Contagi sul lavoro da Covid-19, nel 2021 tra gennaio e novembre in calo denunce (-69,5%) e casi mortali (-50,7%)

Inail: Contagi sul lavoro da Covid-19, nel 2021 tra gennaio e novembre in calo denunce (-69,5%) e casi mortali (-50,7%)

Le infezioni di origine professionale denunciate allโ€™Inail dallโ€™inizio della pandemia sono 185.633 con 797 decessi, di cui sette su 10 sono avvenuti lโ€™anno scorso. Rispetto al monitoraggio di fine ottobre, lโ€™incremento registrato dal nuovo report mensile della Consulenza statistico attuariale, pubblicato oggi insieme alle schede regionali aggiornate, รจ di 2.486 casi (+1,4%).

Dallโ€™inizio della pandemia alla data dello scorso 30 novembre i contagi sul lavoro da Covid-19 segnalati allโ€™Inail sono 185.633, pari a oltre un sesto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 3,7% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dallโ€™Istituto superiore di sanitร  (Iss) alla stessa data. A rilevarlo รจ il 22esimo report nazionale sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dellโ€™Inail, da cui emerge anche che rispetto alle 183.147 denunce registrate dal monitoraggio mensile precedente i casi in piรน sono 2.486 (+1,4%), di cui 1.525 riferiti a novembre, 425 a ottobre, 62 a settembre e 67 ad agosto scorsi, mentre gli altri 407 casi sono riferiti per il 57,0% agli altri mesi del 2021 e il restante 43,0% al 2020. Il consolidamento dei dati permette, infatti, di acquisire informazioni non disponibili nelle rilevazioni precedenti.

Il 79,9% delle segnalazioni allโ€™Istituto concentrato nel 2020. Rispetto ai primi 11 mesi del 2020, le infezioni di origine professionale denunciate da gennaio a novembre di questโ€™anno, benchรฉ non consolidate, sono in calo del 69,5%. Il 2020, con 148.391 contagi sul lavoro, raccoglie il 79,9% di tutti i casi segnalati allโ€™Istituto dallโ€™inizio della pandemia, con i mesi di novembre (40.621 denunce) e marzo (28.684) ai primi due posti. Il 2021, con 37.242 denunce in 11 mesi, al momento pesa invece per il restante 20,1%. Da febbraio di questโ€™anno il fenomeno รจ in significativa discesa e i 240 casi di giugno, sebbene ancora provvisori, continuano a rappresentare il minor numero di contagi mensili registrati dallโ€™anno scorso, sensibilmente inferiore anche al minimo precedente osservato a luglio del 2020 (con poco piรน di 500 casi). In generale, se nel 2020 lโ€™incidenza media delle denunce da Covid-19 sul totale di tutti gli infortuni denunciati allโ€™Inail รจ stata di una denuncia ogni quattro, nei primi 11 mesi del 2021 si รจ scesi a una su 14.

Nei primi 11 mesi di questโ€™anno dimezzata lโ€™incidenza del virus sul totale delle morti. I decessi sul lavoro da nuovo Coronavirus segnalati allโ€™Istituto dallโ€™inizio della pandemia sono 797, oltre un quarto degli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati da gennaio 2020, con unโ€™incidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dallโ€™Iss alla stessa data. Rispetto ai 782 rilevati dal monitoraggio dello scorso 31 ottobre, i casi mortali sono 15 in piรน, di cui due avvenuti a novembre e 13 nei mesi precedenti (nove nel 2021 e quattro nel 2020). Rispetto ai primi 11 mesi del 2020, i decessi tra gennaio e novembre di questโ€™anno, benchรฉ non consolidati, sono in calo del 50,7%.  Il 2020, con 563 decessi, raccoglie il 70,6% di tutti i casi mortali da contagio pervenuti fino al 30 novembre di questโ€™anno, con i mesi di aprile (196 casi) e marzo (141) ai primi due posti. Il 2021, con 234 decessi da Covid-19 nei primi 11 mesi, per ora pesa invece per il restante 29,4% sul totale dei contagi con esito mortale denunciati da inizio pandemia, con marzo e aprile al primo posto per numero di casi (51 per entrambi). Se lโ€™anno scorso lโ€™incidenza media dei decessi da nuovo Coronavirus sul totale dei casi mortali segnalati allโ€™Inail รจ stata di circa una denuncia ogni tre, tra gennaio e novembre di questโ€™anno รจ scesa a una su sei.

