Con il Messaggio n. 2450 del 7 agosto 2025, l’INPS ha fornito chiarimenti operativi a seguito della sentenza n. 115/2025 della Corte Costituzionale, che ha esteso il diritto al congedo di paternità obbligatorio anche alla madre intenzionale nelle coppie omogenitoriali femminili.
La pronuncia della Corte
La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 27-bis del D.lgs. n. 151/2001 (Testo unico sulla maternità e paternità), nella parte in cui non riconosceva il congedo obbligatorio a una lavoratrice genitore intenzionale risultante come genitore nei registri dello stato civile.
Ne consegue che la madre intenzionale, cioè la donna che non ha partorito ma che assume formalmente la responsabilità genitoriale, ha diritto al congedo obbligatorio di 10 giorni lavorativi (20 in caso di parto plurimo), alle stesse condizioni previste per i padri lavoratori.
Modalità operative
Secondo l’INPS:
- la lavoratrice deve comunicare la fruizione del congedo al datore di lavoro, che anticipa l’indennità per conto dell’Istituto;
- la domanda telematica all’INPS è necessaria solo se il datore non anticipa l’indennità;
- per le dipendenti della Pubblica Amministrazione la richiesta deve essere rivolta direttamente al datore di lavoro, poiché l’INPS non ha competenza in materia.
Durante il congedo è riconosciuta un’indennità pari al 100% della retribuzione e la relativa contribuzione figurativa.
Decorrenza
Gli effetti della sentenza e delle conseguenti disposizioni INPS decorrono dal 24 luglio 2025, giorno successivo alla pubblicazione della decisione della Corte in Gazzetta Ufficiale.