Consiglio dei Ministri: Approvato il DEF 2022
Ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dellโeconomia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2022.
Il Documento tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, in particolare lโinvasione dellโUcraina da parte della Russia, lโaumento dei prezzi dellโenergia, degli alimentari e delle materie prime, lโandamento dei tassi dโinteresse e la minor crescita dei mercati di esportazione dellโItalia. Tali fattori sono oggi tutti meno favorevoli di quanto fossero in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) nello scorso settembre.
In tale scenario, la previsione tendenziale di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2022 scende dal 4,7% programmatico della NADEF al 2,9%, quella per il 2023 dal 2,8% al 2,3%.
Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione รจ indicato al 5,1% per questโanno; scende successivamente fino al 2,7% del PIL nel 2025. Gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF sono confermati: il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025. Vi รจ quindi un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di PIL per questโanno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025).
Questo spazio di manovra sarร utilizzato dal Governo per un nuovo intervento con diverse finalitร , in particolare per contenere il costo dei carburanti e dellโenergia per famiglie e attivitร produttive, potenziare gli strumenti di garanzia per lโaccesso al credito delle imprese, integrare le risorse per compensare lโaumento del costo delle opere pubbliche e ripristinare alcuni fondi utilizzati a parziale copertura del recente decreto-legge 1ยฐ marzo 2022, n. 17.
Per effetto di questi interventi, la crescita programmatica sarร lievemente piรน elevata di quella tendenziale, soprattutto nel 2022 e nel 2023 (3,1% e del 2,4%), con riflessi positivi sullโandamento dellโoccupazione. Il rapporto debito/PIL nello scenario programmatico diminuirร questโanno al 147,0%, dal 150,8% del 2021, per calare poi progressivamente fino al 141,4% nel 2025.
La decisione di confermare gli obiettivi programmatici di disavanzo testimonia lโattenzione verso la sostenibilitร della finanza pubblica. Al contempo, per il Governo resta imprescindibile continuare a promuovere una crescita economica elevata e sostenibile. Laddove necessario, il Governo non esiterร a intervenire con la massima determinazione e rapiditร a sostegno delle famiglie e delle imprese italiane.
Fonte: governo.it








