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Ministero dell’Interno sulla proroga delle patenti di guida

Ministero dell’Interno sulla proroga delle patenti di guida

 

Con  circolare del 3 agosto 2020, il Ministero dell’Interno fornisce chiarimenti relativi alla proroga delle patenti di guida, a seguito della conversione del DL n. 34/2020 Cd Decreto Rilancio

L’articolo 157 comma 7-ter del DL 34/2020 prevede  l’estensione della validità dei documenti di identità,  quindi anche della patente di guida  , fino al 31 dicembre 2020.

    Tale previsione è stata coordinata con le disposizioni del Regolamento (UE) 2020/698 – che prevede la circolazione per l’intero territorio dell’UE per i 7 mesi successivi alla scadenza con documenti di guida scaduti nel periodo compreso tra il 1° febbraio ed il 31 agosto 2020. Questo significa che le patenti di guida che scadono dopo il 31 agosto 2020 non beneficiano della proroga per la circolazione nel territorio UE (esclusa, ovviamente, l’Italia).

In sintesi, la disciplina della proroga di validità dei documenti di guida scaduti, risulta così modificata:

  • le patenti di guida scadute tra il 31 gennaio 2020 ed il 31 maggio 2020sono prorogate di validità, anche ai fini della guida, fino al 31 dicembre 2020 (le patenti che scadono tra il 1° febbraio e il 31 agosto 2020 consentono di guidare con patente scaduta per i sette mesi successivi la data di scadenza indicata sulla patente, nel territorio dell’intera UE. Per la circolazione in Italia resta ferma, invece, la scadenza prorogata fino al 31 dicembre 2020);
  • le patenti di guida scadute o in scadenza tra il 1° giugno ed il 31 agosto 2020sono prorogate di validità, anche ai fini della guida, per i 7 mesi successivi alla scadenza indicata sulla patente (le patenti che scadono tra il 1° febbraio e il 31 agosto 2020 consentono di guidare con patente scaduta per i sette mesi successivi la data di scadenza indicata sulla patente, nel territorio dell’intera UE. Per la circolazione in Italia resta ferma, invece, la scadenza prorogata fino al 31 dicembre 2020);
  • le patenti di guida scadute o in scadenza tra il 1° settembre ed il 31 dicembre 2020sono prorogate di validità, anche ai fini della guida, fino al 31 dicembre 2020 (solo per la circolazione in Italia).

 

 

Istat: Primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza sul Sars Cov2

Istat: Primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza sul Sars Cov2

Dal 25 maggio al 15 luglio è stata condotta l’indagine di sieroprevalenza sul SARS-CoV-2 secondo quanto previsto dal decreto legge 10 maggio 2020 n. 30 “Misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-CoV-2”, convertito in legge il 2 luglio 2020. Titolari dell’indagine sono Istat e Ministero della Salute nelle rispettive funzioni, mentre la Croce Rossa ha condotto la rilevazione sul campo con l’aiuto delle Regioni. L’Istat ha curato il disegno statistico dello studio, la progettazione del questionario – condividendola con il Comitato Tecnico scientifico – e l’analisi dei dati. Il Ministero della Salute ha sviluppato la piattaforma di monitoraggio e coordinato la rilevazione sul campo anche nel raccordo con le Regioni, i centri prelievo e i laboratori.

L’indagine mira a definire la proporzione di persone nella popolazione generale che hanno sviluppato una risposta anticorpale contro SARS-CoV-2, attraverso la ricerca di anticorpi specifici nel siero[1]. La metodologia adottata consente, oltre che di valutare il tasso di siero-prevalenza per SARS-CoV-2 nella popolazione, di stimare la frazione di infezioni asintomatiche o subcliniche e le differenze per fasce d’età, sesso, regione di appartenenza, attività economica nonché altri fattori di rischio.

I dati di siero-prevalenza a livello regionale, da integrare con quelli di sorveglianza epidemiologica, sono particolarmente preziosi sia per conoscere la quota di popolazione che è stata infettata nei mesi precedenti, sia per la messa a punto di programmi sanitari al fine di prevenire future ondate dell’epidemia e orientare adeguatamente le politiche sanitarie.

 

Il risultato principale che emerge dall’analisi è che  1 milione 482 mila le persone, il 2,5% della popolazione residente in famiglia (escluse le convivenze), sono risultate con IgG positivo, che hanno cioè sviluppato gli anticorpi per il SARS-CoV-2.  Quelle che sono entrate in contatto con il virus sono dunque 6 volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente durante la pandemia, attraverso l’identificazione del RNA virale, secondo quanto prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità.

Fonte: Istat

Maria Cristina Urbano: Servizio anti-pirateria, il ministero dell’Interno dimentica ancora la vigilanza privata

Maria Cristina Urbano: Servizio anti-pirateria, il ministero dell’Interno dimentica ancora la vigilanza privata

Ci risiamo. Il Ministero dell’Interno si dimentica nuovamente del comparto della vigilanza privata, questa volta su una materia estremamente delicata come il servizio anti-pirateria.

