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Assiv: Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali. Guida all’applicazione per gli Istituti di Vigilanza

Sono partiti gli Appuntamenti Assiv 2018 con il seminario sul Regolamento Europeo in materia di Protezione dei Dati Personali, con riferimento all’applicazione per gli Istituti di Vigilanza.

L’incontro si è tenuto Giovedì 8 Marzo, a Milano presso l’Hotel Michelangelo.

ASSIV rinnova quindi l’impegno a sostegno degli Associati per il raggiungimento della conformità normativa, grazie anche al contributo di qualificati professionisti.

Ad aprire i lavori il Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano, che ha delineato il quadro di riferimento del GDPR.

A seguire Emanuele Capra di Assiteca, che ha illustrato la struttura del Regolamento UE, affrontando anche il tema del cyber risk e la sfida della sicurezza dei sistemi informativi. Vittorio Veronesi, Assiteca, ha presentato le possibilità di trasferimento dei rischi cyber al mercato assicurativo, mentre Ilaria Dall’Oglio, Avvocato dello Studio Pirola Pennuto Zei & Associati, ha approfondito il principio di accountability e risk management per i dati personali, alcuni aspetti concreti relativi al percorso di adeguamento, tratteggiando le differenze rispetto al D.Lgs. n. 196/2003.

Luciano Rivieccio di Cersa ha brevemente analizzato la figura del Data Protection Officer, ovvero il DPO, un nuovo profilo professionale che richiede competenze specifiche. Rivieccio si è soffermato anche sulle opportunità di certificazione, non solo di questa professionalità, ed ha sviluppato il tema della conformità del trattamento dei dati, tracciando interessanti analogie con quanto già presente negli Istituti di Vigilanza Privata certificati.

La giornata formativa si è conclusa con il case history di Xecurity: Andrea Lambiase ha portato l’esperienza in ambito Privacy e Cyber Security di un’azienda associata, suscitando il più vivo interesse nella platea.
FONTE: S News

Maria Cristina Urbano, ASSIV: Sicurezza: ora una legislatura senza pregiudizi ideologici

Controlli del traffico della polizia stradale sull'autostrada A1 all'altezza di Firenze per l'esodo estivo, Firenze, 29 luglio 2016. ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI

Di sicurezza si è parlato molto in campagna elettorale. In un confronto abbastanza complicato, come avevamo immaginato, il tema è emerso con forza nel dibattito, seppure con sfumature diverse.

Il problema, però, è che non è mai maturata una proposta davvero convincente o comunque applicabile nell’immediato. Da destra a sinistra i programmi hanno genericamente parlato di un aumento delle risorse per le forze di polizia. Un percorso sicuramente auspicabile per garantire agli uomini in divisa un lavoro più sereno, una migliore retribuzione e mezzi più affidabili.

Tuttavia, come hanno fatto notare gli analisti più attenti, la questione dei conti pubblici non può essere ignorata: un maggior investimento dello Stato sulla sicurezza comporterebbe un incremento della spesa pubblica e un’ulteriore lievitazione del debito pubblico, a meno di salvifici tagli, che però – come sappiamo – sono più facili da annunciare che da praticare. Quindi si tratta di una strada che non appare proprio semplice da seguire, per ragioni pratiche ed economiche.

Per questo motivo il filo del discorso potrebbe riprendere dalla proposta di legge depositata nella scorsa legislatura dal senatore uscente Mario Mauro. Il testo è frutto di una serie di valutazioni, che individuano il giusto equilibrio tra responsabilità delle forze pubbliche e istituti privati.

Perché una buona regolamentazione è la precisa richiesta avanzata più volte dagli addetti ai lavori, la cui grande preoccupazione è quella di scongiurare il rischio di una giungla fatta di figure non dotate di adeguate competenze. E che finiscono per minare la credibilità dei professionisti che operano nel settore.

Le forze politiche sono adesso impegnate nel confronto tra di loro per individuare possibili soluzioni per avere una maggioranza e quindi un governo. Non è mio compito indicare soluzioni preferite, visto il percorso indicato dalla Costituzione. Ma su un aspetto è giusto lanciare un appello: le alleanze sono progetti di governo basati su concrete iniziative.

