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ICMQ: La norma UNI EN ISO 9001:2015 l’attività dei valutatori interni del Sistema di Gestione per la Qualità. 21 e 26 giugno – 9 e 10 ottobre 2024

La norma UNI EN ISO 9001:2015 l’attività dei valutatori interni del Sistema di Gestione per la Qualità

ICMQ organizza un corso FAD di 24 ore (21 e 26 giugno, 9 e 10 ottobre), suddiviso in due moduli.


Il primo modulo ha la finalità di introdurre i partecipanti all’evoluzione della norma UNI EN ISO 9001:2015, analizzandone le caratteristiche e le modifiche rispetto alla precedente versione per comprendere le linee di sviluppo e pianificare gli adeguamenti.
Il secondo modulo è mirato all’addestramento del personale che, all’interno delle aziende, viene incaricato dall’alta direzione di gestire il Sistema Qualità e/o di eseguire le visite ispettive interne.
Le verifiche ispettive interne costituiscono un importante momento di analisi del Sistema di Gestione per la Qualità; la loro efficace esecuzione consente di cogliere eventuali problemi e punti deboli, evidenziare ambiti di rischio e proporre azioni di mitigazione, come indicato dalla nuova norma UNI EN ISO 9001:2015, di predisporre una valida base di partenza per il riesame della Direzione. La linea guida relativa all’attività di audit che, pur non essendo cogente per quanto riguarda le verifiche ispettive interne, può fornire alcuni utili suggerimenti in merito alla loro pianificazione ed esecuzione.
Il corso ha connotazioni prevalentemente pratiche; si sviluppa attraverso esempi, simulazioni di verifiche ispettive e controlli nei vari settori specifici, secondo quanto previsto nelle Guide applicative e Liste di controllo. I risultati ottenuti saranno commentati e discussi con i docenti. Il corso prevede un test di valutazione finale. Materiale didattico. Verrà fornita copia delle slide proiettate durante l’intervento; per una maggiore efficacia didattica si consiglia, agli allievi di avere a disposizione della propria copia della norma UNI EN ISO 9001:2015 e della linea guida UNI EN ISO 19011:2012, che per motivi di copyright l’ente non può fornire. Metodologia didattica del secondo modulo. I primi due incontro sono dedicati agli aspetti teorici, supportati da esempi pratici, per la gestione delle attività connesse alla pianificazione, programmazione, preparazione, esecuzione e reportistica della attività di audit interno. Gli ultimi due incontri sono dedicati allo svolgimento di una esercitazione, organizzata in più parti, che simula l’intero processo di audit.

Iscrizioni online.

 Documenti:

Per gli associati ASSIV sono previste tariffe agevolate.

ICMQ: Power BI: come organizzare e condividere i dati in team. 21 e 28 giugno, 5 e 12 luglio 2024

Power BI: come organizzare e condividere i dati in team

Il corso di 16 ore, erogato in collaborazione con il Collegio degli ingegneri e architetti di Milano, si terrà in modalità online sincrona il 21 e 28 giugno, 5 e 12 luglio dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
Power BI è una raccolta di servizi software, app e connettori che interagiscono per trasformare le origini dei dati prodotti in un’azienda o tra collaboratori in un insieme di informazioni coerenti e interattive, consentendo di connettersi facilmente alle origini dati, visualizzare e scoprire le informazioni importanti e condividerle con tutti gli utenti o con quelli necessari.
È possibile, ad esempio, usare Power BI Desktop per creare report per il team sulle statistiche relative al coinvolgimento del cliente e visualizzare l’inventario e l’avanzamento della produzione oppure creare un report impaginato delle fatture inviabili tramite posta, in base a un set di dati.
Da qui si capisce come questo strumento può essere una risorsa importante per l’azienda e i collaboratori in quanto centralizza, semplifica e ottimizza quello che altrimenti sarebbe un processo confuso, disconnesso e complesso per la progettazione e la creazione di repository e report di Business Intelligence.
Il corso è rivolto a coloro che vogliono utilizzare Power BI come sistema di supporto alle decisioni (DSS) e ad utenti che si occupano di analisi dei dati.

