Green pass al lavoro, verifiche in anticipo

I datori di lavoro pubblici e privati potranno verificare il possesso del green pass da parte dei lavoratori anche in anticipo e prima dell’ingresso in ufficio o in azienda per garantire la «programmazione del lavoro».

È l’ultima novità in arrivo prima che scatti l’obbligo di certificato verde che dal 15 ottobre dovrà essere esibito per entrare in tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. La mancata comunicazione al datore di lavoro anche in anticipo del possesso del pass farà scattare subito la sospensione dello stipendio.

A prevederlo è uno degli 11 articoli contenuto nel decreto sulle «capienze» varato ieri dal Governo che di fatto segna un ritorno alla quasi normalità dall’11 ottobre anche per il settore degli spettacoli e dello sport.

La nuova norma contenuta nell’articolo 3 prevede difatti che «in caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni» relative al green pass «con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative». Insomma i datori di lavoro potranno chiedere se necessario per l’organizzazione del lavoro il possesso del certificato verde (le linee guida varate sempre ieri in Stato regioni per la Pa prevedono in particolare un possibile preavviso di 48 ore).

La misura dovrebbe rendere più facile il ritorno in presenza di un numero più ampio di lavoratori con controlli anche anticipati dei green pass da parte dei datori di lavoro. E con lo stop allo stipendio che potrà dunque scattare subito dalla mancata comunicazione del possesso del certificato perché il datore di lavoro lo potrà considerare immediatamente assente ingiustificato.