
Travel security, mondo inesplorato
di Carmelo Burgio
Le aziende che svolgono commercio e attivitร dโimpresa nel mondo, spesso non arrestano i loro tentativi dโespandere il proprio giro dโaffari di fronte a situazioni di rischio dovuti a guerre, conflitti locali, situazioni dโinstabilitร interna. Per far ciรฒ hanno fatto ricorso allโinvio di proprio personale addetto alle vendite, alle pubbliche relazioni, o con funzioni tecniche e di progettazione, non certo in possesso di sensibilitร al particolare scenario o addestramento alle tecniche militari di scampo, evasione e fuga.
Le grandi imprese in genere provvedevano a costituire una struttura in grado di prender contatti con le istituzioni locali, preferibilmente con lโaiuto del nostro ministero degli esteri, e anche con warlords o soggetti locali capaci anche a tutolo privato a garantire una cornice di sicurezza. Le aziende meno articolate, o con minori disponibilitร , in qualche caso non hanno fatto assolutamente nulla, nel tradizionale affidarsi allo stellone italico, o hanno fatto ricorso allโarte dellโarrangiarsi, altrettanto diffusa.
Un improvviso mutamento lโha generato la โsentenza Bonattiโ.
Nel 2016 il rapimento di 4 tecnici italiani in Libia si concludeva con la morte di due di essi. In questo caso il giudice ha riconosciuto la responsabilitร dei vertici della societร come datori di lavoro, per non aver โpreparatoโ il proprio personale al tipo di scenario. Non si accusava la ditta di non aver addestrato i propri uomini che, non essendo dei โRambosโ, avevano dovuto soccombere, ma di non averli proprio โpreparatiโ. Non esisteva documentazione afferente lo svolgimento di specifici corsi, prima di essere inviati in quello scenario a rischio, ciรฒ รจ stato sufficiente per una scarica di condanne.
LโItalia, paesotto โ qui tale va definito โ ove spesso รจ importante solo โmettere a posto la praticaโ, ha visto risolvere immediatamente la problematica. Il personale che andava allโestero era comunque motivato dallโaspetto salariale, di norma invitante. Bastava a questo punto, prima della partenza, farlo partecipare a qualche conferenza, fornirgli qualche documento a carattere informativo, proiettargli filmati e slides in numero adeguato, e โ soprattutto โ fargli firmare โper presa visioneโ una semplice dichiarazione, e sapeva tutto di โTravel Securityโ.
Le grandi aziende, con piรน mezzi e diverso peso, hanno per fortuna continuato ad operare come fatto in precedenza, mettendo da parte le dichiarazioni firmate di chi stava per partire.
Quelle piccoline, purtroppo, di massima โฆ pure. Un corso di travel security costa, e ancor di piรน prendere i dovuti contattati in area di crisi, comportanti a volte la necessitร di โungereโ qualcuno per fruire di sicurezza degna di tale nome.
Ho trattato il problema per ragioni professionali, e per quel che ho rilevato resta la tendenza a cercare di costruire un quadro burocratico a prova di responsabilitร penale. Che poi si intenda veramente incrementare la cornice di sicurezza in cui opera il nostro inviato, รจ un altro paio di maniche.
I grandi soggetti come โ per esempio โ lโENI, spendono e costruiscono una โbolla di sicurezzaโ di spessore, i piccoli proseguono a farsi venire i crampi per incrociare scaramanticamente le dita.
Per questo ritengo utile per il nostro โinviato allโinfernoโ, prima di firmare quanto di dovere per sollevare le responsabilitร dei propri vertici, formarsi una propria specifica coscienza alla โTravel Securityโ. Non cโรจ molto di scritto in giro, per questo ritengo interessante il lavoro dellโing. Fabiano Manzan, โItalian Packaging Contractorsโ di recente dato alle stampe. Viaggiatore dโimpresa per societร che piazzano sul mercato internazionale macchinari per il confezionamento, anche nei posti piรน caldi, ha tentato di rendere fruibile, in italiano e in inglese, le sue esperienze.
Strano e vivace resoconto in cui allโiconico โveni โ vidi โ viciโ di giuliocesariana memoria si sostituisce un sornione โmi han mandato โ ho visto โ non so come sia tornatoโ. E gli errori sono quanto di meglio sia โ se si ha tempo per riunirli, teorizzarli in sistema e raccontarli โ per trovare โbest practicesโ da proporre per limare il margine fra la buona sorte e il successo pianificato. Fino a capire che il miglior modo per uscire dai guai, sia prevenire di scivolarci dentro fino ai capelli, adottando adeguate contromisure.
Lungi dal voler pubblicizzare, mi pare corretto che, seguendo le problematiche di chi รจ impegnato nella vigilanza e nella sicurezza private, io dedichi attenzione a chi voglia migliorare la preparazione del singolo.
Del resto nella pratica addestrativa del soldato e del poliziotto, allo sforzo dellโistituzione perchรฉ apprenda tecniche e tattiche, non va disgiunto lโimpegno di ciascun allievo per arricchire la propria preparazione attraverso letture, allenamento, studio, coerenti con il messaggio formativo-addestrativo che gli viene somministrato.
Carmelo Burgio
Fonte: Cybernaua.it