E per garantire un maggiore sicurezza ai cittadini italiani è giusto cambiare impostazione: con il loro voto, infatti, gli elettori hanno chiesto alla politica di cambiare approccio senza ideologizzare il dibattito.

Ora chiediamo alla politica di essere all’altezza dei cambiamenti richiesti. In ogni settore, a partire dalla sicurezza, cancellando qualsiasi pregiudizio ideologico, ma confrontandoci con la realtà dei fatti.

https://www.huffingtonpost.it/politica/2018/03/08/news/sicurezza_ora_una_legislatura_senza_pregiudizi_ideologici-10669638

Ente Bilaterale della Vigilanza Emilia Romagna: presentazione a Bologna al Museo di Arte Moderna

Si è svolta ieri in Bologna, nella splendida ed insolita cornice del Museo di Arte Moderna, la presentazione dell’Ente Bilaterale della Vigilanza Emilia Romagna.

Vastissimo il pubblico, proveniente sia dal mondo sindacale che datoriale, a testimonianza del grande interesse che iniziative di questo tipo sanno suscitare in entrambi gli “schieramenti”.

Nutrito il parterre di interventi, tutti di livello, incentrati sulle problematiche del settore della Vigilanza Privata. Il Presidente dell’Ente Aldo Giammella ha aperto i lavori, seguito dal Direttore Generale di Accredia Filippo Trifiletti, che ha parlato del sistema di certificazione di enti indipendenti di parte terza (gli Enti di certificazione), che nella struttura pensata dal Ministero dell’Interno, di concerto con Accredia e trasfusa nei provvedimenti D.M. 269/2019 e D.M. 115/2014, hanno adesso il compito di verificare il livello minimo dei requisiti necessari all’ottenimento ed al mantenimento delle autorizzazioni di polizia per l’esercizio degli Istituti di Vigilanza. Il Dottor Trifiletti ha dato il quadro della situazione relativamente agli Istituti certificati, ed ha parlato del lavoro di Accredia, unico ente di accreditamento autorizzato dal Ministero a certificare l’idoneità degli Enti che lavorano sugli Istituti di Vigilanza Privata. Filippo Trifiletti ha sottolineato l’importanza della collaborazione con ASSIV, che si è posta quale anello di congiunzione fra territori, Prefetture, Ministero ed Accredia per segnalare quelle situazioni che risultano, per dati obiettivi, anomale o difformi dal quadro normativo di riferimento. Sono poi intervenuti, tra gli altri, Stefano Franzoni, Segretario Uiltucs-Uil e vicepresidente di Ebinvip, Sabina Bigazzi (Filcams-Cgil), e Maria Cristina Urbano, Presidente ASSIV, che hanno denunciato con forza l’inerzia delle istituzioni nel dare completa applicazione ad un insieme di norme che, paradossalmente, é posto proprio a tutela dell’interesse primario della stessa Pubblica Amministrazione ad avere certezza di affidabilità verso un comparto, quale quello della sicurezza complementare e sussidiaria, che fa parte integrante del sistema sicurezza paese. Numerose critiche si sono appuntate sulle gare di appalto, che certo non rispettano le linee guida ANAC sulle gare per servizi di sicurezza, nè i minimi del costo del lavoro. Altri temi trattati sono stati quelli della rappresentatività delle organizzazioni sindacali e datoriali, della necessità di ricostruire un sano tessuto di relazioni sindacali e della centralità del ruolo degli Enti Bilaterali, di cui si attende un profondo rinnovamento all’insegna dell’efficienza, della trasparenza e delle regole. Interessanti gli interventi del Direttore della ITL Bologna Alessandro Millo, che ha fatto una panoramica delle questioni che con maggior frequenza vengono portate all’attenzione dell’Ufficio, e di Fabrizio Bolzoni, Direttore della neonata Legacoop Produzione e Servizi, che ha lumeggiato la vastità delle realtà, e quindi delle problematiche, affrontate dal mondo cooperativo. Il Presidente di Ebinvip, Luigi Gabriele, ha sottolineato l’importanza del CCNL di categoria per la definizione dell’ambito che racchiude tutti i servizi caratterizzati dal profilo della sicurezza, e della necessità di un cambio di passo nella percezione collettiva del concetto stesso di sicurezza. I lavori sono stati chiusi dal Vicepresidente di Ebiver, Luca Pacitti che ha sottolineato come in un settore sovra regolato, ma sotto controllato, quale quello della vigilanza privata, siano fondamentali i contributi di una bilateralità sana e fattiva a sostegno di lavoratori e aziende.