Lโ€™identikit dei lavoratori contagiati. La maggioranza dei casi mortali riguarda gli uomini (82,7%) e i lavoratori nelle fasce di etร  50-64 anni (71,4%), over 64 anni (18,6%) e 35-49 anni (9,4%), mentre tra gli under 35 si registra solo lo 0,6% dei morti. Allargando lโ€™analisi a tutti i contagi sul lavoro, il rapporto tra i generi si inverte. La quota delle lavoratrici contagiate sul totale dei casi denunciati, infatti, รจ pari al 68,3%. La componente femminile, in particolare, supera quella maschile in tutte le regioni, a eccezione della Calabria, della Sicilia e della Campania, dove lโ€™incidenza delle donne sul complesso delle infezioni di origine professionale รจ, rispettivamente, del 48,7%, del 46,0% e del 44,3%. Lโ€™etร  media dei contagiati dallโ€™inizio della pandemia รจ di 46 anni per entrambi i sessi e 59 per i deceduti (57 per le donne, 59 per gli uomini). Il 42,4% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni. Seguono le fasce 35-49 anni (36,6%), under 35 anni (19,0%) e over 64 anni (2,0%). Gli italiani sono lโ€™86,5%, mentre il restante 13,5% delle denunce riguarda lavoratori stranieri, concentrati soprattutto tra rumeni (21,0% dei contagiati stranieri), peruviani (12,5%), albanesi (8,1%), moldavi (4,6%), ecuadoriani (4,1%) e svizzeri (4,0%). Piรน di nove morti su 10 sono italiani (90,2%), mentre la comunitร  straniera con piรน decessi denunciati รจ quella peruviana, con il 15,4% dei casi mortali dei lavoratori stranieri, seguita da quelle albanese (11,5%) e rumena (7,7%).

Lโ€™Industria e servizi al primo posto tra le gestioni assicurative. Quasi tutti i contagi sul lavoro (96,9%) e i casi mortali (88,0%) denunciati riguardano la gestione assicurativa dellโ€™Industria e servizi, mentre le infezioni di origine professionale registrate nelle restanti gestioni per Conto dello Stato (amministrazioni centrali dello Stato, scuole e universitร  statali), Agricoltura e Navigazione sono 5.883, con 95 decessi. Sono circa 3.200, in particolare, i contagi di insegnanti, professori e ricercatori di scuole di ogni ordine e grado e di universitร  statali e private, riconducibili sia alla gestione dei dipendenti del Conto dello Stato sia al settore Istruzione della gestione Industria e servizi.

I settori di attivitร  piรน colpiti. Rispetto alle attivitร  produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanitร  e assistenza sociale โ€“ che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili โ€“ si conferma al primo posto con il 64,8% delle denunce e il 22,4% dei casi mortali codificati, seguito dallโ€™amministrazione pubblica (attivitร  degli organismi preposti alla sanitร  โ€“ Asl โ€“ e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% dei contagi e il 10,4% dei casi mortali. Gli altri settori piรน colpiti sono il noleggio e servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il trasporto e magazzinaggio, secondo per numero di decessi con il 12,9% del totale, il manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare), al terzo posto per casi mortali denunciati con lโ€™11,8%, le attivitร  dei servizi di alloggio e ristorazione, il commercio allโ€™ingrosso e al dettaglio, le altre attivitร  di servizi (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, parrucchieri, centri benessereโ€ฆ), e le attivitร  professionali, scientifiche e tecniche (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale).

Lโ€™andamento del fenomeno per comparto produttivo. Nei primi 11 mesi di questโ€™anno in vari settori produttivi si riscontrano, perรฒ, alcune differenze nellโ€™evoluzione dei contagi rispetto al 2020. In termini assoluti la sanitร  e assistenza sociale ha mostrato un numero di infortuni da Covid-19 in costante discesa, registrando nel mese di giugno il suo livello piรน basso, con una sessantina di casi (erano piรน di 400 a giugno 2020), per proseguire nella seconda parte dellโ€™anno con un andamento altalenante e due lievi risalite in corrispondenza di agosto e novembre, mesi in cui si superano i 470 contagi. In termini di incidenza, a partire dallo scorso febbraio il settore ha avuto riduzioni che, tuttavia, negli ultimi cinque mesi mostrano segnali di ripresa. Altri comparti produttivi, come il trasporto e magazzinaggio e il commercio, nel corso del 2021 hanno invece fatto registrare incidenze di contagi professionali maggiori rispetto allo scorso anno.

