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A Pesaro prefettura e procura della Repubblica insieme per la sicurezza urbana

Indagini più tempestive con la mappatura dei sistemi di videosorveglianza

È stato firmato tra la prefettura e la procura della Repubblica di Pesaro l’atto integrativo al patto per la sicurezza urbana, siglato nello scorso mese di dicembre con i comuni della provincia.

L’intesa promuove un progetto, denominato “Sophia”, che prevede la realizzazione di una mappatura digitale dei sistemi di videosorveglianza per l’intero territorio.

Grazie all’atto integrativo e alla partecipazione al patto della procura della Repubblica si rafforzano la sicurezza e la tempestività delle attività di indagine, garantendo un ambiente urbano sicuro e protetto per tutti i cittadini.

«Siamo molto soddisfatti – precisa il prefetto di Pesaro e Urbino Emanuela Saveria Greco – per questo nuovo accordo perché si tratta di un progetto nato con i comuni di tutta la provincia, ma che ora si estende in maniera capillare con l’adesione di altre amministrazioni dello Stato ma anche dei privati. Mappare i sistemi di sorveglianza ci darà la possibilità di conoscere in tempo reale il gestore di quell’impianto ed acquisire immagini utili».

Il progetto, attraverso la geolocalizzazione degli impianti e la conoscenza dei referenti responsabili di ciascuna installazione, consente di risalire in tempo reale all’ubicazione e ai contatti per tutti i sistemi censiti, accelerando l’acquisizione dei dati da parte delle forze di polizia in caso di eventi criminosi.

Fonte: Ministero dell’Interno

Sicurezza del personale sanitario, a Napoli più presidi e controlli negli ospedali 

Sicurezza del personale sanitario, a Napoli più presidi e controlli negli ospedali 

Tra le misure decise dal comitato provinciale anche la prosecuzione della formazione ai dipendenti per la corretta gestione delle situazioni di emergenza

Analisi dei recenti episodi di violenza presso le strutture ospedaliere del capoluogo partenopeo. 

Questo il tema al centro della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto, questa mattina, dal prefetto di Napoli Michele di Bari e al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore alla polizia locale e legalità del comune, il questore, il comandante provinciale dei Carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, nonché dei direttori del Centro traumatologico ortopedico e dell’ospedale evangelico Villa Betania.

Oltre alle azioni già intraprese per contrastare il fenomeno, come l’istituzione di presidi della Polizia di Stato presso i pronto soccorso e l’intensificazione dei controlli delle Forze dell’ordine, per aumentare i livelli di sicurezza nel corso dell’incontro si è deciso di implementare dispositivi per comunicazione punto a punto presso il CTO e l’Ospedale Villa Betania. 

I direttori delle strutture sanitarie, presenti alla riunione, hanno garantito inoltre che proseguiranno le attività di formazione dedicate ai dipendenti che lavorano a maggior contatto con gli utenti, per consentire loro di gestire al meglio ogni possibile situazione di emergenza.

Fonte: Ministero dell’Interno

Sicurezza a Imperia e Ventimiglia. Punto di situazione in prefettura

Sicurezza a Imperia e Ventimiglia. Punto di situazione in prefettura

Le misure disposte dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

Punto di situazione, oggi in prefettura a Imperia, sullo stato della sicurezza nel capoluogo e nella città frontaliera di Ventimiglia.

Nel corso del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Imperia Massimo Valerio Romeo, sono stati esaminati, tra gli altri punti, i recenti episodi di turbativa della quiete pubblica nella zona del Mercato coperto di Oneglia, dove avventori dei locali che rimangono aperti la sera e persone che stazionano nei pressi sono stati protagonisti di comportamenti ed episodi che hanno turbato la tranquillità dei residenti, assumendo a volte anche toni di minaccia.

In risposta alle esigenze dei cittadini, il comitato ha così disposto un piano di servizi interforze con la collaborazione della Polizia locale nella zona in questione, con controlli frequenti soprattutto di sera e nelle ore notturne.

