Le previsioni economiche di primavera 2022 della Commissione europea

La Commissione europea ha pubblicato il 16 maggio le previsioni economiche di primavera. Nel pieno della fase di ripresa post-pandemica, una nuova e pericolosa minaccia alle prospettive di crescita viene dall’invasione russa dell’Ucraina. La guerra sta esacerbando le pressioni inflazionistiche, soprattutto sulle materie prime, e mettendo nuovamente in pericolo le catene di fornitura internazionali, oltre a provocare una fortissima incertezza sui mercati. Questo scenario ha portato la Commissione a rivedere sia le stime sulla crescita, al ribasso, che quelle sull’inflazione, al rialzo.


La Commissione ritiene comunque che il pieno dispiegamento del Recovery and Resilience Facility (RRF) sosterrà l’economia europea in questa fase difficile, in cui il mercato del lavoro resta forte ed i tassi bassi. Gli Stati membri dovranno però ricalibrare le politiche messe in atto nei due anni di pandemia, indirizzandole maggiormente verso la stabilità dei prezzi e la protezione sociale delle fasce più a rischio per via dell’inflazione. Inoltre, gli investimenti previsti nel quadro dell’RRF dovranno essere indirizzati a ridurre la dipendenza dei paesi europei dalle risorse energetiche della Russia.

Come già accennato, le previsioni di crescita sono state ritoccate rispetto a quelle invernali e attualmente si stima che a fine anno il PIL reale crescerà del 2,7% (invece del 4% precedentemente previsto) sia in UE che in area euro, mentre nel 2023 l’aumento sarà del 2,3% (anziché il 2,8% previsto in UE e il 2,7% in area euro). La maggiore causa di questa minore crescita è l’incremento dei prezzi energetici, già aumentati in modo robusto prima dello scoppio della Guerra causando incrementi in molti altri prodotti, cibo compreso.

Un’ulteriore escalation del conflitto potrebbe mettere a rischio le attività economi-che in USA e in Cina e peggiorare ulteriormente lo scenario.

Il commercio internazionale soffre ancora alcune criticità, aggravate dalle nuove misure di contenimento del COVID-19 tuttora applicate in alcune parti della Cina, tra cui gli importanti hub produttivi di Shangai e Shenzen che mettono a rischio la produzione di molti beni.
Il quadro generale è comunque tornato molto incerto, e la situazione economica dei prossimi mesi dipenderà fortemente dagli sviluppi della guerra.
La nota breve del Servizio del bilancio del Senato della Repubblica è disponibile qui

Fonte: senato.it