Il convegno si è chiuso con una visita guidata al museo, in cui sono esposte numerose opere di artisti contemporanei ed un nucleo importantissimo di lavori di Morandi. Un modo insolito ed apprezzatissimo per segnare l‘inizio dei lavori dell’Ente Bilaterale della Vigilanza Emilia Romagna e sottolinearne il ruolo fondamentale per la crescita culturale di lavoratori ed aziende.

Maria Cristina Urbano, ASS.I.V.: La sicurezza in campagna elettorale

ROME, ITALY - NOVEMBER 23: Italian Policeman outside the Colosseum for security checks two weeks before the start of the Jubilee on November 23, 2015 in Rome, Italy. PHOTOGRAPH BY Marco Ravagli / Barcroft Media UK Office, London. T +44 845 370 2233 W www.barcroftmedia.com USA Office, New York City. T +1 212 796 2458 W www.barcroftusa.com Indian Office, Delhi. T +91 11 4053 2429 W www.barcroftindia.com (Photo credit should read Marco Ravagli / Barcroft Media / Barcroft Media via Getty Images)

Tempo di campagna elettorale, tempo di serrato confronto con i cittadini. E quindi un momento di intenso dibattito sui temi più importanti, quelli definiti “caldi”, che quotidianamente preoccupano gli italiani. Nella lista, come sempre, c’è la sicurezza: una richiesta pressante, a cui molte volte non si riesce a dare una risposta organica, anche a causa delle carenze di risorse. Un problema che ha creato grattacapi a molti governi. Ancora di più oggi con la minaccia del terrorismo che aleggia e richiede uno sforzo supplementare alle operazioni di controllo.

Sulle politiche in generale, preferisco ascoltare le idee e le proposte delle forze politiche in campo. Ma è fondamentale evidenziare una questione: il ruolo della sicurezza privata. Mi riferisco alla funzione di supporto alle competenze statali. Un primo effetto sarebbe quello dell’aumento del lavoro di vigilanza e del controllo del territorio, favorito dalla presenza di più uomini con la possibilità della tecnologia a supporto delle attività. L’immediata conseguenza sarebbe quello di sgravare le forze di Polizia da alcuni compiti, che portano via – inevitabilmente – tempo, sprigionando nuove risorse: gli agenti avrebbero la possibilità di dedicarsi a compiti di più alto profilo. In quest’ottica si è già instaurato un rapporto per aeroporti, porti, stazioni, mezzi di trasporto, servizi di antipirateria. Ma il tutto resta, al momento, confinato alla voce “leggi speciali”.

Il tema delle competenze statali in materia di sicurezza resta ovviamente al centro dell’attenzione: per garantire questa funzione, senza invasioni di campo, servirebbe – e mi viene da precisare basterebbe – un quadro normativo capace di indicare i settori, fatto salvo quelli della tutela del patrimonio, in cui le guardie giurate private possano agire. La domanda della campagna elettorale è questa: come è possibile garantire maggiore sicurezza ai cittadini, rispondendo alle loro istanze? Non esistono risposte semplici e univoche. Il contributo della vigilanza privata, però, può essere certamente rilevante a patto che il legislatore inquadri bene la questione. Perché la partita della sicurezza si gioca su questo piano: una chiarezza normativa che possa evitare equivoci, scongiurando sovrapposizioni di ruoli. Del resto non è una richiesta fantasiosa quella di regolamentare un comparto.

https://www.huffingtonpost.it/archivio/2018/02/03/news/la_sicurezza_in_campagna_elettorale-10667202