Per quanto riguarda l’analisi relativa a Ventimiglia, alla quale hanno partecipato anche il sindaco Flavio Di Muro, il comandante della Polizia locale Sandro Villano e rappresentanti della Polizia di Frontiera, la situazione non presenta più le criticità registrate nei mesi scorsi. Questo, spiega la prefettura, grazie ai servizi di vigilanza “fissa” nei punti critici della città, e alla riduzione della pressione migratoria dovuta allo scarso numero di riammissioni e alla pressoché totale assenza di respingimenti, anche a seguito di una recente pronuncia del Consiglio di Stato francese.

Sarà comunque potenziato il controllo del territorio nelle aree cittadine più “sensibili” (quartiere Gianchette, giardini pubblici, stazione e centro città) con l’impiego dei 15 militari in più assegnati dal ministero dell’Interno nell’ambito dell’operazione “Strade sicure”. A questo proposito, il comitato si è anche espresso favorevolmente sulla mappatura delle zone più a rischio nelle quali dislocare il contingente, proposto dal questore Peritore.

In vista anche il potenziamento degli strumenti per la sicurezza urbana, in particolare attraverso l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza cittadini e del contingente della Polizia locale.

All’ordine del giorno, tra gli altri punti, anche la viabilità nella località di Porra (Ventimiglia), in particolare per quanto riguarda autovelox e limiti di velocità che – concordi anche Polizia stradale e Anas – si è convenuto di mantenere entro i 50 km orari, considerato l’alto indice di incidentalità registrato. Proprio a tutela della sicurezza stradale è stato anche disposto di integrare la segnaletica presente con le indicazioni in francese, oltre che con indicatore istantaneo di velocità e radar lampeggiante.

Fonte: Ministero dell’Interno

Donne InSicurezza: Claudia Di Palma all’evento ASSIV

Donne InSicurezza: Claudia Di Palma all’evento ASSIV

di Monica Bertolo – 

Claudia Di Palma (Centro Antiviolenza SVS Donna Aiuta Donna ONLUS) Assiv Donne InSicurezza

Nella Giornata Internazionale della donna, la ricorrenza che sottolinea l’importanza della lotta per i diritti delle donneASSIV testimonia ancora una volta la sua volontà e ed il suo impegno anche sul fronte della violenza sulle donne, grazie all’evento Donne InSicurezza, tenutosi a Sicurezza a Milano, che ha visto tra gli autorevoli relatori Claudia Di Palma, Coordinatrice Centro Antiviolenza SVS Donna Aiuta Donna ONLUS, parte della rete Antiviolenza del Comune di Milano, Centro riconosciuto dalla Regione Lombardia.

Come ha sottolineato Maria Cristina Urbano, Presidente ASSIV, in apertura della tavola rotonda, “molti sono i motivi che hanno portato ASSIV ad organizzare un evento su un argomento così delicato. Il nostro obiettivo primario è quello di portare l’attenzione e la riflessione su un tema così grave ed attuale per poterne analizzarne le possibili soluzioni, sia a livello generale, che quelle specifiche che un settore come la Vigilanza Privata, complementare a quello della sicurezza pubblica e caratterizzato da tecnologie di altissimo livello, può contribuire a portare per risolvere una problematica, quale quella della violenza sulle donne, che desta grande e crescente allarme sociale”.

Di Palma, nell’intervista che segue, oltre a presentare le finalità ed i servizi, tutti gratuiti, che il Centro Antiviolenza SVS Donna Aiuta Donna ONLUS offre alle donne in difficoltà, manda un chiaro messaggio, ben approfondito nel corso della tavola rotonda Donne InSicurezza organizzata da ASSIV.

“La cosa più importante da fare – sottolinea Di Palma – è quella di sensibilizzare e informareal fine di prevenire la violenza. Questo può avvenire solo attraverso l’educazione, a cominciare dai bambini piccoli nelle scuole e dai ragazzi, per far capire loro quali siano i segnali deboli della violenza ad esempio nella coppia. Quello che spesso succede nelle giovani coppie di adolescenti è che le ragazze non si accorgono di quelli che sono i segnali deboli della violenza. È importante intervenire per cambiare la cultura”.

Uno degli aspetti principali del problema della violenza sulle donne è infatti intrinsecamente legato al fattore culturale. Bisogna cambiare la cultura: da qui si parte.

Buona visione!

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