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CONFINDUSTRIA: XIV edizione del Premio Imprese per Innovazione

Confindustria ha organizzato il 7 novembre 2024 alle ore 10:00 un webinar per presentare il lancio della XIV edizione del Premio Imprese per Innovazione (Premio IxI), realizzato in collaborazione con La Fondazione Giuseppina Mai, con il sostegno di Fondimpresa, con il contributo di CervedIWS e Warrant Hub e con il supporto tecnico dell’Associazione Premio Qualità Italia (APQI).

Con questa iniziativa, Confindustria intende assegnare un riconoscimento ufficiale alle aziende italiane che emergono per il livello di innovazione raggiunto. Inoltre, il Premio IxI è inserito per la categoria Industria e servizi, nella più ampia manifestazione annuale del Premio dei Premi istituita dalla Presidenza del consiglio dei Ministri su mandato della Presidenza della Repubblica Italiana.

Il Premio è aperto a tutte le imprese produttrici di beni e servizi con sede operativa in Italia e prevede 3 categorie di vincita: Award, Prize e Finaliste. Inoltre, anche per questa edizione, sono previste tre menzioni speciali per le Scienze della Vita, le attività di Formazione e per le Imprese guidate da under 40.

Il webinar vuole essere un’occasione di approfondimento sulla modalità di partecipazione e prevede uno spazio dedicato a domande alle quali risponderanno anche esperti valutatori di APQI che curano i processi di valutazione del Premio.

Questo evento è aperto ad Associazioni e Imprese, previa registrazione mediante questo link.

Tutte le informazioni sul regolamento, i destinatari e i requisiti di partecipazione, le modalità per la candidatura e i riferimenti dell’iniziativa sono disponibili sul sito di Confindustria a questo indirizzo.

I termini per la compilazione della documentazione prevista per la partecipazione sono fissatati alle 23:59 del 25 novembre 2024.

Per informazioni

Angela Ciccarone – Confindustria, Politiche per il Digitale e Filiere, Scienza della Vita e Ricerca – Adviser Ricerca e Innovazione
Tel. 06 5903376
E-mail: [email protected]


Intervista a Marco Bavazzano (ASSIV) sullo stato della cybersecurity in Italia

Negli ultimi mesi, l’Italia ha visto un aumento preoccupante delle minacce legate alla cybersecurity, con un focus particolare sui dossieraggi. Per capire al meglio questi eventi, abbiamo avuto il piacere di intervistare l’Ing. Marco Bavazzano, amministratore delegato di Axitea Spa e vicepresidente di ASSIV.

Ing. Bavazzano, lei è amministratore delegato di Axitea, istituto di vigilanza privato specializzato in cybersecurity e cybercrime. Cosa ne pensa di quanto sta emergendo in questi giorni a proposito di cybersicurezza nel nostro paese?

Occorre innanzitutto fare una precisazione. Per affrontare seriamente il tema dello stato attuale della cybersicurezza, è innanzi tutto fondamentale comprendere meglio l’ampiezza delle minacce a cui si deve far fronte nel cosiddetto mondo digitale e per questo motivo è importante utilizzare il linguaggio corretto. 

Dall’esplosione del caso “dossieraggio” a Milano, con ramificazioni che toccano anche Roma, si è parlato impropriamente di “hackeraggio”. In questa vicenda, invece, non si tratta di hackeraggio in senso stretto, e cioè non si è verificata alcuna intrusione da parte di hacker esterni: siamo invece di fronte a un classico esempio di operazione interna compiuta da personale infedele, cosiddetti “insider”, che peraltro non hanno avuto bisogno di effettuare alcuna penetrazione sui sistemi interessati perché, in virtù delle attività a loro assegnate, disponevano delle credenziali necessarie per essere autorizzati ad accedere agli stessi. È importante fare chiarezza su questo scenario per sottolineare come le minacce per la compromissione dei nostri dati e sistemi informativi possono provenire oltre che dal dominio digitale anche da quello fisico, e la situazione diventa ancora più critica nel contesto di una gestione inadeguata dalla catena dei fornitori. 

