Si è conclusa oggi 22 Novembre 2018 la “due giorni” organizzata dal CeSIntES sugli “Stati Generali del Security Management” con il patrocinio, tra gli altri, di ASSIV.
Sono state due giornate intense, dedicate ad una approfondita riflessione sui concetti di sicurezza e di rischio, e di come questi due aspetti, l’uno, il primo, caratterizzato da una alta soggettività, l’altro prevedibile e misurabile, influenzino tutti gli aspetti della vita civile e produttiva del paese.
L’assunto di partenza, che è divenuto il fil rouge di tutto il convegno, è quello che l’idea di security racchiuda in sé un grado altissimo di complessità, sia per le differenti situazioni in cui si declina, sia per gli strumenti, normativi e pratici, con cui viene affrontata.
Fondamentale quindi definire il ruolo del professionista della sicurezza ed i possibili ed auspicabili sviluppi di questa figura nei più vari contesti civili: Università, P.A., mondo produttivo, terziario, e last but not least, il mondo della sicurezza privata.
Tutti di alto profilo gli interventi dei numerosissimi relatori che hanno popolato la “due giorni” di confronto.
Il Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano, ha affrontato il tema del ruolo del Security Manager all’interno degli Istituti di Vigilanza Privata, che, unico caso nel panorama italiano, è figura obbligatoria apicale per gli IVP che rispondo a determinati requisiti dimensionali.
L’auspicio del Presidente è quello di vedere replicato tale obbligo in altri settori sensibili, sia pubblici che privati (per esempio complessi ospedalieri, tribunali) perché la sicurezza, nella sua accezione più ampia, comprensiva delle metodologie di lavoro per il suo raggiungimento, è un valore che protegge non solo gli assets, ma anche i processi produttivi e le persone coinvolte, oltre che la collettività, e solo con professionisti a ciò preparati potremo innalzare i livelli di protezione, attraverso l’applicazione di modelli condivisi e linguaggi comuni.
Il Direttore del CeSIntES, Francesco Farina, ha affrontato il tema degli scenari e percorsi per un modello italiano di Security di riferimento, che, per essere efficace e duraturo, necessita di un’architettura fatta di solide basi normative, culturali e organizzative.
Il Dott. Massimo Marrocco, Presidente A.I.PRO.S., si è focalizzato sulla funzione sempre più moderna e dinamica della security, con un focus sul trattamento dei rischi che devono essere presi in considerazione nelle scelte progettuali di un’Azienda.
La platea, ovviamente composta da addetti ai lavori, si è dimostrata molto interessata alle proposte innovative, anche da portare all’attenzione del decisore, sul ruolo e sulla funzione dei professionisti della security.

ASS.I.V.