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ICMQ: La matrice dei rischi e il risk management per la progettazione e la gestione delle commesse così come richiesto negli appalti pubblici e privati (nuovo Codice D.lgs 36/2023) – 14 e 20 marzo 2025

ICMQ organizza il corso di formazione

La matrice dei rischi e il risk management per la progettazione e la gestione delle commesse così come richiesto negli appalti pubblici e privati (nuovo Codice D.lgs 36/2023)

Il corso di 8 ore si terrà in modalità online il 14 e 20 marzo dalle ore 14.00 alle ore 18.00.

L’analisi dei rischi è fondamentale per approcciare a qualunque progetto. La matrice dei rischi è sempre più richiesta dalle Stazioni Appaltanti pubbliche quali il Politecnico di Milano, l’Università di Perugia, etc. come documento d’offerta in sede di gara con il criterio dell’offerte economicamente più vantaggiosa, unitamente ai concetti di rischio negativo e di rischio positivo/opportunità.

Il successo di un progetto dipende infatti dalla oggettiva e sapiente gestione di più variabili, fra cui i rischi da prevedere e gestire. In tutti i progetti ormai, è fondamentale poter disporre della capacità di individuare i rischi connessi al progetto stesso e, più in generale, all’intervento in atto, in modo da poter mitigare e comunque gestire i rischi medesimi; per il vero occorre osservare che il rischio, se ben gestito, può diventare un’opportunità (opportunità in quanto l’aver saputo gestire i rischi di un progetto/intervento porta ad essere concorrenziale sia dalla fase di offerta rispetto a chi non ha saputo gestire il rischio).

Il Corso di 8 ore, suddiviso in due moduli, si rivolge a liberi professionisti, società di ingegneria, imprenditori, dirigenti pubblici e privati che intendono acquisire una nuova opportunità professionale nel campo della progettazione, nella gestione delle commesse, allo scopo di mitigare i rischi e di poterli trasformare in opportunità.

Saranno esposti casi reali di risk management in cui il relatore è stato consulente.

Obiettivo generale del Corso di Risk Analysis e Risk Management, è la formazione di una figura professionale capace di ridurre il rischio di derive del progetto attraverso una tempestiva analisi dei rischi applicata all’attività progettuale e gestionale delle commesse di opere sia pubbliche che private. La formazione di tale figura professionale è la risposta alla richiesta del mercato del lavoro di figure più ricche di competenze tecnico-manageriali, in grado di individuare e valutare i rischi, nonché di sviluppare strategie per governare gli stessi nelle diverse fasi tecniche, economiche, finanziarie e amministrative del progetto. Il corso terrà conto della Norma UNI ISO 31000/2018.

Obiettivo specifico del Corso di Risk Analysis e Risk Management è la formazione di un nuovo professionista capace di inserirsi nelle fasi tecniche e gestionali del progetto e della commessa, in grado di identificare potenziali rischi e poterne mitigare i più pericolosi, trasformandoli, ove possibile, in un’opportunità, ma soprattutto ottimizzare attraverso queste analisi, le risorse per un miglior rendimento del progetto e dell’intero processo costruttivo.

Una figura professionale, quindi, con un taglio fortemente polivalente, tale da consentirle di comprendere accanto ai problemi della progettazione, della programmazione e della gestione, il loro impatto in termini di rischi tecnici, economici, finanziari e sociali. Tutto ciò permetterà di approcciare complessi processi progettuali, costruttivi, industriali, con particolare attenzione alle criticità realizzative, nonché anche per evitare possibili conflitti di interesse.

Le procedure, le metodologie e le tecniche di Risk Management apprese fanno sì che il partecipante possa gestire al meglio le attività progettuali e tutti i processi necessari per la realizzazione di un progetto/commessa o di un bene immobiliare o industriale. Il Risk Manager è in grado così di agire nell’ambito degli obiettivi prescelti e strategici, al fine di garantire il controllo della realizzazione del progetto e della migliore gestione della commessa.

Il Risk Management attiene alla metodologia finalizzata ad un’efficace individuazione e analisi dei potenziali rischi in cui si può incorrere durante la progettazione e/o la gestione delle commesse, per poter limitare dunque l’esposizione ai rischi medesimi.