Ciò premesso ed al di là di questi avvenimenti recenti, non posso che esprimere una sincera preoccupazione sullo stato della cybersicurezza nel nostro Paese avendo la possibilità di misurare direttamente ogni giorno, dal privilegiato punto di osservazione della mia azienda, quale sia la situazione della “cyber readiness” delle nostre PMI e grandi imprese, ossia la loro capacità di affrontare adeguatamente le minacce informatiche. 

Infatti siamo molto in ritardo nella diffusione alle imprese, ed ai cittadini che in quelle imprese conducono la propria attività lavorativa, della necessaria consapevolezza sui rischi e minacce che dobbiamo affrontare nel mondo digitale. Per non parlare delle azioni da porre in atto in ottica di assicurare una adeguata prevenzione. È evidente infatti che in considerazione della costante e crescente molteplicità di vulnerabilità e minacce a cui sono esposti i nostri sistemi, sarebbe necessario un approccio olistico alla protezione di dati. 

Da questo punto di vista la strada da percorrere è ancora molto lunga, anche se le linee guida e requisiti introdotti con le recenti normative (es. NIS2) vanno nella giusta direzione, ed inoltre è palese che il sistema complessivo di governo della cybersicurezza è del tutto carente dal punto di vista del monitoraggio e controllo.

Si parla di oltre 52mila accessi illeciti negli archivi del Viminale con decine di migliaia di personaggi noti e meno noti oggetto di compravendita di dati. Eppure la politica ha deciso di tenere un profilo basso. La stessa opposizione di governo ha rilasciato dichiarazioni dovute, senza chiedere con forza le dimissioni di nessun alto vertice dello Stato, il che lascia intendere che la politica di entrambi gli schieramenti si sente responsabile per quanto accaduto. Se così fosse verrebbe allora meno la narrazione dei dipendenti infedeli di società terze. Qual è la verità secondo lei?

La questione degli accessi illeciti agli archivi del Viminale è complessa e delicata. La politica ha mantenuto un profilo basso, forse per evitare ulteriori scandali o per non compromettere la fiducia nelle istituzioni. Tuttavia, se da un lato questo atteggiamento potrebbe essere interpretato come una forma di responsabilità condivisa tra i vari schieramenti politici, io mi auguro che sia invece il segnale che si è raggiunta la consapevolezza trasversale che è urgente e di fondamentale importanza strategica affrontare con maggiore impegno il tema della cybersicurezza. 

Non voglio nemmeno pensare alla veridicità di quanto affermato da alcuni e cioè a responsabilità più ampie e sistemiche all’interno delle istituzioni stesse. 

Molti si sarebbero aspettati le dimissioni del prefetto Bruno Frattasi dal ruolo di direttore di ACN. Alcuni analisti pensano invece che è meglio attendere l’esito delle elezioni americane prima di mosse che possono destabilizzare ulteriormente la nostra sicurezza cyber. Pensa sia corretta questa analisi?

Non ho idea se questa analisi sia corretta o meno. Comunque io credo che soprattutto in questo momento dobbiamo sostenere lo sviluppo della nostra Agenzia dí Cybersicurezza Nazionale per permetterle di svolgere in modo sempre più efficace il ruolo strategico che le è stato assegnato. A tal proposito, ricollegandomi ad una mia risposta precedente, sono convinto che una linea strategica di sviluppo da perseguire immediatamente sarebbe quella che riguarda il rafforzamento della capacità di monitoraggio e controllo dell’agenzia sullo stato di maturità della cybersicurezza di enti e aziende. 

Il correttivo al codice dei contratti pubblici approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi può essere uno strumento per innalzare i livelli di controllo sui fornitori?

Certo, migliorare la trasparenza, l’equità e la gestione dei contratti può apportare significativi benefici anche ai controlli di qualità sui fornitori, evitando che la scelta ricada troppo spesso su soggetti il cui principale merito è l’abilità di sfruttare con grande maestria le leve della corruzione, come emerso nuovamente in diversi eventi recenti. 

CONFINDUSTRIA: “Recupero di RTT a settembre, ma 3° trimestre in calo”

Dalla pagina ufficiale del Centro Studi CONFINDUSTRIA.

Di seguito il link per leggere il comunicato completo.

RTT, costruito in base ai dati sul fatturato, destagionalizzato e deflazionato, del campione di imprese clienti di TeamSystem, registra un moderato aumento a settembre (+0,9%), dopo il forte calo di agosto. L’indicatore mostra un recupero nei servizi, un nuovo aumento nelle costruzioni, l’industria quasi stabile.

