Violenza contro gli operatori sanitari, dati e analisi in uno studio Inail
In un report pubblicato dalla Sovrintendenza sanitaria centrale in occasione del 12 marzo, Giornata nazionale di prevenzione, una panoramica aggiornata di questo fenomeno, sottostimato e diffuso non solo in ambito assistenziale ma anche in quello assicurativo e previdenziale. Il 40% degli operatori dellโIstituto ha dichiarato di aver subito unโaggressione, per la maggior parte in ambulatorio o in centri medico-legali.
Gli episodi di aggressione e di violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari sono stati oggetto di numerose cronache giornalistiche, che ne hanno evidenziato lโallarme anche dal punto di vista sociale. Si tratta di atti diffusi, non inquadrabili agevolmente dal punto di vista numerico perchรฉ non denunciati o perchรฉ le vittime tendono a soprassedere. A contribuire ulteriormente a far luce su questo fenomeno รจ un report curato dalla Sovrintendenza sanitaria centrale dellโInail, diffuso in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, che a partire da questโanno viene celebrata il 12 marzo. Lo studio si sofferma in particolare sulle aggressioni subite dal personale dellโIstituto, a cui nel 2020 era stato sottoposto un questionario specifico.
Anche dai dati Inail emerge la sottostima del fenomeno. Come rileva la pubblicazione, anche i dati sulle violenze e minacce subite dal personale sanitario, diffusi dallโInail in occasione della Giornata, confortano lโipotesi di una sottostima di questo fenomeno. Dal 2016 al 2020 sono stati piรน di 12mila i casi di infortunio in occasione di lavoro accertati positivamente dallโIstituto e codificati come violenze, aggressioni, minacce e similari, con una media di 2.500 casi lโanno. A essere piรน colpiti sono i โtecnici della saluteโ, infermieri ed educatori professionali normalmente impegnati in servizi educativi e riabilitativi. Nel computo, con il 5% dei casi di aggressione in sanitร , anche la categoria dei โmediciโ, che non comprende i sanitari generici di base e i liberi professionisti in quanto non inclusi nellโobbligo assicurativo Inail.
Violenze anche in ambito medico-legale. Dopo aver riepilogato la normativa vigente in tema, il report della Sovrintendenza si sofferma specificamente sugli episodi di violenza nelle strutture sanitarie di tipo medico-legale, segnalandone difficoltร di inquadramento e di positivo accertamento. In ambito Inail, ad esempio, accanto agli episodi di violenza in ambito clinico-assistenziale, sono da registrarsi anche quelli occorsi durante le attivitร medico-legali, vale a dire nel corso di accertamenti finalizzati allโerogazione di prestazioni in favore di soggetti infortunati o tecnopatici.
Aggressioni fisiche e verbali durante le visite. Questi, osservano i professionisti dellโIstituto, risultano persino piรน insidiosi, poichรฉ correlati ad una sorta di โpretesa acquisitivaโ da parte dellโassicurato/tecnopatico, per il proprio convincimento di โmeritareโ una determinata prestazione. โIn questa dimensione โ si legge nello studio – puรฒ accadere che gli operatori sanitari Inail non siano visti come alleati, ma come antagonisti, quando il giudizio medico-legale non aderisce alle aspettative dellโutente. Si possono verificare anche in questo ambito, episodi di aggressione verbale e fisica agli operatori sanitari, con il ricorso a minacce, anche reiterate nel corso degli incontri che possono avvenire con lo stesso professionista, sia durante la definizione del caso, sia in occasione di visite di revisione o di visite collegialiโ.
Nel 2020 un questionario sottoposto agli operatori sanitari dellโIstituto. Da qui lโinteresse dellโIstituto per la materia, immediatamente tangibile sia sotto il profilo etico e sociale che economico, per la riduzione degli infortuni e delle malattie di origine professionale e dei relativi costi in termini di indennizzo. Nel 2020 รจ stato somministrato, a cura della Sovrintendenza e della Direzione centrale risorse umane, un questionario online agli operatori sanitari e socio-sanitari operanti nelle unitร territoriali locali dellโInail e nei centri di riabilitazione e protesi.
I risultati dellโindagine. Al questionario hanno risposto 1.144 operatori della sanitร , di cui il 45% era costituito dai medici e il 44% dagli infermieri. Il 40% degli interpellati ha dichiarato di aver subito unโaggressione, con 459 episodi di violenza dichiarati, e il 27% di averne subita piรน di una. La molestia รจ stata la tipologia di aggressione maggiormente segnalata (42%), seguita dalla minaccia (35%) e dalle aggressioni verbali (10%). Quanto al luogo di accadimento, il 91% delle aggressioni รจ avvenuto negli ambulatori e/o nei centri medico-legali. Nel 61% dei casi sono state fatte da parte di assistiti, mentre nel 21% dei casi da parte di familiari. Gli aggressori erano nellโ85% dei casi maschi. Nel questionario erano sollecitate anche le reazioni corrispondenti: il 33% dei partecipanti ha risposto di avercela fatta da solo, mentre il 27% ha riferito di aver richiesto aiuto o di essere stato aiutato da unโaltra persona. La denuncia di infortunio allโInail รจ stata comunicata dal 12% degli operatori, il 4% lo ha fatto alle Forze dellโordine.
- Gli episodi di violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie Inail
- Prevenzione della violenza contro gli operatori sanitari, il 12 marzo la Giornata nazionale
Fonte: INAIL