La Risk Analysis permetterà oltre alla valutazione dei rischi anche la classificazione dei medesimi in base alla loro possibile gravità e frequenza, in modo da individuare la migliore politica per ottimizzare la loro gestione, e, ciò in linea con le possibilità e le capacità finanziarie disponibili; nonché la definizione delle misure di eliminazione o prevenzione dei rischi individuati in coordinamento con i tecnici coinvolti nel progetto/commessa e nella verifica dei risultati e in relazione al controllo nel tempo.

Info e iscrizioni a questo link.

Agli associati ASSIV sono riservate tariffe scontate.

ICMQ: Regolamento sull’ Intelligenza Artificiale: la frontiera tra la tecnologia e il rispetto del ruolo degli individui – 11 marzo 2025 ore 09:00 – 18:00

ICMQ organizza il corso di formazione

Regolamento sull’ Intelligenza Artificiale:
la frontiera tra la tecnologia e il rispetto del ruolo degli individui
.
Come prepararsi alla conformità AI Act nello sviluppo e utilizzo di sistemi di
Intelligenza Artificiale
11 Marzo 2025
9:00- 18:00
Formazione a distanza (FAD)

Presentazione

Il corso analizza i requisiti normativi del AI Act REGOLAMENTO UE 2024/1689 necessari per
garantire un uso sicuro ed etico dell’intelligenza artificiale, nel rispetto dei diritti e delle libertà delle
persone.
Durante il corso sono esplorati i sistemi ammessi e vietati dalla norma, le categorie di rischio e le
implicazioni per le organizzazioni.
Attraverso un approccio operativo ed esemplificativo vengono fornite indicazioni su come le
organizzazioni possono conformarsi alla norma sia che sviluppino, sia che integrino sia che utilizzino
le tecnologie dell’AI in modo sicuro.

Obiettivi

  • Il corso mira a trasmettere ai discenti le conoscenze approfondite atte a:
  • Capire i fondamenti e i valori dell’AI Act;
  • Comprendere gli ambiti di applicazione ed i soggetti passivi;
  • Individuare i sistemi e modelli ad alto rischio e le pratiche vietate;
  • Progettare un sistema conforme adottando una gestione del rischio by design e by default;
  • Predisporre documenti organizzativi e tecnici propedeutici all’immissione della soluzione sul mercato o
    alla messa in uso di sistemi AI

Destinatari

Responsabili IT e collaboratori dell’area IT, DPO – Data Protection Officer, Referenti Privacy aziendali,
Responsabili area amministrazione e/o Risorse Umane, Risk Manager, Responsabili Sistemi di Gestione e
compliance, Auditor di sistemi di gestione, Consulenti e quanti si occupano della tematica della sicurezza e
della protezione dei dati. Professionisti security, Periti liquidatori assicurativi, Legali.

Requisiti

Nessun requisito specifico di accesso al corso.

Attestati e crediti formativi

Verrà rilasciato un attestato di frequenza e saranno riconosciuti 8 crediti formativi validi per il
mantenimento della certificazione Professionisti della Security UNI 10459, Periti liquidatori assicurativi
UNI 11628 al superamento del test di valutazione.

Struttura del corso

Durata complessiva: 8 h
Il corso si svolgerà in modalità FAD secondo il seguente calendario:

  • Martedì 11 Marzo dalle 9:00 alle 18:00

Metodologia

Il corso sarà erogato tramite piattaforma e-learning che permetterà lo scambio interattivo tra i partecipanti
e i docenti coinvolti, favorendo lo scambio di idee, opinioni ed esperienze.

Per partecipare ai corsi FAD non occorrono particolari strumenti: è sufficiente una buona connessione ad internet ed un PC dotato di videocamera; la piattaforma interattiva per la gestione delle lezioni, GoToMeeting, Zoom, Meet e sarà comunicata successivamente e messa a disposizione da ICMQ. Una volta iscritti, riceverete una mail/calendar con il link per la connessione e l’orario. A questo punto, basterà cliccare sul link indicato, scaricare l’applicazione per accedere alla piattaforma e quindi al vostro corso. Materiale didattico fornito in formato elettronico.

Info e iscrizioni a questo link.

Agli associati ASSIV sono riservate tariffe scontate.