Power BI Desktop integra le tecnologie collaudate di Microsoft Query Engine, modellazione dei dati e visualizzazione. Analisti di dati e altri utenti possono creare raccolte di query, connessioni dati, modelli e report e condividerli facilmente.

Grazie alla combinazione di Power BI Desktop con il servizio Power BI, è possibile modellare, creare, condividere ed estendere con maggiore facilità nuove informazioni dettagliate ricavate dai dati.
Verranno rilasciati 16 Cfp agli ingegneri iscritti all’ordine professionale

Iscriviti online!

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Per gli Associati ASSIV sono previste tariffe agevolate.

Le prospettive per l’economia italiana nel 2024-2025

Le prospettive per l’economia italiana nel 2024-2025

Il Pil italiano è atteso crescere dell’1% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025,in moderata accelerazione rispetto al 2023.

Nel 2024 l’aumento del Pil verrebbe sostenuto dal contributo sia della domanda interna al netto delle scorte, sia della domanda estera netta (+0,7 punti percentuali per entrambe), con un contributo delle scorte ancora negativo (-0,4 p.p.). Nel 2025 la crescita dell’economia italiana sarebbe invece trainata prevalentemente dalla domanda interna (+0.9 p.p.).

I consumi privati continuano a essere sostenuti dal rafforzamento del mercato del lavoro e dall’incremento delle retribuzioni in termini reali, ma frenati da un aumento della propensione al risparmio. Tali dinamiche determineranno per il 2024 una crescita moderata (+0,4%) dei consumi delle famiglie e delle ISP e una successiva accelerazione nel 2025 (+1%).

Per gli investimenti fissi lordi si prevede una dinamica di decelerazione nel biennio di previsione (+1,5% e +1,2% rispettivamente nel 2024 e 2025, dal +4,7% del 2023), determinata dal venire meno degli incentivi fiscali all’edilizia, che saranno compensati sia dagli effetti dell’attuazione delle misure previste dal PNRR, sia dalla riduzione dei tassi di interesse.

L’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerà una crescita in linea con quella del Pil (+0,9% nel 2024 e +1,0% nel 2025) a cui si accompagnerà un calo del tasso di disoccupazione (7,1% quest’anno e 7,0% nel 2025).

Per i prossimi mesi ci si attende un graduale ritorno verso tassi di inflazione vicini ai target della BCE; tale dinamica determinerà, per il 2024 una forte decelerazione del deflatore della spesa delle famiglie residenti (+1,6% dal +5,2% del 2023) a cui seguirà un moderato incremento nel 2025 (+2,0%).

Lo scenario previsivo rimane caratterizzato dal perdurare di una elevata incertezza del quadro internazionale, determinata dall’evoluzione delle tensioni geo-politiche.

Scarica la nota ISTAT

Fonte: ISTAT

Privacy : Videosorveglianza e rilevazione presenze nel rispetto del GDPR e dello Statuto dei Lavoratori

Privacy : Videosorveglianza e rilevazione presenze nel rispetto del GDPR e dello Statuto dei Lavoratori

Il Garante per la Protezione dei dati personali, con provvedimento n. 234 dell’11 aprile 2024 ha sanzionato un datore di lavoro pubblico per un’istallazione di videocamere nei luoghi di lavoro – che riprendevano altresì i dipendenti al passaggio di rilevamento delle presenze –  non rispettosa dello Statuto dei lavoratori, né delle garanzie assicurate ai dipendenti dalla normativa in materia di privacy.

Con specifico riferimento all’utilizzo di sistemi di videosorveglianza da parte di soggetti pubblici, già nel Provvedimento in materia di videosorveglianza dell’8 aprile 2010 il Garante aveva chiarito che tali soggetti, in qualità di titolari del trattamento, possono trattare dati personali nel rispetto del principio di finalità, perseguendo scopi determinati, espliciti e legittimi per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali.