Ma andiamo con ordine. Lo scorso 30 giugno è scaduta la proroga, che andava avanti dal febbraio 2012, con la quale, in attesa dell’attivazione dei corsi teorico-pratici da parte del Viminale, il cui superamento è necessario per l’abilitazione delle guardie giurate al servizio di anti-pirateria, le gpg “che non abbiano ancora frequentato i predetti corsi […] qualora abbiano partecipato per un periodo di almeno sei mesi, quali appartenenti alle Forze armate, alle missioni internazionali in incarichi operativi” possono essere impiegate a bordo delle navi per la difesa da atti di pirateria.

Il ministero, sollecitato da ASSIV, e dalle altre associazioni di categoria interessate dalla misura, a intervenire tempestivamente per risolvere tale vulnus, ci rispondeva che “le guardie giurate che non” hanno “provveduto ad acquisire la citata abilitazione a svolgere i servizi anti-pirateria non possono essere autorizzate ad esercitare tale attività”. Come se fossimo stati noi a non voler acquisire l’abilitazione, non partecipando ai corsi formativi, e non il ministero a non averli mai attivati (peraltro dopo più di 8 anni di proroghe).

Classico esempio della mano destra che non sa cosa faccia quella sinistra, nel migliore dei casi… 

L’anomalia che si è venuta a determinare – è bene ribadirlo, per sola responsabilità dell’amministrazione – sta causando il fermo di una attività di estrema importanza e delicatezza per la tutela del nostro naviglio e del personale su questo imbarcato, finalizzata al contrasto di attività criminose che spesso si caratterizzano per una significativa gravità.

L’incertezza che ne deriva, sia per gli armatori che per gli Istituti di vigilanza al cui servizio operano le guardie giurate impiegate in questa tipologia di servizio, peraltro ampiamente prevedibile dal ministero dell’Interno, va ad aggiungersi alle enormi criticità che già colpiscono duramente i comparti interessati, a causa della perdurante pandemia.

Il risultato è che i nostri addetti al servizio anti-pirateria sono dovuti scendere a terra, gli armatori che continuano ad aver bisogno di un servizio di tutela a bordo dei loro mercantili si rivolgono a società straniere, le aziende italiane perderanno decine di milioni di euro di fatturato e il fisco italiano milioni di euro di tasse.

Possibile che al ministero dell’Interno non siano stati in grado di sollecitare il governo a inserire in uno dei tanti decreti all’esame delle Camere in questi mesi un comma di proroga di poche righe?

Evidentemente no.

Benvenuti in Italia.

Maria Cristina Urbano

 

Leggi l’articolo sul Blog: https://m.huffingtonpost.it/entry/servizio-anti-pirateria-il-ministero-dellinterno-dimentica-ancora-la-vigilanza-privata_it_5f2902bcc5b6a34284becd95?ncid=other_homepage_tiwdkz83gze&utm_campaign=mw_entry_recirc

Istat: Occupati e disoccupati giugno 2020   

Istat: Occupati e disoccupati giugno 2020

Rispetto al mese di maggio 2020, a giugno prosegue, a ritmo meno sostenuto, la diminuzione dell’occupazione e la crescita del numero di persone in cerca di lavoro, a fronte di un calo dell’inattività. Continua anche il recupero del numero di ore lavorate pro capite.

La diminuzione dell’occupazione su base mensile (-0,2% pari a -46mila unità) coinvolge le donne (-0,9% pari a -86mila), i dipendenti permanenti (-0,4% pari a -60mila) e gli under50, mentre gli occupati aumentano tra gli uomini (+0,3% pari a +39mila), i dipendenti a termine, gli indipendenti e gli ultracinquantenni. Nel complesso, il tasso di occupazione scende lievemente, attestandosi al 57,5% (-0,1 punti percentuali).

L’aumento delle persone in cerca di lavoro è consistente (+7,3% pari a +149mila unità), riguarda soprattutto gli uomini (+9,4% pari a +99mila unità, contro il +5,0%, pari a +50mila, delle donne) e interessa tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione risale all’8,8% (+0,6 punti) e, tra i giovani, al 27,6% (+1,9 punti).

La diminuzione del numero di inattivi (-0,7% pari a -99mila unità) si registra tra gli uomini (-2,5% pari a 131mila unità) e tra i minori di 64 anni, a fronte di un aumento delle donne inattive (+0,4% pari a +31mila). Complessivamente cala il tasso di inattività che si attesta al 36,8% (-0,3 punti).

Nella media del secondo trimestre 2020, rispetto al primo, l’occupazione risulta in evidente calo (-2,0% pari a -459mila unità) per entrambe le componenti di genere.

Diminuiscono nel trimestre anche le persone in cerca di occupazione (-15,7% pari a -364mila), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,9% pari a +793mila unità).

Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione hanno determinato un calo rilevante rispetto al mese di giugno 2019 (-3,2% pari a -752mila unità), che coinvolge entrambe le componenti di genere, i dipendenti (-613mila), gli autonomi (-140mila) e tutte le classi d’età; l’unica eccezione risultano essere gli over50 (+102mila). Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,8 punti.

Infine, nell’arco dei dodici mesi, calano in misura consistente le persone in cerca di lavoro (-11,5%, pari a 286mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+6,8%, pari a +899mila).

L’indagine statistica ha risentito degli ostacoli che l’emergenza sanitaria in corso pone alla raccolta dei dati di base. Sono state sviluppate azioni correttive che ne hanno contrastato gli effetti statistici negativi e hanno permesso di elaborare e diffondere i dati relativi al mese di giugno 2020.

Fonte: Istat