ICMQ: I criteri vincenti nella predisposizione dell’offerta economicamente più vantaggiosa – 26/02/2025 ore 9:00

ICMQ organizza il corso di formazione

I criteri vincenti nella predisposizione dell’offerta economicamente più vantaggiosa

Come redigere un’offerta vincente in un appalto

Il Corso offre ai partecipanti la formazione per completare e predisporre un’offerta vincente per un appalto di servizi e/o lavori aggiudicato tramite l’offerta economicamente più vantaggiosa.

Si terrà in modalità online sincrona il 26 febbraio dalle ore 9.00 alle ore 18.00.

Il corso vuole guidare i partecipanti nel destreggiarsi tra le clausole, richieste e documentazioni necessarie al corretto inoltro di un’offerta completa e vincente.

Il Corso offre ai partecipanti la formazione per completare e predisporre un’offerta vincente per un appalto di servizi e/o lavori aggiudicato tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Il corso intende guidare i partecipanti nel destreggiarsi tra le clausole, richieste e documentazioni necessarie al corretto inoltro di un’offerta completa e vincente.

Saranno affrontate le previsioni in materia di offerta economicamente più vantaggiosa di cui al Codice dei Contratti Pubblici, D.lgs. 36/2023, che delinea i possibili criteri e le metodologie di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per appalti di servizi di progettazione e DL, nonché per appalti di progettazione e/o costruzione e per appalti di servizi ispettivi.

La predisposizione di una completa ed esaustiva relazione metodologica, detta anche Piano di Gestione Qualità, coerente con le prescrizioni richieste dalla Stazione Appaltante, potrà esprimere in modo opportuno nell’offerta CHI, COSA, DOVE, QUANDO, PERCHE’, COME e QUANTO (trattasi dunque, di un’offerta gestita con le metodologie di Project Management).

Verrà studiata l’offerta con le succitate metodologie e tecniche di Project Management; Agli elementi qualitativi, sono attribuiti il massimo punteggio; Il D.lgs 36/2023 non prevede più un punteggio nell’offerta economica con il limite del 30%. Prevede comunque un equilibrio tra i punteggi dell’offerta tecnica e dell’offerta economica.

Da parte del relatore, sarà illustrata anche la richiesta sempre più frequente di offerte con il “criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”, che dovrà ormai comprendere la metodologia BIM e le fondamentali interazioni tra BIM – Project Management e Life Cycle Costing.

A tal riguardo, infatti, sempre più spesso, molte Stazioni Appaltanti pubbliche in relazione ad appalti di progettazione, costruzione e di servizi attinenti all’ingegneria e l’architettura, vengono evidenziati tra gli elementi di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa “professionalità e adeguatezza dell’offerta” e “caratteristiche metodologica dell’offerta” da esplicitarsi tutte tramite la relazione metodologica (o Piano di Qualità). Non esiste più il riferimento di legge, se pure come esempio, dei criteri di riferimento per l’offerta economicamente più vantaggiosa.

Per la progettazione, non c’è più la progettazione definitiva, e quella esecutiva è a cura dell’impresa. In gara lo studio di fattibilità tecnico economico.

La frequenza del corso conferisce 8 crediti formativi per il mantenimento della certificazione Project Manager secondo la norma UNI 11648.

Info e iscrizioni a questo link.

Agli associati ASSIV sono riservate tariffe scontate.

Huffington Post, ASSIV: L’influenza della camorra nel settore della vigilanza privata

di Maria Cristina Urbano – 17 febbraio 2025

Un fenomeno che si sviluppa attraverso una serie di meccanismi consolidati, che consentono ai clan di esercitare un controllo capillare sulle attività economiche e sul territorio. Questo sistema si articola su diversi livelli

Episodi emersi negli ultimi anni, in particolare nelle province di Napoli e Caserta, hanno portato alla luce un sistema corrotto e pervasivo, in cui la criminalità organizzata utilizza il settore della vigilanza privata come strumento di controllo economico e sociale. Le recenti indagini della magistratura e delle forze dell’ordine hanno svelato una realtà inquietante: la camorra ha messo radici profonde in un comparto che dovrebbe garantire sicurezza e legalità, trasformandolo invece in un crocevia di interessi criminali.