Quando, come nel caso di specie, le videocamere installate nei luoghi di lavoro, riprendano anche il personale che transita o sosta nei luoghi di lavoro, il trattamento dei dati personali dei lavoratori può essere effettuato se è necessario per la gestione del rapporto di lavoro e nell’ambito del quadro giuridico applicabile definito dalla normativa comunitaria, da regolamenti o da contratti collettivi (artt. 6, par. 1, lett. c), e 88 del GDPR).

Tuttavia, il datore di lavoro deve rispettare le norme nazionali, che includono misure appropriate e specifiche a salvaguardia della dignità umana degli interessati in particolare per quanto riguarda la trasparenza del trattamento e i sistemi di monitoraggio sul posto di lavoro (v. artt. 6, par. 2, e 88, par. 2, del Regolamento): in forza del rinvio contenuto nell’art. 114 del Codice alle preesistenti disposizioni nazionali di settore che tutelano la dignità delle persone sul luogo di lavoro, con particolare riferimento ai possibili controlli da parte del datore di lavoro, l’osservanza dell’art. 4 della L. 300/1970 si pone quindi quale condizione di liceità del trattamento. 

Videosorveglianza nei luoghi di lavoro: Nuove indicazioni dal Garante privacy

In base a tale norma, come noto, gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla RSU o dalle RSA, ovvero, in alternativa, previa autorizzazione della sede territoriale o centrale dell’INL

Tali informazioni, inoltre, possono essere utilizzate a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro a condizione che sia data al lavoratore adeguata informazione delle modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli e nel rispetto di quanto disposto dal Codice.

In base all’art. 5 del GDPR, d’altro canto, il titolare del trattamento può utilizzare per ulteriori trattamenti i soli dati personali che siano stati lecitamente raccolti, con riguardo alla finalità principale e nel rispetto dei principi generali di protezione dei dati, tra cui quello di “liceità, correttezza e trasparenza”. 

Videosorveglianza & Co: facciamo il punto con l’INL

In attuazione di tale principio il titolare deve quindi adottare misure appropriate per fornire all’interessato tutte le informazioni di cui agli artt. 13 e 14 del GDPR, in forma concisa, trasparente, intelligibile e facilmente accessibile, con un linguaggio semplice e chiaro (cfr. art. 12, par. 1, del Regolamento).

L’Autorità, nel caso di specie, era intervenuta a seguito della segnalazione di una dipendente concernente l’installazione di una telecamera nell’atrio dell’ente, in prossimità dei dispositivi di rilevazione delle presenze dei lavoratori; tramite l’utilizzo delle immagini registrate, l’amministrazione aveva contestato alla dipendente alcune violazioni dei propri doveri d’ufficio, tra cui il mancato rispetto dell’orario di servizio.

La PA, in sede di memoria difensiva innanzi al Garante, aveva affermato che la telecamera era stata installata per motivi di sicurezza, a seguito di alcune aggressioni ai danni di altri dipendenti pubblici.

Nel corso dell’istruttoria il Garante aveva tuttavia rilevato che l’ente non aveva assicurato il rispetto delle procedure di garanzia previste dalla disciplina di settore in materia di controlli a distanza, ed aveva peraltro utilizzato le immagini delle videocamere, installate nei luoghi di lavoro, per adottare un provvedimento disciplinare nei confronti della lavoratrice.

L’Autorità ha, pertanto, sanzionato l’Amministrazione per la violazione degli artt. 5, par. 1, lett. a) e b), 6, 12, 13 e 88 del Regolamento, nonché 114 del Codice, ingiungendo, inoltre, alla stessa di fornire a tutti gli interessati (lavoratori e visitatori presso la sede comunale) un’idonea informativa sui dati personali trattati mediante l’utilizzo della telecamera in questione. 

Fonte : Garante PrivacyLavorosi