Un decesso su quattro tra il personale sanitario e socio-assistenziale. Dallโ€™analisi per professione dellโ€™infortunato emerge che piรน di un quarto dei decessi (26,0%) riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale, con la categoria dei tecnici della salute al primo posto con il 37,3% delle denunce complessive, lโ€™82,6% delle quali relative a infermieri, e il 9,7% dei casi mortali codificati (il 65,8% infermieri). Seguono gli operatori socio-sanitari con il 18,1% delle denunce (e il 3,8% dei decessi), i medici con lโ€™8,5% (e il 5,1% dei decessi), gli operatori socio-assistenziali con il 6,8% (e il 2,6% dei decessi) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,7% (e il 3,3% dei decessi). Il restante personale coinvolto riguarda, tra le prime categorie professionali, gli impiegati amministrativi, con il 4,7% delle denunce e il 10,0% dei casi mortali, gli addetti ai servizi di pulizia, con il 2,3% dei contagiati e il 2,4% dei deceduti, i conduttori di veicoli, con solo lโ€™1,3% dei contagi ma ben il 7,8% dei decessi, gli impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta (1,0%), gli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia, e i professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate (entrambi con lo 0,9%).

Dallo scorso febbraio incidenze in calo per le professioni sanitarie. A partire dallo scorso febbraio, si osserva in generale un calo significativo delle denunce anche rispetto alla professione dellโ€™infortunato, con incidenze in riduzione per alcune categorie, tra le quali le professioni sanitarie, che negli ultimi cinque mesi mostrano, perรฒ, segnali di ripresa dei contagi. Altre professioni, con il ritorno alle attivitร , hanno visto aumentare lโ€™incidenza delle infezioni di origine professionale rispetto al 2020. รˆ il caso, per esempio, degli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali, degli impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta, degli insegnanti di scuola primaria e degli impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro.

I maggiori incrementi percentuali su base mensile nelle province di Messina, Trieste e Ascoli Piceno. Lโ€™analisi territoriale, che รจ possibile approfondire anche attraverso le nuove schede regionali, evidenzia una distribuzione delle denunce del 42,2% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,0%), del 24,6% nel Nord-Est (Veneto 10,5%), del 15,3% al Centro (Lazio 6,7%), del 12,9% al Sud (Campania 5,9%) e del 5,0% nelle Isole (Sicilia 3,4%). Le province con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono quelle di Milano (9,6%), Torino (6,9%), Roma (5,4%), Napoli (4,0%), Brescia e Varese (2,5% ciascuna), Verona e Genova (2,4% ciascuna), Bologna (2,3%) e Firenze (2,0%). Milano รจ la provincia che registra il maggior numero di contagi professionali accaduti nel solo mese di novembre, seguita da Roma, Torino, Trieste, Napoli, Brescia, Venezia, Messina, Genova, Bologna, Imperia, Como, Cremona e Verona. Le province che registrano i maggiori incrementi percentuali rispetto alla rilevazione di ottobre โ€“ non per contagi avvenuti in novembre ma per il consolidamento dei dati in mesi precedenti โ€“ sono perรฒ quelle di Messina (+7,1%), Trieste e Ascoli Piceno (+6,9% per entrambe), Crotone (+6,0%), Pistoia (+5,9%), Gorizia (+4,5%), Siracusa (+4,4%), Cosenza e Catania (+4,2% per entrambe).

A Napoli la maglia nera dei casi mortali. Prendendo in considerazione solo i decessi, la quota del Nord-Ovest sul totale scende al 36,3% (prima la Lombardia con il 24,7%), mentre il Sud, con il 26,0% dei casi mortali denunciati, contro il 12,9% riscontrato sul complesso delle denunce, precede il Centro (18,3%), il Nord-Est (12,8% rispetto al 24,6% delle denunce totali) e le Isole (6,6%). Le province con piรน decessi da inizio pandemia sono Napoli (7,9%), Roma (7,8%), Milano (6,5%), Bergamo (6,4%), Brescia e Torino (4,0% ciascuna), Cremona e Genova (2,4% ciascuna), Bari, Caserta e Palermo (2,1% ciascuna), Parma e Salerno (2,0% ciascuna).

Fonte: INAIL

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