L’influenza della camorra nel settore della vigilanza privata si sviluppa attraverso una serie di meccanismi consolidati, che consentono ai clan di esercitare un controllo capillare sulle attività economiche e sul territorio. Questo sistema si articola su diversi livelli:

  • Acquisizione illecita di contratti: Le aziende riconducibili alla camorra ottengono appalti pubblici e privati attraverso minacce, estorsioni e corruzione. Ospedali, centri commerciali, cantieri ed enti pubblici finiscono sotto il controllo di società che, dietro una facciata di legalità, operano con metodi mafiosi.
  • Uso di personale affiliato: Molti addetti alla sicurezza provengono direttamente dagli ambienti criminali e sfruttano la loro posizione non per garantire la protezione, ma per intimidire commercianti, imprenditori e cittadini.
  • Racket e pizzo: Le imprese di sicurezza non controllate direttamente dai clan sono costrette a pagare tangenti per poter operare senza subire ritorsioni. In alcuni casi, i gruppi criminali impongono ai commercianti servizi di vigilanza “obbligatori”, che altro non sono se non una forma di estorsione camuffata da tutela.

L’infiltrazione della camorra nel settore della vigilanza privata rappresenta un rischio gravissimo non solo per l’ordine pubblico, ma anche per l’intero sistema economico. Se coloro che dovrebbero garantire la sicurezza sono, in realtà, al servizio della criminalità, il risultato è un paradosso pericoloso: invece di tutelare cittadini e imprese, queste aziende diventano strumenti di sopruso e violenza.

Le conseguenze sono devastanti anche per le imprese oneste del settore, che si trovano a competere con aziende criminali in grado di offrire prezzi stracciati grazie a manodopera sottopagata, finanziamenti illeciti e assenza di vincoli normativi. Questo squilibrio distorce il mercato, soffoca la concorrenza leale e mina la fiducia nelle istituzioni.

Dopo anni di silenzio mediatico, il tema delle infiltrazioni camorristiche nella vigilanza privata è tornato sotto i riflettori grazie a inchieste giornalistiche e programmi di denuncia. Un esempio recente è il servizio realizzato da Striscia la Notizia e dal suo inviato Luca Abete, trasmesso da Afragola. Il reportage ha mostrato come alcune attività di vigilanza siano in realtà una forma moderna di estorsione, un vero e proprio “pizzo 2.0” imposto ai commercianti per garantire una presunta sicurezza. L’inchiesta ha suscitato indignazione e acceso il dibattito sull’urgenza di interventi concreti.

Per contrastare questa piaga è necessario un intervento forte e coordinato da parte delle istituzioni. Alcune delle misure più urgenti includono:

  • Controlli stringenti: Verifiche approfondite sulle società di vigilanza, sui loro dirigenti e sui finanziamenti ricevuti, per garantire che non siano legate alla criminalità organizzata.
  • Esclusione dagli appalti pubblici: Le aziende coinvolte in attività illecite devono essere immediatamente escluse dalle gare d’appalto, impedendo loro di accedere a risorse pubbliche.
  • Protezione degli imprenditori onesti: Chi denuncia le pressioni della camorra deve essere tutelato con strumenti adeguati, come misure di protezione personale e sostegno economico.
  • Sanzioni esemplari: Chiunque favorisca l’infiltrazione mafiosa nella vigilanza privata deve essere punito con pene severe, in grado di scoraggiare ogni forma di complicità.

L’inquinamento del settore della vigilanza privata da parte della camorra è una realtà che non può essere tollerata. Le aziende coinvolte devono essere smantellate e i responsabili assicurati alla giustizia. Solo attraverso un impegno costante delle istituzioni, un controllo efficace e una presa di coscienza da parte della società civile sarà possibile restituire dignità e legalità a un comparto fondamentale per la sicurezza di tutti.

“Se un ladro ruba, merita il carcere. Se ruba uno dei nostri, merita l’ergastolo”. Questo principio deve valere anche per chi, tradendo la fiducia pubblica, trasforma la vigilanza privata in un’arma nelle mani della criminalità organizzata. Solo un’azione decisa e senza compromessi potrà fermare questa deriva e garantire un futuro più sicuro per tutti.

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