Il dato aggregato di RTT per l’economia italiana

  • A settembre, RTT indica un aumento del fatturato a prezzi costanti delle imprese, pari a +0,9%, che riporta il livello appena sotto a quello di giugno (Grafico 1).
  • Con l’ampia oscillazione di luglio-agosto e il lieve recupero di settembre, RTT suggerisce per il 3° trimestre una moderata dinamica negativa (-1,9%).

RTT per i macro-settori produttivi

  • Il dato appena negativo di RTT nell’industria (-0,2% a settembre) segue il forte calo registrato in agosto.
  • Nei servizi invece si registra un moderato recupero (+1,9%), dopo una forte flessione (Grafico 2).
  • La variazione nel 3° trimestre, comunque, è negativa per entrambi i settori (-2,7% e -3,0%).
  • Nelle costruzioni, RTT a settembre (+0,9%) prosegue la moderata crescita dei mesi precedenti, indicando quindi espansione in media nel 3° trimestre (+2,7%).

RTT per le macro-aree e le dimensioni d’impresa

  • RTT registra a settembre un recupero in tutte le aree, dopo i diffusi cali di agosto; il maggiore è nel Nord- Ovest (+2,0%; Grafico 3).
  • Gli aumenti di RTT sono invece molto moderati al Sud (+0,1%), al Centro (+0,3%) e al Nord-Est (+0,3%).
  • La variazione nel 3° trimestre è negativa in tutte le aree, ma moderata al Nord-Est (-1,5%) e Sud (-1,9%).

Per le grandi imprese, RTT indica negli ultimi mesi un andamento volatile analogo al totale economia (+1,7% a settembre, ma flessione nel 3° trimestre).

  • Invece, per le medie si ha una flessione sia in agosto che a settembre; viceversa, le piccole registrano un aumento in tutti gli ultimi tre mesi.

Contatti

Ciro Rapacciuolo

06 5903544

CONFINDUSTRIA: “Ottobre: stabili le aspettative degli industriali. In miglioramento le attese sui costi di finanziamento”

Dalla pagina ufficiale del Centro Studi CONFINDUSTRIA.

Di seguito il link per leggere il comunicato completo.

  • Nella rilevazione di ottobre, la maggior parte delle grandi imprese industriali associate a Confindustria prevede una stabilità nella produzione industriale rispetto al mese precedente (55,5%), quando le aspettative erano state molto positive. Lo scenario con cui si apre l’ultimo trimestre dell’anno resta moderatamente favorevole: quasi un terzo degli intervistati, infatti, anticipa un incremento, sia esso significativo o moderato, mentre meno del 10% prevede una diminuzione.
  • Secondo le grandi imprese del settore industriale, nei prossimi mesi la dinamica di domanda e ordini continuerà a essere il principale fattore di traino della produzione. Il saldo tra la quota di imprese che la considera un fattore di traino rispetto a quella che la ritiene un ostacolo resta positivo seppure in calo: 1,2% a ottobre da 7,3% a settembre 2024 (Grafico 2).
  • Tornano in territorio appena negativo le aspettative sulla disponibilità di manodopera: saldo a -0,2% dal + 1,1% di settembre. Da inizio anno le rilevazioni avevano sempre riportato un saldo negativo.
  • costi di produzione preoccupano meno le grandi imprese industriali: il saldo resta negativo, ma passa dal -3,7% della precedente rilevazione al -1,5% ad ottobre.
  • Migliorano decisamente invece le attese sulle condizioni finanziarie, probabilmente grazie all’evoluzione della politica monetaria. Le imprese industriali cominciano a percepire l’impatto positivo del taglio dei tassi di interesse e il saldo registra un +3,0% dopo il -2,1% di settembre.
  • Il divario tra la quota di imprese che hanno riportato un miglioramento della disponibilità di materiali e quella di chi ha riportato un peggioramento si riconferma negativo: -1,2% ad ottobre da -1,9% a settembre.
  • Resta negativo anche il sentiment riguardo alla disponibilità degli impianti, sugli stessi livelli della rilevazione precedente: -1,3% da -1,5%.

Contatti

Giovanna Labartino

065903637