ha infatti ottenuto una classificazione complessiva di rischio “moderata”.

L’ORDINANZA

La nuova ordinanza del presidente Spirlì, in vigore da oggi, dispone «la cessazione delle limitazioni previste dall’art. 2 del Dpcm 3 dicembre 2020, come già recepite con ordinanza n. 90/2020 e confermate al punto 1 dell’ordinanza n. 93/2020».

Pertanto, «restano vigenti e applicabili, tutte le altre misure indicate dagli altri articoli e dagli allegati del Dpcm 3 dicembre 2020 ed è ribadita la vigenza delle limitazioni fissate nel decreto legge 2 dicembre 2020, n.158».

L’atto dispone, ancora, «che cessano di avere efficacia le limitazioni fissate nell’ordinanza n. 92/2020 come modificata dall’ordinanza n. 93/2020 per i Comuni identificati in zona rossa e in zona arancione a livello regionale».

Nel provvedimento, infine, «si raccomanda a tutta la popolazione di mantenere un livello di precauzione e di attenzione elevato, rispettando pedissequamente le disposizioni e le limitazioni previste a livello nazionale e regionale, al fine di evitare una rapida inversione della tendenza attualmente registrata, con una ripresa del contagio in un contesto di incidenza ancora molto elevata, che avrebbe conseguenze molto gravi per l’intera Regione».

Fonte: Regione Calabria

Covid 19, Regione Abruzzo: ordinanza n. 108 del 12 dicembre 2020

Regione AbruzzoOrdinanza n. 108 del 12 dicembre 2020: Misure di gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 in area arancione

Istat, il mercato del lavoro in Italia nel 3 trimestre 2020

Istat, il mercato del lavoro in Italia nel 3 trimestre 2020

Nel terzo trimestre 2020 le dinamiche del mercato del lavoro, oltre ad essere ancora influenzate dalle perturbazioni indotte dall’emergenza sanitaria, sono positivamente influenzate dal forte recupero congiunturale dei livelli di attività economica.

L’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, registra una decisa ripresa rispetto al trimestre precedente (+21,0%), pur risultando ancora inferiore ai livelli registrati nello stesso periodo del 2019 (-5,9%); dopo la consistente contrazione della prima metà dell’anno, il Pil mostra una crescita congiunturale del 15,9% e un calo tendenziale del 5%.

Dal lato dell’offerta di lavoro, nel terzo trimestre 2020 il numero di occupati torna a crescere in termini congiunturali (+56 mila, +0,2%), per effetto di un aumento dei dipendenti più consistente del calo degli indipendenti. Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,2 punti rispetto al secondo trimestre 2020), con il Mezzogiorno che registra la crescita più marcata (+0,6 punti nei tre mesi).

Dopo l’aumento di luglio e agosto e la sostanziale stabilità di settembre, i dati provvisori di ottobre 2020 – al netto della stagionalità – segnalano un leggero calo dell’occupazione (-13 mila, -0,1% in un mese), a fronte di un tasso di occupazione che rimane stabile al 58,0%.

Rispetto al terzo trimestre 2019, il numero di occupati è inferiore di 622 mila unità (-2,6% in un anno): diminuiscono soprattutto i dipendenti a termine (-449 mila, -14,1%), continuano a diminuire gli indipendenti (-218 mila, -4,1%), mentre aumentano lievemente i dipendenti a tempo indeterminato.

Il calo interessa sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale, tra i quali l’incidenza del part time involontario si attesta al 66,4%.

Nel confronto annuo, dopo il calo ininterrotto per tredici trimestri consecutivi, torna a crescere il numero delle persone in cerca di occupazione (+202 mila in un anno, +8,6%), coinvolgendo sia gli individui in cerca di prima occupazione sia chi ha precedenti esperienze di lavoro. Rallenta invece l’aumento del numero di inattivi di 15-64 anni, pari a +265 mila in un anno (+2,0%).

Il tasso di disoccupazione aumenta in termini congiunturali e tendenziali, mentre quello di inattività – tra le persone con 15-64 anni – aumenta solo in termini tendenziali, registrando invece un calo rispetto al secondo trimestre 2020.

I dati provvisori del mese di ottobre segnalano la stabilità congiunturale sia del tasso di disoccupazione sia di quello di inattività.

Dal lato delle imprese

la ripresa dei ritmi produttivi nei mesi estivi ha determinato un generale miglioramento della domanda di lavoro, con un recupero delle posizioni lavorative dipendenti su base congiunturale pari a +2,2% e un deciso rallentamento della caduta in termini tendenziali che, in questo trimestre, si attesta a -1,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Tale recupero si associa al marcato aumento delle ore lavorate per dipendente, pari a 29,1% su base congiunturale, e a un significativo contenimento della diminuzione tendenziale, pari a -4,8%. Il ricorso alla cassa integrazione registra una variazione tendenziale positiva, decisamente inferiore a quelle del trimestre precedente, pari a 80,9 ore ogni mille ore lavorate. Il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,2 punti percentuali su base congiunturale e diminuisce di 0,3 su base annua.

Si osserva infine, in termini congiunturali, un decremento del costo del lavoro pari a -4,8%, dovuto alla diminuzione sia delle retribuzioni (-5,0%) sia degli oneri sociali del (-4,2%); in termini tendenziali il costo del lavoro registra un aumento dell’1%, con una variazione positiva dello 0,9% per le retribuzioni e dell’1,2% per gli oneri.

Fonte: Istat

Scarica qui la nota Istat: http://migr.assiv.it/wp-content/uploads/2020/12/Istat_Mercato-del-lavoro-III-trim-2020.pdf